Trentino-Alto Adige

regione italiana a statuto speciale
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Il Trentino-Alto Adige/Südtirol (nome ufficiale) (in tedesco Trentino-Südtirol e in ladino Trentin-Südtirol) è una regione italiana di circa un milione di abitanti confinante con l'Austria meridionale, con capoluogo Trento[1]. Corrisponde alla parte più meridionale del Tirolo, regione storica dell'Impero Asburgico, recentemente rilanciata con l'istituzione, nell'ambito dell'Unione Europea, dell'Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino.[2]

Le due province del Trentino-Alto Adige/Südtirol

Il Trentino-Alto Adige è formato da due aree storico-culturali ed amministrative: a nord l'Alto Adige, corrispondente alla Provincia Autonoma di Bolzano, ed a sud il Trentino, corrispondente alla Provincia Autonoma di Trento. Confina a sud e a sud-est con il Veneto, a nord e a nord-est con il Tirolo (settentrionale e orientale) ed il Salisburghese, a sud-ovest con la Lombardia, a nord-ovest con la Svizzera (Cantone dei Grigioni).

Per effetto del secondo statuto speciale entrato in vigore nel 1972 il nome ufficiale della regione è Trentino-Alto Adige/Südtirol. Il primo statuto, del 1948, assegnava alla regione il nome bilingue Trentino-Alto Adige/Tiroler Etschland (Trentino-Alto Adige/Terra Tirolese dell'Adige). La legge di modifica costituzionale nr. 3 del 18 ottobre 2001 ha costituzionalizzato la dizione del 1972 (vedi l'articolo 116 della Costituzione). Nell'uso quotidiano italiano spesso la regione viene erroneamente indicata con la sola denominazione di Trentino, che indica in realtà il solo territorio corrispondente alla Provincia Autonoma di Trento.

Storia

Fino al 1918 il Trentino-Alto Adige fu parte integrante della Contea del Tirolo asburgica e quindi dell'Impero Austro-Ungarico. La Regione aveva costituito storicamente un unicum amministrativo/geografico con l'attuale Stato Federato del Tirolo) a partire dalla Restaurazione del 1815. In precedenza il Trentino costituì uno stato semi-indipendente entro il Sacro Romano Impero Germanico, dalla fondazione del Principato vescovile di Trento (e del coevo Principato di Bressanone) all'inizio dell'XI secolo, sino alla sua secolarizzazione nel 1802 per opera di Napoleone.

Le spinte risorgimentali-irredentiste che si svilupparono in Italia durante il corso del XIX secolo sfociarono nell'annessione della regione all'Italia. Alla conclusione della prima guerra mondiale, il Trattato di Saint Germain del 1919 assegnò la regione (all'epoca chiamata Venezia Tridentina) al Regno d'Italia. Tale annessione sancì lo smembramento dell'antica contea tirolese e l'accorpamento di popolazioni di lingua tedesca all'Italia.

Dopo la fine della Grande Guerra, che aveva visto i soldati trentini impegnati prevalentemente sui fronti orientali dell'Impero Austro-Ungarico, ma anche contro le truppe italiane, il subentrato governo fascista perseguì una politica di assimilazione delle minoranze di lingua tedesca e ladina ed una progressiva italianizzazione dell'intera regione. I comuni ladini di Livinallongo del Col di Lana, Colle Santa Lucia e Cortina d'Ampezzo furono smembrati dal contesto regionale ed accorpati alla provincia veneta di Belluno. Vennero inoltre abolite le scuole di lingua tedesca in Alto Adige.

Nel 1939, in ottemperanza all'accordo italo-tedesco sulle Opzioni, la maggioranza dei residenti altoatesini di lingua tedesca si dichiarò favorevole ad emigrare verso i territori del Terzo Reich. Lo scoppio della seconda guerra mondiale intervenne però a rallentare le operazioni di esodo.

