Brigata alpina "Cadore"
La Brigata alpina "Cadore" era una delle brigate alpine dell'Esercito italiano.
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La brigata era di base nella provincia di Belluno e nella provincia di Vicenza. Il quartier generale era di base nella città di Belluno. L'unità fu sciolta nel 1997, quando al comando c'era il generale Primo Gadia.
Cenni storici
Le origini
La Brigata Alpina "Cadore" riallaccia le proprie origini alle antiche Milizie di Autodifesa del Cadore, formata da montanari e valligiani che volontariamente si riunivano a difesa della loro terra. Nel 1848, guidate dal patriota Pier Fortunato Calvi, le Milizie dimostrarono il loro valore nei combattimenti contro gli austriaci durante l'insurrezione del Cadore.
Con l'annessione al Regno d'Italia, prende sede nel 1872 a Pieve di Cadore la 14^ Compagnia Alpina. In seguito, con l'espansione delle Truppe Alpine, i cadorini e i bellunesi venivano tradizionalmente inquadrati nel 7° Reggimento Alpini e nei suoi storici Battaglioni "Feltre", "Pieve di Cadore", "Belluno", "Val Cismon", "Val Piave", "Val Cordevole", "Monte Pavione", "Monte Pelmo", "Monte Antelao" e "Monte Marmolada" oppure nel Gruppo Artiglieria da Montagna "Belluno" ed in seguito nel 5° Reggimento Artiglieria Alpina (Gruppo "Belluno", "Lanzo", "Val Piave" e "Val Brenta").
Inquadrati in tali reparti, le penne nere cadorine parteciparono a tutte le guerre della storia d'Italia, dalle Campagne d'Africa alla Grande Guerra, dalla Guerra d'Etiopia alla II Guerra Mondiale. Al termine dell'ultimo conflitto il 7° Alpini non viene immediatamente ricostituito, ma le tradizioni militari del Cadore sono comunque tenute vive dal Battaglione Alpini "Feltre", alle dipendenze della Brigata Alpina "Julia".
Nel 1953, accogliendo le istanze delle popolazioni cadorine che chiedevano la ricostituzione del loro storico reggimento, viene disposta la costituzione della Brigata Alpina "Cadore" con alle proprie dipendenze oltre al 7° Alpini, il 6° Artiglieria da Montagna, reggimento quest'ultimo che raccoglie le tradizioni degli artiglieri cadorini del vecchio 5°.
Dalla costituzione agli anni '70
Il 1 luglio 1953 si costituisce ufficialmente la Brigata Alpina "Cadore", ma i suoi organici saranno via via completati soltanto nei mesi seguenti. Nel 1954, ancora in fase di formazione, reparti della Brigata sono mobilitati per l'emergenza di Trieste e inviati al confine orientale. Nello stesso anno, con solenne cerimonia in Piazza dei Martiri a Belluno, avviene la consegna delle Bandiere di Guerra ai suoi due reggimenti (7° Alpini e 6° Artiglieria da Montagna).
L'organico definitivo della Brigata prevedeva:
- Quartier Generale
- 7° Reggimento Alpini (con Cp. Comando, 7^ Cp. Mortai, Battaglioni "Feltre", "Pieve di Cadore", "Belluno")
- 6° Reggimento Artiglieria da Montagna (con Rep. Comando e Gruppi "Lanzo", "Agordo", "Pieve di Cadore" e Contraerei)
- Compagnia Genio Pionieri
- Compagnia Trasmissioni
- Plotone Alpini Paracadutisti
- Servizi
Tale organico subirà negli anni numerosi aggiustamenti:
- nel 1957 viene sciolto il Gr. Artiglieria Contraerei;
- nel 1957 viene costituito il Btg. Alpini da Posizione "Cadore" (poi XIX Alpini da Posizione poi XIX d'Arresto);
- nel 1957 i servizi sono riuniti nel Raggruppamento Servizi "Cadore";
- nel 1957 viene costituita la Sezione Aviazione Leggera "Cadore"
- nel 1963 il XIX Btg. Alpini d'Arresto diventa Btg. Alpini d'Arresto "Val Cismon";
- nel 1964 il Pl. Paracadutisti viene assorbito dalla costituenda Cp. Alpini Paracadutisti di Bolzano;
- nel 1964 viene sciolta la 7^ Cp. Mortai Reggimentale;
- nel 1966 la Sez. Aviazione Leggera diventa Reparto Aviazione Leggera.
