Template:Comune Calitri è un comune di 5.292 abitanti della provincia di Avellino.

Onorificenze

«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione.»
— 23 novembre 1980

Storia

Le prime tracce della presenza umana nel territorio di Calitri risalgono al Neolitico, cui appartengono alcuni utensili in selce levigata conservati presso il Museo Irpino di Avellino. Il nome di Calitri risale al toponimo greco "Alètrion" derivante dall'originario "Alètriom" etrusco, che in epoca romana sarà "Aletrium" poi "Caletrum" ed, infine, "Calitri".

Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), elencando le popolazioni irpine, parla della colonia degli Aletrini, dando conferma della presenza di una comunità nella zona dove sorge Calitri.

Nel periodo medioevale, Calitri è uno dei tanti centri sottoposti all'amministrazione Longobarda prima e Normanna e Sveva poi. Proprio sotto queste due dinastie l'insediamento calitrano conosce un periodo di crescita e prosperità.

Al tramonto dell'Impero romano, la storia di Calitri è strettamente legata alle diverse sorti che nei secoli vivrà l'ampio feudo di Conza, importante punto strategico del meridione.

Durante la dominazione normanna, il feudo di Calitri venne affidato ai Balvano, mentre sotto il regno di Federico II di Svevia appartenne al regio demanio.

Nel 1304 Calitri passò ai Gesualdo, principi di Venosa che ne ebbero il possesso per tre secoli. Con i Gesualdo, Calitri conobbe la sua epoca d'oro e l'antico castello venne trasformato in una sontuosa dimora signorile.

Dopo i Gesualdo, Calitri passò ai Ludovisi che, nel 1676, lo cedettero alla famiglia Mirelli. Durante il terremoto dell'8 settembre 1694 il famoso castello di Calitri fu completamente distrutto e morì il principe Mirelli. I superstiti della famiglia Mirelli optarono per l'abbandono dei ruderi in cima alla collina ricostruendo il palazzo baronale più a valle. L'area del castello divenne, dal XVIII secolo in poi, oggetto di grosse modifiche fino ad essere completamente abbandonata a sé stessa.

Dopo l'unità d'Italia la storia di Calitri si confonde con quella di tanti altri centri dell'Italia meridionale: brigantaggio, emigrazione, latifondismo baronale, lotte per la spartizione della terra.

Nel 1910 e nel 1930 dei sismi di notevole magnitudo colpirono Calitri; nella Prima Guerra Mondiale Calitri diede un notevole contributo alla causa nel 1915 e nel 1918,nel 1924 eressero una Vittoria Alata che ricorda le 120 vittime del conflitto. Nel ventennio fascista vennero realizzate molte opere pubbliche.

Nel 1943 arrivarono le truppe tedesche che distrussero molti ponti tra cui quello sull'Ofanto. L'8 settembre, giorno in cui si celebra la natività della Beata Vergine Maria (giorno di festa per i calitrani), una radio annunciò che l'Italia aveva chiesto l'armistizio: i calitrani pensarono alla fine della guerra, ma a Calitri si combatterà, comunque, una battaglia contro i Tedeschi in ritirata. La mattina del 29 Settembre dello stesso anno, dei facinorosi si rivoltarono e malmenarono l'allora sindaco conte Salvatore Zampaglione e l'ex podestà, saccheggiarono lo stesso palazzo e uccisero alcuni componenti della famiglia Ricciardi.

Nel Secondo dopoguerra ai vertici nazionali c'era la Democrazia Cristiana, tra cui si distinse il concittadino Salvatore Scoca che fu più volte ministro; Calitri risentì con lieve ritardo anche del boom economico: in quegli anni Calitri divenne il più importante centro dell'Alta Irpinia grazie al potere attirante dei suoi istituti scolastici (Scuola Media, ITC, Istituto d'Arte, Liceo Scientifico, Istituto Professionale). Negli anni 1960 la SALCA, fabbrica locale produttrice di laterizi, conobbe uno sviluppo crescente, tuttavia ciò non evitò l'emigrazione verso il Settentrione e l'Europa.

Il terremoto catastrofico del 23 novembre 1980 fermò improvvisamente la vita del paese. A distanza di 29 anni dall'evento la rinascita piena non è ancora avvenuta.

Feste

Il 25 Maggio viene festeggiato il santo patrono, San Canio, che viene portato in processione per le vie del paese; l'8 settembre viene celebrata la natività della Beata Vergine Maria, anche essa portata per le vie del paese.

A Pasqua, partendo dalla chiesa dell'Immacolata Concezione, si porta una statua di Gesù sulla croce per le vie del paese: chi lo desidera può indossare un vestito bianco con una corona di spine in testa per simboleggiare Gesù.

