Matino
Template:Comune Matino (13.615 abitanti) città della provincia di Lecce, situata a circa 35 km a sud-ovest del capoluogo.
Storia
Alcuni autori (Giuseppe Schivani, Padre Tommaso Leopizzi), fanno risalire l'origine della cittadina alla distruzione di Alezio e Bavota (Parabita) da parte dei Saraceni, avvenuta nei secoli IX e X dell’era cristiana e ad un relativo insediamento dei profughi nella zona della Matino odierna. Altri autori (Carlo Coppola) ritengono invece più probabile una fondazione della Matino moderna da parte di profughi provenienti dalla Matino antica. L'antica Matino era un popoloso centro situato sulle coste del Gargano, fondato intorno al 1000 a.C. e denominato Apeneste in periodo magno-greco e poi Matinum in periodo romano. Il toponimo Apeneste significa in greco antico "che nasce" oppure " che sorge" con chiaro riferimento al sole e potrebbe non essere un caso che lo stemma di Matino nuova, adottato in epoca normanna, rappresenti proprio un sole che sorge tra due colline. I "Matinates", ovvero gli abitanti dell'antica Matino, erano un piccolo popolo di stirpe dauno-japigia proveniente probabilmente dalle zone rivierasche del Mar Nero e stanziatosi nella Puglia settentrionale intorno al 1000 a.c. in seguito alla grande migrazione verso le coste adriatiche proveniente dalle coste illiriche di quel periodo. Questa tribu' fondo' la citta' che divenne un centro marinaro e commerciale di notevole importanza fino al periodo tardo romano e di cui si hanno notizie certe fino al 970 D.C., probabile anno della sua distruzione. La fondazione dell'odierna Matino sarebbe avvenuta in seguito alla scomparsa di questo centro avvenuta nel periodo fra il 971 e il 980 d.C., non si sa bene se per un terremoto-maremoto -parte delle rovine dell'antica Matino sono ad oggi sommerse dall'Adriatico- oppure dalla serie di incursioni saracene che devastarono il territorio matinese e l'intero meridione d'Italia intorno a quegli anni. In ogni caso la circostanza che la data di distruzione della Matino antica e quella della fondazione della Matino nuova coincidano rappresenta, insieme all'analisi linguistica del toponimo, se non una prova, un indizio di sicura rilevanza circa le origini del paese. Si hanno documenti attestanti l'esistenza di Matino nuova a partire dall' XI sec. dell'era moderna ma e' plausibile che la fondazione risalga ad almeno un secolo prima, esattamente quindi in concomitanza con la distruzione dell'antica. Il territorio matinese venne successivamente infeudato da Tancredi d'Altavilla a favore dei De Personé (poi latinizzato in De Persona), casata di origini francesi, passò successivamente agli Antoglietta, ai Maremonte ed infine nel '600 ai Marchesi del Tufo fino all'abolizione della feudalita' in epoca napoleonica. Nel territorio matinese sono stati trovati reperti risalenti ad eta' preistorica (localita' grotta S. Ermete) testimonianti l'esistenza di insediamenti umani risalenti al neolitico. Nessuna traccia di presenze umane da tale periodo fino al 950-1000 d.c., epoca a cui risale l'insediamento basiliano in localita' S. Eleuterio di cui sono ancora visibili alcuni resti fra i quali parte della cripta ipogea. Alcuni palazzotti cinquecenteschi di buona fattura testimoniano una certa vivacita' della cittadina nel periodo. La gran parte degli edifici di interesse architettonico risalgono pero' al periodo Borbone (1724-1860), momento di sviluppo notevole sia per Matino che per tutto il Meridione. Di una certa rilevanza è anche il palazzo dei Marchesi del Tufo, eretto nel XIV secolo quale rocca di difesa e rimaneggiato più volte nel corso dei secoli fino all'attuale aspetto che risale al primo scorcio del XVIII secolo, con l'apertura sulla facciata di una grande trifora e la risistemazione della piazza antistante, oggi Piazza S. Giorgio, secondo criteri urbanistici di notevole pregio. Imponente