Bivona
Bivona (IPA: [biˈvoːna][1], Vivona in siciliano) è un comune italiano di 4.018 abitanti[2] della provincia di Agrigento in Sicilia.
Dista 66 km dal capoluogo di provincia, e 88 km dal capoluogo di regione Palermo. Bivona è un piccolo centro montano, circondato dai monti Sicani, famoso per la coltivazione della pesca. Si trova al centro di un'ampia area caratterizzata dalla presenza di numerosi comuni, ed è stata uno dei maggiori centri feudali della Sicilia durante i secoli XV e XVI, oltre che, nel 1554, la prima città siciliana ad essere stata elevata a ducato. La presenza di numerose scuole e istituti superiori la rende meta di studi di tantissimi giovani dei paesi circostanti. Bivona è inoltre la città in cui è attestato il culto più antico, di cui si abbia notizia certa, di santa Rosalia.
Geografia fisica
Bivona è situata alle pendici della catena dei monti Sicani, nell'entroterra agrigentino, al confine con la provincia di Palermo. L'altitudine del paese viene indicata a 503 m s.l.m.: in realtà a questa quota si trova la residenza dell'antica casa comunale (attuale piazza Giovanni Cinà); il centro abitato infatti si sviluppa tra i 420 m s.l.m. dei quartieri meridionali ai circa 600 m s.l.m. dell'ex Tracomatosario a nord[3]. Il paese è attraversato da un fiume, oggi sotterraneo, l'Alba, che confluisce nel Magazzolo: quest'ultimo, a sua volta, scorre a sud del paese. A qualche chilometro dal centro abitato si trova la Diga Castello, le cui acque sono irrigue per i pescheti di Bivona e per gli aranceti di Ribera. Ecco cosa scrisse nel 1553 il padre gesuita Domenech in una lettera in cui descrisse Bivona e il suo territorio inviata ad Ignazio de Loyola[4]: "...Oltre a ciò sappia V.P. che questa terra si trova in mezzo a molte altre terre e città, che le fanno corona. A dieci, venti, venticinque miglia, poco più poco meno, da essa distanti si trovano Agrigento, Termini, Trapani, Mazara, Giuliana, Prizzi, S. Stefano, con Palermo ch'è ad una giornata di viaggio. E poiché è terra sana e molto abbondante di frumento, carni e legna, e quanto ai costumi molto migliore di Palermo e Messina, si crede che dai paesi circonvicini molti genitori vi manderanno a studio i figlioli piuttosto che nelle due predette città. E' inoltre ricca di fontane e giardini, sano n'è il clima e gode fama di essere la migliore fra le montagne di questo regno...".
Territorio
Il territorio di Bivona ricade nel tratto montano inferiore del complesso orografico dei monti Sicani e nel tratto mediovallivo del bacino idrografico del fiume Magazzolo. Ha un'estensione di circa 89 km² e si presenta abbastanza eterogeneo sotto il punto di vista geomorfologico: si passa da una zona pedemontana o collinare (circa i 3/4 dell'intero territorio) ad una zona tipicamente montana, con un'altitudine media di circa 1000-1100 m. Il punto più basso del territorio bivonese si trova nella parte meridionale, nella zona confinante con i territori di Ribera e Cianciana (64 m); il punto più alto corrisponde alla cima del Monte delle Rose (1436 m), al confine con la provincia di Palermo (territorio di Palazzo Adriano). Tutto il territorio bivonese, uno dei più estesi del circondario, è costellato di boschi e ampie zone verdi: anch'esso, insieme ai territori di altri tre comuni, ricade all'interno della "riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio".
- Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003[5]
Orografia
Il paesaggio montano di Bivona è composto da rilievi calcareo-dolomitici di epoca mesozoica, quasi tutti nella parte settentrionale del territorio, molti al di sopra dei 1.000 metri: essi formano un anfiteatro naturale che sovrasta l'abitato di Bivona. Il Monte delle Rose è sicuramente il rilievo più importante del territorio bivonese. Altri rilievi considerevoli sono:
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Il Pizzo Mondello è un affioramento roccioso costituito da calcari con selce ad Halobia che presentano stratificazioni fortemente inclinate, diventate oggetto di studi da parte di un gruppo internazionali di ricercatori e geologi. Il Pizzo Mondello diventerà presto una sezione di riferimento per tutta la comunità scientifica mondiale[6].
Idrografia
Il fiume Magazzolo rappresenta l'asta principale del bacino idrografico: sono frequenti anche i valloni tributari di destra del Magazzolo e numerosi sono i corsi d'acqua dallo sviluppo tortuoso con forte azione erosiva di tipo regressivo, con importante apporto idrico nella stagione delle piogge (ma asciutti durante l'estate). I corsi d'acqua prendono origine dai rilievi presenti nella zona. I principali affluenti del Magazzolo sono il Vallone Lordo, il Vallone Calabrò, il Vallone Acque Bianche, il Vallone Salito e il Vallone Gebbia. Il bacino del fiume Magazzolo è limitato dal Pizzo Mondello, dal Pizzo Scavarrante, dalla Serra Mezzo Canale e dal Cozzo Timpe Rosse. Questa fitta rete idrografica ha favorito la realizzazione della Diga Castello che, con i suoi 20.500.000 mc, risulta uno degli invasi più importanti della zona ed uno dei più grandi dell'intera Sicilia. Numerose sono anche le sorgenti, la cui portata varia da pochi litri/secondo a oltre 40 litri/secondo nei periodi di magra; le acque delle varie sorgenti sgorgano da diverse zone, e convogliano in tre canali naturali principali: il primo, in cui confluiscono le acque delle sorgenti Santa Rosalia e Capo d'Acqua, è il fiume Alba (oggi fiume sotterraneo che attraversa il paese); il secondo convoglia le acque delle sorgenti Santissimo e Acque Bianche e il terzo convoglia le acque delle due sorgenti Grotticelle e delle sorgenti Canfuto e San Filippo: tutti e tre i canali confluiscono nel Magazzolo. Da notare la presenza di alcuni piccoli laghi artificiali, specialmente ad uso aziendale.
Flora e fauna
La flora e la fauna del territorio di Bivona sono quelle tipiche delle zone pedemontane dell'area mediterranea. In prevalenza sono presenti il pino d'Aleppo, il cipresso comune, il cipresso dell'Arizona, il Pino nero, l'Eucalyptus camaldulensis e l'Abete greco; l'euforbia cespugliosa, il biancospino e la ginestrella si trovano soprattutto presso i corsi d'acqua. Tanti alberi presenti in paese furono piantati negli anni trenta in vista della visita del paese da parte di Benito Mussolini: in quella occasione vennero piantati i platani di via Lorenzo Panepinto, le robinie nella piazzetta denominata XXVIII ottobre (a ricordare appositamente un evento legato al Fascismo) e venne edificata la Villa Comunale. Per quanto riguarda la fauna, i boschi sono prevalentemente costituiti da piccoli insettivori (cinciarelle, cinciallegre, fringuelli, capinere, pettirossi, scriccioli) e da merli, colombacci e ghiandaie.
Comuni confinanti
Bivona confina con 8 comuni:
- Alessandria della Rocca, Calamonaci, Castronovo di Sicilia (PA), Cianciana, Lucca Sicula, Palazzo Adriano (PA), Ribera, Santo Stefano Quisquina.
Calcolando la distanza dei comuni in linea d'aria in base al centro urbano, Bivona dista[7]:
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Clima
L'influenza del clima si fa risentire sia sulla morfologia del territorio che sulla vita vegetale ed animale della zona. Il clima del territorio bivonese presenta una relativa variabilità, legata in particolar modo alle differenze altitudinali e morfologiche. Le caratteristiche offerte dalla stazione meteorologica di Bivona consentono di attribuire il regime del suo territorio ad una clima "temperato caldo" con prolungamento della stagione estiva e con inverni miti. Il clima di Bivona viene considerato come "clima di collina": tuttavia il clima generale dei Sicani si pone tra i climi "temperato-caldi" o "mesotermici" (all'interno dei climi "Xerotherici Mediterranei").
Per quanto riguarda le temperature[8]:
- nell'ambito delle temperature massime, il valore minimo si riscontra in gennaio (11,2 °C) e quello massimo nel mese di luglio (33,1 °C);
- nell'ambito delle temperature medie, il valore minimo si riscontra nel mese di gennaio (8,4 °C) e quello massimo nel mese di luglio (26,9 °C);
- nell'ambito delle temperature minime, il valore minimo si riscontra nel mese di gennaio (5,3 °C) e quello massimo nei mesi di luglio e agosto (20,6 °C). Pochi i giorni di gelo.
Per quanto riguarda le precipitazioni, il numero di giorni piovosi medi mensili è più alto nei mesi di dicembre e gennaio, e via via minore fino a tendere a zero nel mese di luglio. Le precipitazioni nevose si riscontrano soprattutto nel mese di gennaio (ma raramente avvengono anche nel mese di dicembre).
| BIVONA[9] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
| T. max. media (°C) | 11,6 | 13,1 | 15,3 | 18,7 | 24,6 | 30,0 | 33,0 | 32,8 | 28,3 | 22,0 | 16,7 | 13,1 | 12,6 | 19,5 | 31,9 | 22,3 | 21,6 |
| T. min. media (°C) | 4,8 | 5,1 | 6,4 | 8,5 | 12,3 | 17,2 | 20,0 | 20,4 | 17,0 | 12,8 | 9,4 | 6,5 | 5,5 | 9,1 | 19,2 | 13,1 | 11,7 |
- Classificazione climatica: zona C, 1268 GG[10]
Storia
Dalle origini alla fine del XIII secolo
Alcuni reperti archeologici hanno confermato la presenza umana nel territorio di Bivona a partire già dall'età del rame. Si pensa che la città sia stata fondata dal tiranno Gelone di Siracusa (allora avrebbe dovuto chiamarsi Hipponium); alcuni studiosi la identificano con Ippana (città greca rinvenuta nei pressi di Prizzi), ma è un'ipotesi aspramente criticata da molti[11]. Il primo documento ufficiale su Bivona risale al 1160, al tempo di re Ruggero II e dei suoi successori Guglielmo I e Guglielmo II[12]. Da semplice casale abitato da popolazione musulmana, in pochi anni divenne uno dei maggiori centri del Val di Mazara.
Il nome Bivona è sicuramente un nome di derivazione non araba; esso si trova per la prima volta in un documento del 1171, ma la forma più frequente fino ai primi anni del Cinquecento era Bibona. La forma Bisbona venne usata molto probabilmente per la prima volta da Federico III, in una lettera del 28/09/1363 spedita a Giovanni Chiaramonte. In una lettera del 1553 viene scritto "...Bisbona quoque vulgo Bivona dicitur...": ciò farebbe pensare ad una colta rielaborazione del nome; così nel 1557 viene affermato "...E' questa terra detta Bivona, quasi Bi-bona, cioè bis-bona, per la perfezione dell'aria, essendo posta sopra altissime rupi e per l'abbondanza delle salutifere acque e fruttiferi arbori, de quali sommamente abbonda, luogo veramente più che buono e amenissimo...". Esiste anche la forma Vivona, oggi usata nel dialetto locale. Il toponimo Bivona potrebbe derivare da Hipponium (probabile antico nome della città nei secoli avanti Cristo) o da Ippana (città greca nei pressi dell'attuale Prizzi), con la seguente trasformazione nel corso dei secoli: Hipponium>Ippona>Ippana>Vibo(na)>Bibona>Bisbona>Bivona. Quindi il nome si dovrebbe ricondurre al greco ἴππος.
Dal XIV al XVIII secolo
Divenuta signoria alla fine del XII secolo, fu messa al sacco dalle truppe regie comandate da Francesco Ventimiglia (1359), che lasciò poi il castello di Bivona in custodia a Corrado Doria, futuro signore del paese[14]. Bivona si sviluppò maggiormente sotto la signoria dei Chiaramonte (1363-1392) ma soprattutto sotto quella dei De Luna. Alcuni esponenti di questa famiglia furono protagonisti dei due famosi Casi di Sciacca.
Il XVI secolo fu il secolo d'oro della storia di Bivona: nel 1554 Carlo V elevò il paese a città ducale e Pietro De Luna fu il primo nobile siciliano ad acquistare il maggiore titolo feudale dell'epoca, cioè il titolo di duca[15]. I due secoli successivi furono caratterizzati prima dal ducato della famiglia dei Moncada (i principi di Paternò), poi da quello di nobili famiglie spagnole che non entrarono mai negli affari locali e favorirono il declino della città di Bivona.
Dal XIX secolo ai giorni nostri
dell'Isola, un effettivo spartiacque storico: esso concludeva infatti per la nostra cittadina quel
lungo e travagliato ciclo storico che le aveva procurato dignità e benessere, ma anche delusioni
e miseria, e ne apriva un altro carico di speranze che le infondeva la fiducia di recuperare
quella dignità che nel passato le aveva fatto occupare uno dei posti
preminenti fra i centri abitati della Sicilia Occidentale...»
Nel 1812 in Sicilia venne abolita la feudalità e ciò favorì la rinascita, soprattutto economica, di Bivona: infatti la cittadina agrigentina fu designata a capoluogo di uno dei ventitre distretti in cui fu divisa l'intera isola[17]. Il distretto comprendeva Bivona e altri dodici comuni limitrofi.
Nel Novecento Bivona si affermò soprattutto come importante centro amministrativo e culturale dell'entroterra agrigentino: infatti Bivona è sede di tanti uffici (sanitari e amministrativi), di numerose scuole (soprattutto istituti superiori) e rappresenta un punto di riferimento per i comuni nelle vicinanze delle province di Agrigento e di Palermo.
