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Callianetto è una frazione del comune di Castell'Alfero in provincia di Asti posta a circa 165 metri sul livello del mare tra le colline dell'alto Monferrato. Dalla città di Asti dista circa 10 km a nord sulla strada statale Asti-Casale Monferrato.
Callianetto è gemellato con Lafrançaise (Francia).

Storia

 
Neve in una via di Callianetto - Gennaio 2008

Dalle cronache dello storico astigiano, l'avvocato Gian Secondo De Canis, Callianetto fu fondata da alcuni abitanti del comune di Calliano (distante circa 6-7 km) che cercarono rifugio nelle zone in cui ora sorge la frazione, ricca di boschi e di zone di difficile accesso, nel periodo in cui il territorio astigiano era protagonista di lotte civili. L'assonanza dei due nomi infatti, Calliano e Callianetto, è stata probabilmente voluta per mantenere un contatto con il paese d'origine. Intorno al 1600, Castell'Alfero e quindi Callianetto, furono collocate sotto la protezione della città di Asti e alla fine del XVI secolo furono messe alle dipendenze del Duca di Savoia. Nel 1619, Callianetto divenne feudo di Gerolamo Germano, Marchese di Ceva.[1]

Territorio

Il territorio è principalmente circondato da colline, vigne e boschi dove gli alberi più presenti sono acacia, castagno e quercia. La frazione è attraversata dal rio Maggiolino e dall'affluente, il rio Valmarchese.

Luoghi di interesse

Chiesa parrocchiale S.S. Annunziata

La chiesa della frazione viene nominata per la prima volta il 2 novembre del 1265 dall'editto del vescovo di Asti che all'epoca proibì ai Consoli di Callianetto che amministravano la struttura, la celebrazione di qualunque funzione di tipo religioso. Nel 1345, viene citata sui registri delle Chiese della Diocesi di Asti. Nel 1570 la chiesa viene citata dal monsignor Domenico Della Rovere come "cappellania". Quindici anni dopo, il vescovo Angelo Peruzio, nella sua visita pastorale, decretò che la chiesa dipendesse dalla Parrocchia di S. Pietro di Cossano, avendola trovata strutturalmente agibile. Gli abitanti di Callianetto non furono d'accordo perché ritenevano che la chiesa avesse bisogno di un cappellano autonomo e dopo varie insistenze, la Chiesa diventò parrocchia nel 1627 in occasione della visita pastorale di monsignor Ottavio Broglia. Nel 1663 il vescovo Paolo Roero ritenne opportuno ordinare una ristrutturazione dell'edificio per le sue pessime condizioni, interrompendo le funzioni fino allo svolgimento conclusivo dei lavori. Quasi 100 anni dopo, nel 1749, Monsignor Giovanni Todone decretò che la chiesa era in discrete condizioni. Il campanile venne dotato di 3 campane nel 1873 e nel 1928 ci furono delle modifiche alla facciata esterna. La chiesa oggi risulta in buone condizioni e al suo interno si possono ammirare un gruppo ligneo del seicento, raffigurante la Madonna e l'Arcangelo Gabriele, dipinti di Luigi Morgari e di Giovanni Lamberti, un organo e il coro in noce risalente all'ottocento.[2]

Ciabot 'd Gianduja

Ciabot 'd Gianduja si potrebbe tradurre come "Casetta di Gianduja" e si tratta di una costruzione rurale molto vecchia, situata in località Lovisoni sul Monte del Fico. Soprannominata in dialetto piemontese "Ca' del Fuin" (letteralmente casa della faina) per il luogo solitario in cui è posta in mezzo ai boschi, raggiungibile da una stradina molto impervia, è una facile dimora di fortuna per gli animali del bosco che la circonda. La casa ha circa trecento anni ed è composta da stanze molto piccole con soffiti in legno. In passato apparteneva a dei privati cittadini ma nel 1949 l'amministrazione del comune di Castell'Alfero decise di acquistare il Ciabot per poi dichiararlo monumento regionale. Nel 1950 la società dolciaria Caffarel di Torino, inventrice del famoso cioccolatino Gianduiotto, acquista il fabbricato per poi donarlo al comune di Asti come inizio per istituire un Museo della Maschera. Quattro anni dopo, il comune di Asti decide di donare nuovamente il fabbricato al comune di Castell'Alfero che ne è in possesso tutt'ora. Nel 2000 la pro loco di Callianetto attua un progetto di ristrutturazione di rivalutazione d'accordo con il comune di Castell'Alfero.

