Edward mani di forbice
Edward Mani di forbice è un film di Tim Burton del 1990, con Johnny Depp. Il film segna l'inizio di una sempre più stretta collaborazione tra lui e il regista, nonché l'instaurarsi definitivo della collaborazione tra il regista e il compositore Danny Elfman.
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| [[File:File:Edmadifor.png|frameless|center|260x300px]]Il protagonista del film | |
| Durata | 105 min |
| Regia | {{{regista}}} |
Il film è una fiaba drammatica situata in un'esagerata e altamente stereotipata visione del suburbio americano e della tipica famiglia americana che vi abita. Combina intenzionalmente i cliché e gli stili cinematografici degli anni '50, '60 e '80. Il concetto, e molti dei temi di Edward mani di forbice possono essere comparati alla novella gotica inglese Frankenstein di Mary Shelley e alla leggenda francese de La Bella e la Bestia.
Edward mani di forbice fu un modesto successo al box office, guadagnando 56 milioni di dollari in tutto il mondo.[1] La critica acclamò il film come un racconto senza tempo di amicizia; è spesso citato come il miglior film di Burton.[2] Il regista considera Edward mani di forbice come il film che più incarna il suo lavoro personale.
Da sottolineare la presenza tra gli attori di Vincent Price, di cui il regista è sempre stato un gran estimatore (vedi il cortometraggio Vincent del 1982). Il film sarà il penultimo dell'artista.
Trama
Un eccentrico e anziano inventore vive da solo in un castello in cima a una piccola montagna. Passeggiando in mezzo alle proprie macchine, un giorno, ha l'intuizione di sfruttarne una per creare un essere umano vivo e vegeto. In poco tempo, quest'uomo riesce nel proprio intento, e chiama Edward il ragazzo a cui da la vita. Egli è una persona vera scaturita dalla genialità dell'inventore eremita.
Mentre ultima le modifiche sull'insolito "figlio", l'inventore gli trasmette nozioni di galateo, di buona educazione, e di luoghi comuni. Una tragedia improvvisa, però, incombe su entrambi: il vecchio uomo muore prima di dare alla creazione un paio di mani, al posto delle quali ha un insieme di forbici molto taglienti.
Molti anni dopo, una rappresentante di cosmetici, Peggy, raggiunge il castello, che da tempo la incuriosisce. Superato lo spavento iniziale dovuto alle insolite mani di quella strana creatura, Peggy porta a casa con sé Edward.
Il ragazzo incontra il marito e il piccolo figlio della gentile signora, con cui instaura buoni rapporti sebbene essi risultino un po' impacciati dalla sua presenza. Il giovane inizia presto a farsi strada come giardiniere, dando a piante e a siepi le forme di fantasia più originali.
Di ritorno dal campeggio in montagna, la figlia di Peggy, Kim, incontra questo insolito gentiluomo, da cui rimane impaurita, ma solo inizialmente. Seguiranno istanti in cui lei, anziché paura, proverà verso di lui imbarazzo. Il suo ragazzo, invece, Jim, figlio di un ricco uomo, vorrebbe approfittarsi della sua ingenuità e della sua gentilezza per mettere a punto un furto nella sua stessa casa.
Sempre più benvoluto e apprezzato come giardiniere e parrucchiere, Edward accetta di aiutare Kim, credendo solo di favorirli nel legittimo recupero di cose che alcuni ladri avevano loro rubato.
A sorpresa, la polizia irrompe nella casa, ma arresta solo Edward, poiché Jim è scappato trascinando con sé la riluttante Kim.
Rilasciato a seguito di un breve periodo di detenzione, Edward ritorna a casa di Peggy, ma la gente gli ha già voltato le spalle, ritenendolo non solo un diverso, uno storpio, ma addirittura un mostro spaventoso e incontrollabile.
Dopo aver ferito inavvertitamente Kim, Edward ha uno scontro con Jim, che ferisce a un braccio. Scappato nuovamente nel castello di suo padre, Edward si è deciso a concludere per sempre con gli uomini normali, ma viene seguito da Kim, l'unica a provare un sincero senso di colpa verso di lui.
Al castello giunge anche Jim che è furibondo, colto dalla rabbia si scontra con Edward che alla fine infilza il giovane, uccidendolo. Solo allora la ragazza dichiara il suo amore ad Edward e decisa ad aiutarlo, Kim comprende che è meglio che lui rimanga nuovamente solo, come prima dell'arrivo della madre Peggy. Lo fa così credere morto a tutti coloro che l'avevano prima amato e poi odiato.