Simboli
Ecco la descrizione dello stemma del comune di Bivona: "Scudo recante al suo interno due rami intrecciati di quercia e di ulivo e stemma, sormontato da una corona, raffigurante nella parte superiore una mezza luna calante e nella parte inferiore un granchio."[18]
La mezza luna rappresenta la famiglia nobile De Luna d'Aragona, la famiglia del primo ducato sotto la quale Bivona conobbe il periodo di maggiore splendore, mentre il granchio si riferisce alla città di Agrigento, capoluogo di Provincia: l'animale ne era il simbolo, ed era rappresentato anche sulle monete della città di Akragas.
Il gonfalone del comune di Bivona riproduce lo Stemma su fondo azzurro arricchito di decori floreali.[18] Il gonfalone deve essere sempre accompagnato dal Sindaco o da un assessore delegato e deve essere scortato dai vigili urbani del Comune di Bivona.
Onorificenze
Nel corso dei secoli Bivona ricevette varie onorificenze, soprattutto all'epoca del Regno di Sicilia e, successivamente, del Regno delle Due Sicilie. Bivona ricevette la più importante onorificenza nel 1554, quando Carlo V, con privilegio del 22 maggio, esecutoriato a Palermo il 16 giugno, elevò la baronia di Bivona alla dignità di ducato. Così Bivona acquisì il diritto ad assumere il titolo di Città.[15]
In seguito all'abolizione della feudalità in Sicilia, nel 1812, Bivona, con la nuova Costituzione, perse il titolo di ducato.
Attualmente il Comune di Bivona non detiene nessuna onorificenza; ciononostante di rilevante importanza sono tre onorificenze conferite ad altrettanti cittadini del Distretto di Bivona morti durante l'incidente minerario che ebbe luogo nelle miniere Cozzo Disi e Serralonga di Casteltermini, il 4 luglio 1916.[19][20][21]
— Bivona Girgenti, 4 luglio 1916
— Bivona Girgenti, 4 luglio 1916
— Bivona Girgenti, 4 luglio 1916
Ricorrenze
- 1160: in un documento viene scritto usque ad viam que vadit ad Bibonam: è questo il primo dato certo sull'esistenza di Bivona.
- 30 marzo 1282: ha inizio la guerra del Vespro, a cui Bivona partecipò attivamente.
- 11 ottobre 1299: in un diploma si attesta la cessione del castello di Bivona da parte del re di Napoli Roberto d'Angiò: è questo il primo dato certo sulla signoria di Bivona.
- luglio 1359: Bivona viene messa al sacco da Francesco Ventimiglia.
- 13 agosto 1529: gli uomini della famiglia Perollo saccheggiarono Bivona e distrussero il castello durante il "Secondo Caso di Sciacca".
- 16 giugno 1554: Pietro de Luna, primo fra i nobili siciliani, acquista il titolo di duca; Bivona viene elevata a ducato.
- 4 settembre 1624: Santa Rosalia viene proclamata Patrona di Bivona.
- 19 luglio 1812: in Sicilia viene soppresso l'antico sistema feudale; Bivona diviene capoluogo del XII Distretto in Provincia di Girgenti.
- 11 novembre 1817: con regio decreto, Bivona viene elevata a Sottintendenza della Provincia di Girgenti; nel 1862 diviene Sottoprefettura.
- 6 agosto 1860: scontro tra i garibaldini e i soldati dell'esercito inviati dalla sottoprefettura di Bivona a Santo Stefano di Bivona.
- 26 agosto 1860: con decreto prodittatoriale, il Distretto di Bivona diventa Circondario di Bivona.
Monumenti e luoghi d'interesse
la graziosa e ridente cittadina di Bivona, che rassomiglia a prima vista a un
delizioso luogo di villeggiatura della frontiera svizzera...»
Nonostante le piccole dimensioni del centro abitato, Bivona possiede numerosi monumenti, luoghi d'interesse e opere d'arte: è un paese ricco soprattutto di edifici religiosi (circa quaranta in tutta la sua storia); a partire dal Seicento vennero costruiti numerosi palazzi nobiliari, molti dei quali sono stati distrutti o inglobati da costruzioni più moderne. Sono numerosi anche i punti panoramici presenti in paese e in tutto il territorio e le aree verdi. I molteplici giardini presenti nel territorio comunale negli scorsi secoli sono stati sotituiti da zone di verde pubblico e dall'istituzione di diverse aree protette. Il territorio di Bivona, inoltre, è stato oggetto di diversi preziosi ritrovamenti archeologici, e tuttora corrisponde all'area della Sicilia in cui sono stati trovati i più antichi reperti fossili[22].
Architetture religiose
- Chiesa Madre Chiaramontana (XIII secolo)
- Chiesa di San Bartolomeo (XIII-XIV secolo)
- Chiesa di Santa Rosalia (XIII-XIV secolo)
- Chiesa dell'Annunziata (XIV secolo)
- Chiesa di San Sebastiano (XIV-XV secolo)
- Chiesa di San Paolo (XV secolo)
- Chiesa di Santa Maria di Loreto (XV secolo)
- Chiesa di Santa Maria di Gesù (XVI secolo)
- Chiesa di San Giacomo Maggiore (XVI secolo)
- Chiesa Madre Mater Salvatoris (XVI secolo)
- Chiesa di Sant'Isidoro Agricola (XVII secolo)
- Chiesa dell'Immacolata Concezione (XVII secolo)
- Chiesa Evangelica (XX secolo)
Chiese del passato
- Chiesa di Sant'Andrea
- Chiesa di Sant'Antonio Abate
- Chiesa di Sant'Agata
- Chiesa di San Giovanni Battista
- Chiesa di Santa Maria Maddalena
- Chiesa di San Pietro, detta poi di Santa Maria del Soccorso
- Chiesa di Santa Caterina
- Chiesa di San Giacomo
- Chiesa di Santa Chiara
- Chiesa di Santa Lucia
- Chiesa di San Rocco
- Chiesa del Purgatorio
- Chiesa di San Michele Arcangelo (o di San Francesco)
Chiese rurali
- Chiesa di Santa Maria dell'Olio
- Chiesa di San Leonardo
- Chiesa di San Vito
- Chiesa di San Matteo
- Chiesa di San Giovanni Evangelista
- Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
- Chiesa di Santa Maria del Bosco
- Chiesa della Madonna del Ponte
- Chiesa di Santa Maria della Scala
- Chiesa nella casa rurale del Barone Guggino
- Chiesa della Millaca
- Chiesa di Pollicia Sottana
- Chiesa di Pollicia Soprana
- Chiesa della Casina del Barone don Giovanni Guggino
Conventi, monasteri e collegi
- Convento dei Carmelitani
- Convento dei Minori Conventuali
- Monastero delle Benedettine
- Convento dei Domenicani
- Convento di Santa Maria di Gesù
- Convento dei Cappuccini
- Monastero delle Clarisse
- Collegio dei Gesuiti
Cappelle
- Cappella di San Michele Arcangelo
- Cappella dell'Ospedale (Santa Maria delle Catene)
- Cappella della Madonna di Montemaggiore
- Cappella della Madonna delle Grazie
- Cappella nella casina del rev. don Pasquale Bellone
- Cappella nella casina del rev. don Antonio Russo
- Cappella della Madonna della Sprescia
- Cappella del Carcere
- Cappella del Camposanto
- Cappella di Santa Filomena
Oratori
- Oratorio Urbano della Compagnia della Madonna dell'Olio
- Oratorio del Marchese Greco
- Oratorio presso la casa rurale del rev. don Giuseppe Guggino
- Oratorio dei baroni Guggino
- Oratorio del sac. don Melchiorre Fiano
- Oratori dei sacerdoti Antonino Russo e Pasquale Bellone
- Oratorio dei baroni De Michele
- Oratorio di don Alfonso Puccio
- Oratorio della famiglia De Bono
Moschee e sinagoghe
Essendo stato praticato l'Islam dai primi abitanti di Bivona, si pensa che tale comunità dovesse possedere un proprio luogo di culto, probabilmente una moschea: per mancanza di fonti e di documenti, non si è a conoscenza dell'ubicazione di tale edificio[24]. Ma Bivona è stata anche una Judaica (o Giudecca): gli Ebrei occuparono un quartiere abbastanza centrale nella cittadina, ovvero quello circostante la chiesa e il convento di San Domenico. Molto probabilmente in questa zona sorgevano sia la meschita (la sinagoga o moschea), sia il locale adibito alla purificazione delle donne, sia la sede locale dove si riuniva la aliama (la comunità giudaica del paese).Architetture civili
Palazzi
- Palazzo Ducale (XVI secolo)
- Palazzo Municipale (XVII secolo)
- Palazzo del Marchese Greco (XVIII secolo)
- Palazzo De Michele
- Palazzo dei Baroni Guggino
- Antica Casa Comunale
Fontane
Numerose sono le fontane e le sorgenti sparse nel territorio bivonese. Il primo impianto di fontane pubbliche risale al 1887, molte furono costruite nel 1894. Oggi a Bivona sono presenti circa una ventina di fontane; le più importanti sono:
- Fontana Mezzaranciu o Cannulicchi (XIX secolo)
- Fontanella di lu Roggiu (XIX secolo)
- Fontana di li Ferri (XVIII secolo)
- Fontana di lu Savucu (XIV secolo)
- Fontana ex abbeveratorio di Piazza Guglielmo Marconi (XIX secolo)
- Fontanella di Via Amato (XX secolo)
- Fontana Pazza
Altre architetture civili
- Villa Comunale (XX secolo)
- Magazzino del Duca (XVI secolo)
- Torre dell'Orologio (XVIII secolo)
- Case Cirriè
- Teatro (XIX secolo)
- Antico condotto di irrigazione (XIX secolo)
- Casa del Duca di Bivona (XVIII secolo), sita a Ribera
Architetture militari
Le principali architetture militari di Bivona sono:
- I resti del bastione e le rovine del castello (XIV secolo)
- Il Casino (XVII secolo), sito in prossimità del Monte Il Casino, da cui prende nome
- I ruderi del castello "Petra d'Amico" (IX secolo), sito in prossimità della Diga (che da esso prende il nome), al confine con il territorio di Alessandria della Rocca
- La torre di guardia, o Turris Bibonae, era la costruzione militare che venne poi inglobata dal castello; viene citata in un diploma dell'11 ottobre 1299 in cui si attesta la concessione dei castelli di Bivona e di Calatamauro a Giacomo di Catania
- La torre difensiva, sita nelle vicinanze del "Ponte Pisciato", i cui ruderi erano visibili fino agli anni sessanta del XX secolo. Il bastione era stato costruito ad oggetto di difesa e sicurezza molto probabilmente durante la costruzione della cinta muraria cittadina
- Le mura cittadine, costruite nel Trecento, il cui circuito è ricavabile dalla posizione dei vari edifici sacri che esistevano all'epoca e da alcuni documenti e toponimi del tempo
- Il castello di Poggiodiana (XIV secolo), sito nel territorio di Ribera: ha attinenza con Bivona in quanto è stato costruito da Guglielmo Peralta, padre di Niccolò, signore di Bivona, e per secoli è stato dominio dei nobili signori bivonesi
Altro
Strade e Piazze
Principali strade e piazze di Bivona:
- Via Roma
- Via Porta Palermo
- Via Lorenzo Panepinto
- Piazza Castello
- Piazza Damaso Pio De Bono
- Piazza Giovanni Cinà
- Piazza Guglielmo Marconi
- Piazza San Giovanni
- Piazza XXVIII Ottobre
Xanèe
Una xanèa (o hanìa, hanèia, khanèa) è una volta ad arco, tipicamente araba, che si trova ad un crocicchio di vie dentro il paese.
- Xanèa Piazza Guggino
- Xanèa Piazza San Paolo (Ex Via Arco Trizzino)
- Xanèa Via Arco Marciante
- Xanèa Via Arco Marchese Greco
Statue ed altri monumenti
- Monumento dei caduti
- Monumento a Cesare Sermenghi
- Monumento al movimento operaio e contadino
- Monumento dei donatori
Edicole sacre
Numerose erano anche le edicole sacre, che costituivano un vero e proprio luogo di culto e che vantano antiche tradizioni.
- Edicola della Madonna delle Grazie
- Edicola della Madonna di Montemaggiore
- Edicola della Madonna delle Grazie
- Edicola della Madonna dell'Arco
- Edicola di via Arco Marciante
- Edicola di via Fondachello
- Edicole di li Madunnuzzi
- Edicola di Via Fondachello
Siti archeologici
Nel territorio di Bivona non esistono veri e propri siti archeologici; tuttavia a Bivona e in tutto il suo territorio sono stati ritrovati tantissimi reperti archeologici, che confermano la presenza di insediamenti umani nel luogo a partire già dall'età del rame.
Aree naturali
- Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio
- Area Attrezzata demaniale Canfuto
Società
Evoluzione demografica
| Evoluzione storica della popolazione | |
| 1593 | 7.315 |
| 1628 | 10.000[25] |
| 1659 | 4.000 |
| 1697 | 3.600 |
| 1722 | 4.023 |
| 1762 | 3.381 |
| 1772 | 3.417 |
| 1802 | 2.660 |
| 1805 | 2.050 |
| 1814 | 2.565 |
| 1861 | 3.475 |
| 1901 | 4.850 |
| 1931 | 5.146 |
| 1951 | 5.667 |
| 1981 | 5.030 |
| 1991 | 5.076 |
| 2001 | 4.225 |
| 2002 | 4.179[26] |
| 2003 | 4.160[27] |
| 2004 | 4.116[28] |
| 2005 | 4.086[29] |
| 2006 | 4.091[30] |
| 2007 | 4.041[31] |
Abitanti censiti[32]

Bivona è oggi il 28° comune più popoloso della provincia di Agrigento e il 217° dell'intera Sicilia.
