Tarvisio
Tarvisio (Tarvis in friulano e tedesco, Trbiž in sloveno) è un comune quadrilingue di 4.962 abitanti della provincia di Udine.
Geografia
== +confina con slovenia e austria
frazioni di (tra parentesi le denominazioni in friulano, sloveno e tedesco):
- Camporosso in Valcanale (Cjamparos, Žabnice, Saifnitz)
- Cave del Predil (Rabil/Predil, Rabelj, Raibl) m 900
- Coccau (Cocau, Kokova, Goggau) m 672
- Fusine in Valromana (Fusinis, Fužine/Bela Peč, Weißenfels) m 773.
- Monte Lussari (Mont Sante di Lussàri, Višárje, Luschari)
- Muda (Mude, Múta, Mauth)
- Plezzut (Pleçùt, Flíčl, Flitschl) m 813
- Poscolle (Puscuèl, Zágradec, Hinterschloss)
- Rutte (Rute, Trbiške rute, Greuth) m 830
- Sant'Antonio (Sant Antòni, Sankt Anton)
Clima
Nonostante sia posta a soli 732 m s.l.m., ha un clima continentale con inverni più freddi e nevosi rispetto ad altre località poste ad una maggiore altitudine, per contro l'estate è piuttosto calda pur trattandosi di una località alpina.
Nel territorio comunale vi è ubicata la stazione meteorologica di Tarvisio, ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione meteorologica mondiale, nonché punto di riferimento per lo studio del clima della corrispondente area alpina.
Storia
D'origine romana, sembra che la cittadina sorga in una località abitata precedentemente da una popolazione celtica, i Taurisci, da cui deriverebbe appunto il nome Tarvisio.
Possesso del Capitolo di Bamberga fin dall'XI secolo, a partire dal XII secolo assunse notevole importanza commerciale e nel 1456 ottenne dal vescovo di Bamberga il privilegio di tenere una fiera annuale, che vi ha luogo tuttora.
A partire dal XV secolo vi fiorì l'industria del ferro; nello stesso periodo (1478 e 1492) subì saccheggi da parte dei Turchi.
Il centro, passato all'Austria nel 1759, fu in epoca napoleonica teatro di battaglie assieme alla vicina Malborghetto Valbruna (1797, 1809, 1813).
Entrò a far parte del Regno d'Italia nel 1919, dopo la prima guerra mondiale e da allora ha conosciuto un notevole impulso come luogo di frontiera, trovandosi sulla direttrice Venezia-Vienna e in prossimità degli importanti valichi di Coccau e del Predil.
A partire dagli anni venti del novecento il Comune di Tarvisio ha ricevuto consistenti flussi migratori, dal Friuli e dal resto d'Italia, che hanno radicalmente mutato la propria composizione etnica.
Pochi sanno che la Resistenza italiana all'invasore tedesco nella seconda guerra mondiale ebbe inizio a Tarvisio, nella notte tra l'8 e il 9 settembre 1943. Nella cittadina infatti si trovava un piccolo presidio di 300 uomini della Guardia alla Frontiera, alloggiato nella caserma Italia. A Tarvisio la GaF era a regime ridotto, una presenza meramente simbolica, in quanto il confine era quello con l'alleato, e la caserma aveva ceduto la sua artiglieria pesante per la campagna di Jugoslavia. L'8 settembre, alle 7 di sera, la notizia dell'armistizio trasmessa dalla radio piombò come un fulmine a ciel sereno nel Circolo Ufficiali, suscitando in molti perplessità e sconcerto; infatti già dal 25 luglio era presente a Ugovizza, in Val Canale, un reggimento di Waffen SS, e nella piana di Arnoldstein, appena al di là del confine, erano aqquartierate intere divisioni tedesche in assetto di guerra. Tuttavia, nonostante la disparità di forze il comandante del presidio, colonnello Giovanni Jon, come risposta all'intimazione tedesca di cedere le armi (il colonnello Brand aveva mandato un ultimatum, che era stato respinto) preparò la difesa della caserma, che si trovò in breve circondata; nelle condizioni di inferiorità in cui si trovavano, gli italiani non avrebbero potuto resistere per molto. I tedeschi dettero prima all'assalto al centralino, difeso dal plotone fucilieri, e lo rasero al suolo con l'ausilio di un cannone anticarro. Fu in questa circostanza che perse la vita la centralinista tarvisiana Luigia Picech, prima donna ad essere decorata di Medaglia d'Argento della Resistenza. La ragazza, incurante del fuoco nemico, continuava a tenere aperto il collegamento telefonico con la caserma e, quando la situazione si fece critica, assistette al contrattacco dei fucilieri, che vennero tutti abbattuti; Luigia allora cercò di impugnare la pistola di un soldato mortole affianco, ma le SS la finirono. Nella caserma Italia, rimasta isolata, si continuò a combattere fino all'ultima cartuccia. Dopo le 9, quando ormai la battaglia durava da oltre 6 ore, il ten.col. Jon ordinò il cessate il fuoco, ed un drappo bianco venne innalzato. Il primo fuoco della resistenza italiana era costato 180 feriti e 25 morti, mentre i tedeschi contavano circa 80 caduti. I GaF superstiti, 95, due giorni dopo vennero fatti partire sui carri bestiame verso i lager tedeschi.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[1]

Cultura
Fino al 1919 la popolazione della cittadina era totalmente austriaca e slovena (questo si sente ancor oggi nei cognomi dei tarvisiani: Kravina, Mischkot, Ehrlich).