la Chiesa Matrice, intitolata anch'essa a S. Giorgio Martire, in stile tardo barocco e a pianta tipicamente a croce latina fu costruita nella seconda meta' del '700 su una preesistente chiesa che è rappresentata dal braccio minore dell'attuale fabbrica. Ancora da segnalarsi la seicentesca Chiesa del Carmine e la Chiesa Del Rosario, una volta dedicata a "Santa Maria del Soccorso" nonche' cappella del convento domenicano, diventato ormai quasi invisibile in quanto molti dei locali appartenenti al convento stesso sono stati occupati dagli uffici del comune in epoca moderna e visibilmente modificati fino a farne scomparire le caratteristiche architettoniche. Al proposito è stato pubblicato nel 2006 un pregevole studio a cura dello studioso e monaco francescano Padre Tommaso Leopizzi. Il poeta latino Quinto Orazio Flacco ci riferisce che nel territorio di Matino abbia fatto naufragio e sia stato sepolto il grande politico-filosofo Archita da Taranto (Te maris et terrae numeroque carentis harenae / mensorem cohibent, Archyta, / pulveris exigui prope litus parva Matinum / munera...). L'episodio e', ovviamente, da riferirsi al territorio della Matino antica.
Geografia
Matino sorge appolaiato su una delle ultime propagini della Murgia Salentina a 75 s.l.m. e 10 km. dalla costa ionica ed ad appena 25 km. dall'estrema punta della Penisola italiana rappresentata dal Capo di Leuca. Il territorio, fortemente carsico, e' privo di corsi d'acqua di superficie ma ricchissimo di corsi d'acqua sotteranei alimentati dalle cosiddette "Vore" inghiottitoi naturali delle acque pluvie situati in depressioni naturali del terreno. Il clima di tipo spiccatamente mediterraneo e' caldo-umido durante l'estate, con primavera ed autunno molto miti e non di rado caldi e un inverno piovoso e breve caratterizzato da temperature che quasi mai scendono sotto lo zero. La cittadina domina la vallata denominata di Taviano-Matino che rappresenta una delle zone piu' fertili del Salento. Le colture predominanti sono l'ulivo e la vite ma con ampi spazi dedicati ai seminativi e alle colture in serra, in special modo fiori. Molto frequenti sono le masserie, grandi costruzioni rurali che insistevano su ampi latifondi, frutto del notevole impulso dato alla produzione agricola nel periodo Borbone (1724-1860), ad oggi in disuso salvo qualche esempio di riutilizzazione in chiave agrituristica. Abbastanza diffusi sono anche i cosiddetti caseddhi, tipico esempio di edilizia rurale, derivante da antiche tecniche costruttive di provenienza magnogreca. Diffusissima l'edilizia rurale di tipo moderno a testimonianza di un attaccamento alla terra delle popolazioni locali e di un vivacissimo mercato agrituristico.
Toponimo
Che il toponimo Matino derivi dalla radice linguistica osca "Mat/Met" che significa "terreno coltivato" o "terreno fertile", come sostenuto da diversi studiosi, è una tesi poco sostenibile in quanto l'osco -una lingua pre-romana diffusa dalla Toscana fino all'Abruzzo- non penetro' mai nel Salento. Difatti tutti i toponimi salentini hanno origini messapiche (Ugento, Alezio, Otranto), greche (Gallipoli, Galatone) o latine (Casarano, Taviano), mai osche. Matino sarebbe un'eccezione alquanto strana. Peraltro denominare un paese con un nome di origine osca intorno all'anno mille, quando cioe' i dialetti oschi sono scomparsi da molti secoli, sembra un'ipotesi poco probabile. Questa constatazione avvalorerebbe la tesi del Coppola circa le origini in quanto il toponimo si spiegherebbe solo con una derivazione dal nome "Matini" o "Matinates ex Gargani" come li cita Plinio. A loro volta i "Matinates" derivavano il proprio nome dal culto della Dea romana dell'aurora "Mater Matuta". Anche l'ipotesi di un'origine del toponimo dalla storpiatura della parola mattino è abbastanza debole e priva di fondamento dal punto di vista dell'analisi linguistico-semantica.