A seguito dell'armistizio firmato dall'Italia con gli alleati, la regione venne di fatto annessa al Terzo Reich. Dal 1943 al 1945 venne praticamente ristabilita l'integrità territoriale asburgico-tirolese che era stata frantumata nel 1918. Il governo della Repubblica Sociale Italiana non aveva praticamente giurisdizione sui territori della regione (che venne estesa a comprendere anche il Bellunese). L'area venne ufficialmente nominata Zona d'Operazione delle Prealpi - Ted. Operationzone Alpenvorland, con capoluogo Bolzano.

Dopo la fine del secondo conflitto mondiale ed anche in seguito a manifestazioni popolari (l'A.S.A.R. a Borghetto (TN) nel 1948) che reclamavano il distacco della parte settentrionale della regione dall'Italia, al Trentino-Alto Adige venne formalmente e costituzionalmente riconosciuta un'autonomia speciale. Inizialmente l'autonomia era prevista solo per l'Alto Adige, ma il trentino De Gasperi, la allargò ai suoi conterranei, creando sulle ceneri della Venezia Tridentina (creata solo nel 1922) la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige. In questo modo fu coronata da successo la ricerca di forme d'autonomia da sempre richieste dalle popolazioni trentine ed altoatesine/sudtirolesi sin dai tempi dell'Impero asburgico.

L'autonomia speciale della Regione risale al Trattato di Parigi che mise fine alla Seconda Guerra Mondiale ed in particolare all'accordo siglato tra De Gasperi, per il governo di Roma, e Karl Gruber, per il governo di Vienna (Accordo De Gasperi-Gruber).

A seguito di nuove trattative tra Italia ed Austria, rese necessarie dall'insoddisfazione del gruppo di lingua tedesca (culminata nel terrorismo del BAS), fu siglato il cosiddetto "Pacchetto" e nel 1972 entrò in vigore il nuovo Statuto regionale, che tutt'ora privilegia l'autonomia delle province.

Il Trentino-Alto Adige, unitamente allo Stato Federato del Tirolo, costituisce un'Euroregione. Ovvero l'Euregione Tirolo-Alto Adige-Trentino.

Geografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Zone altimetriche d'Italia.
 
Le Tre Cime di Lavaredo, nelle Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo.
 
Il gruppo del Sella, visto da Canazei.
 
Le Pale di San Martino.
 
Il lago di Dobbiaco.

Il Trentino-Alto Adige è la regione italiana più settentrionale ed è completamente montuosa.

Montagne

A nord della Regione, verso il confine austriaco, lungo la linea che va dal Passo Resia al Passo di Monte Croce di Comelico, si estendono le Alpi Atesine (suddivisibili in Alpi Venoste, Breonie, Aurine e Pusteresi), che raggiungono la loro massima altezza nella Palla Bianca/Weisskugel (3764 m s.l.m.). Nella Valle Aurina, la Vetta d'Italia/Glockenkarkopf (2911 m s.l.m.) rappresenta la punta più a nord dell'intero territorio nazionale. Nella parte occidentale del Trentino-Alto Adige si elevano i gruppi dell'Ortles-Cevedale (con l'Ortles/Ortler, massima vetta della Regione, 3902 m s.l.m), dell'Adamello-Presanella e delle Dolomiti di Brenta.

Sia l'Alto Adige che il Trentino sono interessati dalla sezione occidentale delle Dolomiti (Dolomiti di Sesto, Gruppo del Puez, Odle, Sciliar, Sassolungo, Catinaccio, Marmolada, Gruppo di Sella, Latemar, Pale di San Martino), mentre proseguendo verso sud i rilievi montuosi degradano nelle Prealpi.

Riassumendo le sezioni e sottosezioni alpine che interessano la regione sono[3]:

Fiumi

Il Trentino-Alto Adige è ricco di corsi d'acqua (fra i maggiori: l'Adige con gli affluenti Passirio, Isarco con il suo tributario Rienza, Noce e Avisio, il Brenta, il Sarca e il Chiese). La foce dell` Adige si trova all` inteno del comune di resia [reshen]

Laghi

In Trentino si estende la punta settentrionale del lago di Garda; numerosi sono inoltre i laghi alpini, spesso di piccole dimensioni. Fra i più noti: lago di Anterselva, lago di Braies, lago di Caldaro, lago di Dobbiaco, lago di Caldonazzo, lago di Carezza, lago di Cei, lago di Landro, lago di Ledro, lago di Levico, lago di Molveno, lago di Resia e lago di Tovel.

Aree protette

Diverse sono le aree protette, che coprono circa un quinto del territorio della regione. Nel territorio regionale è presente un parco nazionale (Parco Nazionale dello Stelvio) e 10 parchi provinciali (8 dei quali si estendono in Provincia di Bolzano).

Z.P.S. - Zone di Protezione Speciale

Questi sono, per quanto concerne la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, i siti delle Zone di Protezione Speciale.
Le località - definite Zone di Protezione Speciale, e spesso indicate con l'acronimo Z.P.S. - sono state proposte sulla base del Decreto 25/3/2005 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 168 dell'21 luglio 2005 - predisposto dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ai sensi della direttiva 79/409/CEE.

Provincia di Trento
Provincia di Bolzano

Castelli

[4]

 
Il Castello del Buonconsiglio a Trento.
Castelli in Provincia di Trento


 
Il Castel Roncolo nei pressi di Bolzano.

Economia

Di seguito la tabella che riporta il PIL ed il PIL procapite[5] prodotto nella Regione dal 2000 al 2006:

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Prodotto Interno Lordo
(Milioni di Euro)
25.356,7 25.953,9 26.702,1 27.647,2 28.909,4 29.707,5 30.810,6
PIL ai prezzi di mercato per abitante
(Euro)
27.218,4 27.681,5 28.251,4 28.922,8 29.876,4 30.348,2 31.152,4

Di seguito la tabella che riporta il PIL[5], prodotto in Trentino-Alto Adige ai prezzi correnti di mercato nel 2006, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attività economiche:

Macro-attività economica PIL prodotto % settore su PIL regionale % settore su PIL italiano
Agricoltura, silvicoltura, pesca € 916,6 2,97%% 1,84%
Industria in senso stretto € 4.547,9 14,76% 18,30%
Costruzioni € 12.029,9 6,59% 5,41%
Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni € 7.242,9 23,51% 20,54%
Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali € 6.488,4 21,06% 24,17%
Altre attività di servizi € 5.950,3 19,31% 18,97%
Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni € 3.634,5 11,80% 10,76%
PIL Trentino-Alto Adige ai prezzi di mercato € 30.810,6

Amministrazione

Assetto istituzionale

 
La sede della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige a Trento, progettata dall'architetto modernista Adalberto Libera.

Il Trentino-Alto Adige è una regione a statuto speciale. Le sue due province, il Trentino (Provincia Autonoma di Trento) ed Alto Adige (Provincia Autonoma di Bolzano) sono le uniche due province italiane che godono di uno statuto di autonomia.

Le due autonomie provinciali sono sviluppate in modo tale che di fatto contano più della regione stessa: specifiche norme, basate sul titolo V della Costituzione (anche prima delle modifiche), prevedono che vengano trattate alla stregua di regioni, tant'è che partecipano anche alla Conferenza Stato - Regioni, la cui denominazione ufficiale è, per l'appunto, Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.

Dalle penultime elezioni amministrative i cittadini non eleggono più il consiglio regionale dal quale si formeranno poi i due consigli provinciali, ma viceversa. Ossia gli elettori votano il rinnovo del proprio consiglio (sistema proporzionale puro in Alto Adige, sistema proporzionale con premio di maggioranza in Trentino), che insieme formano quello regionale.

Un accordo fra i presidenti delle due province ha istituito il sistema della "presidenza regionale a rotazione": la regione avrà nel corso di una legislatura due presidenti, che sono in pratica i presidenti stessi delle due province autonome.

Nel caso della corrente legislatura il primo ad aver assunto la carica di presidente della regione è quello al tempo stesso della Provincia Autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder (il primo presidente regionale di lingua tedesca o in ogni caso dell'Alto Adige, carica assunta sempre da italiani del Trentino), mentre nella seconda parte della stessa prenderà il suo posto il trentino Lorenzo Dellai. Lo stesso sistema di rotazione vale anche per la presidenza del consiglio regionale.