I dati certi più antichi sulla popolazione di Bivona sono quelli del Rivelo[33] del 1548; la dinamica demografica del periodo precedente a tale anno fu senza dubbio positiva: secondo calcoli approssimativi[34], nel 1375 il paese contava 2.076 abitanti, negli anni intorno al 1530 5.222, nel 1548 6.666. Nella seconda metà del Quattrocento Bivona ebbe una crescita sia demografica che economica: ciò fu dovuto soprattutto alla presenza della comunità ebraica e ai numerosi ordini religiosi che si stabilirono nella cittadina (in particolar modo nel XVI secolo, subito dopo l'elevazione a ducato)[34].
Nel rivelo demografico del 1548 Bivona risultò formata da 1.515 famiglie (circa 7.272 abitanti)[34]. A causa della fondazione di nuovi Comuni feudali nella zona di Bivona, nel Seicento cominciò per il paese il declino demografico: contava circa 6.000 abitanti nella prima metà del XVII secolo; ne contava poco più di 4.000 nella prima metà del Settecento. Alla fine del XVIII secolo la popolazione era di circa 3.300 abitanti[34]. Il minimo storico è stato raggiunto nel 1806: allora Bivona contava appena 2.006 abitanti; in seguito la popolazione ricominciò ad aumentare: nel 1812 gli abitanti erano 2.383, due anni dopo diventarono 2.565[34]. A partire dallo stesso anno (1814) e fino al 1859 fece parte del comune di Bivona il borgo San Ferdinando, che dopo l'Unità d'Italia venne chiamato Filaga (e oggi è frazione del comune di Prizzi in provincia di Palermo). La borgata contava circa una cinquantina di abitanti, annoverati nei rilevi insieme agli abitanti di Bivona. Col passare degli anni la popolazione bivonese aumentò nuovamente, e raggiunse i 3.475 abitanti nel 1861.
Nei primi anni del Novecento Bivona superò di gran lunga la soglia dei 4.000 abitanti, nel primo dopoguerra quella dei 5.000 abitanti; nel secondo dopoguerra la cittadina raggiunse la soglia massima del XX secolo: più di 5.600 abitanti. In seguito, a causa delle emigrazioni (in un primo momento nelle Americhe e nel Nord Europa, più recentemente nel Nord Italia) la popolazione diminuì ancora una volta e oggi conta solamente poco più di 4.000 persone.
Tuttavia il paese si rianima nei mesi caldi dell'anno, in quanto tanta gente del posto fa ritorno a casa per trascorrere il periodo estivo; il resto dell'anno, nonostante la tranquillità del posto, il paese è sempre pieno di gente grazie alla numerosa presenza di studenti provenienti dai paesi del circondario.
Etnie
La presenza straniera a Bivona è piuttosto esigua: al 31 dicembre 2007 sono residenti 27 stranieri, pari allo 0.7% della popolazione, dato di gran lunga inferiore [35].
Nel corso dei secoli la popolazione di Bivona è stata composta da diverse etnie: fu un pagus Saracenorum (villaggio di Saraceni, come lo definì lo storico Fazello), quindi abitato da gente araba, che lasciò notevoli tracce sia nella toponomastica bivonese sia nel dialetto. Successivamente la popolazione del paese crebbe con la venuta dei Normanni. Il paese subì l'influenza sia delle popolazioni che dominarono in Sicilia (Angioini, Aragonesi), sia, soprattutto, dai signori (e successivamente dai duchi) che esercitarono il potere nella cittadina, quasi tutti di origini spagnole.
Alla fine del XIV secolo si stanziò nella cittadina una comunità ebraica, che diede vita alla Giudecca di Bivona.
Lingue e dialetti
L'idioma più diffuso è, ovviamente, la lingua italiana, ma il dialetto tipico di Bivona è il bivonese, facente parte della famiglia dei dialetti centro-occidentali del siciliano. Il subdialetto bivonese presenta alcune caratteristiche che lo rendono simile al tipico siciliano occidentale, altre che lo accostano al dialetto ennese[36].
Religione
La religione maggiormente praticata a Bivona è la religione cattolica. Bivona appartiene all'Arcidiocesi di Agrigento ed è stato considerato per secoli uno dei posti più religiosi dell'intera Sicilia[37]: a testimoniare ciò sono le numerose chiese presenti nel territorio (nel corso dei secoli furono costruiti più di 40 edifici sacri, evento insolito per un paese che al massimo arrivò a contare poco più di 7.000 abitanti) e le molteplici comunità religiose che si stanziarono in paese. Bivona è un paese ancora legato alle proprie tradizioni e devozioni religiose: su tutte quella di Santa Rosalia, la vergine palermitana che visse gran parte della sua vita sulle montagne di Bivona. A Bivona è attestato il culto più antico di cui si abbia traccia della santa[38]. L'altro santo patrono del paese è San Francesco d'Assisi, festeggiato il 4 ottobre.
Comunità e ordini religiosi
in parentesi la data di fondazione della comunità
- Priorato Benedettino (metà del XII secolo)
- Confraternita di Sant'Antonio Abate (prima del 1250)
- Carmelitani (XIII-XIV secolo)
- Confraternita di S. Bartolomeo (XIII-XIV secolo)
- Confraternita di San Michele Arcangelo (probabilmente in data anteriore al 1394)
- Confraternita di S. Rosalia (fine XIV secolo)
- Minori Conventuali (1394)
- Confraternita di S. Sebastiano (XV secolo)
- Domenicani (XV secolo)
- Opera del SS. Sacramento nella chiesa di S. Agata (XV secolo)
- Suore Benedettine (XV secolo)
- Frati Minori Osservanti (1500)
- Compagnia della Madonna del Rosario (XVI secolo)
- Confraternita di S. Rocco (XVI secolo)
- Compagnia del SS. Sacramento (tra il 1543 e il 1569)
- Gesuiti (1556)
- Cappuccini (seconda metà del XVI secolo)
- Frati Minori Riformati (fine XVI secolo)
- Suore Clarisse (fine XVI secolo)
- Opera delle Anime Sante del Purgatorio (anni dieci del XVII secolo)
- Eremiti Agostiniani (1614)
- Compagnia della Madonna della Pietà (prima metà del XVII secolo)
- Compagnia di S. Maria del Soccorso (1642)
- Compagnia del SS. Crocifisso (1650)
- Opera del SS. Viatico nella chiesa di S. Giovanni (anni di poco anteriori al 1722)
- Congregazione femminile del SS. Rosario (XIX secolo)
- Confraternita dell'Annunziata o del Carmelo (approvata in modo non definitivo nel 1860)
- Congregazione delle Piccole Suore della Sacra Famiglia (1910)
- Congregazione delle Suore Terziarie Agostiniane (1928)
- Compagnia delle Dimesse di S. Orsola (1930)
- Congregazione del "Sacro Cuore" (1937)
- Congregazione delle "Missionarie del S. Cuore di S. F. Cabrini" (1968)
- Congregazione delle Suore Assuntine (2006), unico ordine ancora esistente
Altre religioni professate nel corso dei secoli a Bivona furono l'islam, il giudaismo e il protestantesimo e sono tuttora presenti una comunità evangelica e la congregazione cristiana dei testimoni di Geova.
Tradizioni e folclore
Durante l'anno, gli eventi tradizionali e folcloristici che coinvolgono la popolazione locale sono i seguenti:
- Carnevale, febbraio o marzo
- San Giuseppe, 19 marzo
- Settimana Santa, a partire dal Giovedì Santo
- Madonna di l'Ogliu, Pasquetta
- Peregrinatio Mariae, mese di maggio
- Madonna di la Sprescia, 30 maggio
- Corpus Domini, maggio o giugno
- Santa Rosalia, 4 settembre
- Fiera del Bestiame, settembre e ottobre
- San Francesco d'Assisi, 4 ottobre
- Li morti, 2 novembre
- Immacolata Concezione, 8 dicembre
- Santa Lucia, 13 dicembre
A Bivona, nel 1996, è stato formato il gruppo folcoristico “Bivona folk”, che si esibisce, in tipici abiti siculi, in occasione delle feste di paese e in diversi saggi di musica tradizionale siciliana.
Istituzioni, enti e associazioni
Per secoli Bivona ha rappresentato il centro amministrativo, culturale, sociale, religioso e sanitario di tutto il circondario, grazie alla presenza di numerosi uffici, servizi, scuole, edifici sacri e di enti e associazioni di rilevanza provinciale e regionale, e tuttora il paese ricopre questo ruolo importante. Infatti, oggi Bivona è sede locale:
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Per quanto riguarda la sanità, fin dal XVI secolo Bivona è dotata di strutture ospedaliere: nel 1540, infatti, con l'aiuto del Senato cittadino è stato fondato l'Ospedale degli Incurabili, in prossimità della Chiesa di San Bartolomeo[55]. Oggi a ricordare quell'edificio rimane solo il nome della via, denominata appunto "Via Ospedale". Nel 1936 è stato costruito un ospedale nei quartieri più alti del paese: la struttura divenne presto un Tracomatosario, luogo di cura del tracoma, malattia che imperversò in Sicilia soprattutto nel secondo dopoguerra e colpì maggiormente i bambini. Oggi l'edificio è una sede dell'ASL di Bivona (l'altra è in via Benedettine, in quello che anticamente era il Convento delle Suore Benedettine): la cittadina è infatti sede dell'omonimo Distretto Sanitario (Distretto di Bivona) dell'Azienda Sanitaria Locale N°1 di Agrigento [56]. Oltre al poliambulatorio e alla guardia medica ad esso connessa, a Bivona è presente l'Ambulatorio Specialistico "Renato Traina", un centro dialisi nato nella primavera del 2001 convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale[57], e la Casa di Riposo per anziani "Villa Santa Chiara"[58]. A pochi chilometri dal paese, sulla SS 118, in direzione di Santo Stefano Quisquina, si trova la Casa di Salute "Ignazio Attardi", in territorio stefanese[59], clinica privata appartenente all'ASL n°1 di Agrigento.
Qualità della vita
Nel comune di Bivona non si riscontrano particolari problematiche ambientali: c'è poco inquinamento, sia per l'assenza di centrali ed industrie, sia per il basso numero di abitanti che comporta anche una moderata presenza di veicoli di vario genere, sia per la presenza di ampie zone verdi e di salutifere acque in tutto il territorio. Ma Bivona non è esente da diverse problematiche: una riguarda proprio l'acqua e il tentativo da parte della società "Girgenti Acque" di privatizzarla. Il Comune ha reagito con un referendum cittadino svoltosi il 15 febbraio 2009: al quesito "Ritieni che la gestione dell’acqua debba essere affidata ai privati?", il 99,43 % dei votanti ha risposto con un plebiscitario "no"[60]. Per l'accanimento e la determinazione mostrati dalla cittadinanza bivonese nella lotta contro la privatizzazione dell'acqua, il sindaco di Palma di Montechiaro Rosario Gallo, durante un Consiglio Comunale svoltosi a Bivona il 4 febbraio 2009, affermò che Bivona può ritenersi la capitale della Sicilia[61].
Un altro problema che grava sui bivonesi è quello che riguarda le infrastrutture e i trasporti: nonostante il paese sia attraversato dalla SS 118, sono pessimi i collegamenti sia con le principali città dell'Isola, sia con i comuni posti nelle vicinanze. La strada che collega Bivona con Lucca Sicula sta per essere ultimata; quella che collega Bivona con Ribera è al limite della percorribilità; ormai impraticabile è la strada montana che collega Bivona con Palazzo Adriano. È ancora in cantiere il progetto della "Mare-Monti", la strada che dovrebbe collegare le aree interne della provincia agrigentina con la fascia costiera, attraversando i comuni di Cammarata, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana e Ribera.
Un altro grave problema è la crisi economica che negli ultimi anni ha colpito gran parte della Sicilia: tantissimi giovani, per mancanza di lavoro, sono costretti ad emigrare nel Nord Italia e, talvolta, anche all'estero. Nel 2008 la provincia di Agrigento risulta essere al 101° posto (in ex-aequo con quella di Palermo) nella classifica annuale sulla "Qualità della vita" stilata da Il Sole 24 Ore[62].
Il problema delle discariche e dei rifiuti urbani è parzialmente risolto in seguito all'adesione del comune alla Sogeir S.p.A.[63], società che gestisce l’ATO AG1 e che si occupa dei servizi di nettezza urbana. Anche a Bivona i dipendenti della Sogeir praticano la raccolta differenziata porta a porta.
Infine, tra i problemi che colpiscono maggiormente la cittadina è da annoverare la siccità del periodo estivo, che causa il quasi totale prosciugamento delle acque della Diga Castello ed enormi problemi nel settore agricolo.
Ciononostante, Bivona è considerato un punto fermo per i comuni limitrofi, rappresentando per essi un centro amministrativo e culturale, e il fatto che in Bivona si alternano pregevoli paesaggi naturalistici (monti, boschi, fiumi, sorgenti, laghi) ad efficienti strutture culturali, amministrative e sociali (scuole, unità sanitarie, uffici, cinema, ristoranti) all'interno del paese, rende agiata la qualità della vita del comune.
Criminalità ed intimidazioni mafiose
In seguito alla nomina a capoluogo di distretto ricevuta nel 1812, Bivona venne dotata delle carceri distrettuali e circondariali, ed in paese esercitava un giudice supplente e un giudice istruttore: in quel periodo venne rivoluzionato l'intero ordinamento giudiziario siciliano. Tra i maggiori problemi del Regno delle Due Sicilie, infatti, vi erano la criminalità e il brigantaggio, che si accentuarono ancor di più in seguito all'Unità d'Italia (la "questione meridionale"); il circondario di Bivona era uno dei più difficili a custodirsi a causa della notevole presenza di compagnie di malviventi[64]. Ma è proprio in questo periodo che prendono il sopravvento le prime associazioni mafiose, tra cui Cosa Nostra, poi evolutasi in Stidda (maggiormente diffusa nell'agrigentino). Negli anni novanta del XX secolo, Bivona è stata più volte luogo di episodi legati alla mafia: tra tutti, spicca quello del 1994, in cui, nel giro di pochi mesi, vi furono due omicidi[65]. Nell'estate del 2008 ancora una volta Bivona è stata teatro di un'operazione antimafia che portò all'arresto di sette persone[66]: nell'occasione si distinse un imprenditore bivonese, che, nonostante avesse subito l'incendio dei propri mezzi di lavoro ed altri diversi attentati mafiosi, denunciò gli estorsori e contribuì all'indagine che portò al loro arresto[67].