Produzione
Sviluppo
Le origini di Edward mani di forbice si hanno nei disegni d'infanzia del regista Tim Burton, che rifletteva così i suoi sentimenti di isolamento e di incapacità di comunicazione con le persone intorno a lui. Burton affermò che era spesso solo ed aveva problemi ad intrattenere amicizie. «Avevo la sensazione che le persone avevano semplicemente quest'impulso a lasciarmi da solo per qualche ragione, non so esattamente perché.» Commentò anche che «[questa cosa era] associata subcoscientemente ed era connessa ad un soggetto che voleva toccare ma che non poteva; che era sia creativo che distruttivo». Burton affermò che «nel business cinematografico, nel successo, nella vita ad Hollywood o nella mia infanzia, tre parole si ripetono con una regolarità che si rianima nelle orecchie di ogni mia introflessione: paura, pericolo e, più frequente di tutte, incorporeità. Così mi chiedo perché ogni cosa mi sembra incorporea?»[3] Inoltre, Burton cita l'influenza di Frankenstein di Mary Shelley, del Fantasma dell'opera di Gaston Leroux, del Gobbo di Notre-Dame di Victor Hugo, di King Kong e de Il mostro della laguna nera.
Dopo il successo di Pee-wee's Big Adventure (1985), Burton portò l'idea ai suoi agenti della William Morris Agency, dove questi lo presentarono a Caroline Thompson, pensando che i due potessero lavorare insieme. Burton lesse una storia breve di lei intitolata Primogenito, che parlava di un aborto che ritornava in vita. Affermò anche che la storia dipingeva un tono che lui stesso voleva per il film. Durante la pre-produzione di Beetlejuice - Spiritello porcello (1988) seppe che lei era la più adatta a scrivere il copione, pagandola con qualche migliaia di dollari di sua tasca, e così, commissionò la Thompson per scriverne la sceneggiatura. Nella Thompson, Burton trovò uno spirito affine che avrebbe poi scritto la sceneggiatura per altri progetti lungometrati di Burton, come Nightmare Before Christmas. Caroline Thompson affermò che scrisse la sceneggiatura come fosse per una "poesia d'amore" rivolta a Burton, chiamandolo «la persona più articolata che conosca, ma che non riuscirebbe a mettere insieme una sola frase». Inizialmente Burton aveva il piano di realizzare il film come un musical, spiegando che «mi sembrava grande e operistico», ma poi abbandonò l'idea.
Non fu prima del successo commerciale di Batman (1989) che Burton si poté definire un famoso regista commerciale. Questo gli diede l'opportunità di realizzare qualsiasi film egli desiderasse. Invece di fare un'altra cannonata cinematografica, od il sequel di Batman (che poi farà: Batman - Il ritorno) che la Warner Bros. così tanto bramava, Burton sentì che era il giusto momento per Edward mani di forbice. Benché Burton fosse associato con la Warner Bros. con i suoi tre precedenti lungometraggi, trovò lo studio non ricettivo alla sua idea, e andò alla ricerca di altri studio che gli potessero dare la libertà di fare il film a suo modo. Burton affermò che «la Warner semplicemente non lo volle, cosa che era buona perché sapevo che non volevano farlo. Tentai di lavorare con persone che volevano fare ciò che io volevo fare. Anche ora tento di misurarmi con persone che lo fanno per me o perché adorano il progetto stesso.» Quando commissionava il copione a vari studio, Burton scherzava nel proporlo, dicendo che si trattava di un pacchetto ergo, lui e la Thompson non avrebbero avuto difficoltà creative nel riscriverlo se lo studio non approvava l'attuale. Alla fine trovò la 20th Century Fox per finanziare il film.[4]
Riprese
Il cast ed il gruppo spese dodici settimane nelle riprese in Florida, dove trovarono una comunità occupata nella quale poter filmare, la suddivisione di Carpenter's Run a Lutz. Riguardo la ___location, in accordo con le decisione dello scenografo Bo Welch, essa doveva essere "un tipo di generico suburbo pianeggiante, che rendemmo il più banale possibile dipingendo tutte le case in un colore pastello sbiadito, e riducendo le dimensioni delle finestre per farlo sembrare un po' più paranoico."[5] Sessanta differenti case furono ripitturate per la visione suburbana di Tim Burton, tutte quante erano abitate e gli occupanti furono d'accordo nel cambiare i loro colori esterni abbaglianti.