Nel 1963, in seguito al disastro del Vajont, la Brigata interviene per prima a Longarone in soccorso alla popolazione colpita. Per l'impegno dimostrato durante tutte le operazioni di soccorso i reggimenti della "Cadore" vengono decorati con Medaglia d'Oro al Valor Civile. L'intervento della Brigata in pubbliche calamità si ripete nel 1966, in occasione delle violente alluvione nel bellunese.
Per tutti gli anni '60, oltre alla normale attività addestrativa, la Brigata partecipa regolarmente alle operazioni di ordine pubblico in Alto Adige funestato dal terrorismo separatista.
La ristrutturazione del 1975, gli anni '80
Nel 1975 l'Esercito Italiano è interessato da una profonda ristrutturazione, che prevede tra l'altro l'abolizione del livello reggimentale. Si assiste perciò al doloroso scioglimento del 7° Alpini e del 6° Artiglieria da Montagna, le cui Bandiere di Guerra vengono consegnate rispettivamente al Battaglione "Feltre" e al Gruppo "Lanzo".
Ulteriori provvedimenti che riguardano la Brigata sono la soppressione del Gruppo "Pieve di Cadore", il passaggio del RAL al costituendo 4° Raggr. ALE "Altair", la trasformazione del Raggr. Servizi in Battaglione Logistico, la costituzione della Compagnia Controcarri e la costituzione del Reparto Comando e Trasmissioni, che ingloba il Quartier Generale e la Cp. Trasmissioni. Il Btg. "Belluno" da reparto operativo diventa un Centro Addestramento Reclute. Il Btg. "Val Cismon" viene dapprima contratto a Compagnia autonoma e successivamente passa al Btg. "Val Brenta" della "Tridentina".
Al termine della ristrutturazione, l'organico della Brigata è quindi il seguente:
- Rep. Comando e Trasmissioni "Cadore"
- Btg. Alpini "Feltre"
- Btg. Alpini "Pieve di Cadore"
- Btg. Alpini "Belluno" BAR
- Gr. Artiglieria da Montagna "Lanzo"
- Gr. Artiglieria da Montagna "Agordo"
- Cp. Controcarri "Cadore"
- Cp. Genio Pionieri "Cadore"
- Btg. Logistico "Cadore"
Nel 1976 la Brigata interviene in Friuli in soccorso delle popolazioni colpite dal terremoto, partecipando anche alla successiva opera di ricostruzione delle strutture. Ulteriori operazioni di soccorso si hanno nel 1980 in occasione del terremoto in Irpinia e in Basilicata e nel 1985 in seguito alla catastrofe della Val di Stava.
Gli anni '90, lo scioglimento
Nel 1991 inizia un'altra ristrutturazione dell'Esercito, che porta ad un'ulteriore riduzione dei reparti e alla ricomparsa dei reggimenti, articolati però su un solo battaglione. Nell'ambito della "Cadore" vengono dapprima sciolti la Cp. Controcarri e il Gruppo "Agordo", quindi il Btg. "Belluno" viene trasformato in via sperimentale in 16° Reggimento "Belluno".
Nello stesso anno, durante la Guerra del Golfo, reparti della Brigata vengono schierata in Puglia a presidio di obiettivi sensibili.
L'anno successivo viene ricostituito il 7° Rgt. Alpini (su base Btg. "Feltre"), il 12° Rgt. Alpini (su base Btg. "Pieve di Cadore") e il 6° Rgt. Artiglieria da Montagna (su base Gr. "Lanzo"). Nel 1993 la Cp. Genio Guastatori confluisce nel Rep. Comando e Trasmissioni, che diventa Rep. Comando e Supporti Tattici.
Dal punto di vista operativo gli anni '90 sono caratterizzati dalla partecipazione a numerose operazioni di ordine pubblico e controllo del territorio: "Vespri Siciliani" in Sicilia, "Riace" in Calabria e "Forza Paris" in Sardegna. Continuano anche gli interventi di soccorso per pubbliche calamità, in particolare nel 1994 nel Piemonte alluvionato.
Nel 1995, con lo scioglimento del 6° Rgt. Artiglieria da Montagna, iniziano a farsi sentire le prime avvisaglie di un prossimo scioglimento della Brigata. Nel frattempo viene contratto a quadro il 12° Rgt. Alpini e sottoalimentati gli altri reparti.
Il 31 gennaio 1997, con solenne cerimonia in Piazza dei Martiri a Belluno, viene sancito ufficialmente lo scioglimento della Brigata Alpina "Cadore" e contestualmente del suo Rep. Comando, del Btg. Logistico e del 12° Alpini. Rimangono in vita il 7° Alpini e il 16° "Belluno", che passano alle dipendenze della Brigata Alpina "Julia".
Nel 2004 anche il 16° "Belluno" viene soppresso. Rimane in vita ad oggi il solo 7° Alpini, che trasferitosi nella storica sede di Belluno, continua a tramandare le tradizioni della disciolta Brigata Alpina "Cadore".
Sedi e distaccamenti
La Brigata Alpina "Cadore" aveva il comando a Belluno ed i reparti di stanza nella provincia e nelle zone limitrofe, in particolare nel Cadore, regione storica da cui la Brigata prende il nome.
Di seguito un elenco indicativo delle località e delle caserme che hanno ospitato nel corso degli anni reparti della Cadore, nonché delle aree addestrative, polveriere e altri siti che, pur non essendo di esclusiva pertinenza della Brigata, venivano spesso utilizzati dalla stessa
in provincia di Belluno:
- Belluno: caserma Fantuzzi, caserma Salsa, caserma D'Angelo, caserma Toigo, caserma Piave, aerocampo Dall'Oro
- Agordo: caserma 22 Marzo 1848
- Arabba: caserma Gioppi
- Danta di Cadore: polveriera Danta Padola
- Domegge di Cadore: magazzino materiali genio
- Feltre: caserma Zannettelli, polveriera San Silvestro
- Laggio di Cadore: polveriera Col Piccolo
- Passo Monte Croce di Comelico: casermetta e fortificazioni permanenti
- Passo San Pellegrino: poligono addestrativo
- Pian Cansiglio: area addestrativa (ex base NATO)
- Pieve di Cadore: caserma Buffa di Perrero
- Santo Stefano di Cadore: caserma Calbo
- Tai di Cadore: caserma Calvi, polveriera Monte Zucco, deposito carburanti Lambioi
- Val Gallina: poligono addestrativo e palestra di roccia
- Val d'Oten: poligono addestrativo
in provincia di Vicenza:
- Bassano del Grappa: caserma Monte Grappa
- Cassola: caserma San Zeno
- Valle Santa Felicita: poligono addestrativo e palestra di roccia
in provincia di Trento:
- Strigno: caserma Degol
in provincia di Bolzano:
- Braies: casermetta e fortificazioni permanenti
- Passo Cimabanche: polveriera
- Landro: casermetta e fortificazioni permanenti
Reparti appartenuti alla Brigata
Il Reparto Comando
Il Centro Addestramento Reclute
Nell'ottobre 1955 viene costituito a Montorio Veronese il BAR (Battaglione Addestramento Reclute) "Cadore", preposto alla formazione e all'addestramento di base delle reclute di leva da inviare poi ai diversi reparti della Brigata. Prima di tale data la "Cadore", che non disponeva di un proprio BAR, veniva alimentata da quello della "Julia". Nel 1956 il BAR "Cadore", assieme a quello della "Tridentina" e dell'"Orobica", viene inquadrato nel 12° Centro Addestramento Reclute.