Cultura
Istruzione
Biblioteche
A Bivona è presente la Biblioteca Comunale "Romano Cammarata" (poeta e scrittore bivonese), con sede provvisoria nei locali del Palazzo Municipale (ex Collegio dei Gesuiti). Dispone di un fondo di 8.359 articoli, così suddivisi: 7.175 libri, 827 videocassette e relativi opuscoli, 357 dischi.[68] La Biblioteca Comunale di Bivona ha curato la pubblicazione di molti testi di storia locale.
Ricerca
Dedito alla ricerca è il Centro Studi "Luigi Pirandello". Istituito nel 1999, il suo fine è l'attivazione di percorsi culturali, umani e sociali, attraverso iniziative di studio e di ricerca. In questi anni il Centro Studi ha intensificato i rapporti con professionisti, enti pubblici e privati, organizzazioni sindacali ed istituti bancari e ha realizzato progetti formativi concordati con i lavoratori, le imprese e le istituzioni. Tra i progetti, i principali sono il Progetto Giovenale (che si pone l’obiettivo di attuare un articolato programma di interventi finalizzati alla creazione di un "Osservatorio sui Minori a Rischio"), il Progetto Idros (che si pone l’obiettivo di attuare un articolato programma di interventi finalizzati allo sviluppo e alla gestione delle risorse idriche) e il Progetto Calceola (che intende creare le condizioni che favoriscono l’ingresso, il reingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro nell’area dei comuni del PIT 23 Magazzolo Platani e Monti Sicani dell'Agrigentino)[69].
Bivona è sede del Rotaract Club "Bivona - Montagna delle Rose" del Distretto 2110 Sicilia - Malta[70]. Nel territorio comunale, inoltre, sono presenti un Circolo Culturale (Circolo "Leonardo da Vinci") e l'Istituto Carmelo Cammarata, che si propone come obiettivo quello di valorizzare la vita e le opere dell'artista bivonese, facendo della sede museale a lui intitolata un luogo di incontro sociale e culturale.
Scuole
La presenza della comunità ebraica prima e della Compagnia di Gesù in un secondo momento assicurò a Bivona un continuo processo di crescita culturale già a partire dal XVI secolo. Nel 1767 i Gesuiti vennero espulsi dalla Sicilia e il sistema scolastico, qualche anno dopo, venne gestito direttamente dal governo dei Borboni, che dispose l'istituzione di una scuola apposita in ciascuno dei conventi dell'Isola: fu una fortuna per Bivona, sede, all'epoca, di quattro conventi. Sotto il governo dei Savoia, a Bivona venne istituito un Ginnasio, con decreto di Garibaldi, nel 1860[71]: tuttavia l'apertura si ebbe solo il 9 febbraio 1863. Nel periodo fascista l'istituto fu sostituito da un istituto tecnico (intitolato a Francesco Crispi, originario della zona), in cui veniva insegnato anche il latino. Il Liceo Classico fu attivato alla fine degli anni quaranta grazie alla collaborazione tra l'avvocato bivonese Edmondo Trizzino, il Ministro della Pubblica Istruzione Guido Gonella e l'avvocato bresciano Ludovico Montini, fratello di Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI. Il Liceo-Ginnasio Statale di Bivona ottenne l'autonomia il 18 marzo 1953; alla fine degli anni settanta fu attivato l'Istituto Tecnico Commerciale; negli anni novanta vennero attivati nuovi corsi liceali: il Linguistico, lo Scientifico e il Bio-Socio-Sanitario, unico in Sicilia. E' in fase di costruzione un nuovo istituto superiore, con annesso un corso Alberghiero.
| Scuole di Bivona |
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Università
Bivona è una sede decentrata dell'Università di Palermo. Dal 1991, per quasi un decennio, è stata sede del Corso di Laurea in Scienze Forestali ed Ambientali della Facoltà di Agraria dell'ateneo palermitano e i suoi locali erano siti in Via Roma, all'interno dell'ex convento dei Domenicani; dal 2001 è sede del Corso di Laurea in Tecniche erboristiche della Facoltà di Farmacia di Palermo[72] e dipende logisticamente dal Consorzio universitario della Provincia di Agrigento (Cupa)[73]; i suoi locali sono siti in Via Roma nel contiguo comune di Santo Stefano Quisquina. Attualmente in questa sede gli iscritti sono solo venticinque, e all'interno dei locali non ci sono mense, pensionati, postazioni Internet, laboratori, biblioteche.[74]
Musei
- Casa-Museo Carmelo Cammarata: dedicata allo scultore bivonese Carmelo Cammarata (1924-1999), si tratta della bottega in cui l'artista lavorava. La casa è stata restaurata e contiene alcune opere dello scultore. La specialità del Cammarata (grande amico di artisti e intellettuali del suo tempo, tra cui Renato Guttuso e Cesare Sermenghi) era la scultura in legno, alabastro e arenaria, tutte tecniche tipiche della scultura siciliana.
Media
Radio
Le principali stazioni radiofoniche si trovano a breve distanza dal paese: una si trova a Santo Stefano Quisquina, un'altra ad Alessandria della Rocca; entrambe sono in stretta relazione con Bivona poichè si occupano di eventi, manifestazioni, gruppi musicali e di tutto ciò che coinvolge maggiormente il paese. Le stazioni radiofoniche sono:
- Radio Santo Stefano (con sede nel contiguo comune di Santo Stefano Quisquina);
- Radio Amica FM (con sede nel contiguo comune di Alessandria della Rocca).
A Bivona esisteva una radio locale, Radio Bivona, oggi non più attiva[75].
Stampa
Salve, o Bivona! Bello è il tuo soggiorno
Bello il tuo ciel sì limpido ed azzurro,
Belli i campi verdeggiano a te intorno,
Bello è delle aure il placido sussurro,
Bella si sposa all'armonia dei fiori
Quella di tanti aligeri cantori.
Bello è il tuo mite ed incantevol clima,
Bello è il tramonto in te, bella l'aurora
....E sei più bella ancora
Per la gentil bontà dei figli tuoi,
Di cui ben lieta e altera esser tu puoi.
Mons. Nicola Tafuri (da "Un addio a Bivona"), maggio 1901
In paese le uniche testate giornalistiche sono rappresentate dai giornali che vengono pubblicati, con varia periodicità, dagli istituti scolastici e dai partiti politici. Alla Scuola Media "Giovanni Meli", alla Biblioteca Comunale "Romano Cammarata" e al Circolo "Leonardo da Vinci", invece, si devono la pubblicazione di alcuni libri di storia locale: tra essi spiccano i lavori di Antonino Marrone, medico pediatra bivonese, studioso di storia siciliana (Il Distretto, il Circondario ed il Collegio Elettorale di Bivona (1812-1880), Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona, Ebrei e Giudaismo a Bivona (1428-1547), Bivona dal 1812 al 1881, Il fascio dei lavoratori di Bivona). Egli ha inoltre pubblicato Bivona Città feudale, libro in due volumi edito da "Salvatore Sciascia Editore" in cui viene narrata la storia di Bivona dalle origini al 1812. Altre opere fondamentali su Bivona sono quelle di Cesare Sermenghi, poeta, saggista e drammaturgo originario del paese; di rilevante importanza anche il libro Cenno storico - politico - etnografico di Bivona, pubblicato nel 1909 dal bivonese Giovan Battista Sedita e ristampato nel 1992; di recente pubblicazione sono alcuni libri ambientati a Bivona: Gaetano Marini verificatore di pesi e misure. Bivona 1862 di Pasquale Marchese, Giardino sicano. Bivona come metafora di Salvatore Guida e I bambini della Croce bianca di Carmelo Miduri[76]. Il 28 marzo 2009 è stato presentato il volume Il culto di S. Rosalia a Bivona. La Chiesa e il Fercolo, edito dal Comune di Bivona e scritto dallo storico dell'arte bivonese Salvatore Tornatore. Meritano menzione anche le tesi di laurea su Bivona e il suo territorio, reperibili presso la Biblioteca Comunale.
A Bivona, inoltre, ha sede la casa editrice Cammarata editore[77], nata nel 2001, che non si occupa solamente delle novità editoriali, ma anche di multimedialità. Il primo romanzo edito dalla casa editrice, pubblicato nel maggio 2006, è stato scritto da un giovane bivonese.
Cinema
A Bivona è presente una sala cinematografica, sita in via Roma, attiva da circa un decennio. Essendo l'unico cinema del circondario, assume rilevante importanza non solo per i cittadini di Bivona, ma anche per quelli dei paesi limitrofi. La sala ha ospitato più di una volta manifestazioni, riunioni, concerti, presentazioni, dibattiti e convegni, assumendo così la funzione di vero e proprio auditorium. Per quanto concerne la produzione cinematografica, bisogna ricordare che nel 1988 sono state girate numerose scene del film Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore nel contiguo comune di Palazzo Adriano; tra le comparse del film figurano anche alcuni bivonesi.
Televisione
Le principali notizie sul comune di Bivona vengono trasmesse dalle TV locali della Provincia di Agrigento e della Sicilia. Per quanto riguarda i programmi televisivi legati al comune, Bivona è apparsa più di una volta non solo nei canali delle televisioni regionali, ma anche in quelli delle TV nazionali. Nell'agosto 2008, nel giro di pochi giorni, è apparsa due volte nel programma "Sabato & Domenica Estate" su Raiuno[78][79]; qualche anno fa è apparsa su Linea Verde, ancora una volta su RaiUno.
Arte
A Bivona sono presenti numerose opere d'arte appartenenti alle correnti artistiche che più influenzarono e caratterizzarono la Sicilia nei secoli scorsi. Nel campo della pittura si mettono in risalto i quadri e le tele che decorano le pareti e le sagrestie delle molteplici chiese bivonesi: esempi illustri sono i quadri dello Zoppo di Ganci presenti all'interno della Chiesa del Carmine (come Maria e Sant'Anna del XVII secolo), la tela settecentesca raffigurante Santa Maria degli Angeli presente dietro l'altare maggiore della Chiesa dei Cappuccini (probabilmente opera del pittore fiammingo Ettore Cruzer) o le preziose tele site all'interno della Chiesa Madre e della Chiesa di San Paolo. Nel campo dell'architettura, i portali delle chiese di Bivona sono gli esempi eclatanti delle numerose correnti artistiche che fecero parte della vita culturale della cittadina: dal Portale Gotico Chiaramontano, ritenuto tra i più apprezzabili reperti dell'architettura tardo gotica dell'entroterra siculo[80], al portale tardo gotico della Chiesa del Carmine; dal portale barocco della Chiesa di Santa Rosalia a quello di identico stile della Chiesa di San Bartolomeo; dal portale tardo-rinascimentale della Chiesa Madre a quello tipico del barocco autoctono della Chiesa di San Paolo.
Nel campo della scultura, le statue e i crocifissi presenti all'interno degli edifici sacri testimoniano il benessere economico e culturale della Bivona dei secoli passati. Nel 1601 il sacerdote bivonese Ruggero Valenti scolpì il Fercolo di Santa Rosalia, ritenuta la più bella statua della vergine presente in Sicilia[81]: si tratta di una vara in legno dorato e policromo, a forma di baldacchino, sovrastata da una cupola traforata e sorretta da una base a rilievi instoriati da figure fantastiche (all'interno dell'opera figurano circa duecento personaggi fantastici); le colonne, ricche di dettagli e decorazioni (elementi tipici della corrente artistica tardo-manierista), sembrano quasi proteggere la statua della Santuzza, dalle fattezze leggiadre e completamente ricoperta d'oro zecchino. A Bivona nacquero e operarono tantissimi artisti famosi a livello regionale[82], tra cui Carmelo Cammarata.
Ogni anno, nel periodo estivo, viene organizzata una Rassegna d'Arte (nel 2008 giunta alla seconda edizione) a cui partecipano numerosi artisti, che mettono in mostra i propri lavori che toccano ogni forma d'arte visiva: pittura, scultura, grafica, ceramica e fotografia.
Teatro
A Bivona opera l'associazione culturale "Boccascena"[83]. Le sue origini risalgono ai primi anni Ottanta, quando l'associazione aveva un'altra denominazione, ARCAS (Associazione Culturale Amici dello Spettacolo), che per anni rappresentò con successo due musical (La Barunissa di Carini e Caino e Abele, quest’ultimo trasmesso dalla RAI). Nel 2003 nasce ufficialmente la compagnia Boccascena, con un cast totalmente rinnovato. In questi ultimi anni l'associazione ha messo in scena due musical, Dalle Origini all'Inizio e la Barunissa di Carini.
Ogni anno a Bivona si svolge la Rassegna di Teatro Popolare "Città di Bivona", a cui partecipano compagnie teatrali provenienti da tutta la Sicilia: nell'estate del 2008 si è disputata la XIII edizione. Tra i più grandi autori bivonesi di opere teatrali si ricordano Cesare Sermenghi (Terralba (OR), 1918 – Verdello (BG), 1997), Paolo Trizzino (Bivona, 1897-1955), il cui capolavoro è Il calvario di Pinocchio, messo in scena nel 1926 al Teatro Morgana di Roma, l'attuale Teatro Brancaccio, e Giuseppe Scilì Bellomo (Bivona, 1951), autore di alcune commedie in rima alternata o baciata interamente in dialetto bivonese.
