Alfabeto fonetico internazionale

sistema di scrittura utilizzato per rappresentare i suoni delle lingue nelle trascrizioni fonetiche
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Disambiguazione – Se stai cercando l'alfabeto fonetico NATO ("alpha bravo charlie"), che in passato è stato chiamato informalmente e in modo non standard "Alfabeto fonetico internazionale", vedi Alfabeto fonetico NATO.

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L'alfabeto fonetico internazionale è un alfabeto fonetico usato dai linguisti per rappresentare in maniera univoca ciascuno degli svariati suoni (tecnicamente detti foni) che l'apparato vocale umano è in grado di produrre, così come le unità distintive del linguaggio chiamate fonemi.
È considerato una convenzione per la rappresentazione fonetica e fonematica di tutte le lingue del mondo.
Molti dei suoi simboli sono presi dall'alfabeto latino o derivati da esso, alcuni sono presi dall'alfabeto greco, e altri sono apparentemente scorrelati da qualunque alfabeto.
Lo sviluppo originale partì dai fonetisti inglesi e francesi sotto gli auspici dell'International Phonetic Association (Associazione Fonetica Internazionale in italiano e Association Phonétique Internationale in francese), fondata a Parigi nel 1886.
Sia l'organizzazione che l'alfabeto sono noti come IPA (sigla inglese) e AFI (sigla italiana).
L'alfabeto ha subito una serie di revisioni durante la sua storia, tra cui una delle più importanti è stata codificata nella IPA Convention di Kiel (1989).
Ci sono state poi ulteriori modifiche nel 1993, con l'aggiunta di quattro vocali medio-centrali[1] e la rimozione dei simboli per le occlusive sorde.[2]
L'ultima importante revisione risale al maggio del 2005, quando è stato aggiunto un simbolo per la consonante battuta labio-dentale sonora (in francese consonne battue labio-dentale voisée o labiodental flap in inglese).[3]
A parte l'aggiunta e la rimozione di simboli, le modifiche apportate all'alfabeto fonetico internazionale consistono soprattutto nel rinominare simboli e categorie o modificare l'insieme dei suoi caratteri.[1]

Elenchi ed osservazioni

I simboli con forma simile alle lettere latine in genere corrispondono a suoni simili.
Quando i caratteri dell'alfabeto fonetico internazionale sono inseriti in un testo, vengono isolati dal resto del testo per mezzo di barre ("/") oppure parentesi quadre ("[" e "]").
I linguisti usano le parentesi quando viene data una trascrizione fonetica, indicando tutti gli allofoni.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Fonologia dell'italiano.
  • [a]: è la nostra a di casa.
  • [e]: è la nostra e chiusa (é) di velo.
  • [ε]: è la nostra e aperta (è) di cartello.
  • [æ]: è l'intermedia tra la a ed [ε], ed è la a inglese di flash.
  • [i]: è la nostra i di fine.
  • [o]: è la nostra o chiusa di Roma.
  • [ɔ]: è la nostra o aperta di cotto.
  • [u]: è la nostra u di muro.
  • [y]: è l'intermedia tra la u e la i, ed è la u francese di "bureau" e la ü tedesca di für.
  • [ʌ]: è l'intermedia tra la a e la o, ed è la u inglese di run.
  • [ə]: è la vocale neutra, ed è la classica e finale del napoletano.
  • [œ]: è l'intermedia tra la o e la e, ed è l'eu francese di liqueur e la ö tedesca di schön.
  • [ø]: è l'intermedia tra [œ] e la u, ed è l'eu finale francese di bleu.
  • [ʊ]: è l'intermedia tra la o e la u, e si trova per esempio nel dialetto ligure, dal quale viene normalmente trascritta come ö oppure ü.
  • [ɑ]: è la a posteriore, pronunciata dall'ugola.

L'allungamento di una vocale si segnala con i due punti, ad esempio: [e:]=ee.

Consonanti semplici

  • [p]: è la nostra p di pane.
  • [b]: è la nostra b di banco.
  • [ɸ]: è la corrispondente fricativa della p, quasi una f, ed è la probabile pronuncia del phi nel greco classico.
  • [β]: è come [ɸ], ma sonora, e sono la b e la v intervocaliche spagnole, quindi la seconda v di vivir.
  • [f]: è la nostra f di focaccia.
  • [v]: è la nostra v di vetro.
  • [t]: è la nostra t di treno.
  • [d]: è la nostra d di dente.
  • [θ]: è il th inglese di thing.
  • [ð]: è il th inglese di the (come [θ], ma sonoro).
  • [s]: è la nostra s di sole.
  • [z]: è la nostra s (non zeta) di rosa.
  • [ʃ]: è il nostro sc di scena, come l'sch tedesco in schlaf, sh inglese di shelf o il ch francese di chanson.
  • [ʒ]: è come [ʃ] ma sonoro, e corrisponde alla j francese in jour.
  • [k]: è la nostra c dura, come in cane.
  • [g]: è la nostra g dura, come in gatto.
  • [x]: è la j spagnola di Juan e il ch (ach-laut) tedesco di Bach.
  • [ɣ]: come [x], ma sonoro.
  • [q]: è una consonante prodotta ponendo la lingua sull'ugola; è la pronuncia della lettera araba qaf.
  • [ɢ]: come [q], ma sonora.
  • [χ]: come [q], ma fricativa.
  • [ʁ]: come [χ], ma sonora.
  • [ʀ]: è la r posteriore francese, come in Paris.
  • [h]: è l'aspirazione, come nell'inglese house e in tedesco Hund.
  • [ç]: è il ch tedesco (ich-laut) in licht e la g nell'-ig finale (sempre tedesco) di flüssig.
  • [m]: è la nostra m di mare.
  • [ɱ]: è la n di anfibio e in invidia.
  • [n]: è la nostra n di nave.
  • [ŋ]: è la n di incanto e di inganno.
  • [ɴ]: è la ugolare nasale dinnanzi a [q], [ɢ], [χ], [ʁ], quasi come nel francese Henri.
  • [r]: è la nostra r di rosa.
  • [l]: è la nostra l di lana.
  • [ʎ]: è il nostro gl di giglio.
  • [ɲ]: è il nostro gn di gnomo.