Nel 1963 il 12° CAR si trasferisce a Cuneo cambaindo denominazione in 2° Rgt. Alpini CAR. Il dipendente BAR "Cadore" viene distaccato a Mondovì, Ceva e Boves. Il BAR si articolava su tre Compagnie, "Feltre", "Pieve di Cadore" e "Belluno", ognuna delle quali addestrava le reclute destinate agli omonimi Battaglioni operativi della Brigata, vi era inoltre una quarta Compagnia che addestrava le reclute dell'Artiglieria da Montagna. Il BAR viene sciolto nel 1973. Da tale data la Brigata sarà in parte alimentata da reclute provenienti dagli altri Battaglioni del 12° CAR, ed in parte verrà sperimentato l'addestramento delle reclute direttamente presso il reparto di impiego.
Denominazioni:
- 1955-1973 Battaglione Addestramento Reclute "Cadore"
Sede:
- 1955-1963 Montorio Veronese
- 1963-1973 Mondovì
Motto:
- non conosciuto
L'attività di Battaglione Addestramento Reclute viene ereditata nel 1975 dal Battaglione Alpini "Belluno", che in quell'anno viene trasformato da unità operativa a unità prettamente addestrativa. Le reclute rimanevano a Belluno per circa un mese, l'attività addestrativa si incentrava prevalentemente su regolamenti, uso delle armi individuali e addestramento formale. Con la cerimonia del giuramento si concludeva l'addestramento di base e le reclute, divenute alpini, venivano quindi inviate ai reparti di impiego.
Nel 1991 viene elevato al rango reggimentale, assumendo la denominazione di 16° Reggimento "Belluno" RAR (Reggimento Addestramento Reclute), rimanendo immutati compiti e funzioni. Nel 1996, in seguito allo scioglimento del BAR della "Julia", provvede ad addestrare le reclute anche di questa Brigata.
Nel 1997, dopo lo scioglimento della Brigata "Cadore", passa dapprima alle dipendenze della "Julia", quindi nel 1998 viene riconfigurato in Centro Incorporazione Leva (CIL) e passa alle dirette dipendenze del Comando Truppe Alpine. Rispetto al normale CAR, presso il CIL le reclute rimangono solo una settimana per la procedura di incorporo, vestizione, visite mediche per proseguire poi tutta l'attività addestrativa nei rispettivi reparti operativi. In tal veste il "Belluno" provvede ad alimentare reparti di stanza nell'Italia Settentrionale, anche non appartenenti alle Truppe Alpine.
A causa della graduale riduzione della componente di leva, il "Belluno" a partire dal 2002 viene progressivamente anemizzato, fino allo scioglimento nel novembre 2004.
Denominazioni:
- 1975-1991 Battaglione Alpini "Belluno" BAR
- 1991-1992 Reggimento Alpini "Belluno" RAR
- 1992-1998 16° Reggimento "Belluno" RAR
- 1998-2004 16° Reggimento "Belluno" CIL
Sede:
- 1975-1991 Belluno
Motto:
- Sunt rupes virtutis iter
Il 7° Alpini e i suoi Battaglioni
Il 6° Artiglieria da Montagna e i suoi Gruppi
Gli Alpini d'Arresto
Gli Alpini Paracadutisti
Nei primi anni '50 viene valutato l'impiego di unità paracadutiste in montagna e viene programmata la costituzione di un Plotone Alpini Paracadutisti presso ciascuna Brigata Alpina. Nel 1956 si costituisce a Belluno il Plotone Alpini Paracadutisti "Cadore", unità d'elite della Brigata. Nel 1963 il Plotone viene trasferito a Bolzano dove assieme ai Plotoni delle altre Brigate, confluisce nella costituenda Compagnia Alpini Paracadutisti di Corpo d'Armata (attuale Battaglione Alpini Paracadutisti "Monte Cervino").