Musica
A Bivona sono presenti due associazioni musicali:
- A.C.M. "Città di Bivona", diretta dal maestro Salvatore Cutrò;
- Banda musicale A.C.G.M. "G. Rossini", diretta dal maestro Ignazio Lo Pinto.
Nel 2006 l'Associazione Culturale Musicale ha indetto il primo Concorso Regionale per Banda "Città di Bivona", riservato ai complessi bandistici amatoriali di tutta la Sicilia[84], in cui ogni banda deve eseguire un brano a scelta libera ed uno d'obbligo per una durata complessiva di 15 minuti. Al concorso, giunto alla terza edizione, hanno preso parte numerose bande musicali siciliane. Per quanto concerne altri concorsi musicali, il gruppo polifonico di flauto dolce della Scuola Media "Giovanni Meli" di Bivona, diretta dal professore Francesco Lo Porto, vanta diversi successi in competizioni regionali e nazionali: nel 1995 il gruppo si è classificato secondo nel concorso regionale "G. Zizolfi" di Mirto (ME); nel 1996 quarto nel concorso nazionale "F. Gullo" di Cosenza; nel 1998 si è classificato al primo posto nel medesimo concorso nella città calabra, mentre l'anno successivo arrivò un terzo posto; nel 2001 il gruppo polifonico di Bivona si classificò primo nella Rassegna Regionale "Premio Salvuccio Percacciolo" nuovamente a Mirto; nel 2002 si confermò al primo posto; nel 2003 arrivò un secondo posto, sempre a Mirto, mentre nel 2004 il secondo posto fu conquistato nel primo Concorso Nazionale di Musica "Ruvo di Puglia Città d'Arte", disputatosi nell'omonima cittadina in provincia di Bari. L'ultimo concorso a cui ha partecipato il gruppo musicale bivonese è stato la Rassegna Scolastica Musicale di Capo d'Orlando e Mirto, con cui la scuola si confermò ancora una volta al primo posto a livello regionale. Di notevole importanza anche i piazzamenti ottenuti dai solisti, che nel 1999 culminarono nel primo posto in occasione del Concorso Nazionale a Cosenza[85].
Cucina
Bivona vanta un'antica tradizione gastronomica. Il clima mite temperato e i terreni permeabili hanno favorito la coltivazione della pesca di Bivona, chiamata anche "Montagnola", appunto perché prodotta in un'area caratterizzata da una orografia collinare e montana. La Pescabivona si presenta con la polpa bianca e soda, vellutata, di media pezzatura, non di rado solcata da venature rosee tendenti al rosso. Il sapore è dolce e aromatico, il profumo si distingue da quello della maggior parte di pesche prodotte nel resto di Sicilia e d'Italia. Il periodo di maturazione va dalla fine di giugno alla terza decade di settembre. A seconda del periodo di maturazione, si possono distinguere quattro ecotipi di Pescabivona: la Primizia o Murtiddara, la Bianca, l'Agostina e la Settembrina.
Le principali specialità gastronomiche di Bivona sono a base di pesche: torta alle pesche e di ricotta, biscotti con marmellata di pesche, pasticciotti con marmellata di pesche. Altre specialità sono la Pasta Ncasciata, la Froscia, la Pasta alla Milanisa, la caponata di olive verdi, li sfinci, li cannoli, i ravioli con la ricotta, i biscotti di mandorla, le paste alla frutta, i dessert, i bocconcini con crema e ricotta, la pignolata, la cubata e, ovviamente, la cassata. Il gelato è artigianale, da gustare in morbidissime brioches.
Personalità legate a Bivona
Statua sita nel Palazzo Reale di Napoli
- Santa Rosalia (1130 - 1156) è la santa patrona di Bivona e di Palermo. Ha vissuto qui gran parte della sua vita.
- Jacopo Salviati (1461 - 1533) fu suocero di Sigismondo de Luna. Entrò negli affari dei signori di Bivona.
- Leone X (1475 - 1521) fu un papa della Chiesa Cattolica. Fu zio acquisito di Sigismondo de Luna ed entrò negli affari dei signori di Bivona.
- Clemente VII (1478 - 1534) fu un papa della Chiesa Cattolica. Anch'esso fu zio acquisito di Sigismondo de Luna e partecipò alle vicende dei signori di Bivona.
- Carlo V (1500 - 1558) nel 1554, dopo una sua visita a Bivona, invaghitosi dell'amenità del luogo e della cittadina decise di elevarla a ducato.
- Sigismondo de Luna (? - 1530) era figlio di Gian Vincenzo de Luna, signore di Bivona. Fu protagonista del cosiddetto "Secondo Caso di Sciacca".
- Pietro de Luna (1520 - 1575) fu il primo duca di Bivona.
- Antonio Veneziano (1543 - 1593) fu un famoso poeta siciliano. Visse qualche anno a Bivona.
- Giuseppe Salerno (1588 - 1630), noto come Lo Zoppo di Ganci, fu un famoso pittore. Operò molto a Bivona.
- Bernardo da Corleone (1605 - 1667) fu un frate cappuccino, nel 2001 canonizzato da Giovanni Paolo II; visse due anni a Bivona, dove accaddero importanti avvenimenti della sua vita religiosa.
- Damaso Pio De Bono (1850 - 1927) fu l'ottavo vescovo di Caltagirone. Per un ventennio fu arciprete in Bivona, città in cui nacque e morì.
- Cesare Sermenghi (1918 - 1997) fu un famoso scrittore, saggista ed drammaturgo italiano.
- Carmelo Cammarata (1924 - 1999) fu un famoso scultore ed artista siciliano.
- Gioacchino Carlo Trizzino (1945) è un ambasciatore italiano. Attualmente opera a Wellington, in Nuova Zelanda. E' nato a Bivona.
Altre personalità[37]:
- Paolo Caggio (1521 - 1562) fu il primo letterato siciliano. Visse qualche anno a Bivona.
- Suor Maria Roccaforte (1597 - 1648) fu una suora benedettina del monastero bivonese che ebbe visioni della Madonna, di Gesù e soprattutto di Santa Rosalia, che ad essa avrebbe narrato la propria vita. E' nata, vissuta e morta a Bivona.
- Giuseppe Romano (1613 - 1681) fu un medico ed un illustre poeta siciliano. E' nato e morto a Bivona.
Eventi
La Sagra della Pesca
L'evento principale della stagione estiva è la Sagra della Pesca, che viene organizzata dall'amministrazione comunale nella seconda metà di agosto, e costituisce la principale attrattiva del piccolo paese montano. Il 24 agosto del 2008 si è festeggiata la serata principale e conclusiva della ventitreesima edizione, e come ogni anno l'esibizione di un artista di fama nazionale ha assicurato la presenza di centinaia di persone. Nel 2008 è stata la volta di Michele Zarrillo, mentre gli anni passati hanno visto la partecipazione di Max Gazzè, Paola Turci, Marina Rei, Silvia Salemi, Anna Oxa, Ivana Spagna, Edoardo Bennato, Tony Esposito, Francesco Baccini, Mario Venuti e altri grandi artisti.
La manifestazione si articola in tre giorni, dal venerdì alla domenica. Peculiarità fondamentale di tutta la manifestazione è rappresentata anche dagli stand per la mostra dell'artigianato locale e per i commercianti di prodotti agroalimentari tipici. Durante la giornata finale della Sagra, dalle prime ore del mattino fino al tardo pomeriggio, è possibile assaggiare gratuitamente in tutte le vie del paese le specialità locali, esclusivamente a base di pesche, tra cui le pesche con il vino rosso e bianco, le crostate di marmellata di pesche, e il gelato alla pesca. La prima edizione della sagra si è svolta nel 1985. La "Sagra della Pesca" è nota a livello regionale, e dal 2007 la pubblicità della manifestazione si è estesa anche alle principali reti televisive (Rai, Mediaset).
Estate Bivonese
Con Estate Bivonese si indica l'insieme di manifestazioni culturali, musicali e sportive che caratterizzano le giornate estive a Bivona, specialmente nel mese di agosto[87]. La maggior parte dei giovani del paese e del circondario disputano il "Torneo di Calcio a 5", manifestazione nata nei primi anni ottanta che si svolge nella seconda metà di luglio[88]; è, dopo la Sagra della Pesca, l'evento più seguito dalla popolazione bivonese. Fino a qualche anno fa il torneo si svolgeva in una delle principali piazze del paese, Piazza San Giovanni, che per l'occasione veniva adeguata alla manifestazione sportiva; a causa dei lavori di ristrutturazione della piazza, il torneo si è svolto allo Stadio Comunale nel 2007 e presso l'ex Tracomatosario in occasione dell'ultima edizione. Il torneo ha assunto tanta importanza sia per la numerosa partecipazione di ragazzi e di gente adulta, sia perché coinvolge la maggior parte dei comuni del circondario. È di rilevante importanza anche il "Torneo dei Quartieri - Bivona Città delle Pesche", torneo di calcetto per i più giovani[89]. Il resto del programma dell'"Estate Bivonese" presenta attività, per lo più serali, che vengono organizzate dal Comune: rassegne teatrali, concerti musicali, serate di cabaret, cinema all'aperto, mostre, tornei di volley, tornei di tennis, gare podistiche ed altre numerose attività[87]. L'ospite più celebre dell'estate del 2008 è stato Luigi Grechi, che si è esibito in concerto presso l'atrio comunale la sera del 22 agosto[88].
Altri eventi
- Maggio Bivonese: prevede attività culturali, sportive e musicali per tutto il mese di Maggio;
- Festa dei Giovani: si svolge nel mese di agosto. Si tratta di una serie di attività e manifestazioni dedicate ai giovani. Il programma si articola in diverse settimane e offre esibizioni di bande musicali, majorettes, disco-dance in piazza, gruppi folkloristici, torneo di ping-pong, caccia al tesoro, gare di tiro alla fune e il Raduno Rock, in cui partecipano le band di Bivona e dintorni;
- Notte Bianca: solitamente si svolge durante la Sagra della Pesca, la notte tra il sabato e la domenica.
Geografia Antropica
Urbanistica
I coloni che fondarono il primo nucleo urbano nel territorio bivonese scelsero una zona in cui l'abbondanza di acque e di sorgenti e la posizione collinare ai piedi della catena montuosa dei Sicani assicurava loro una vita pacifica, dedita all'agricoltura e alla pastorizia ed esente da gravi malattie dell'epoca, ad esempio la malaria. Nel XIII secolo il casale di Bivona venne infeudato, divenendo così, nel secolo successivo, una terra cum turri: il castello (o torre di guardia) venne infatti costruito all'interno del centro abitato fortificato, a nord-est del nucleo abitato. Inizialmente i quartieri di Bivona erano posti tra le sorgenti del Savuco e dei Ferri, poi il paese si estese verso meridione.
Nel XIV secolo, lungo il circuito murario dovevano trovarsi quattro Porte attraverso le quali si entrava e si usciva dalla cittadina. L'impianto della struttura urbana era irregolare, le numerose piazze non avevano alcuna funzione scenografica ed in paese vi erano numerosi giardini. Una consitente immigrazione nel XVI secolo fece sì che nascessero nuovi quartieri: in questo modo Bivona raggiunse la configurazione urbanistica che perdurò per diversi secoli.
Gli isolati furono disposti in maniera lineare, la maggior parte "a spina". I quartieri si moltiplicarono, divenendo circa una quarantina alla fine del secolo, e le loro denominazioni servivano da vero e proprio punto di riferimento, poiché non era usanza dare nomi alle singole vie.
Nel XVIII secolo, a causa dell'emigrazione e dell'impoverimento della popolazione, molti edifici e molte strade si deteriorarono, e crollarono molte chiese e molti campanili. A causa della presenza del fiume Alba, che attraversava parte del paese, furono costruiti diversi ponti che univano i due lati del fiume. L'impianto urbanistico medievale, di forma pressappoco romboidale, si mantenne anche nei due secoli successivi, caratterizzati da un notevole incremento demografico. Le numerose aree verdi erano di proprietà delle comunità religiose e delle famiglie più agiate. Gli uffici distrettuali e circondariali di Bivona erano situati nei quartieri posti nelle vicinanze della piazza principale del paese.
Negli anni quaranta del XIX secolo si procedette alla denominazione delle strade del paese e alla numerazione delle case. Negli stessi anni venne realizzata la strada rotabile interna, la Strada Nazionale (attuale Via Roma), che collegava Palermo e Girgenti (Agrigento) via Corleone e Bivona. Venne ampliata Piazza San Giovanni, vennero sistemate varie strade, venne realizzata la Strada Nuova (l'attuale Via Lorenzo Panepinto), che coprì il fiume Alba, e venne aperto il Cimitero.
Nel XX secolo Bivona cominciò ad espandersi verso est e verso ovest, con la costruzione dei palazzi condominiali di Via Porta Palermo e delle case popolari in prossimità della località Santa Filomena. Inoltre furono edificate numerose ville soprattutto nella parte orientale del territorio bivonese, in direzione di Santo Stefano Quisquina.
Il Comune di Bivona è dotato di Piano Regolatore Generale adottato con delibera del commissario ad acta n. 1 del 20 luglio 1999[90]. Sul centro abitato gravano i vincoli antisismici e quelli storico-artistico-monumentali. Il Comune è suddiviso in diverse zone territoriali omogenee (ai sensi del decreto interministeriale del 2 aprile 1968, n. 1444) e dispone di ampie zone di verde pubblico, destinate ad aumentare. Inoltre sono previste le realizzazioni di diversi parcheggi (contrada Scaldamosche e Via Porta Palermo), di un parco urbano, di una piccola ricettività alberghiera urbana, di un impianto di tiro al piattello, di un impianto teatrale all'aperto e di una centrale per la produzione di energia alternativa (eolica)[91].