Anche nelle tradizioni popolari pertanto spicca chiaramente l'influenza lasciata dall'impero Asburgico: la festa folkloristica più sentita dalla popolazione è la festa di San Nicolò e quella dei Krampus che si tiene ogni anno il 5 dicembre in tutte le frazioni del Tarvisiano.
Personalità legate a Tarvisio
Il giornalista Gino Piva, nel 1923 ha pubblicato un libro (L’arteria ferroviaria detta del Predil nei suoi aspetti regionali, nazionali e transalpini, Venezia, 1923) sull'importanza delle opere ferroviarie dopo il passaggio di Tarvisio all'Italia.
Economia
Nel territorio di Tarvisio sono presenti alcuni noti impianti sciistici (in particolare la famosa pista "Di Prampero", sul Monte Santo di Lussari) ed il Liceo per gli Sport Invernali "Ingeborg Bachmann", nato al fine di formare atleti di alto livello concertando l'attività con un normale corso di studi liceali.
Sport
Nel 2003 ha ospitato la XXI Universiade invernale, mentre nel 2007 è stata la sede di tre gare di Coppa del Mondo femminile di sci alpino che torneranno nella cittadina della Valcanale anche nel 2009 (20, 21 e 22 febbraio).
Tarviso è il paese natale della campionessa olimpica di sci di fondo Gabriella Paruzzi, ritiratasi nel 2006, e del celebre saltatore Roberto Cecon anch'egli ritiratosi dall'attività sportiva.
Attualmente questi sono i tarvisiani che vestono la maglia azzurra:
- Lucia Mazzotti, sci alpino
- Roberta d'Agostina, salto
- Marco Beltrame, salto
- Stefano Chiapolino, salto
- Sebastian Colloredo, salto
- Michele Liva, salto
Tra le personalità sportive più importanti del luogo, si ricordano gli alpinisti della sezione C.A.I. "Monte Lussari"; Nives Meroi in primis, che assieme al marito Romano Benet ha scalato 10 dei 14 ottomila senza ossigeno. Nives Meroi, con la scalata all'Everest il 17 maggio 2007, si porta in testa alla corsa femminile verso i 14 ottomila. Nives finora ha scalato senza ossigeno Broad Peak, Gasherbrum I, Gasherbrum II, Nanga Parbat, Cho Oyu, Lhotse, Dhaulagiri, K2 ed ora l'Everest.
Punti di interesse
- in città: la parrocchiale e la piazza, l'orrido dello Slizza, il monumento al granatiere austriaco
- nei dintorni: il Monte Santo di Lussari, i Laghi di Fusine, il Lago del Predil
Amministrazione comunale
Galleria fotografica
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Cartolina ritraente la cittadina nel 1915
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La parrocchiale di Tarvisio
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Il monumento al granatiere austriaco
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Slitta con cani a Tarvisio
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La chiesa di Camporosso
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Il Monte Lussari
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La pista del monte Lussari in notturna
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Le cinque punte nel 2005
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Le cinque punte nel 1915
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Il lago del Predil e le Cinque Punte
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Il passo del Predil
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La località Plezzut
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tarvisio
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Tarvisio
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- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.