Denominazioni:
- 1956-1963 Plotone Alpini Paracadutisti "Cadore"
Sede:
- 1956-1963 Belluno
Motto:
- Mai morti
Il Genio
Nel 1953 si costituisce a Belluno la Compagnia Genio Pionieri "Cadore", alle dirette dipendenze del Comando Brigata. Si articola su tre Plotoni Genio Pionieri ed un Plotone Attrezzature Speciali. Nel 1986 viene trasformata in Compagnia Genio Guastatori. Nel 1993 passa alle dipendenze del Reparto Comando e Supporti Tattici "Cadore". Viene sciolta nel 1997 contestualmente alla soppressione della Brigata "Cadore"
Denominazioni:
- 1953-1986 Compagnia Genio Pionieri "Cadore"
- 1986-1997 Compagnia Genio Guastatori "Cadore"
Sede:
- 1953-1997 Belluno
Motto:
- Gnanca 'na piega
Le Trasmissioni
Nel 1953 si costituisce a Belluno la Compagnia Trasmissioni "Cadore", alle dirette dipendenze del Comando Brigata. Nel 1975 si scioglie, lasciando in vita due Plotoni Trasmissioni, che vengono inquadrati nel Reparto Comando e Trasmissioni di Brigata. Nel 1977, dalla riunione di questi due Plotoni, la Compagnia Trasmissioni si ricostituisce, rimanendo però inquadrata all'interno del Reparto Comando e Trasmissioni (dal 1993 Reparto Comando e Supporti Tattici). Viene sciolta nel 1997, contestualmente alla soppressione dell'intera Brigata "Cadore"
Denominazioni:
- 1953-1975 Compagnia Trasmissioni "Cadore"
- 1975-1977 1° e 2° Plotone Trasmissioni / Rep. Comando e Trasmissioni "Cadore"
- 1977-1993 Compagnia Trasmissioni / Rep. Comando e Trasmissioni "Cadore"
- 1993-1997 Compagnia Trasmissioni / Rep. Comando e Supporti Tattici "Cadore"
Sede:
- 1953-1997 Belluno
Motto:
- non conosciuto
L'Aviazione Leggera
Nel 1956 si costituisce sull'aerocampo di Belluno la Sezione Aerei Leggeri "Cadore", alle dirette dipendenze del Comando Brigata. Nel 1966 viene trasformato in Reparto Aviazione Leggeri "Cadore", articolato su due Sezioni. In seguito si aggiungerà anche una Sezione Elicotteri da Ricognizione (SER). Nel 1976 iL RAL si trasforma in 44° Gruppo Squadroni ERI "Fenice" e passa alle dipendenze del 4° Raggruppamento ALE "Altair" di Bolzano, rimanendo però di stanza a Belluno e continuando la sua attività di volo orientata prevalentemente a favore della Brigata "Cadore" (un distaccamento a Campoformido era invece di appoggio per la "Julia"). Nel 1996 muta denominazione in 48° Gruppo Squadrone EA "Pavone" e passa alle dipendenze del 7° Rgt. EA "Vega", dov'è tutt'ora inquadrato. Con il cambio di dipendenza cessa anche il tradizionale impiego a favore delle Truppe Alpine. Nel 1998 lascia la storica sede di Belluno per trasferirsi a Rimini, sua attuale sede.
Denominazioni:
- 1956-1966 Sezione Aerei Leggeri "Cadore"
- 1966-1976 Reparto Aviazione Leggera "Cadore"
- 1976-1986 44° Gruppo Squadroni Eri "Fenice"
- 1986-1993 44° Gruppo Squadroni Ale "Fenice"
- 1993-1996 44° Gruppo Squadroni Aves "Fenice"
- 1996-1998 48° Gruppo Squadroni Ea "Pavone"
Sede:
- 1956-1998 Belluno
Motto:
- non conosciuto
I Supporti Logistici
Fin dalla sua costituzione la Brigata "Cadore" ha avuto in organico diverse unità dei servizi logistici, e precisamente un'Officina Mobile, un Parco Mobile, un Autoreparto, una Sezione Sanità e una Sezione Sussistenza, tutti con sede a Belluno. Nel 1956 tutti questi supporti vengono riuniti nel Comando Unità Servizi "Cadore". Nel 1961 il Parco Mobile e l'Offina Mobile si fondono nel Reparto Rifornimenti Recuperi e Riparazioni.