Suddivisioni storiche
Bivona è suddivisa in numerosi quartieri e contrade. I quartieri a Bivona non sono riconosciuti amministrativamente, pertanto sono considerati solamente sotto il punto di vista storico; le contrade, in Sicilia, sono strade larghe con delle abitazioni o altri edifici sparsi, provvisti di numeri civici: a Bivona stanno ad indicare anche ampie zone fuori dal centro urbano. I principali quartieri storici di Bivona sono:
- Quartiere del Savuco, che prende nome dalla sorgente omonima;
- Quartiere di Fontana Pazza, che prende nome dalla fontana omonima;
- Quartiere del Nadaro, il cui nome si ricollega probabilmente al termine arabo Nadarà, posto panoramico, per la sua posizione da cui si scorge gran parte del paese;
Antica via di Bivona nei quartieri settentrionali del paese - Quartiere di Santa Rosalia, uno dei più antichi tra quelli costruiti extra moenia;
- Quartiere di Santa Chiara, uno dei quartieri più estesi del paese, nella parte meridionale;
- Quartiere di San Domenico, un quartiere posto nella parte centrale del paese, un tempo sede della Giudecca di Bivona;
- Quartiere dei Garitani, che prende nome da una garita, cioè una torre di guardia che era posta nel lato sud-occidentale delle mura cittadine.
I quartieri prendono nome da caratteristiche fisiche o architettoniche; fino alla prima metà del XIX secolo, non essendoci alcuna denominazione di vie e piazze, i quartieri erano l'unico punto di riferimento in grado di fornire indicazioni topografiche.
Per quanto riguarda le contrade, le principali sono:
- Contrada Canfuto, che prende nome dall'arabo Kunfud (porcospino), sita in prossimità dell'ingresso orientale del paese;
- Contrada Cappuccini, sita nella parte più alta del centro abitato, in cui si trovano il Convento dei Cappuccini, il Calvario e l'ex Tracomatosario;
- Contrada Paratore, nella parte settentrionale del paese, in cui si trova il Liceo Ginnasio Statale "Luigi Pirandello";
- Contrada Scaldamosche, sita nella parte sud-occidentale del paese, in cui si trova, tra le altre cose, la Caserma dei Carabinieri.
Suddivisioni amministrative
Il territorio del Comune di Bivona è suddiviso in zone territoriali omogenee[92]:
- Zona A - Centro storico urbano, Ha 32
- Zona B - Completamento e ristrutturazione urbana, Ha 21
- Zona C - Espansione residenziale, Ha 5,8
- Zona D - Insediamento artigianale Ha 4,8
- Zona E - Comprende il territorio destinato all'attività e alla produzione agricola e zootecnica
- Zona F - Parti del territorio individuate per le attrezzature pubbliche e per gli impianti di interesse generale, distinte in diverse zone omogenee con specifiche destinazioni d'uso.
Frazioni
Attualmente Bivona non ha frazioni, ma presenta solamente una località abitata ed un'area speciale:
Santa Filomena, Bacino di Barico.
Santa Filomena viene erroneamente e impropriamente definita una frazione[93]: in realtà si tratta di una località abitata che non è capoluogo di comune. Nel XIX secolo Bivona aveva una frazione, il Borgo San Ferdinando, oggi Filaga in territorio palermitano.
Santa Filomena
Santa Filomena è una piccola località abitata del Comune di Bivona[94], di circa 200 abitanti. La località è sita nell'omonima contrada del territorio bivonese. Posta a 449 metri, si trova all'ingresso sud-occidentale di Bivona, lungo la SS 118 in direzione di Alessandria della Rocca, e forma un unico nucleo urbano con il paese. La distanza delle coordinate del Comune di Bivona e della località Santa Filomena misura 0,60 km. In prossimità di Santa Filomena, da molti considerata una semplice contrada di Bivona, non sono presenti molti edifici storici o monumenti del passato, ma sono situate alcune importanti strutture di Bivona: lo Stadio Comunale, l'impianto di distribuzione di carburante (l'unico nel territorio bivonese), un istituto superiore (ancora in fase di costruzione), un grande supermercato della PAM S.p.A. (uno dei primi in Sicilia) e le case popolari. Nella parte meridionale è situata l'antica stazione di Bivona, oggi ristrutturata e adibita a Centro Commerciale (non ancora in funzione).
Borgo San Ferdinando (Filaga)
A partire dal 1814 fece parte del Comune di Bivona la borgata di San Ferdinando, che venne denominata Filaga in seguito all'Unità d'Italia. La sua popolazione era ridottissima: circa una cinquantina di persone, che talvolta non venivano nemmeno annoverate nei riveli demografici. Con decreto del 16 giugno 1859, il re Francesco II dispose che la borgata di San Ferdinando, "cessando di far parte del Comune di Bivona in Provincia di Girgenti, è riunita al Comune di Prizzi in Provincia di Palermo, per tutti i rami amministrativo, giudiziario e finanziero". Attualmente è ancora frazione di Prizzi ed annovera circa 250 abitanti: è situata al confine con la Provincia di Agrigento, tra Santo Stefano Quisquina, Castronovo di Sicilia, Prizzi, Palazzo Adriano e Bivona.
Altre località del territorio
- Bacino di Barico: si tratta di un'area speciale, un bacino artificiale suddiviso con il Comune di Alessandria della Rocca[95], in prossimità della Diga Castello.
- Case sparse: con questo termine si indicano case disseminate nel territorio comunale a distanza tale tra loro da non poter costituire nemmeno un nucleo abitato (definizione ISTAT). Secondo il 14° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni del 2001, a Bivona sono presenti 107 case sparse per un totale di 185 abitanti[96].
Economia
L'economia di Bivona si basa prevalentemente sull'agricoltura: in paese ha sede il Patto territoriale Agriqualitas di Monti Sicani il cui obiettivo è quello di valorizzare il territorio dei Monti Sicani presentando sul mercato nazionale una vasta gamma di prodotti agroalimentari locali con un "marchio di tipicità" a garanzia della qualità[97]. Assume rilevante importanza anche l'artigianato locale. Alcune iniziative e alcuni progetti, come l'Itinerarium Rosaliae e la realizzazione della Strada Mare-Monti, tendono a promuovere il settore turistico.
Agricoltura
Il terreno di Bivona, permeabile e argilloso nelle zone basse del territorio, calcareo in quelle alte, ha favorito lo sviluppo e la propagazione del pesco. Ogni pianta riesce a produrre, specialmente dal terzo anno di vita in poi, più di quaranta chili di frutto. La coltivazioni delle pesche ricopre circa il 70% dell'agricoltura locale. La peschicoltura ebbe inizio a Bivona a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, nella contrada di San Matteo. Nel giro di un ventennio lo sfruttamento del terreno si era esteso da pochi ettari a circa 350 ettari; oggi si è esteso a circa 1.200 ettari di terreno, e la coltivazione della Pescabivona non riguarda solo il territorio bivonese, ma anche quelli di Santo Stefano Quisquina, Alessandria della Rocca, Cianciana, San Biagio Platani e Palazzo Adriano. Un grande contributo alla peschicoltura di queste zone è dato sicuramente dalle acque della Diga Castello e alle opere di canalizzazione realizzate. Il Comune di Bivona ha già avviato l'iter affinchè la Pescabivona ottenga il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta)[98].
Alla peschicoltura si aggiunge una vasta produzione di olive, mandorle, e uva (a Bivona durante il periodo fascista si celebrava la Festa dell'uva). La produttività del settore agricolo è da attribuire soprattutto alla vicina presenza dell'Invaso Castello ma anche ai moderni sistemi di irrigazione, grazie ai quali si superano, seppur con le dovute difficoltà, le torride estati caratterizzate da tanta siccità.
È sviluppato l'allevamento di bovini, ovini e suini (Carne dei Monti Sicani). Per quanto riguarda i prodotti caseari, anche a Bivona vengono ottenuti formaggi e latticini tipicamente siciliani. Specialità locali sono la Tuma, formaggio a pasta dura semicotta, a forma cilindrica con facce piane o leggermente concave, di sapore piccante, che viene prodotto con latte di pecora intero crudo e non richiede stagionatura; il fiore sicano, l'unico formaggio a pasta cruda tipico dell'area sicana; il piacentino, il cui nome non ha niente a che fare con la città di Piacenza ma significa formaggio piacevole (piacentino, cioè che piace), molto simile al pecorino, anch'esso largamente prodotto nel territorio; anche la ricotta ha un'enorme produzione in tutto il circondario.
Bivona fa parte del Distretto Rurale dei Monti Sicani: tale istituzione è un sistema produttivo locale costituito da imprese agricole e non agricole in grado di interagire tra loro attuando una politica distrettuale di diversificazione produttiva, di integrazione economica, sociale e di coesione nel rispetto della conservazione e riproduzione degli equilibri naturali ed in grado di promuovere una qualità totale territoriale, con una forte vivibilità per i residenti, promovendosi a polo d’attrazione per altre imprese ed individui[99]. II territorio del Distretto Rurale dei Monti Sicani si sviluppa tra le Province di Palermo, di Agrigento e di Caltanissetta, comprendendo numerosi comuni.
Bivona è assai nota a livello regionale come la Città delle Pesche[100].
Artigianato
Nel settore dell'artigianato preminente è la produzione di sedie in legno (famosa in tutto il circondario è la cosiddetta Sedia di Bivona)[101], ma è in crescita anche la produzione di ricami, di merletti, di piatti in terracotta dipinti a mano, e ancora di mobili, di divani, di tendaggi, di infissi, di ceste di vimini, di sculture, di oggetti in legno e di manufatti in ferro battuto. Nel mese di agosto, in occasione della Sagra della Pesca, si svolge la Mostra dell'Artigianato, il cui fine è quello di far conoscere i prodotti artigianali locali alle centinaia di persone che durante la festa affollano il paese. Per l'occasione vengono messi in mostra anche antichi mobili restaurati.
Industria
L'Istat ha suddiviso la Regione siciliana in 82 Sistemi Locali del Lavoro (SLL), cioè unità territoriali costituite da più comuni contigui fra loro, geograficamente e statisticamente comparabili[102]. Ciascuna SLL è costituita da un'aggregazione di comuni basata sul principio di funzionalità economica. Bivona costituisce una SLL all'interno della Provincia di Agrigento. Secondo un'analisi della situazione delle SSL siciliane effettuata nel 2003[103], nel settore industriale, oltre ad avere una notevole rendita nell'industria agricola, incentrata sulla trasformazione dei prodotti, Bivona è specializzata:
- nelle industrie delle pelli, del cuoio e delle calzature;
- nelle industrie chimiche e delle fibre;
- nelle industrie della fabbricazione di apparecchi medicali e di precisione
- nella fabbricazione degli autoveicoli, anche se quest'ultimo, insieme a quello dell'industria alimentare, è un settore in cui il paese ha avuto una vistosa perdita di specializzazione.
Servizi
Secondo l'analisi delle SLL del 2003, nel settore "Servizi alle imprese" e nel settore "Beni e servizi culturali e ambientali" Bivona risulta essere un comune altamente sviluppato: ciò è determinato soprattutto dal ruolo di preminenza che il paese ha assunto dalle sue origini ad oggi nei confronti dei comuni limitrofi. A Bivona non mancano né i servizi scolastici né quelli sanitari né quelli amministrativi. Ciononostante, poco sviluppati sono sia il settore terziario che quello commerciale. Secondo i dati Istat risalenti al Censimento del 2001[104], il settore trainante dell'economia bivonese è certamente quello agricolo (in cui operano 990 unità); nel commercio operano 71 unità, nel settore industriale 49; il commercio riguarda 71 lavoratori, l'artigianato 57, mentre gli addetti alle istituzioni sono 15. Da qualche anno molti bivonesi lavorano a Santo Stefano Quisquina presso lo stabilimento Nestlé, che nel 2007 ha acquistato l'impianto di Santo Stefano Quisquina dove viene imbottigliata l'acqua Santa Rosalia[105]: alla più grande multinazionale di prodotti alimentari nel mondo si è opposto il sindaco di Bivona Giovanni Panepinto, chiedendo all'Ars la tutela e il controllo della quantità di acqua prelevata, al fine di salvaguardare l'integrità del bacino, riferendosi alle acque delle numerosi sorgenti del territorio dei Monti Sicani[106].
Turismo
Il turismo, a Bivona come in tutto il circondario, è il settore meno produttivo. Sono stati avanzati numerosi progetti per la valorizzazione e la rivalutazione del patrimonio urbanistico e naturalistico di Bivona. La qualità dell'ambiente e l'integrità del paesaggio attirano numerose persone, in particolar modo nel periodo estivo; migliaia di persone affollano il paese in occasione della Sagra della Pesca che si celebra a fine agosto. Le principali vocazioni turistiche del luogo sono le numerose chiese, con i loro portali e le opere d'arte contenute all'interno; in occasione della festa di Santa Rosalia centinaia di persone accorrono all'omonima chiesa per vedere il Fercolo e il ceppo di quercia sotto cui pregava la vergine palermitana. Oltre alle numerose bellezze che offre la cittadina (edifici sacri, palazzi, piazze ed altro), meta per molti turisti sono le zone montane del territorio: il Monte delle Rose, che offre ampi panorami (tra cui quelle dell'Isola di Pantelleria e dell'Etna nelle giornate più limpide); i monti che formano la catena dei Sicani offrono agli amanti di mountain-bike e della natura l'opportunità di fare delle escursioni attraverso numerosi itinerari naturalistici.
Infrastrutture e trasporti
talvolta ripidissima e lunga cinque volte di più e guadare un fiume una dozzina di volte...»
Bivona si trova all'incrocio di due strade molto percorse nei secoli passati: quella che univa Sciacca con Castronovo e quella che univa Agrigento con Corleone. Per questo motivo per molti secoli è stata il punto di sosta obbligata per tutti coloro che percorrevano quelle strade. Questo fattore determinò lo sviluppo di molte vie extraurbane nei pressi di Bivona che permisero il collegamento sia con i centri limitrofi, sia con le maggiori città dell'Isola.
