Albert Fish

serial killer statunitense (1870-1936)

Albert Fish, (Washington D.C, ? 1870 - 16 gennaio 1936) serial killer e cannibale, detto "il vampiro di Brooklyn", diffuse il terrore in tutti gli Stati Uniti, mutilando, torturando e mangiando le sue giovani vittime.

Fortemente instabile mentalmente, asserì che, come un angelo aveva fermato la mano di Abramo un attimo prima che uccidesse suo figlio, così qualcuno avrebbe dovuto fermare lui, e se nessun angelo ancora ci aveva provato, era evidente che le sue azioni erano ben volute dal Signore, e che forse egli era un messia.

L'infanzia e la famiglia

Albert Fish nasce in una famiglia fortemente disagiata. Dopo la morte del padre venne trasferito in orfanotrofio. Uno suo zio paterno soffriva di una psicosi a sfondo religioso e morì in ospedale; un fratello ebbe la medesima sorte; il fratello più giovane soffriva di idrocefalea e morì; un altro fratello soffriva di alcolismo cronico; una sorella soffriva di disagi mentali; la madre soffriva di allucinazioni; una zia paterna soffriva di disagio mentale. Albert Fish crebbe quindi in un ambiente poco sano, dal quale scaturirono le sue ossessioni per il peccato e per l'espiazione mediante il dolore.

L'età adulta

Una volta uscito dall'orfanotrofio si mantenne con lavori saltuari, e nel 1898 sposò una giovane ragazza di diciannove anni, dalla quale ebbe sei figli. Diciannove anni dopo, la moglie lo lasciò per un ragazzo più giovane, uno studente, e Fish rimase solo con i suoi figli. Si pensa che abbia commesso il suo primo omicidio nel 1910, uccidendo un uomo, ma solo in seguito all'abbandono della moglie Alber Fish cominciò la sua attività seriale ai danni di bambini. Più tardi ammetterà di averne molestati più di quattrocento.

Il 25 maggio del 1928 un giovane diciottenne, Edward Budd, inserì un'inserzione sul New York World per cercare un'occupazione. Il lunedì successivo all'inserzione domenicale al cospetto della signora Delia Budd apparve un uomo anziano, con i capelli grigi e i lunghi baffi, che si presentò come Frank Howard. Sabato 2 giugno doveva essere il primo giorno di lavoro per il giovane Edward, ma l'uomo canuto non si presentò, ma inviò una lettera manoscritta dove si adduceva a degli impegni improvvisi. Il giorno seguente, verso le undici di mattina, Frank Howard apparve a casa di Edward portando in dono un cesto di fragole e del formaggio. Delia Budd lo convinse a rimanere per pranzo, in modo che suo marito, Albert Budd, avesse modo di conoscerlo. Frank accettò l'invito e rimase a pranzare. L'uomo anziano fece un'ottima impressione all'intera famiglia, per i suoi modi gentili, per il suo linguaggio elegante e il suo portamento. D'un tratto entrò la piccola Grace, di 10 anni. Frank fece qualche complimento su di lei, e le donò 50 centesimi per comprare le caramelle. Howard invitò Grace ad andare con lui alla festa di compleanno del figlio di sua sorella, promettendo che l'avrebbe riportata alle nove di sera e che si sarebbe preso cura di lei. I genitori della piccola si informarono sul luogo in cui si apprestava ad andare e si convinsero e lasciargliela in custodia. La famiglia Budd non ebbe più notizie di Grace. Frank Howard in realtà era Albert Fish.

Questo è forse l'episodio più celebre della carriera criminale di Albert fish, famoso principalmente per la lettera che successivamente inviò alla signora Budd. Eccone uno stralcio:

"Mia cara signora Budd, nel 1894 io ed un mio amico decidemmo di andare in Cina e salpammo da San Francisco diretti ad Hong Kong. A quel tempo c'era una forte carestia in Cina, la fame e la povertà dilagavano. Il prezzo di qualsiasi cibo variava da 1 a 3 dollari, e la gente soleva vendere i propri bambini sotto i 12 anni per comprarsi un po' di cibo. Un ragazzo o una ragazza sotto i 14 anni non erano sicuri in strada. Si poteva andare in macelleria e chiedere della carne, e ti tagliavano la parte di un corpo di un bambino o una bambina che preferivi. Le parti del corpo più gustose erano persino maggiorate di prezzo. Il mio amico John stette così a lungo che ci prese gusto nel mangiare carne umana. Quando tornò a New York rapì due ragazzi, uno di 7 e l'altro di 11 anni. Li portò nella sua abitazione, spogliò i loro corpi e li rinchiuse in un ripostiglio. In seguito bruciò tutto. Spesso li torturava giorno e notte, così che la loro carne diventasse buona e tenera.
Dapprima uccise il bambino di 11 anni, perchè aveva il sedere più grasso e c'era molto da mangiare. Ogni parte del suo corpo fu cucinata e mangiata eccetto la testa, le ossa e gli intestini. Fu arrostito, bollito, cotto alla griglia, fritto e cotto a stufato. Il più piccolo fece la stessa fine. A quel tempo ero il suo vicino di casa, mi aveva parlato del gusto di questa carne, ed ero tentato di provarla.
Quella domenica del 3 giugno 1928, vi chiamai e vi portai dei doni. Mangiammo il pranzo e Grace mi baciò. Fu in quel momento che mi venne voglia di mangiarla.
Col pretesto di portarla ad una festa di compleanno, dopo aver chiesto il Suo permesso, la portai in un'abitazione vuota a WestChester che avevo acquistato. Quando arrivammo, la bambina rimase fuori a raccogliere dei fiori, mentre io andai al piano di sopra per togliermi i vestiti. Non volevo sporcarli di sangue.
Quando fu tutto pronto, andai alla finestra e la chiamai. Mi nascosi nel ripostiglio mentre lei era in camera, uscii fuori e quando lei mi vide nudo cominciò a gridare e cercò di scappare. Io la presi e lei disse che avrebbe detto tutto a sua madre.

Prima la spogliai con difficoltà, continuava a tirarmi calci, mordere e sputare. Ho dovuto soffocarla per ucciderla, poi la tagliai in piccoli pezzi così da poter portare il cibo nelle mie stanze, cucinare e mangiare. Che dolce che era il suo tenero sedere arrostito. Mi ci sono voluti 9 giorni per mangiare interamente il suo corpo. Non l'ho violentata, volevo che morisse vergine."

Fu proprio grazie a quella lettera che Albert Fish venne catturato.

La cattura

Sulla lettera c'era un emblema particolare, piccolo ed esagonale, e la sigla N.Y.P.D.B.A. (New York Private Chaffeur's Benevolent Association). Con la collaborazione del presidente dell'associazione venne fatta una perizia grafologica su tutti i membri. Il giovane custode dell'edificio dell'associazione ammise di aver preso qualche foglio di carta da lettera e delle buste instestate, che aveva poi lasciato nella locanda in cui abitava nella 52esima strada. La locandiera fu scioccata quando le fu data la descrizione di Frank Howard, ed affermò che aveva vissuto lì per ben due mesi e che passava regolarmente dalla locanda a ritirare le lettere che un figlio di lui gli inviava presso la locanda. Fu semplice rimanere in attesa che arrivasse una lettera del figlio alla locanda e che Fish venisse a richiederla: era il 13 dicembre del 1934.

Prigionia e sentenza

In carcere Fish descrisse minuziosamente molti degli omicidi da lui perpetuati. Come quello di Francis MacDonnell, rapito nel giugno del 1924 mentre giocava nel giardino di casa. Il corpo fu trovato in un bosco: era stato picchiato violentemente e strangolato con le sue bretelle dopo essere stato denudato. Non provando alcun rimorso, Fish descrisse come avesse staccato dal suo corpo le orecchie ed il naso per mangiarle, e di come le avesse gustate una volta arrivato a casa cuocendole in pentola con carote, cipolle, sale e pepe, arricchendo il tutto con un po' di bacon.

Fish soffriva di una grave forma di masochismo. Raccontò come gli piacesse farsi picchiare, a volte dai suoi stessi figli. Era solito conficcarsi aghi nello scroto e nella zona circostante l'ano, che a volte non riusciva più a tirar via. Nel suo corpo furono trovati ben ventinove aghi di varia lunghezza.

Durante il processo si cercò di dimostrare l'infermità mentale dell'imputato, ma Fish fu condannato a morte mediante sedia elettrica. Il 16 gennaio del 1936 la pena fu eseguita. Fish aiutò i suoi carcerieri a stringere le fibbie della sedia, ed esclamò che la scossa suprema era l'unica cosa che non avesse ancora provato.

Voci correlate