Economia
Matino e' stato un centro prevalentemente agricolo fino alla fine degli anni '70, periodo in cui e' avvenuta una notevole trasformazione del tessuto economico della cittadina che e' diventata un centro di produzione industriale di un certo peso. Il settore calzaturiero e tessile sono ampiamente sviluppati, benche' la crisi sopravvenuta alla fine degli anni '90 abbia ridimensionato la portata del fenomeno. In ogni caso Matino vanta la presenza di grandi complessi industriali quali quelli della "Meltin Pot", azienda leader nel mercato del vestiario sportivo e del jeans che alimenta anche un notevole indotto di piccole industrie e laboratori, circa 250 aziende, con quasi 2.000 addetti. Gli altri comparti presenti vanno dall'alimentare, alla meccanica, al legno, alla carpenteria, al vetro e all'editoria. Le ditte individuali censite dall'ISTAT sono oltre 400, le società di persone 40, le società di capitali 51, con una media aziende/abitanti di 1 a 20, testimonianza di una vivacita' imprenditoriale notevolissima. Le aziende manifatturiere rappresentano oltre un terzo del totale aziende e il 62% degli occupati. Gli altri rami economici importanti sono il commercio e le costruzioni, ai quali è addetto rispettivamente il 9 e il 16 per cento della popolazione. Il commercio, con le sue oltre 300 aziende, rappresenta il 40% delle imprese e il 14% degli addetti in settori non agricoli. Nel terziario dei servizi lavora il 23% della popolazione attiva. Nella pubblica amministrazione sono occupate circa 300 persone. Dal punto di vista dell'occupazione la città mostra ottimi livelli di crescita nelle attività industriali mantenendo l'occupazione fra le piu' alte della provincia e dell'intera regione. Il livello medio d'istruzione è alto e in linea con la media italiana. La composizione socioeconomica della popolazione mostra, rispetto alla media regionale, un'elevata incidenza di lavoratori dipendenti e una bassa delle casalinghe, per effetto dell'alto impiego di manodopera femminile soprattutto nel ramo manifatturiero. Anche il settore agricolo si e' riqualificato, notevole l'apporto in questo senso della locale cantina cooperativa che con il marchio "Cantine del Matino" produce e commercializza una varieta' di vini D.O.C. (tra i primi D.O.C. in Puglia) di notevole pregio. La presenza della sede centrale della Banca Popolare Pugliese (oltre 100 filiali in Italia e una succursale in Albania), con il suo centro direzionale e la sede meccanografica da', inoltre, un'ulteriore apporto finanziario al circuito economico cittadino.
Sport
La realtà sportiva più di rilievo in città è rappresentata dal Baseball Club Matino, che dopo anni di militanza nel campionato nazionale di categoria A2, attualmente milita in serie B. La squadra ha fornito alla nazionale italiana di baseball atleti di rilevanza internazionale quali Luigi Carrozza e Andrea Castrì, atleta quest'ultimo, che ha militato nella prestigiosa squadra americana dei New York Yankees.
Chiese di Matino
- Chiesa di Matrice San Giorgio La Chiesa matrice di Matino è dedicata a San Giorgio, il Santo guerriero e agricoltore (il nome georgous in greco antico significa appunto contadino). La Chiesa fu edificata a metà del '700, sotto Carlo III di Borbone sui resti di una preesistente Chiesa della metà del '500 per soddisfare le crescenti necessita' di una comunita' cittadina cresciuta demograficamente ed economicamente. La pianta e' a croce latina ad una sola navata con otto altari laterali sul braccio principale e altri due sul braccio secondario di pregevole fattura. Notevole è la statua del Santo Giorgio, interamente lignea con due lampade votive in argento del XVIII secolo di scuola napoletana.