Nella prima metà di legislatura il consiglio e la giunta regionale si riunisce a Trento, mentre prosegue nella seconda a Bolzano. Di fatto il ruolo di Trento-capoluogo regionale si può definire puramente formale. Entrambe le città capoluogo hanno dal punto di vista politico-amministrativo un'eguale importanza.

Dallo Stato Italiano le due province autonome sono dunque considerate alla stregua di regioni. Inoltre il governo intrattiene rapporti separati con le due province: in regione infatti vi sono due Commissariati del Governo, uno a Bolzano per l'Alto Adige ed uno a Trento per il Trentino. Dati i limitati poteri ad essa attribuiti, e la natura derivata delle sue autorità rispetto a quelle delle due singole amministrazioni locali, dopo le riforme istituzionali del 2001 la Regione può essere considerata una confederazione delle due province autonome.

Consiglio regionale

  Lo stesso argomento in dettaglio: Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige.

Il Consiglio è formato dai due consigli provinciali (Consiglio della Provincia Autonoma di Trento e Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige) in seduta congiunta, per un totale di 70 consiglieri.

Giunta Regionale

L'attuale giunta regionale è formata da cinque membri (2 di madrelingua italiana, 2 tedesca, 1 ladina). La carica del Presidente della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige (in tedesco Präsident der Autonomen Region Trentino-Südtirol) viene assegnata a rotazione al Presidente della Provincia Autonoma di Trento ed al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano.

Presidente

Assessori

Simboli regionali

Secondo il Decreto del Presidente della Repubblica del 21 marzo 1983 la Regione gode di due simboli ufficiali (stemma e gonfalone):

Stemma
d'argento inquartato: il primo ed il quarto all'aquila antica di Trento di nero, rostrata e membrata d'oro, contornata da fiamme di rosso uscenti e linguata di rosso fiammeggiante, con le ali caricate da sostegni d'oro con trifogli dello stesso nel contorno alare; il secondo ed il terzo all'aquila antica del Tirolo di rosso, rostrata e membrata d'oro, linguata di rosso, con le ali caricate da sostegni d'oro. (DPR 21/03/1983)
Gonfalone
drappo partito d'azzurro e di bianco caricato dello stemma sopra descritto con l'iscrizione bilingue in oro: Regione Trentino-Alto Adige nel palo d'azzurro e Region Trentino-Südtirol nel palo di bianco. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Regione e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro. (DPR 21/03/1983)

Per quanto concerne la bandiera della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; essa è composta da un bicolore bianco ed azzurro od alternativamente bianco e blu (colori sui quali, anticamente, si portavano gli stemmi di Trento e Bolzano) caricato al centro dallo stemma ufficiale regionale. La bandiera, raramente impiegata ed ufficiosamente (mai ufficialmente) riconosciuta, viene spesso rimpiazzata dalle più popolari bandiere delle due province autonome o dalla bandiera ladina.

Demografia

Nel 2006[6] i nati sono stati 10.231 (10,3‰, il secondo più alto indice regionale d'Italia), i morti 8.362 (8,4‰) con un incremento naturale di 1.869 unità rispetto al 2005 (1,9‰). Le famiglie contano in media 2,4 componenti. Il 31 dicembre 2006 su una popolazione di 994.703 abitanti si contavano 61.674 stranieri (6,2%).

Gruppi linguistici

In Trentino-Alto Adige sono presenti tre gruppi linguistici (non è possibile disporre di dati precisi, poiché soltanto in Alto Adige è prevista la dichiarazione di appartenenza linguistica):

Lingua Percentuale
italiano ca. 65 %
tedesco ca. 32 %
ladino ca. 3%

Il Trentino è quasi completamente italofono, con comunità storiche germanofone (Mocheni e Cimbri), mentre l'Alto Adige è a maggioranza germanofona, con una forte minoranza italofona, oggi circa al 26% (in passato anche al 35%).