Nel 1967 il CUS "Cadore" si trasforma in Raggruppamento Servizi "Cadore". Ulteriori variazioni organiche si hanno sempre nel 1967, quando la Sezione Sussistenza diventa Compagnia Sussistenza, e nel 1968, con la costituzione del 103° Ospedale da Campo. Nel 1973 la Sezione Sanità e l'Ospedale da Campo vengono riuniti nel Battaglione Sanità.
Nel 1976 il Raggruppamento viene contratto in Battaglione Logistico "Cadore", articolato su Compagnia Comando e Servizi, due Reparti Logistici Leggero, Reparto Logistico Medio, due Sezioni di Sanità (queste ultime in posizione quadro). Nel 1981 il Battaglione viene riordinato su quattro Compagnie (Comando e Servizi, Rifornimenti, Mantenimento, Trasporti Medi)e un Reparto Sanità in posizione quadro. Viene sciolto nel 1997 contestualmente alla soppressione dell'intera Brigata "Cadore".
Denominazioni:
- 1956-1967 Comando Unità Servizi "Cadore"
- 1967-1976 Raggruppamento Servizi "Cadore"
- 1976-1997 Battaglione Logistico "Cadore"
Sede:
- 1956-1997 Belluno
Motto:
- L'impegno mi esalta
La Fanfara e il Coro
Come ogni Brigata Alpina, la "Cadore" aveva in organico una fanfara ed un coro.
La fanfara, nata in sostituzione delle disciolte fanfare reggimentali, aveva sede a Belluno ed era amministrata dal Rep. Comando di Brigata. Si componeva di 30-40 elementi, tutti di leva, agli ordini di un Maresciallo. La fanfara, oltre ad accompagnare le diverse cerimonie militari (giuramento, cambio comandante, ecc.), partecipava a numerose esibizioni pubbliche in Italia e all'estero.
Dal punto di vista coreografico, la fanfara in genere si schierava "fronte 6" e nella prima fila allineava i sei tamburi imperiali, ciascuno dei quali recava una lettera in modo da comporre una grande scritta "C-A-D-O-R-E". Le file successive erano composte dagli altri strumenti (trombe, clarinetti, sassofoni, flicorni, ecc.). Alla testa della fanfara precedeva sempre il mazziere, che recava a tracolla una fascia verde con i simboli della brigata.
L'ultima esibizione della fanfara è stata il 31 gennaio 1997, quando a Belluno ha accompagnato le varie fasi della cerimonia di scioglimento della Brigata Alpina "Cadore".
Il coro nasce nel 1972, quando l'ANA organizzò una rassegna di cori alpini tra i reparti in armi. Costituito da una ventina di elementi, il coro dipendeva dal Rep. Comando di Brigata ma, poiché era una formazione "extra organico", i suoi elementi avevano in genere anche altri incarichi (a differenza della fanfara dove i componenti erano a incarico esclusivo).
Il coro, che tramandava la storica tradizione del canto alpino, era una sorta di "ambasciatore" della Brigata e degli Alpini. Esso infatti si esibiva in numerose città e località, in Italia e all'estero, partecipando a manifestazioni di diverso tipo, non necessariamente a carattere militare, suscitando ovunque simpatia ed entusiasmo.
Viene sciolto nel 1996, nell'imminenza dell'ormai prossima chiusura della Brigata "Cadore".
Il brano più caratteristico eseguito sia dalla fanfara che dal coro era "La bella del Cadore", canto tradizionale di montagna che può essere considerato come l'inno della Brigata.
La fanfara ed il coro, seppure spariti dagli organici dell'Esercito, sono stati entrambi ricostituiti qualche anno dopo dagli ex appartenenti, alpini in congedo, che hanno infatti fondato la "Fanfara congedati della Brigata Cadore"[1] che il "Coro Brigata Cadore"[2], i cui componenti sono alpini in congedo che durante il servizio di leva hanno fatto parte delle relative formazioni in armi.
