Gundeperga
Gundeperga (591 circa – ...) fu regina dei Longobardi e regina d'Italia dal 625 al 652.
Figlia postuma di Autari e di Teodolinda, crebbe alla corte longobarda di Monza.
Andò in sposa a Arioaldo, il duca di Torino che guidò l'opposizione ariana alla politica filocattolica di re Adaloaldo, fratellastro di Gundeperga.
Arioaldo scalzò dal trono il cognato tra il 625 e il 626, elevando Gundeperga al rango di regina; presto, tuttavia, la sospettò di sostenere la rivolta di Tasone, duca del Friuli, e la rinchiuse nel castello di Domofole in Valtellina, ripudiandola.
Secondo la tradizione[senza fonte], alla morte di Arioaldo (636) i duchi della corrente cattolica la liberarono per farla governare per dieci mesi, prima di concederle il privilegio di scegliere il nuovo re e sposo. La scelta cadde sul duca di Brescia, Rotari. Le fonti non consentono di verificare la veridicità di questa tradizione, che se vera attribuirebbe a Gundeperga un ruolo identico a quello svolto nel 590 dalla madre Teodolinda.
Fonti
- Paolo Diacono, Historia Langobardorum (Storia dei Longobardi, Lorenzo Valla/Mondadori, Milano 1992)
Bibliografia
- Jörg Jarnut, Storia dei Longobardi (Torino, Einaudi 2002)