- Chiesa del Crocefisso Edificio significativo è la Chiesa del Crocifisso, eretta nel Settecento, che ospita vari dipinti barocchi, tra i quali una tela raffigurante San Pietro, che si ritiene della scuola del Ribera.
- Chiesa del Carmine La Chiesa della Madonna del Carmine fu edificata nel XVII secolo per accogliere un'immagine di Madonna col Bambino di epoca bizantina. E' dotata di un altare barocco e un pavimento a mosaico ottocentesco. Particolarissimo un dipinto eseguito direttamente sulla roccia e raffigurante la Pietà, situato nella Sacrestia.
- Chiesa del Rosario e convento dei Padri Domenicani "S.Maria del Soccorso" La ex Chiesa di Santa Maria del Soccorso, oggi dedicata alla Madonna del Rosario, si mostra con un'ala unica ed una facciata incompiuta. Il corpo principale della fabbrica e' stato eretto nel '500. È una Chiesa molto bella nella sua semplicita' con una dotazione di dipinti di notevole livello. Quasi tutte le tele sono attribuite a G.Domenico Catalano tranne due da attribuirsi a Giovanni Andrea Coppola, una delle quali, “la circoncisione di Gesù Bambino” è stata trafugata in tempi recenti.
- Chiesa della Pietà La costruzione della seicentesca Chiesa della Pietà si deve alla confraternita della pietà che qui operava. Alla facciata è addossato un grande arco che un tempo costituiva l’ingresso alla città dalla parte sud. La bellezza di questa Chiesa è sottolineata anche dalle sue volte strette ed interamente affrescate. Buona anche la dotazione di dipinti che sono pero' di difficile attribuzione.
- Santuario dell'Addolorata
- Chiesa del Sacro Cuore Di Gesù
- Chiesa della Santa Famiglia (inaugurata il 31 maggio 2004)
- Chiesa e monastero delle Carmelitane Scalze - (o del Gesu' Bambino di Praga)
- Cappella bizantina di Sant'Anastasia
- Cappella dell' "Ave Maria" (via del mare)
Monumenti, Palazzi e luoghi di interesse
- Il Palazzo dei Marchesi del Tufo
- Arco e Chiesetta della Pietà
- Monumento ai caduti
- Monumento a "Salvo D'Acquisto e ai caduti di Nassiriya
- Grotta S.Ermete
- Cripta basiliana ipogea in contrada "S. Eleuterio" (Santu Latteri)
- Portale del Giardino Marchesale in contrada "Lazzaretto" (Lazzareddhu) In Contrada Lazzaretto si erge l’arcone del Giardino omonimo. Costruito nella seconda meta' del '700 da Ferdinando San Felice per Ascanio e Beatrice Del Tufo -i cui nomi sono ricordati nell’epigrafe dell’arcone- rappresenta la magnifica entrata del giardino annesso, esempio dell'ingegneria borbone in agricoltura. Veramente notevole il sistema di irrigazione alimentato da quattro pozzi agli angoli della tenuta collegati tra loro da gallerie sotterranee che permettevano di avere il livello dell’acqua sempre costante in qualsiasi punto della tenuta.
- Portale del Giardino Mimmo in contrada "Pergola" (Pergula) Costruito con tecniche simili al portale e giardino Lazzaretto (Portale simile e stesso sistema di irrigazione con 4 pozzi angolari fra l'altro splendidamente decorati) ma in periodo piu' tardo, e' significativo oltre che per gli elementi architettonici che lo contraddistinguono, anche per lo studio della cultura del "giardino", fattispecie colturale tipica dell'Italia Meridionale e comunissima in agro matinese.
