Francisco Gil de Taboada

militare spagnolo

Francisco Gil de Taboada y de Lemos y Villa Marín (Santa María de Soto Longo, circa 1736Madrid, 1809) fu un ufficiale della marina spagnola ed amministratore coloniale in America. Fu per breve tempo viceré della Nuova Granada nel 1789, e tra il 25 marzo 1790 ed il 6 giugno 1796 viceré del Per+.[1].

Francisco Gil de Taboada y de Lemos y Villa Marín

Dopo il compito di viceré tornò in Spagna, dove divenne membro della junta di governo dopo che re Ferdinando VII fu obbligato ad abdicare da Napoleone. Fu anche direttore generale della Marina Reale Spagnola.

Gioventù

Francisco Gil de Taboada y Lemos nacque nel 1736 (anche se alcune fonti riportano il 1733 o il 1737) in Galizia, Spagna.

Divenne membro dei Cavalieri Ospitalieri all'età di 16 anni. Entrò nella marina come cadetto a Cadice il 27 ottobre 1752. Fu promosso tenente de navio il 3 settembre 1767. In questo periodo navigò nel Mediterraneo, nell'Atlantico e nel Pacifico.

Fu promosso comandante nel 1770 e capitano nel 1776. Dal 5 gennaio 1774 al 1 febbraio 1777 fu governatore spagnolo delle Isole Falkland.[2] Il 17 febbraio 1779 fu nominato capitano della neonata Compagnia del Dipartimento dei Cadetti della Marina di Ferrol. Ricoprì questa posizione finché non fu nominato viceré e capitano generale della Nuova Granada e presidente della Audiencia di Bogotá da Valdez, ministro delle Indie (1788). Da questo momento divenne comandante di uno squadrone.

Viceré della Nuova Granada

Assunse l'incarico nel gennaio del 1789, e lo mantenne fino a luglio, quando divenne viceré del Perù e presidente della Audiencia di Lima. Il 4 marzo 1789 divenne tenente generale.

Viceré del PErù

In Peru introdusse riforme amministrative, incoraggiò lo sviluppo della letteratura e delle arti, organizzando spedizioni di esplorazione.

Oltre ad essere un ufficiale in carriera della marina che aveva combattuto in Algeria, Normandia, Gibilterra e Sicilia, Gil de Taboada fu anche un uomo di lettere. In Perù si distinse per il proprio supporto alle arti, alle scienze ed alle esplorazioni. Sostenne la fondazione del giornale El Mercurio Peruano nel 1791 e fondò l'Accademia delle Belle Arti. Nello stesso periodo combatté la diffusione delle idee rivoluzionarie francesi e proibì la circolazione della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino. Fondò un centro anatomico ed un ospedale, supportò la scuola di navigazione ed ordinò il primo censimento della popolazione. Reincorporò la regione di Puna nel Vicereame del Perù.

Alla fine del suo mandato di viceré, nel 1796, tornò in Spagna. Qui fu soggetto al juicio de residencia che indagò sullo stato delle finanze coloniali durante la sua amministrazione. Si trattava di un procedimento comune alla fine di un mandato di viceré. Il verdetto fu in suo favore.

Ritorno in Spagna

Nel 1799 fu nominato direttore generale della marina, posizione che ricoprì in contemporanea con altre alte posizioni fino al 1807.

Il 6 febbraio 1805, dopo la nomina del generale Domingo Grandallana a comandante dela squadrone a el Ferrol, Gil de Taboada divenne segretario di stato e della marina ad interim. Nel novembre dello stesso anno fu promosso capitano generale della marina. Il 22 aprile 1806 fu nominato ministro della marina (non più ad interim).

Mantenne questi titoli sotto all'autorità di Carlo IV. Il 17 marzo 1808 l'ammutinamento di Aranjuez obbligò Carlos ad abdicare lasciando lo scettro al figlio, Ferdinando VII. I ribelli di Aranjuez attaccarono anche l'odiato Primo Ministro Manuel Godoy. Questo e gli eventi che seguirono cambiarono faccia alla politica spagnola, ed ebbe enormi ripercussioni nelle colonie spagnole delle Americhe.

As a member of the governing junta

The governing ministers, including Gil de Taboada, were confirmed in their positions by Ferdinand.

On the invitation of Napoleon, both Charles and Ferdinand left Spain for France, crossing the border on April 21, 1808. They arrived in Bayonne, where Napoleon forced them to abdicate and claimed the Spanish crown, which he gave to his brother Joseph I of Naples. It was the beginning of a seven-year exile for the Spanish kings.

Before leaving for Bayonne, Ferdinand VII had formed a ruling junta (Junta Suprema de Gobierno) composed of his ministers and presided by Infante Antonio, uncle of Fernando VII. Gil de Taboada was still minister of the navy. When Joachim Murat demanded that Godoy (held in the Castle of Villaviciosa since his deposition) be turned over to the French, Gil strongly opposed the suggestion.

Fearing the French encroachment, Gil proposed moving the junta of ministers away from Madrid. Infante Antonio, the day after the popular explosion of the Second of May, was forced to join Charles and Ferdinand in Bayonne. Antonio wrote to Gil that the junta should continue as it had been, but Murat demanded to preside over it. Most of the members accepted this on May 4, but Gil did not. He turned in his resignation a few days later.

After the Battle of Bailén (July 18-22, 1808), in which the French were defeated and forced to withdraw from Madrid, Gil de Taboada was again sworn in as a member of a governing junta, this time the Junta Suprema Central. This occurred on September 29, 1808 in Aranjuez. When the French reoccupied the capital, they required an oath of allegiance to Joseph Bonaparte, as King Joseph I of Spain. Gil, now an octogenarian, refused. There were calls that he be prosecuted for his refusal, but Joseph rejected that, saying that such a valiant old man should not be molested.

When Gil de Taboada died the following year, the French garrison of Madrid accorded him the funeral honors of a man of high dignity.

Note

References

  • (ES) Artola, Miguel. La España de Fernando VII. Madrid: Espasa-Calpe, 1999: 58-70. ISBN 8423997421
  • (ES) González de Canales, Fernando. Catálogo de Pinturas del Museo Naval. Ministerio de Defensa. Madrid, 2000.
  • (ES) Martínez-Valverde y Martínez, Carlos. Enciclopedia General del Mar. Garriga. 1957.

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