A Natale, nel centro storico, si tiene una rappresentazione dei lavori antichi e della natività.

Altro santo molto venerato è Sant'Antonio.

Eventi

  • Calitri Off-Road
  • Palio di Calitri
  • Torneo Don Siro Colombo
  • Rappresentazione storica del periodo dei Gesualdo
  • Festa Gastronomica

Gastronomia

La gastronomia calitrana tradizionale è molto piccante e poco elaborata: i cingul' (affini ai cavatelli pugliesi) sono il piatto tipico per eccellenza, ed anche i lahan' (tagliatelle) e le aurecch' du' u' preut' (orecchiette).

Altri piatti tipici sono le cannazze (ziti spezzati) servite con ragù e formaggio pecorino, gli sc'lient' (vermicelli) conditi con sugo a base di olio fritto con aglio e peperoncino piccante, il baccalà alla ualanegna', pietanza in tempi antichi prediletta dai bifolchi (ualan' significa proprio bifolco) che consiste in baccalà lessato e condito con sugo a base di olio fritto con aglio e peperoncino molto piccante, l'acqua sala' che consiste in fette di pane bagnate con acqua bollente che è stata leggermente salata sulle quali si versano olio o lardo fritti con aglio e peperoncino piccante.


Religione

Sin dalla creazione della citta, la religione è stata il fulcro della vita sociale calitrana,l'elemento immancabile che scandiva la vita dei ceti sociali ricchi e poveri. Le cerimonie,celebrazioni,le feste e i riti costellavano la durata dell'anno solare. La grande fede popolare ha generato, nel corso dei secoli, numerose Congreghe ed associazioni religiose (la più famosa è quella dei "Confraternita dell'Immacolata Concezione" che organizza la processione di Pasqua, nonché costruzioni (chiese, monasteri, abbazie) atte a rinnovare riti antichi e nuovi fervori.

Chiese

San Canio:

Già presente nel 8 secolo all'interno delle mura , dedicata ai protomartiri Cosma e Damiano, divenne nel 799 sede delle reliquie di San Canio. Nel 1547 venne riedificata a spese del comune,però poi fu distrutta dal terremoto del 1694. Nel 1747 avvenne la ricostruzione,ma resa pericolante da una frana venne riadattata al culto Purtroppo altri terremoti ed un lento movimento franoso ne minarono la stabilità, per cui, eseguite vanamente nel tempo alcune riparazioni, si decise nel 1881 di demolirla. Nel 1883, demolita la Chiesa, vi furono lavori di sistemazione della piazza che, dopo il terremoto del 1910, subì diverse modifiche, fino all'attuale sistemazione. Subito dopo la demolizione della Chiesa, in Consiglio Comunale si cominciò a dibattere il problema della sua ricostruzione, anche perché la Cappella dell'Annunziata, che nel frattempo fungeva da Chiesa parrocchiale, risultava troppo angusta. Solamente nel 1921 venne deliberata la costruzione della nuova chiesa in largo Croce, attuando un progetto che prevedeva la costruzione dell'abside, della crociera e di un campanile provvisorio; i lavori furono portati a termine nel 1924. La nuova chiesa fu ivi edificata nei primi anni '30, e dopo il secondo conflitto mondiale (1965) fu ampliata e portata da una a tre navate. Danneggiata nuovamente dal terremoto del 1980, fu ricostruita e - nel 1993 - riaperta al culto. Oltre all'altare maggiore in marmo intarsiato del XVIII secolo, sugli altari e sulle pareti delle navate laterali si possono ammirare pregevoli tele del XVIII secolo (l'Apoteosi di S. Canio, l'Adorazione del SS. Sacramento, la Madonna con Bambino, la Presentazione al Tempio, e la Madonna Assunta). In fondo alle navate laterali vi sono due altari: uno ospita una statua del Sacro Cuore; l'altro, la statua del patrono S. Canio.I eni appena citati vengono dalla Chiesa Madre che come già detto venne abbattuta nel 1883

Immacolata Concezione:

La chiesa venne aperta al culto nel 1714, sul poggio di S. Biagio. Vi si istituì l'Arciconfraternita dell'Immacolata Concezione, le cui Regole furono approvate da Carlo di Borbone nel 1759. Nel 1840, fu, per la prima volta, utilizzata come sepolcro. Fu danneggiata gravemente dal terremoto del 1980,poi venne successivamente riedificata; la facciata rimase indenne, come pure originali sono il portale d'ingresso e i due portali laterali in pietra scolpita. Dal 2002, inoltre, nella cripta è stato allestito un suggestivo presepe permanente , ambientato fra i vicoli della Calitri pre-terremoto del 1980.