In Trentino-Alto Adige è presente una minoranza linguistica ladina, parlante il ladino, una lingua retoromanza. La cosiddetta Ladinia, che si estende anche in territorio veneto, comprende 5 vallate: Val Gardena (BZ), Val Badia (BZ), Val di Fassa (TN), Livinallongo del Col di Lana (BL) e Ampezzo (BL). Ogni vallata possiede la propria variante linguistica, spesso molto differente dalle altre. Per dare impulso ad uno sviluppo linguistico-culturale dell'area si è pensato di creare una lingua standard ("ladino standard") sul modello del romancio nel Cantone svizzero dei Grigioni, che riunisca gli aspetti più simili delle varie parlate ladine.

Galleria immagini

Gli abitanti ed il corretto uso degli aggettivi

Quando ci si riferisce a qualcosa del Trentino-Alto Adige bisogna fare attenzione alla zona alla quale ci si riferisce. Spesso i media italiani parlano di "Trentino" riferendosi alla regione, anche se si tratta di avvenimenti accaduti in Alto Adige (p.es. "...a Silandro, in Trentino... / ...l'Adige nasce in Trentino..."), quelli tedeschi o del gruppo slavo fanno riferimento a "Sudtirolo" per ciò che accade anche in Trentino, oppure usano entrambi (p.es. "...das Adamellogebirge in Südtirol... / ...der Südtiroler Levicosee im Trentino... / ...južnotirolsko glavno mesto Bocen v Trentinu...").

In realtà sarebbe corretto e rispettoso della realtà regionale verificare a quale dei due territori ci si sta riferendo, evitando così errori. Per gli abitanti e ciò che è del Trentino si deve usare l'aggettivo o il sostantivo "trentino" (o "tridentino" se riferito alla storia o alla Chiesa, p.es. "il Concilio Tridentino"), per gli abitanti e ciò che è dell'Alto Adige si deve usare o "altoatesino" (soprattutto se riferito ad abitanti di madrelingua italiana o al territorio, p.es. "il capoluogo altoatesino") o "sudtirolese" (soprattutto se riferito ad abitanti di madrelingua tedesca o alla cultura e storia locali, p.es. "la cucina sudtirolese").

Durante il Fascismo ed il Risorgimento tornò in auge la denominazione di origine latina di Venezia Tridentina per riferisi al territorio che oggi è chiamato Trentino-Alto Adige, dato che questo era noto in epoca romana, sin dall'età augustea, come Regio X Venetia et Histria per via del fatto che era abitato prettamente dal popolo dei Veneti. La denominazione, mai ufficializzata durante il regno d'Italia (1861-1946) ma popolarmente diffusa, decadde nell'uso dopo la seconda guerra mondiale, quando la costituzione italiana introdusse le regioni. Il territorio assunse dunque il nome attuale (in tedesco venne chiamata Trentino-Tiroler Etschland, ovvero "Trentino-Terra Tirolese dell'Adige"), quindi divenne "Trentino-Alto Adige/Südtirol" nel 1972. Il toponimo "Alto Adige" deriva a sua volta da uno storico ed omonimo dipartimento amministrativo di epoca Napoleonica (il cosiddetto Haut-Adige). Infine il temine "Tirolo" deriva dalla Città di Tirolo (oggi comune dell'Alto Adige), che fu sede della Contea di Tirolo: il territorio altoatesino assunse, soprattutto in ambito germanico, il nome di "Tirolo" mutuandolo proprio dall'omonima cittadina.

Sport

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sport in Trentino-Alto Adige.

Voci correlate

Note

  1. ^ Art. 1 c. 2, Statuto Speciale per la Regione Trentino-Alto Adige.
  2. ^ Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, su europaregion.info. URL consultato il 7-3-2009.
  3. ^ In ordine di sezione secondo la SOIUSA.
  4. ^ Tutti i castelli d'italia su http://www.mondimedievali.net/castelli/index.htm
  5. ^ a b Dati Istat - Tavole regionali
  6. ^ Fonte annuario statistico italiano 2007-ISTAT

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Collegamenti esterni

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