Onorificenze
alla Brigata nel suo complesso
- Cittadinanza Onoraria di Belluno (1983)
- Cittadinanza Onoraria di Longarone (1988)
- Cittadinanza Onoraria di Arcade (1990)
- Cittadinanza Onoraria di Cardeto (1991),
- Cittadinanza Onoraria di Marostica (1992)
- Cittadinanza Onoraria di Bassano del Grappa (1994)
- Cittadinanza Onoraria di Conegliano (1995)
al 7° Reggimento Alpini
- Ordine Militare d'Italia (all'Arma di Fanteria) "Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915-1918)"
- Medaglia d'Argento al Valor Militare (al Btg. Alpini "Monte Pavione") "Il Battaglione "Monte Pavione", con ferrea tenacia e con superbo valore, per tre giorni consecutivi, resisteva all'impeto di una intera divisione nemica, saldamente tenendo, con l'eroico sacrificio dei suoi alpini, le tormentate trincee che gli erano state affidate. Contrattaccando ogni sera con manipoli di prodi, riusciva ad inchiodare l'invasore sulla linea che la Patria aveva additato per l'estrema resistenza (Val Calcino, 11-13 dicembre 1917)
- Medaglia d'oro al Valor Civile (al 7° Rgt. Alpini) "Accorso con i suoi magnifici reparti, eredi di nobili tradizioni, sui luoghi colpiti dall'immane disastro del Vajont, il 7° Reggimento Alpini, tra insidie, ostacoli ed innumerevoli difficoltà, ha dimostrato, nel soccorrere le popolazioni superstiti, altissimo senso del dovere, sprezzo del pericolo e mirabile spirito di fraterna solidarietà, onorando l'Esercito e benemeritando dalla Nazione. (ottobre 1963)"
al 6° Reggimento Artiglieria da Montagna
- Medaglia d'oro al Valor Civile (al 6° Rgt. Artiglieria da Montagna) "Accorso con i suoi magnifici reparti, eredi di nobili tradizioni, sui luoghi colpiti dall'immane disastro del Vajont, il 6° Reggimento Artiglieria da Montagna, tra insidie, ostacoli ed innumerevoli difficoltà, ha dimostrato, nel soccorrere le popolazioni superstiti, altissimo senso del dovere, sprezzo del pericolo e mirabile spirito di fraterna solidarietà, onorando l'Esercito e benemeritando dalla Nazione. (ottobre 1963)"
Comandanti della Brigata Cadore
Generali:
- Carlo Ravnich, 1953 - 1956
- Luigi Vismara, 1956 - 1958
- Raffaele Binetti, 1958 - 1959
- Francesco Dibitonto, 1959 - 1960
- Mosè Bongioanni, 1960 - 1961
- Alberto Di Leo, 1961 - 1963
- Umberto Cavanna, 1963 - 1965
- Vito Caruso, 1965 - 1967
- Antonio La Verghetta, 1967 - 1968
- Massimiliano Brugnara, 1968 - 1970
- Luigi Clerico, 1970 - 1971
- Giovanni Mervig, 1971 - 1972
- Lorenzo Valditara, 1972 - 1974
- Giorgio Donati, 1974 - 1975
- Giovanni Polzot, 1975 - 1976
- Giulio Primiceri, 1976 - 1978
- Nazzaro Antonio, 1978 - 1979
- Edoardo Bernardi, 1979 - 1980
- Giovanni Prandi, 1980 - 1981
- Domenico Innecco, 1981 - 1983
- Carlo Jean, 1983 - 1984
- Eugenio Mocchi, 1984 - 1986
- Italico Cauteruccio, 1986 - 1987
- Francesco Cervoni, 1987 - 1988
- Mario Rosa, 1988 - 1990
- Giovanni Papini, 1990 - 1992
- Franco Chiesa, 1992 - 1993
- Primo Gadia, 1993 - 1997
Personalità legate alla brigata
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
- http://www.brigatacadore.it/
- http://web.mac.com/fanfarabrigatacadore
- http://www.corobrigatacadore.com
- http://www.vecio.it/cms/node/10 Pagine dedicata alla Brigata Cadore su Vecio.it