Liopleurodon

genere di animali della famiglia Pliosauridae

Il liopleurodonte (gen. Liopleurodon) è uno dei più grandi predatori che abbiano mai solcato i mari.

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Liopleurodon
File:Liopleurodon BW.jpg
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseReptilia
OrdinePlesiosauria
FamigliaPliosauridae
GenereLiopleurodon
Specie
  • L. ferox,
  • L. pachydeirus,
  • L. rossicus,
  • L. macromerus,

Il superpredatore dei mari giurassici

Appartenente a quel gruppo di rettili marini noti come pliosauri, il liopleurodonte raggiungeva una lunghezza di almeno dodici metri e, pertanto, questo grande predone è considerato il superpredatore del suo ecosistema. Visse tra la fine del Giurassico medio e il Giurassico superiore in Inghilterra, Francia e forse anche Germania, Russia e Cile. Dotato di una grande testa, un collo corto, un corpo di forma cilindrica, questo animale doveva essere un ottimo nuotatore particolarmente idrodinamico. Le zampe a forma di pagaie e la struttura dei cinti scapolare e pelvico suggeriscono che il liopleurodonte fosse un nuotatore in grado di compiere notevoli manovre in acqua, in grado di spingersi anche a grandi profondità. In generale, il liopleurodonte era molto simile a un grande cetaceo attuale.

Una testa di un metro e mezzo

La testa di questo animale era impressionante: lunga un metro e mezzo, era dotata di spaventose fauci armate di denti aguzzi e robusti, che formavano un sistema perfetto per afferrare una preda e trattenerla. Le mascelle dovevano essere particolarmente potenti, dal momento che nel cranio sono presenti grandi aree di inserzioni per i muscoli. Le prede di questo gigantesco carnivoro erano probabilmente gli ittiosauri,i pesci come Leedsichthys, i cefalopodi e i plesiosauri di dimensioni minori.

Nuotatori forti

 
Un Liopleurodon mentre cerca di avvicinarsi ad un Leedsichthys.

Le natatoie anteriori erano utilizzate per compiere movimenti in alto e in basso, una tecnica già utilizzata dagli altri plesiosauri a collo lungo. Quando il liopleurodonte proiettava un colpo verso il basso, spingeva una massa d'acqua all'indietro fornendo la propulsione. Nella seconda fase, le natatoie ritornavano ad alzarsi automaticamente, senza bisogno di uno sforzo attivo da parte dell'animale. Le "pinne" posteriori, invece, spingevano l'acqua indietro in un modo molto simile allo scalciare di un animale terrestre, e il movimento successivo doveva essere una sorta di rotazione: in questo modo l'attrito con l'acqua era ridotto al minimo. L'insieme di questi movimenti permetteva al liopleurodonte un nuoto efficiente e veloce anche sulle lunghe distanze.

Nel documentario della BBC Nel mondo dei dinosauri,che ha fatto inoltre diventar noto il pliosauro,il nuoto del liopleurodonte è ricostruito in tutt'altro modo, partendo da un'altra teoria, secondo la quale le zampe anteriori e posteriori del gigantesco predone si muovevano alternativamente all'insù e all'ingiù.

Parenti giganti

In genere il liopleurodonte era lungo circa 15 metri, ma si sono trovati resti di animali identici (o molto simili) di dimensioni ben maggiori, fino a 25m, come il liopleurodon macromerus. I parenti più stretti di Liopleurodon sono da ricercare in altri esemplari della famiglia dei pliosauridi, tra cui lo stesso Pliosaurus, che si differenzia dal liopleurodonte principalmente per caratteristiche delle mascelle. Una specie di Liopleurodon, L. macromerus, era stata descritta in precedenza come appartenente a un altro genere, Stretosaurus.

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