Villa Malaparte

abitazione a Capri, in Italia

Casa Malaparte è situata nell'isola di Capri su un irto e stretto promontorio roccioso, che sembra sorgere dal mare. Progettata da Adalberto Libera per Curzio Malaparte è considerata uno dei capolavori dell'architettura moderna, rappresentando un meraviglioso esempio di integrazione tra modernità razionalista e ambiente naturale.

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Villa Malaparte

L'amore di Curzio Malaparte per l'isola di Capri iniziò nel 1936 quando, recatosi a far visita all'amico Axel Munthe, ne rimase entusiasta.

La villa, battezzata dallo scrittore "Casa come me", è costituita da un grande salone sulle cui pareti si aprono quattro grandi finestroni, costruiti in modo da offrire in ognuno un panorama diverso. Vi sono poi lo studio, la stanza da letto, un piccolo appartamento per gli ospiti, chiamato l'"ospizio" e la "favorita", la camera da letto della compagna del momento. Mentre ricorda per la sua semplice struttura le abitazioni locali, possiede note chiaramente razionaliste come il tetto a terrazza con un paravento ondeggiante, certi segni della scuola di Le Corbusier. La sua forma di parallelepipedo rotto dalla gradonata, che sale ampliandosi sulla terrazza solare della copertura, ha una semplice armonia, che diviene parte delle strutture naturali della roccia e crea un eccezionale ambiente costruito.

Nel 1963, il regista Jean Luc Godard utilizzó la villa durante la ripresa del film Le Mépris, basato sul romanzo Il Disprezzo di Alberto Moravia, con protagonisti Brigitte Bardot, Michel Piccoli, Jack Palance e il regista tedesco Fritz Lang nella parte di sé stesso.

Nel proprio testamento Curzio Malaparte scrive "Mosso da sentimenti di riconoscenza verso il popolo cinese ed allo scopo di rafforzare i rapporti tra Oriente ed Occidente istituisco una fondazione denominata "Curzio Malaparte" al fine di creare una casa di ospitalità, di studio e di lavoro per gli artisti cinesi in Capri".

Gli eredi, scontenti della decisione del congiunto, hanno impugnato il testamento. Ne è nata una battaglia giudiziaria al termine della quale, contro le ultime volontà del Malaparte, la proprietà è stata attribuita agli eredi i quali hanno in seguito assegnato la proprietà alla Fondazione Ronchi, veste giuridica degli eredi Malaparte. Casa Malaparte è oggi un centro di produzione culturale promossa dalla Fondazione Ronchi, sede di incontri di architettura e design.

La villa non è aperta al pubblico.

Bibliografia

  • V. Savi, J. Bostik, Orfica, surrealistica: Casa Malaparte a Capri e Adalberto Libera, in: «Lotus International» n. 60, 1989, pp. 6-31.leggere l'articolo
  • Giallo Libera-Malaparte, in: «L'Architettura, cronache e storia» n. 443, 9/1992, pp. 594-595.
  • Nicoletta Setola, Casa Malaparte: il cantiere, le tecnologie, i materiali, in "Costruire in laterizio" n. 124, luglio-agosto 2008 leggere l'articolo

Voci correlate

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