L'arte preistorica in Italia comprende tutte quelle manifestazioni culturali e artistiche delle popolazioni che abitarono la penisola italica dall'Età del Bronzo fino all'VIII o VII secolo a.c:, a seconda delle zone.

Tazza con ansa figurata, dalle Coste del Marano, fine X sec. a.C., Museo della preistoria del Lazio, Roma

La penisola italiana, rispetto alle culture già avviate nel Mediterraneo orientale, mantenne a lungo un carattere periferico e frammentato in tante civiltà diverse, legate da rapporti di vario genere.

Si indicano di solito due principali aree culturali: quella della pianura padana, in contatto con l'area nordeuropea e danubiana, e quella della penisola centro-meridionale, gravitante sul Mediterraneo. In queste macro-aree esiste un mosaico di popolazioni diverse. Il successivo periodo protostorico rientra nella cosiddetta arte italica.

Neolitico

Nel Neolitico iniziò a svilupparsi in Italia la civiltà Camuna in Valle Camonica, di cui oggi rimangono circa 300.000 petroglifi, che rendono l'area il più vasto sito europeo di arte rupestre.

La civiltà villanoviana

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Urna da Tarquinia con copertura ceramica a elmo, IX secolo a.C., Museo archeologico nazionale di Firenze

Un momento di aggregazione si ebbe con la civiltà appenninica, che si originò in Italia meridionale diffondendosi poi verso nord. Da questa cultura nacque a cavallo tra l'età del Bronzo e quella del Ferro la cosiddetta civiltà villanoviana, dal nome della località Villanova presso Bologna, dove furono scavati i primi cospicui ritrovamenti.

L'area interessata da questa civiltà è molto vasta e va dalle regioni settentrionali, a all'area tosco-laziale, al Meridione, per cui si parla di una vera e propria koinè italica. Le varie popolazioni italiche infatti, sebbene probabilmente diverse per gruppo etnico e linguistico, adottarono un modello comune di rito per l'incinerazione, con l'uso di contenitori in terracotta con coperchio dalla caratteristiche simili.

I vasi cinerari si trovavano spesso in tombe a pozzetto, coperte da lastre di pietra e poste assieme a vari oggetti di uso comune.

 
Elmo bronzeo crestato da Veio, inizi VIII sec. a.C., Museo nazionale di Villa Giulia, Roma

La decorazione dei vasi seguiva semplici motivi geometrici e lineari impressi. Avevano la forma di due tronchi di cono ("biconici") con una ciotola rovesciata o un elmo bronzeo come coperchio. Le differenti coperture indicavano la classe sociale del defunto (agricoltore o guerriero). Per esempio l'urna con elmo da Tarquinia, al Museo archeologico nazionale di Firenze, presenta un elmo in lamina bronzea con un'alta cresta decorata da file sovrapposte di borchie, poste entro decorazioni a puntinatura. Grande abilità dei villanoviani fu infatti la fusione, laminazione e lavorazione a sbalzo dei metalli.

Vasi figurati

A partire dall'VIII secolo a.C. si trovano anche produzioni di vasi plastici, che negli esemplari migliori hanno forme ibride (askòi) antropomorfe e zoomorfe, come si riscontrano anche in area danubiana.

Doli e urne a capanna

 
Urna cineraria a capanna forse da Vulci, VII secolo a.C., Museo Nazionale di Villa Giulia, Roma
 
Vaso a doppia ampolla dalla tomba Calabresi di Cerveteri, bucchero, 650 a.C., Museo gregoriano etrusco

Nel Lazio si ebbe una produzione peculiare dei "doli", contenitori di corredi, e urne funerarie a forma di capanna che riproducono la forma delle abitazioni. Numerosi doli sono stati scavati anche a Roma, come nella Necropoli del tempio di Antonino Pio e Faustina.

Civiltà Atestina

  Lo stesso argomento in dettaglio: Civiltà Atestina.

Alcune zone mantennero un certo isolamento che causò una produzione di oggetti invariata in lunghi archi temporali, mentre altre zone furono particolamente ricettive alle influenze esterne. Tra quest'ultime ci fu la cosiddetta civiltà atestina (da Este in provincia di Padova), detta anche "delle situle", dal nome degli oggetti tipici della sua produzione.

La situla Benvenuti è uno dei migliori esempi di questa produzione, con ornamenti animali (reali o fantastici), vegetali e geometrici, che dimotsrano un'influenza orientale. Vi sono raffigurate anche scene con personaggi, dove si scorgono i primi intenti narrativi, con temi tipicamente locali come scene di commercio, di lotta, di vita rurale e di guerra.

Le situle sono diffuse in un ampio raggio, forse opera di artigiani itineranti con contatti con civiltà orientali più progredite, probabilmente tramite la mediazione dell'Etruria o delle colonie adriatiche della Magna Grecia o della penisola balcanica.

Influssi orientali

Le civiltà italiche, al contatto con le più progredite culture del Mediterraneo orientale (tra VIII e VII secolo a.C.), svilupparono fenomeni di adeguamento e una maggiore libertà espressiva. Vengono creati così oggetti più colti e raffinati, con più attenzione agli elementi naturalistici e alla ricerca formale (come i vasi a doppia ampolla di Cerveteri).

Civiltà nuragica

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Civiltà priginale che si è sviluppata in Sardegna.

Voci correlate

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