- Borgo Medioevale Di notevole interesse urbanistico è il centro storico medioevale rimasto, nel complesso del suo tessuto, praticamente intatto, mostrando inalterata la tipica struttura delle case cosiddette "a corte" ed il complesso reticolo di stradine e passaggi sotterranei e sopraelevati finalizzati alla facilita' di difesa dell'abitato in caso di attacco. Tipico esempio delle tecniche urbanistiche nell'alveo del mediterraneo in epoca medievale, e' uno splendido spaccato storico miracolosamente salvatosi dalle aggressioni del tempo e dagli abusi edilizi.
- Frantoi ipogei I frantoi ipogei di Matino testimoniano l'antica tradizione della produzione olearia legata ai grandi impianti olivicoli nati nel '700. Alcuni di essi, splendidamente conservati, rivelano l'ingegnosita' delle tecniche di molitura e decantazione dell'olio attraverso sistemi di vasche a tracimazione. Rappresentano un notevole esempio di architettura industriale settecentesca.
Feste, Sagre, Eventi e manifestazioni a Matino
Miracolo di San Giorgio Periodo 27 febbraio Località: Matino Tipologia: Merci varie
Fiera di San Giorgio Periodo: 23 aprile Località: Matino Tipologia: Alimentari, abbigliamento, ferramenta e bestiame. Istituita nel 1971
Fiera del Sacro Cuore Periodo: 3ª domenica di giugno Località: Matino Tipologia: Merci varie
Fiera M. SS Addolorata Periodo: 2ª domenica di giugno Località: Matino Tipologia: Merci varie
Sagra della Frisa Periodo: 5/6 luglio Località: Matino Tipologia: Friselle
Sagra ta sardizza e tu gnommareddhu Località: Quartiere Sacro Cuore Periodo: seconda settimana di agosto Tipologia: salsiccia e involtino di carne
Festa delle Bionde 13/14 agosto Località Matino Tipologia: Carne e Birra
Sagra dei Pezzetti di Cavallo seconda meta' di Agosto Località Matino Tipologia: Carne di cavallo.
Personaggi Illustri
'Eriberto Scarlino' (1895 - 1962), professore di pianoforte di fama internazionale e compositore di discreto livello, ricoprì la cattedra di pianoforte presso il Conservatorio di Firenze e presso il conservatorio di Alessandria d'Egitto.
Giambattista Del Tufo (1769 - 1842) magistrato di chiara fama, procuratore regio presso il Tribunale di Lecce e partecipe del Risorgimento italiano. Nato il 28 Gennaio 1769 dal Marchese Ascanio Del Tufo e da Giuseppina Raho, morì il 7 Agosto 1842. Gli e' stata intitolata una strada nel capoluogo leccese.
'Raffaele Gentile' (1830 - 1904), allievo di Giambattista Del Tufo, ingegnere, matematico e astronomo nonche' economo e bibliotecario della prestigiosa Abbazia di Montecassino, autore di testi di geometria -con spunti rivoluzionari per la materia- e di vari saggi di astronomia, contribuì alla realizzazione di molte opere architettoniche e di riqualificazione urbana tra le quali il Cimitero Monumentale di Matino.
Giuseppe Schivani (? - ? ) ottimo medico e scrittore, ricoprì l'ufficio di Cancelliere nella formazione del catasto onciario voluto da Carlo di Borbone re di Napoli nel 1759. Autore delle "Antiche memorie di Matino".
Amministrazione comunale
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[1]

Bibliografia
Tommaso Leopizzi: Matino, Storia e cultura popolare, Congedo Editore, 1989
Giuseppe Schivani: Matino Cultura ed Arte, edizione originale del 1762 con il titolo di Antiche Memorie di Matino stampato a cura dalla Casa Marchesale di Matino, ristampa a cura di Congedo Editore, 1991
Carlo Coppola: Quaderni Salentini, Congedo Editore, 1 semestre/2004.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.