Several Species of Small Furry Animals Gathered Together in a Cave and Grooving with a Pict
Several Species of Small Furry Animals Gathered Together in a Cave and Grooving with a Pict è la 6° traccia dell'album dei Pink Floyd Ummagumma del 1969, forse il lavoro più controverso della band inglese per via della sua fortissima connotazione sperimentale.
Struttura
Several Species of Small Furry Animals Gathered Together in a Cave and Grooving with a Pict è probabilmente il brano che meglio esemplifica il lato avanguardistico del gruppo in questo periodo. In esso non è presente alcun suono strumentale: l'intera traccia è costituita da un collage sonoro di differenti versi animali, astrusi e indefiniti, ottenuti manipolando la velocità di riproduzione di registrazioni su nastro della voce di Roger Waters (unico autore del brano) e di altri rumori come battiti di mani e tichettii sul microfono. Il risultato è appunto quello di un fittissimo brusio che evoca il folto gruppo di animali racchiusi in una caverna espressi nel titolo, che da brusio di sottofondo evolvono a vero protagonista della traccia (lunga quasi 5 minuti). Circa a metà del brano entra in scena anche l'altro protagonista, ovvero la voce di Waters (stavolta a velocità naturale) che, con un fortissimo accento scozzese, narra una vicenda di violenza familiare. L'accento scozzese della voce si riferisce al "pitto" ("pict") del titolo: i Pitti erano infatti un'antica popolazione di origine pre-celtica che popolò parte della Scozia fra il III e il X secolo.
Verso la fine, a circa 4:34, rallentando la velocità di esecuzione è possibile distinguere le parole di Waters: "That was pretty avant-garde, wasn't it?" (ovvero "È stata avanguardia niente male, o no?").[1]