Il termine inglese Synthaxe venne coniato nel 1983 dall'ing. Bill Aitken che denominò così la sua invenzione di midi controller per sintetizzatori musicali, di forme simili a quelle di una chitarra. Il nome infatti fonde le voci "Synth" (per sintetizzatore) e "Axe" (termine usato in Inghilterra per definire chitarra). In effetti lo strumento è rivolto principalmente a chitarristi in quanto ricalca l'impostazione della chitarra stessa. Synthaxe è così composto: la base è costituita da un telaio metallico che funge da copro principale al quale è collegato un manico simile a quello di una chitarra che monta una tastiera, anche questa simile a quella di una chitarra. Il corpo è rivestito da due gusci realizzati in fibra di vetro che contengono le schede con circuiti integrati che lo fanno funzionare. Dal corpo partono una serie di collegamenti elettrici che raggiungono la tastiera in ogni singolo tasto. A sua volta ogni singolo tasto in metallo è suddiviso in sei settori isolati che fungono da "interruttore" nel momento in cui vengono a contatto con la corda o le corde pigiate. Questa è la grande differenza rispetto a tutti gli altri sistemi di guitar synth che funzionano invece sulla base del principio "pitch-to-voltage", cioè traducono in impulso elettrico la nota captata da un pick-up simile a quello di una chitarra normale. Il difetto però della traduzione "pitch-to-voltage" è il fatto che il pick-up capta anche le armoniche prodotte dallo strumento ed il circuito elettronico di traduzione traduce, a volte, le note sbagliate! Per attenuare questo problema si tende a processare il segnale più volte generando, inevitabilmente, un ritardo nella risposta. Queste anomalie non sono presenti nel Synthaxe in quanto l'altezza della nota viene determinata dal dito che preme le corde sui tasti e viene generata nel momento in cui la corda viene "pennata" con la mano destra. La grande innovazione del Synthaxe fu proprio quella di separare, anche visivamente, le corde in due sezioni distinte. Infatti un set di corde corre lungo il manico ed un altro, separato, si trova in corrispondenza della mano destra. I due set di corde, oltre ad essere separati, sono anche inclinati fra loro dando al Synthaxe un caratteristico aspetto "spaziale". L'inventore Aitken motiva la diversa inclinazione come miglioria ergonomica ma molti riconoscono in questo fattore anche un desiderio di innovazione anche estetica dello strumento. Il diametro delle corde e la loro intonazione sono pertanto totalmente ininfluenti in quanto la nota captata non è di tipo "sonoro", e sono pertanto tutte uguali. Il manuale Synthaxe raccomanda corde MI cantino tutte uguali sia per set-manico che per set-ponte. La tensione può essere regolata a piacimento, ma entro certi limiti segnalati da Synthaxe, agendo sui dispositivi di regolazione tensione a mezzo chiavi Hallen in dotazione. Addirittura la suddivisione in tasti della tastiera è totalmente diversa rispetto a quella di una chitarra standard, ed i tasti tendono ad avere distanze molto simili fra loro. La somma di questi aspetti rende il primo approccio con lo strumento un po' difficile in quanto ci si rende conto di avere fra le mani qualcosa di molto diverso dalla chitarra, all'inizio quasi insuonabile. Ma bastano pochi esercizi e un po' di apertura mentale per arrivare in breve tempo ad abituarsi all'impostazione ideale richiesta dallo strumento.

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