Consonanti composte

  • [tʃ]: è la nostra c dolce di cielo.
  • [ts]: è la nostra z dura di inizio.
  • [dz]: è la nostra z dolce di zona.
  • [dʒ]: è la nostra g dolce di gelo.

Semivocali (o semiconsonanti o consonanti approssimanti)

  • [j]: è la i di ieri e la j di Jesolo.
  • [w]: è la u di tuorlo.
  • [ɥ]: è l'intermedia tra [j] e [w], ed è la u francese di juillet.
  • [ɐ]: è l'-er finale tedesco di theater.
  • [ɰ]: è la pronuncia, ad esempio, della lettera cirillica denominata Jery con dieresi.

Ulteriori chiarimenti

Ci sono due accenti tonici nell'alfabeto IPA: quello primario e quello secondario.
Quello primario graficamente è un apostrofo che precede la sillaba interessata.
Esempi:

  • tribù [tri'bu];
  • casa ['kasa];
  • stazione [stat'tsjone];
  • titolo ['titolo].

Quello secondario graficamente è una virgola che precede la sillaba interessata, e serve a dettagliare al meglio la sfumatura di accentazione nelle parole lunghe, del tipo sei o sette sillabe.
Esempi:

  • australopiteco [aw,stralopi'teko] (ominide);
  • spressurizzazione [,spressuriddzat'tsjone].
  • ammutinamento [,ammutina'mento].

Tutte le consonanti retroflesse hanno lo stesso simbolo delle consonanti alveolari equivalenti con l'aggiunta in basso di un gancetto che punta a destra.
I segni diacritici possono venire combinati con i simboli IPA per trascrivere valori fonetici leggermente modificati, o articolazioni secondarie.
Ci sono anche simboli speciali per caratteristiche soprasegmentali, come accento e tono.
L'IPA ufficiale non è l'unico alfabeto fonetico esistente: infatti, il professor Luciano Canepari, partendo da questo, ne ha elaborato uno ben più sofisticato, chiamato CanIPA [kaˈnipa].

Esempi

Eccone qui alcuni, trascrivendo in IPA la pronuncia delle parole:

Il Padre Nostro:
[ˈpadre ˈnɔstro ke ˈsɛj nej ˈtʃɛli
ˈsia santifiˈkato il tuo ˈnome
ˈvɛŋga il tuo ˈreɲɲo sia ˈfatta la ˈtua volonˈta
ˈkome in ˈtʃɛlo koˈzi in ˈtɛrra
ˈdattʃi ˈɔddʒi il ˈnɔstro ˈpane kwotiˈdjano
e riˈmetti a ˈnoj i ˈnɔstri ˈdebiti
kome ˈnoj li rimetˈtjamo aj ˈnɔstri debiˈtori
e non tʃinˈdurre in tentatˈtsjone
ma ˈliberatʃi dal ˈmale]

Primi versi della Divina Commedia:
[nel ˈmɛddzo del kamˈmin di ˈnɔstra ˈvita
mi ritroˈvaj per una ˈselva osˈkura
ke la diˈritta ˈvia ɛra zmarˈrita]

Ritornello di celebre canzone comica di inizio anni '70, ancora oggi riproposta (la trascrizione riproduce una pronuncia scherzosamente e marcatamente regionale):
[e la 'vita la 'vita
e la 'vita lɛ 'bɛla lɛ 'bɛla
'basta a'vere lom'brɛla lom'brɛla
ke ri'para la 'tɛsta
'sembra un 'dʒorno di 'festa]

Tabelle

Seguono le tabelle dei simboli IPA, come prese dal sito ufficiale dell'IPA.
Alcune di queste sono disponibili in formato ipertestuale nella voce IPA in Unicode.

Consonanti polmonari

Dove i simboli appaiono a coppie, quello alla destra rappresenta una consonante sonora.
Le aree ombreggiate indicano articolazioni ritenute impossibili.
I simboli in rosso non sono stati ancora ufficializzati.

Luogo di articolazione labiale coronale dorsale radicale glottale
bilabiale labio-
dentale
dentale alveolare post-
alveolare
retro-
flessa
palatale velare ugolare faringale epi-
glottale
Modo di articolazione
nasale                    
plosiva (o occlusiva)                      
fricativa                              
approssimante                  
vibrante                    
monovibrante                    
fricativa laterale                    
approssimante laterale                    
monovibrante laterale                    

 

 

 

 

 

Voci correlate

Altri progetti


Note

  1. ^ a b Michael K. C. MacMahon, Phonetic Notation, in P. T. Daniels and W. Bright (eds.) (a cura di), The World's Writing Systems, New York, Oxford University Press, 1996, pp. 821–846, ISBN 0-19-507993-0.
  2. ^ Pullum and Ladusaw, Phonetic Symbol Guide, pp 152 & 209
  3. ^ Katerina Nicolaidis, Approval of New IPA Sound: The Labiodental Flap, su www2.arts.gla.ac.uk, International Phonetic Association, September 2005. URL consultato il 17 settembre 2006.

Collegamenti esterni

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