 
Ciabot 'd Gianduja durante la manifestazione Rock Aid CeroanKio - Agosto 2008

Successivamente il locale viene ceduto in uso alla frazione di Callianetto. Negli ultimi anni, numerosi eventi si sono susseguiti all'interno della struttura come la manifestazione musicale CeroanKio, rock aid organizzato, tra gli altri volontari, dal gruppo salesiano Don Bosco del comune di Asti.[1]

Gianduja

 
La maschera di Gianduja

Personaggio storico e di celebrità mondiale, la maschera di Gianduja deve la sua origine proprio a Callianetto e la sua storia risale alla fine del 1700. Dalle cronache del tempo[3] risulta che all'epoca lavorasse in piazza Castello nella città di Torino, un burattinaio molto abile che si chiamava Umberto Biancamano e che era originario di Callianetto. Soprannominato Giòanin D'ij Osei (letteralmente "Giovannino degli uccelli"), Giòanin aveva vari burattini con i quali faceva gli spettacoli ma uno in particolare, che aveva chiamato Gerolamo (Giròni in dialetto piemontese) portava in scena la vita di Giòanin stesso ed è così che prese le sue caratteristiche ed anche la provenienza. Il personaggio di Gerolamo poi, venne portato in scena da un altro burattinaio, Giovan Battista Sales, che imparò l'arte ed insieme ad un altro burattinaio di Racconigi, Gioacchino Bellone, portò le gesta del burattino oltre i confini torinesi fino a Genova. La città di Genova, all'epoca, era sotto l'influenza francese e per non avere problemi con la giustizia per via della satira politica, Sales e Bellone cambiarono il nome del loro burattino da Girolamo (nome del doge di Genova Girolamo Durazzo) in Gianduja.
Dopo aver messo in scena diverse repliche del loro spettacolo nelle piazze genovesi, la loro popolarità si ingrandì essendo diventati molto abili nel loro mestiere. Fecero quindi ritorno a Torino e i loro spettacoli vennero anche messi in scena in vari teatri chiusi, riscuotendo un notevole successo. Nel loro nuovo spettacolo torinese, il burattino riprese il suo nome originale Gerolamo, dato che Gironì rievocava al pubblico la memoria del suo creatore Giòanin D'ij Osei, ancora molto amato. Lo stesso anno di questa nuova edizione, il 1807, il fratello minore di Napoleone, Girolamo, viene incoronato re di Westfalia e quindi, per la seconda volta il nome del burattino diventa pericoloso da usare in una messinscena teatrale. Sales e Bellone, per non rischiare nuovamente sanzioni decidono di abbandonare per sempre il nome di Gerolamo e di adottare quello di Gianduja.
Il nome Gianduja rievoca la doja, il boccale di terracotta usato per contenere il vino. Gianduja è accompagnato nelle sue avventure dalla consorte Giacometta. [3]

Teatro

Il duo teatrale Mario Amendola e Bruno Corbucci portarono in scena per la prima volta il 3 novembre 1970, al Teatro Alfieri di Asti la commedia "Siamo quelli di Callianetto", con le musiche scritte dal maestro Giovanni D'Anzi e interpretato da Erminio Macario.[4]

Prodotti tipici

Uno dei piatti tipici della frazione è il Tortino Gianduja. La pro loco di Callianetto pertecipa inoltre al Festival delle sagre astigiane che si tiene ogni anno, la seconda domenica di settembre in piazza del Palio ad Asti, con:

Feste, fiere e sagre

  • Gianduja al so' pays - Ritorno della maschera del Gianduja a Callianetto durante il Carnevale
  • Sapori d'inverno - Rassegna gastronomica che vede diverse pro-loco Monferrine coinvolte
  • Il piacere del gusto - Cena annuale che si svolge nei locali della pro-loco
  • Sagra del fritto misto - Due serate dedicate che aprono i festeggiamenti patronali di Callianetto
  • Festival delle sagre astigiane - Seconda domenica di settembre
  • Soaparty - Gara in piazza di calcio saponato che precede la manifestazione CeroanKio
  • CeroanKio - Rock Aid ad ingresso gratuito ultimo sabato di agosto

Sport

Il tamburello a muro (tambass in dialetto piemontese) è uno sport molto diffuso nell'Astigiano e ha una forte tradizione a Callianetto. Il comune di Castell'Alfero ne ha fatto l'attività sportiva principale avendo sul suo territorio quatto campi da gioco.
L'Unione Sportiva Callianetto è la squadra di tamburello di questa frazione che da sette anni consecutivi detiene il titolo di Campione d'Italia di Serie A e da cinque anni detiene il titolo di Campione d'Europa.
A Callianetto si trova il campo da tamburello dove la squadra locale disputa le partite casalinghe.

Note

  1. ^ a b Storia di Callianetto, su prolococallianetto.org. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "callinetto" è stato definito più volte con contenuti diversi
  2. ^ Chiesa S.S. Annunziata di Callianetto, su castellalfero.net.
  3. ^ a b Il Gianduja di Callianetto, su castellalfero.net.
  4. ^ Spettacoli (1887 - 1986) - Archivio Lombardia, su plain.lombardiastorica.it.


Voci correlate

Collegamenti esterni



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