Tuttavia uno dei maggiori problemi che oggi colpisce Bivona è proprio l'inefficienza o la mancanza di infrastrutture che permettano collegamenti sicuri e veloci. Nonostante il paese sia attraversato dalla SS 118, molte strade sono pericolose o impraticabili; la linea ferroviaria è stata abolita alla fine degli anni cinquanta, così oggi la stazione più vicina è quella di Cammarata - San Giovanni Gemini; l'aeroporto più vicino è il "Falcone e Borsellino" di Punta Raisi nei pressi di Palermo, dal momento che mancano le strutture aeroportuali in provincia; il porto più vicino è quello di Porto Empedocle, ma il più frequentato rimane quello di Palermo.
Strade
- Strada statale 118 Corleonese Agrigentina: attraversa Bivona e il suo territorio per diversi chilometri. All'interno del centro urbano corrisponde alla via Porta Palermo, ad una parte di Piazza Guglielmo Marconi, alla via Roma ed alle contrade Scaldamosche e Santa Filomena. La Corleonese Agrigentina è la strada romana più antica di Sicilia: molti tratti infatti coincidono col tracciato che i romani costruirono durante le fasi della prima guerra punica (264-241 a.C.)[107]. Tuttavia anche i romani utilizzarono piste già tracciate anticamente dagli indigeni. La costruzione della strada nazionale Palermo-Girgenti via Corleone e Bivona fu decretata dal Governo, in seguito ad una votazione, il 30 marzo 1862. Il tracciato Corleone-Bivona per Prizzi e Santo Stefano Quisquina è stato scelto solamente in un secondo momento: la prima scelta fu, infatti, quella di costruire un tracciato che da Corleone giungesse a Bivona per Chiusa Sclafani e San Carlo (frazione di Chiusa). Parecchi problemi creò anche la seconda metà del tracciato, la strada Bivona-Girgenti. Fu solamente nei primi anni ottanta del XIX secolo che la strada venne conclusa e Palermo e Girgenti (Agrigento) furono collegate da un tracciato che attraversava le due principali città dell'entroterra, Corleone nel palermitano e Bivona nell'agrigentino.
- Strada Provinciale 34 Bivona - Bivio Tamburello: collega Bivona con il Bivio Tamburello, sito nel territorio di Calamonaci, da cui si raggiungono facilmente i comuni di Calamonaci, Ribera, Caltabellotta, Burgio, Villafranca Sicula e Lucca Sicula.
- Strada Provinciale Bivona - Palazzo Adriano: collega Bivona con Palazzo Adriano attraversando il territorio montano rappresentato dal Monte delle Rose e dai rilievi posti lungo il confine delle province di Agrigento e Palermo. Il tracciato è praticabile solo da mezzi fuoristrada, in quanto il fondo stradale è completamente dissestato e l'asfalto distrutto.
- Strada Provinciale Ribera - Bivona: collega i due comuni agrigentini. La strada è ai limiti della praticabilità e della sicurezza, mettendo a serio rischio l'incolumità di chi la percorre.
Ferrovie
Bivona era servita da una linea ferroviaria a scartamento ridotto che collegava la stazione di Lercara Friddi (Lercara Bassa) con la stazione di Magazzolo, nei pressi di Ribera. La ferrovia serviva per trasportare lo zolfo estratto dalle miniere di Lercara Friddi nel palermitano e di Cianciana nell'agrigentino. Permetteva inoltre il facile spostamento dei minatori pendolari. Fu costruita a cura delle Ferrovie dello Stato nel 1912. Nel 1918 venne diramato un tronco dalla stazione di Filaga che portava a Prizzi e a Palazzo Adriano. La ferrovia fu terminata nel 1924 in concomitanza dell'attivazione del tratto centrale tra Bivona e Alessandria della Rocca (1 settembre), con cui si congiunse la linea Lercara-Magazzolo con la linea costiera Castelvetrano-Porto Empedocle. Il servizio venne interrotto nel 1959. La stazione principale di Bivona si trovava a sud-ovest del paese, in località Santa Filomena. In paese c'era un casello sito in contrada Antinoro (attuale via Fabrizio De Andrè), oggi di proprietà privata. Un altro casello era situato lungo la Strada Nazionale, a sud del paese: oggi l'edificio è abbandonato e diruto. Il treno era il mezzo più usato sia per raggiungere i posti nelle vicinanze, sia per raggiungere Palermo e le altre città principali. Attualmente i binari della ferrovia sono distrutti o in pessime condizioni.
Mobilità urbana
All'interno del Comune di Bivona non è presente nessun servizio di mobilità e trasporto urbano, se si escludono i pullman scolastici e quelli messi a disposizione dal Comune per permettere alla cittadinanza di raggiungere il poliambulatorio dell'ASL, posto fuori dal centro abitato, o in occasione di determinati eventi (ad esempio nei giorni 1-2 novembre, per permettere alla alla gente di raggiungere il cimitero, posto nella parte settentrionale del paese, fuori dal centro abitato e difficilmente raggiungibile senza mezzi di trasporto). È attivo il servizio di trasporto che assicura i collegamenti con le principali città più vicine a Bivona[108]
Amministrazione
Template:ComuniAmministrazione
Il Comune di Bivona fa parte di:
- Regione Agraria n. 1 - Versante meridionale dei Sicani, comprendente i comuni di Bivona, Cammarata, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina
- Unione dei Comuni "Platani - Quisquina - Magazzolo", comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana, San Biagio Platani, Santo Stefano Quisquina
- Patto Territoriale Magazzolo Platani, comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Cammarata, Casteltermini, Cianciana, Lucca Sicula, Sant'Angelo Muxaro, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Villafranca Sicula
- Area PIT 23 Magazzolo Platani e Monti Sicani dell’Agrigentino, comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Cammarata, Casteltermini, Cianciana, Lucca Sicula, Sant'Angelo Muxaro, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Villafranza Sicula
- GAL Platani Quisquina "Terre di Halykos", comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Cammarata, Cianciana, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina
- Protocollo d’intesa "Parco fluviale del Fiume Platani", comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Cammarata, Cianciana, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina
Amministrazioni precedenti
Questa lista raccoglie gli incarichi a sindaco del Comune di Bivona dal novembre 1993 ad oggi.
Gemellaggi
Bivona è gemellata con:
- Collebeato, dal 2004[109][110]
Altre informazioni amministrative
Bivona per molti decenni ebbe un territorio vastissimo, che si estendeva dalla zona montana dei Sicani alle coste del Canale di Sicilia. Ecco cosa scrive lo storico Giovan Battista Sedita nel 1909: "...allora, non esistendo i paesi di Ribera, Calamonaci, Cianciana, Alessandria, S. Stefano, a fortiori il territorio di Bivona era così vasto, che si comprendeva dal fiume Verdura ai Monti Rifesi, al monte delle Rose, alla serra Ipponica, cui diede il nome d'Hipponium a Bivona, al monte Quisquina, al fiume Platani di cui doveva seguire il corso della sponda sinistra fino al mare, e quel tratto di mare che intercede fra la foce del Platani e quella del Verdura, intermedio Capo Bianco e Secca Grande, per come questo ultimo estremo confine sussistette, ed è provato, fino al XVI secolo, quando Sigismondo De Luna vi teneva un naviglio, sul quale s'imbarcò, quando fuggì da Bivona..."[111].
Nel XIII secolo il casale di Bivona era già uno dei maggiori centri dell'intera diocesi di Agrigento e ad aveva un ruolo preminente anche sui casali di Prizzi, Adriano e Raia, posti al di là della catena montuosa. Il fatto che la maggior parte dei signori bivonesi appartenne a potentissime famiglie nobili rafforzò la preminenza che Bivona esercitava sui feudi posti nelle vicinanze. Nel periodo normanno numerosi casali vennero abbandonati e gli abitanti emigrarono a Bivona, che così incorporò numerosi territori o li rese suffraganei: Villanova, Billucchio, Gordalisi, Sebi, Rahal Nicola (divenuto Carnicola). I casali di Kinesii, Scibene, Pietra d'Amico e Chincana erano suffraganei alla baronia di Bivona. Altri abitanti provennero dai casali di Filaca, Adriano (Palazzo Adriano, che fu popolato nuovamente nel 1482 da una colonia di albanesi), Raia (sito tra Prizzi e Corleone) e Platanella[112].
Dal XVI secolo, molti feudi furono suffraganei alla ducea di Bivona, tra cui il feudo di Sant'Antonio di Cianciana, divenuto in seguito dapprima Ducato, poi Principato. La preminenza di Bivona fu rilevante anche sotto il punto di vista toponomastico: basti pensare al vicino paese di Santo Stefano, che venne denominato Santo Stefano di Bivona.
Quando, nel XIX secolo, fu abolita la feudalità, Bivona venne eletta capoluogo del XII Distretto: da essa dipendevano altri dodici comuni. Dopo l'Unità d'Italia i distretti diventarono circondari, e ancora una volta Bivona fu eletta capoluogo. Nel corso dei secoli Bivona subì numerosi cambi di confini del proprio territorio, sia a causa della creazione di nuovi centri urbani nelle vicinanze, che si ritagliarono un proprio spazio nell'area dei Monti Sicani, sia a causa di concessioni feudali da parte dei nobili o delle autorità ecclesiastiche, che decretarono la cessione di feudi, posti in prossimità di Bivona, ad altri centri; ciononostante, molti cittadini bivonesi tuttora possiedono proprietà terriere anche al di fuori del territorio di Bivona.
Un eclatante esempio è il territorio di Palazzo Adriano, in provincia di Palermo, la cui parte meridionale si estende in gran parte nelle zone di Bivona (ma anche di Lucca Sicula e di Burgio): per questo motivo i suoi proprietari terrieri sono soprattutto bivonesi.
Sport
Poco praticato a livello agonistico, lo sport a Bivona viene esercitato dilettantisticamente, soprattutto dai giovani: a dimostrare ciò sono il basso numero di società agonistiche partecipanti a campionati di categoria (che rientrano solamente nell'ambito calcistico) e le numerose manifestazioni ed attività sportive organizzate specialmente per i bambini ed i ragazzi.
Lo sport più praticato a Bivona è il calcio, ed in questa disciplina sportiva il paese è rappresentato agonisticamente dalle diverse società militanti nelle varie categorie per fasce d'età (dalla Prima Squadra ai Pulcini). Nel 2002 Bivona è stata sede del XIV Congresso Nazionale dell'UISP in ambito provinciale[113].
Calcio
- A.S.D. Virtus Bivona
La squadra agonistica milita in terza categoria nella stagione 2008/2009. I colori della prima maglia sono il blu ed il giallo; la seconda maglia è a tinta unica verde. La scorsa stagione la squadra di Bivona disputò i play-off, dove venne eliminata in semifinale da una squadra di Ribera. Fino alla stagione 2005/2006, il nome della squadra era A.S. Bivona 98; dalla stagione 2006/2007 è stato deciso di ripristinare il nome che la squadra ebbe nei decenni scorsi, quando arrivò ben oltre la terza categoria.
- Bivona Over 30
Squadra composta da giocatori di età superiore ai 30 anni che viene formata appositamente per partecipare annualmente al Torneo della Montagna Over 30 di Calcio a 11, manifestazione sportiva indetta dal Comitato Provinciale AICS a cui partecipano squadre dei comuni di Bivona, Santo Stefano Quisquina, Alessandria della Rocca, Prizzi, Cammarata e San Giovanni Gemini. L'edizione del 2008 è stata vinta dalla squadra di Cammarata, che in finale ha sconfitto una delle due squadre bivonesi. Il Bivona Over 30 non è una squadra agonistica, ma un gruppo sportivo.
- Eureka Bivona
E' la squadra bivonese che partecipa al Campionato Giovanissimi Provinciale nella stagione 2008/2009. La stagione in corso vede la squadra dei giovani bivonesi occupare gli ultimi posti della classifica.
- A.S.D. Renato Traina
E' un'associazione sportiva dilettantistica che si occupa delle categorie giovanili delle squadre bivonesi. Nel 2008 l'associazione ha organizzato un torneo in memoria di Renato Traina, bivonese scomparso prematuramente a cui è dedicato anche l'impianto sportivo di Bivona. Al torneo hanno partecipato l'ASD Renato Traina di Bivona, il Club Azzurro di Ribera, l'ASD Castellamare Calcio 94 di Castellamare del Golfo (TP), l'ASD Unione dei Comuni di Lucca - Burgio - Villafranca, l'ASD Scuola Calcio Renato Traina di Canicattì e l'AS Calcio Sicilia di Palermo. L'ASD Renato Traina ha vinto numerosi trofei in varie categorie.
Associazioni sportive
- A.S.D. Ars Gymnica: è un'associazione sportiva dilettantistica affiliata all'Unione Nazionale Chinesiologi, con sede legale a Bivona. L'associazione gestisce una palestra a Bivona (ove si svolgono corsi di ginnastica correttiva, danza, aerobica, pesistica ed altre numerose attività fisiche), una palestra a Lucca Sicula inaugurata recentemente, corsi di nuoto estivi a Bivona e a Palazzo Adriano. Inoltre l'A.S.D. Ars Gymnica organizza diversi seminari e convegni per chinesiologi, per laureati in Scienze Motorie o diplomati Isef e per studenti iscritti alla specialistica in Chinesiologia adattata e compensativa, e organizza tornei di calcio a 11 per le squadre di calcio locali. Il 14 aprile 2007 l'associazione ha organizzato un convegno sul tema “La scoliosi: diagnosi, trattamento e sport” in collaborazione con il centro kinesiterapedico “Lionese” di Palermo. Il convegno si è tenuto presso l'aula magna del Liceo Ginnasio Statale “Luigi Pirandello” e ha visto la presenza di Jean Claude de Mauroy, della "Clinic du Parc" di Lione, di Pino Clemente, docente alla facoltà di Scienze motorie all'Università di Palermo, e di Gioacchino Ferracane, del Centro Lionese palermitano[114].
- A.S.D. Polisportiva "Eureka": è un'associazione sportiva dilettantistica presente nel territorio di Bivona, Santo Stefano Quisquina ed Alessandria della Rocca, costituita da personale qualificato. L'associazione è affiliata alla FIGC, all’AICS e al CONI, e si occupa in particolar modo dell'attività calcistica dei bambini aventi un'età da 5 a 14 anni. Il fine dell'associazione è quello di educare i bambini all'attività ludico, sportiva e socializzante del gioco del calcio, e al tempo stesso educare e sviluppare le loro capacità e i loro schemi corporei e motori.
- A.S.D. Carpediem Bivona: è un'associazione sportiva dilettantistica di Bivona, nata nel 2006, che si propone di educare le persone allo sport attraverso l'organizzazione di attività sportive dilettantistiche a carattere competitivo e non. Organizza inoltre attività didattiche per l'avvio, l'aggiornamento e il perfezionamento nelle discipline sportive; organizza attività motorie, culturali e ricreative, molte delle quali rivolte alla valorizzazione delle tradizioni di Bivona. L'A.S.D. Carpediem ha vinto numerosi trofei regionali in diverse gare di pesca, l'ambito sportivo in cui meglio si cimenta l'associazione bivonese.
- A.S. "Moulin Rouge": è un'associazione sportiva che si occupa dell'attività di danza (danza classica, danza moderna ed altri tipi di ballo). E' frequentata in gran parte da adolescenti e bambini. Ogni anno l'associazione organizza un saggio di danza: nel 2008 lo spettacolo è stato messo in scena per il terzo anno consecutivo. Il 10 agosto 2008 i giovani ballerini hanno inscenato lo spettacolo di danza "Cenerentola" in occasione dell'Estate Bivonese.
Altri sport
Eccetto il calcio, sono pochi gli sport che vengono praticati costantemente a Bivona: la pallavolo, il tennis ed il basket sono praticati periodicamente grazie ai corsi che vengono tenuti dall'Ars Gymnica o da altre associazioni sportive, che organizzano inoltre corsi di aerobica, body building, tiro con l'arco, ma anche passeggiate e tracking a cavallo. In estate vengono organizzati tornei di diverse discipline sportive: calcetto, volley, minibasket, ping-pong, gare di tiro alla fune ed altre attività sportive a sfondo ludico. Fino a qualche anno addietro l'Avis di Bivona organizzava la Manifestazione Ciclistica della Solidarietà, una passeggiata ciclistica che partiva e terminava a Bivona, dopo aver percorso diversi chilometri attraverso gran parte del territorio del circondario. Bivona è quasi sempre una tappa delle numerose corse di ciclismo o dei raduni motociclistici che interessano il territorio dell'entroterra agrigentino e palermitano. L'associazione "Anuu Migratoristi Italiani" indice annualmente una gara di tiro a bersaglio mobile rappresentato da una sagoma di cinghiale, che si disputa nel territorio montano di Bivona. Sono numerose anche le gare di pesca che si tengono presso la Diga Castello: tra i tanti bivonesi che praticano questa disciplina, uno si classificò ai primi posti nel campionato individuale 2007 di surf casting.
Impianti sportivi
- Stadio Comunale "Renato Traina", sito nella parte sud-occidentale del paese, in prossimità della località Santa Filomena. E' un impianto dotato di illuminazione, di tribuna coperta nel lato est e di pista di atletica che, nonostante sia già ricoperta di manto gommoso, non può essere omologata essendo più corta dei 400 metri regolamentari. La pista di Bivona, se funzionante, potrebbe ospitare gare di atletica leggera, attirando gente da gran parte della Sicilia. Per rimediare all'errore commesso nella progettazione, si potrebbe realizzare una tensocopertura, facendo diventare la pista il primo impianto indoor dell'Isola. Il terreno di gioco dello Stadio Comunale non è ancora ricoperto di erba[115].
- Palestra Scuola Media "Giovanni Meli", annessa all'omonimo istituto, talvolta viene utilizzata come luogo di convegni, di rappresentazioni teatrali e di manifestazioni di vario genere.
- Palestra Scuola Elementare "Carlo Collodi", annessa all'omonimo istituto, è sede delle attività sportive dell'ASD Ars Gymnica di Bivona. È dotata di due ampie sale, di spogliatoi, di bagni e di varia e molteplice attrezzatura.
- Piscina contrada Canfuto, struttura privata aperta al pubblico nei mesi estivi e sita nella parte nord-orientale del territorio bivonese. Nei mesi di luglio ed agosto vi si svolgono diversi corsi di nuoto, tra cui uno per soggetti diversamente abili. Il corso è organizzato dall’amministrazione comunale ed è tenuto dall'ASD Ars Gymnica.
- Piscina comunale: a Bivona è in fase di progettazione la costruzione di una piscina comunale coperta con relativa area di pertinenza.
- Altri impianti sportivi: le palestre annesse agli istituti superiori; un campo di tennis sito accanto all'Istituto Tecnico Commerciale "Lorenzo Panepinto"; un campo di calcetto sito fuori paese, lungo la SS 118 in direzione di Alessandria della Rocca; una pista di Go-Kart sita fuori dal centro abitato, nella parte occidentale del territorio bivonese.
Curiosità
- Il 17º Duca
Nonostante la XIV Disposizione transitoria della Costituzione della Repubblica Italiana, che afferma che i titoli nobiliari non sono riconosciuti, tuttora in Spagna vive Manuel Falcò y Anchorena, 17º Duca di Bivona, classe 1936.[116]
- Via "Duque de Bivona"
Se nella toponomastica bivonese i personaggi illustri che hanno fatto la storia del paese sono scarsamente rappresentati, nella nazione iberica invece alcuni comuni hanno intitolato vie e piazze ai vari duchi di Bivona, appartenenti a nobili famiglie di Spagna.
- La villa del Primo Duca
A Palermo, alla fine del XVI secolo, nella campagna a Nord della città si estendevano i giardini della villa di Pietro de Luna, primo Duca di Bivona. All'epoca questa proprietà si trovava a circa mezzo miglio dall’antica cinta muraria della città, ma la residenza del Duca era compresa tra il "Piano Sant'Oliva" (ovvero le attuali piazze S. Oliva, Castelnuovo e Politeama), il "Piano delle Croci", il Borgo di Santa Lucia e la Contrada delle Terre Rosse: quelle che oggi sono le zone più frequentate dai palermitani e che costituiscono il centro della città, allora erano i giardini del Duca della già affermata città di Bivona.
- L'inno di Bivona
Secondo quanto è riportato nello Statuto del Comune di Bivona, articolo 4 comma 6, il comune ha un proprio inno[117]. Il testo s'intitola Bivona è bello ed è stato scritto da Carmelo Galasso; la musica è di Pasquale Sciara.
- Il cognome e il soprannome
Bivona, oltre ad essere un toponimo (ad avere tale nome sono questo comune, una frazione di Vibo Valentia ed una località di Menfi, anch'essa nell'agrigentino), è un cognome, molto diffuso soprattutto in Sicilia: secondo alcuni dati, circa 450 persone in Italia portano il cognome Bivona, che così risulta il 7.261° più diffuso nel territorio nazionale[118]. Altra curiosità è il soprannome dei bivonesi: vengono definiti judè (giudei), sia per l'antica presenza di una folta comunità ebraica a partire dagli ultimi secoli del medioevo, sia per un'antica tradizione, ormai persa: quella di portare in processione un Crocifisso in legno ebanizzato il primo venerdì dopo Pasqua, tanto che i cittadini dei paesi limitrofi esclamavano: "Vivunisi judè, ca doppu 'na simana Lu mittistivu 'ncruci arrè", cioè "Bivonesi giudei, che dopo una settimana l'avete messo nuovamente in croce".
- L'altare del Papa
Il 17 giugno 2007 Papa Benedetto XVI andò in visita pastorale ad Assisi: in quell'occassione, l'altare e il maxi-palco allestito nella Piazza Inferiore della Basilica per la celebrazione della Santa Messa vennero rivestiti di circa 15.000 anthurium di Bivona: infatti nel comune agrigentino è attiva una grande azienda di floricoltura, la Disaflor[119], che già nel 2003 aveva abbellito chiese ed altari della cittadina in provincia di Perugia.
- Libri d'autore
Negli ultimi anni a Bivona sono stati presentati libri che hanno riscosso grande successo a livello nazionale. Il 29 maggio 2008 è stato presentato Il cacciatore di mafiosi[120], libro edito dalla Mondadori scritto da Alfonso Sabella, magistrato bivonese che ha condotto in prima persona alcune indagini che portarono all’arresto di boss mafiosi di primissimo piano (Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, Pasquale Cuntrera e Giuseppe Salvatore Riina, figlio di Totò Riina), fratello di Marzia Sabella, pm bivonese che nel 2006 ha coordinato le operazioni di cattura di Bernardo Provenzano. Il 10 febbraio 2009 Bivona è stata una tappa della tournèe siciliana di Vittorio Sgarbi, che ha avuto modo di presentare il suo ultimo libro, Clausura a Milano e non solo. Da suor Letizia a Salemi (e ritorno)[121], edito da Bompiani; l'attuale sindaco di Salemi (TP) ha dichiarato di aderire all'iniziativa che vede impegnata Bivona nella lotta contro la privatizzazione dell'acqua[122].
Galleria fotografica
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Panorama di Bivona
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Portale Gotico Chiaramontano
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Ruderi del Castello
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Villa Comunale
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Li Cannulicchi, storica fontana di Piazza Guglielmo Marconi
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Monte delle Rose
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Diga Castello
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Panoramica di Bivona ai primi del '900
Note
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- ^ Pizzo Mondello, su guidasentiero.it. URL consultato il 30-03-2009.
- ^ Distanze in linea d'aria calcolate con il software Google Earth. La ricerca è stata effettuata tra le distanze delle coordinate dei comuni nel raggio approssimativo di 25 Km lineari, dei comuni capoluoghi di provincia della Sicilia e del comune di Roma, capitale d'Italia.
- ^ Dati tratti da un lavoro di ricerca svolto sui Monti Sicani da ARUTA et al. (1985). Tali elaborazioni si riferiscono ad un periodo di cinquanta anni a partire dal 1921.
- ^ I dati della tabella si riferiscono invece al periodo trentennale 1961-1990 (TXT), su erg7118.casaccia.enea.it. URL consultato il 30-03-2009.
- ^ Dati Confedilizia, su confedilizia.it. URL consultato il 30-03-2009.
- ^ Antonino Marrone, 1987 I, 33-40.
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- ^ Antonino Marrone, 1987 I, 47-48.
- ^ Antonino Marrone, 1987 I, 59.
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- ^ Antonino Marrone, Bivona città feudale vol. II, Caltanissetta-Roma, Salvatore Sciascia Editore, 1987. Pag. 645.
- ^ Antonino Marrone, 1987 II, 643.
- ^ a b Tratto dallo statuto comunale.
- ^ Onorificenze, su quirinale.it. URL consultato il 30-03-2009.
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- ^ Il Portale dei Parchi italiani, su parks.it. URL consultato il 30-03-2009.
- ^ Il nome deriva dall'affioramento spontaneo di olio minerale nella zona in cui sorse il Santuario. L'olio veniva utilizzato per accendere le lucerne e, come medicamento, per guarire alcune malattie, specialmente quelle degli animali.
- ^ Antonino Marrone, Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona, Bivona, Comune di Bivona, 1997. pag. 403.
- ^ Tale dato, fornito nel 1628 dai Giurati di Bivona, risulta inattendibile: infatti loro dichiararono un numero di abitanti così elevato perché volevano ottenere dal TRP (Tribunale del Real Patrimonio) l'autorizzazione a macellare quattro giovenchi la settimana (all'epoca la macellazione era ostacolata).
- ^ Dato Istat fine 2002, su demo.istat.it. URL consultato il 30-03-2009.
- ^ Dato Istat fine 2003, su demo.istat.it. URL consultato il 30-03-2009.
- ^ Dato Istat fine 2004, su demo.istat.it. URL consultato il 30-03-2009.
- ^ Dato Istat fine 2005, su demo.istat.it. URL consultato il 30-03-2009.
- ^ Dato Istat fine 2006, su demo.istat.it. URL consultato il 30-03-2009.
- ^ Dato Istat fine 2007, su demo.istat.it. URL consultato il 30-03-2009.
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Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
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- Scuola Media Statale "Giovanni Meli", Segni e simboli della toponomastica di Bivona, Bivona, Comune di Bivona, A.S. 1986/1987.
- Scuola Media Statale "Giovanni Meli", Espressioni religiose nella tradizione orale bivonese, Bivona, Comune di Bivona, A.S. 1991/1992.
- Giovan Battista Sedita, Cenno storico-politico-etnografico di Bivona, Bivona, 1909.
- Cesare Sermenghi, Il passato e le sue risposte, Bivona, Comune di Bivona - Biblioteca Comunale, 1989.
- Salvatore Tornatore, Il culto di S. Rosalia a Bivona. La Chiesa e il Fercolo, Bivona, Comune di Bivona, 2009.
- Paolo Trizzino, La parlata di Bivona nella dialettologia siciliana, Roma, Ciuffa Editore, 1996.
Voci correlate
| Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
|---|---|---|---|---|---|
| novembre 1993 | maggio 2002 | Giovanni Panepinto | Sindaco | ||
| maggio 2002 | maggio 2007 | Vincenzo Di Salvo | DS | Sindaco | |
| maggio 2007 | in carica | Giovanni Panepinto | PD | Sindaco | |
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