Evoluzione del modello atomico
Template:Vai a Il modello atomico oggi riconosciuto è l'ultima tappa di una serie di ipotesi che sono state avanzate nel tempo.
Le prime ipotesi
Democrito, nel IV secolo a.C., propose la Teoria atomica, secondo la quale la materia è costituita da minuscole particelle, diverse tra loro, chiamate atomi, la cui unione dà origine a tutte le sostanze conosciute. Queste particelle erano la più piccola entità e non potevano essere ulteriormente divise; per questo erano chiamate atomi (da ὰτωμος, in greco "indivisibile"). In contrasto con questa teoria, Aristotele, nello stesso periodo, nella teoria della continuità della materia, sostenne che una sostanza può essere suddivisa all'infinito in particelle sempre più piccole e uguali tra loro. Queste ipotesi rimasero tali in quanto non suffragate da un approccio scientifico e da metodologie basate sull'osservazione e sull'esperimento.
La "teoria atomica moderna" e il suo sviluppo
Solo all'inizio del XIX secolo il chimico inglese John Dalton rielaborò e ripropose la teoria di Democrito fondando la teoria atomica moderna, secondo la quale l'atomo è la parte più piccola di materia che mantiene inalterate le proprietà dell'elemento.
Il primo tentativo di descrivere la struttura dell'atomo fu, nel 1897, quello di Joseph John Thomson, che scoprì l'esistenza dell'elettrone e immaginò l'atomo come una sfera fluida carica positivamente, resa neutra da un certo numero di elettroni disseminati in essa. Questo modello fu superato quando furono scoperte da Ernest Rutherford le particelle che formano il nucleo dell'atomo: il protone (dotato di carica positiva) e il neutrone (privo di carica elettrica). Da quel momento (1911) l'atomo fu descritto come un sistema planetario in miniatura con il nucleo al centro e gli elettroni che orbitano attorno ad esso.
L'atomo oggi
Anche questo modello fu perfezionato e modificato e venne abbandonata l'idea che gli elettroni descrivessero orbite precise intorno al nucleo. Erwin Schrödinger (scopritore dell'Equazione di Schrödinger, per cui ha vinto il premio nobel per la fisica nel 1933) ipotizzò la struttura dell'atomo come costituita da un nucleo centrale carico di energia positiva circundato da una nuvola di elettroni. Alla luce delle ultime ricerche, sfruttando sofisticate e potenti apparecchiature elettroniche, è stato possibile determinare in modo più completo anche la struttura del nucleo. In particolare si è scoperto che i protoni e i neutroni sono a loro volta formati da particelle più piccole: i quark.