Artigianato

Gli artigiani erano a Calitri rispettati,questa fascia di popolazione era per lo più analfabeta,spesso questo lavoro era considerato come una ribellione ai soprusi dei potenti. Fra gli artigiani, spiccavano per fama e professionalità i ceramisti. Questi erano originari di Faenza e per questo venivano chiamati "i faenzari",ed essi dimoravano nella stessa via detta appunto "dei faenzari". Non essendo questo lavoro particolarmente redditizio spesso veniva integrato col lavoro dei campi. Accanto all'arte della ceramica, era sviluppato l'artigianato legato al ricamo, attività diffusa capillarmente, anche se priva di caratteri prettamente locali.

Sport

La Polisportiva Calitri che ha vissuto il suo momento di notorietà nazionale negli anni 90' attualmente milita nel campionato regionale di prima categoria venne fondata nel 1969 dal dott.Peppino Di Milia(scomparso prematuramente un anno dopo) ed alcuni suoi amici,dopo la morte del dottore le sorti della squadra vennero guidate dal prof.Vincenzo Cubelli.L’anno successivo viene eletto presidente il Prof. Donatino Zarrilli che durerà in carica fino al 1974. Con la sua nomina iniziano le attività sportiva della società e si comincia dalla 3°Categoria e poi nella 2°. Nella primavera del 1974 l’assemblea dei soci ed il Direttivo elegge presidente il Prof. Giovanni Di Cecca che rimarrà in carica fino al 1980.Visti i successi della società l'anno successivo si comincia a costruire lo storico campo S.Sebastiano.L'ascesa sembrava finire col terremoto ma la società affidò la direzione al dott.Michele Pontillo,già presidente del Pescopagano;purtroppo scomparve prematuramente e la dirigenza venne affidata al figlio Gaetano,l'epopea dell'Calitri era appena cominciata


Campionato di Promozione 1990-91,primo posto e così accesso agli spareggi(vinti) con le altre vincitrici dell'girone

Stagione 1991-92, campionato interregionale,primo posto e quindi spareggio,Calitri va in notorietà nazionale,arrivano perfino giornalisti per intervistare al S.Sebastiano calciatori,dirigenti.Purtroppo Calitri perde gli spareggi e comincia il suo lento declino.

Nel 92-93 vengono cambiati i giocatori,forse non all'altezza dei predecessori e cominciano incomprensioni tra il Direttivo,che si conclude con una fuga di dirigenti e una retrocessione umiliante

Nel 93/94 si decide di ripartire dalle giovanili e si elegge in qualità di presidente il giovane emergente Michele Cerreta che fa istituire una Scuola-Calcio che vince subito il campionato di 2°Categoria ed successivamente accede in 1°Categoria dove vi resta fino al 2002. Agli inizi del 2000, il Direttivo, capeggiato da Cerreta, elegge un nuovo Presidente: il sig. Canio Scoca.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Curiosità

  • Calitri ha recentemente tentato durante la saga denominata "Della Scarpheggia'" di battere il record della salsiccia più lunga del mondo ma ha fallito per pochi centimetri


Personalità legate a Calitri

  • Angelo Maria Maffucci (1845/1903), precursore della ricerca medica, docente universitario.
  • Alfonso Maria Del Re, matematico, docente universitario.
  • Bernardino (Vincenzo) Di Milia (1839/1910),delegato apostolico in America centrale, scoprì e rimpatriò la salma di C.Colombo.
  • Benedetto Cialeo, vescovo missionario.
  • Alfonso Gesualdo, cardinale
  • Salvatore Scoca, politico
  • Vincenzo Toglia,(1896/1983) imprenditore, umorista, famoso pasticciere.
  • Lorenzo Toglia,(1898/1963), ingegnere, pioniere dell'aviazione (I° guerra mondiale)
  • Giovanni del Vento, generale dell'aeronautica, medaglia d'oro al valor militare (II°guerra mondiale)
  • Vincenzo Pastore, imprenditore
  • Vincenzo Di Carlo, farmacologo e neurologo di fama mondiale, professore in varie università USA
  • Francesco Di Carlo, farmacologo, docente universitario, già preside della Facoltà di Medicina all'Università di Torino
  • Nicola Acocella, professore di politica economica all'Università la Sapienza di Roma
  • Vincenzo del Vento, ammiraglio
  • Vinicio Capossela, cantautore
  • Alfonso Acocella, professore di tecnologia de materiali all'univeristà di Ferrara;
  • Luigi Nicolais, ingegnere chimico, docente universitario a Napoli ed in USA, scenziato di fama internazionale, deputato al Parlamento, Ministro per l'innovazione nella pubblica amministrazione nel Governo Prodi;

Amministrazione comunale

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Collegamenti esterni

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