Nonostante le apparenze... e purché la nazione non lo sappia... All'onorevole piacciono le donne

film di Lucio Fulci
Versione del 15 apr 2009 alle 10:47 di Antonio la trippa (discussione | contributi) (termino di scrivere la trama (WIP))

All'onorevole piacciono le donne - Nonostante le apparenze... e purché la nazione non lo sappia è un film del 1972 diretto da Lucio Fulci.

{{{titolo}}}
Durata108 min
Regia{{{regista}}}

Trama

A Palazzo Montecitorio sono in corso le elezioni del presidente della Repubblica Italiana. I candidati principali sono l'onorevole Giacinto Puppis, presidente del Consiglio, e il senatore Torsello.

Puppis si reca ad accogliere la presidentessa della Repubblica dell'Uria. Mentre è in corso la cerimonia di accoglienza, l'onorevole tocca il sedere della presidentessa. L'atto viene colto da un filmato che finisce nella mani di padre Lucion, un frate molto amico del politico. Padre Lucion convoca Puppis e gli comunica che è in corso un ricatto. Puppis non ricorda niente dell'accaduto e pensa inizialmente a un fotomontaggio, ma una volta visionato il filmato si rende conto che l'azione è stata compiuta da lui.

Puppis viene colto continuamente da raptus sessuali che mettono in imbarazzo lui e chi gli sta accanto. Padre Lucion consiglia all'amico di recarsi in un convento, per curarsi. Puppis, dopo averci pensato, accetta l'offerta e dichiara pubblicamente di andare in ritiro spirituale. una volta arrivato al convento, ubriaco e scoraggiato, Puppis viene accolto da padre Shirer, un frate psichiatra tedesco, e dalle sue suore. Tramite l'ipnosi, Puppis confessa a padre Shirer il suo problema. Prima di addormentarsi, Puppis molesta suor Patrizia, toccandole il sedere e non lasciandolo più. Padre Shirer consiglia suor Patrizia di pensare all'atto come a un fioretto e a resistere tutta la notte, per non provocare un brusco risveglio al politico.

Intanto a Roma il telefono dell'onorevole è sotto controllo, poiché le autorità pensano vi sia qualcosa di losco dietro la sua assenza. Intercettando una telefonata tra Puppis e padre Lucion, la polizia si convince che è in atto un tentativo di colpo di stato. Anche l'esercito e i servizi segreti iniziano a indagare. a loro volta, le istituzioni vengono tenute sotto controllo dalla mafia. Un gruppo di mafiosi, legati all'onorevole Puppis, decide di avvertire il potente cardinale Monsignor Maravidi, mentore di Puppis e principale sponsor della sua candidatura alla presidenza della Repubblica. Una volta venuto a conoscenza del problema, il cardinale si infuria. Un flashback mostra il passato di Puppis e il suo essere legato al Vaticano e alla mafia, cresciuto nella convinzione che la politica sia la sua missione e nel disprezzo verso le donne. Il cardinale Maravini, che non esita a "canonizzare", ovvero di far uccidere e trasformare in statue religiose chi osa tentare di ostacolare i suoi piani, ritiene molto più grave il fatto che Puppis sia colto da raptus sessuali, piuttosto che un tentativo di colpo di stato.

Intanto, nel convento, Puppis descrive i suoi sogni erotici a padre Shirer. La notte seguente, Puppis, preda del sonnambulismo, molesta padre Shirer. Svegliato in tempo dal frate, Puppis si rende conto che il sogno erotico lo ha liberato dal raptus, e torna a Roma. Padre Shirer scopre però che Puppis ha abusato di ben ventuno suore del convento, andando ben aldilà del suo raptus. Sconvolto, il frate si reca a casa di Puppis, ma si deve nascondere nel bagno perché arriva il cardinale Maravidi. Questi si reca in bagno e padre Shirer, sconvolto dalla paura, subisce un attacco di cuore. Ignaro di tutto, Puppis si reca al Quirinale, per partecipare alla cerimonia della festa della Repubblica. Qui l'onorevole viene nuovamente colto da raptus, e ha un rapporto sessuale tra i cespugli con la moglie dell'ambasciatore francese. L'autista dell'onorevole scopre intanto il cadavere di padre Shirer e corre ad avvertire Puppis, ma viene bloccato da un gruppo di mafiosi, che lo portano via. Tornato a casa, Puppis riceve la visita di suor Delicata, che gli confessa di essere stata l'unica suora del convento a rimanere vergine. Suor Delicata inizia a provocare l'onorevole, spogliandosi e inducendolo a frustarla per espiare le sue colpe. Puppis inizialmente sembra soccombere, ma alla fine i due iniziano a baciarsi, mentre irrompono nell'appartamento i mafiosi. Puppis e suor Delicata riescono a fuggire dalla finestra e si rifugiano in un albergo, dove hanno ripetuti rapporti sessuali. I due vengono però raggiunti dal cardinale e dai suoi uomini, che rapiscono la suora. Monsignor Maravidi affronta Puppis, che si ribella e gli comunica il suo ritiro dalla vita politica. Maravidi per tutta risposta accompagna Puppis nei sotterranei della fabbrica che ralizza le statue di cera dei santi, e gli mostra come gli amici dell'onorevole siano stati "canonizzati". Una volta visto questo, Puppis si convince ad accettare la richiesta del cardinale, e a continuare la sua carriera politica. C'è però un ultimo ostacolo tra Puppis e il Quirinale: Torsello. Monsignor Maravidi risolve il problema causando un attentato. Il senatore Torsello muore in aereo e Puppia può finalmente venire eletto presidente della Repubblica.

Una volta insidiatosi al Quirinale, Puppis si reca dinanzi alla statua di cera raffigurante suor Delicata e si raccoglie in preghiera, tra l'ammirazione dei presenti per la sua sentita religiosità. Puppis quindi fa il suo primo discorso ufficiale in veste di presidente della Repubblica, mentre nello stesso istante un concorrente di un quiz televisivo risponde a una domanda e inizia sguaiatamente a ridere, ignaro di tutto quello che sta avvenendo nel paese.

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema