Diaspora
dispersione di un popolo nel mondo dopo l’abbandono delle sedi di origine
Diaspora è un termine di origine greca (διασπορά) che descrive la migrazione di un intero popolo costretto ad abbandonare la propria terra natale per disperdersi in diverse parti del mondo.
Spesso confuso con il termine migrazione, la diaspora è in realtà un movimento forzato di un gruppo omogeneo religioso e/o etnico che si è assicurato la sua sopravvivenza, seppur gruppo minoritario, in una terra che non è la propria, si è adattato ed ha radicato la propria cultura.
- Spesso viene riferito alla storia ebraica e alla fuga cui furono costretti gli ebrei la prima volta nel 607 a.C. quando Israele fu conquistata dai Babilonesi (cfr. esilio babilonese), e poi a partire dal 135 d.C. a causa della persecuzione cominciata sotto l'imperatore Adriano (dopo che Tito nel 70 d.C. aveva distrutto il tempio di Gerusalemme).
- La diaspora tibetana è invece riferita alle popolazioni del Tibet che a séguito della repressione cinese del 1959, scelsero di rifugiarsi in India dove il Dalai Lama ottenne asilo politico.
- Per diaspora armena s’intende la fuga della popolazione armena a séguito del genocidio compiuto ad opera dei turchi ad inizio del XX secolo.
- La diaspora dalmata individua invece l'espatrio forzato avvenuto nella prima metà del 1900 delle popolazioni dalmate culminato con l'ascesa al potere di Tito.
- La tratta degli schiavi africani è detta, alle volte, diaspora nera.