Il regista affermò riguardo al film ed alla scenografia che "Molto di essa rappresentava per me un ricordo della mia crescita in periferia. Non è un cattivo posto. È un posto bizzarro. È un luogo in cui alcune persone crescono e si chiedono "Perché ci sono resine d'uva sul muro?" (ma altri no). Tentammo di renderlo divertente e strano senza essere critici. È un posto in cui è presente molta integrità." La produzione poi si trasferì in un set di Los Angeles, California, per riprendere le scene del palazzo.
Colonna sonora
Danny Elfman, che collaborò precedentemente con Burton in Pee-wee's Big Adventure, Beetlejuice - Spiritello porcello e Batman fu ingaggiato per comporre la musica. Elfman descrive tre temi che appaiono nel film, il primo è il "Tema Principale" (con ciò che lui chiama "lo stile del libro di storie"). L'"emozionale" (o secondo tema) è caratterizzato da Kim nonna mentre racconta alla sua nipotina la favola prima di andare a letto. Elfman affermò che questo era l'originale "Tema di Edward" così come una possibile musica per il tema principale, ma entrambi Burton ed Elfman decisero di abbandonare l'idea.[6] Credeva che questo pezzo creava "il cuore del personaggio". "Il Ballo di Ghiaccio", la composizione più riconoscibile, conclude il terzo ed ultimo tema. Elfman prese anche a comporre un "Tema Suburbano" seriamente, dipingendolo come un'opportunità per il film. Nella scena in cui Edward taglia i capelli di varie casalinghe del vicinato, Elfman affermò che non fu intenzionale "aggiungere un ritmo da tango tzigano, o spagnolo," definendolo casuale. Elfman descrisse la musica di sottofondo come "attorcigliante il tema" o "i temi che erano stati scritti innocentemente; sembra diventare sempre peggio." Nella scena in cui Edward entra in casa dei Boggs e guarda alle foto di famiglia è il momento musicale che Elfman considera migliore in tutto il film.
Elfman afferma di essere stato sempre alleviato alla fine di un lavoro su un film, ma su Edward mani di forbice si sentì l'esatto opposto, affermando che voleva di più e sperava che il film fosse più lungo. Sinora, Elfman cita il suo lavoro sul film come il suo più personale e favorito film su cui ha lavorato. Inoltre, Elfman lo considera anche come il più difficile a cui ha lavorato, affermando scherzosamente che fu "anche più difficile di Batman". Fu in seguito al suo lavoro su Edward mani di forbice che conquistò il titolo di compositore cinematografico. Nondimeno, Elfman teorizza scherzosamente che i pezzi e le note della colonna sonora appaiono simultaneamente in vari trailr cinematografici o in pubblicità televisive. Elfman fu romanticamente impegnato con la scrittrice Caroline Thompson durante la produzione del film. Inoltre, riguardo la musica di Elfman, tre canzoni furono interpretate da Tom Jones, le quali appaiono alla fine del film. Elfman stesso riconosce Burton come creativo nello scegliere le canzoni "It's Not Unusual", "Delilah" e "With These Hands". "It's Not Unusual" sarebbe poi apparsa in Mars Attacks! (1996), altro film di Burton in collaborazione con Elfman e con lo stesso Tom Jones che appare nel film come cammeo.
Reazioni
Edward mani di forbice fu proiettato la prima volta America il 7 dicembre, 1990 e guadagnò 6.325.249 dollari nella sua settimana d'apertura. Ciò fu di una certa delusione per la 20th Century Fox, che pensava potesse battere il Batman (1989) dello stesso Burton e l'E.T. l'extra-terrestre (1982) di Steven Spielberg.[7] Benché fu ben anticipato con un po' di pubblicità (soprattutto per passaparola)[8] avrebbe alla fine conquistato un modesto guadagno di 56.362.352 dollari, a livello mondiale, potendo così superare il budget iniziale di 20 milioni.[9] Box office a parte, il film divenne il più alto guadagno della 20th Century Fox nel 1990.[10] Fu però ottimo il risultato al VHS, lanciato nel 1991 e che guadagnò 27.500.000 dollari per il solo noleggio.[11]
Curiosità
L'aspetto di Edward, soprattutto capelli e trucco è ispirato a Robert Smith, frontman e leader del gruppo The Cure.
Note
- ^ Edward Scissorhands (1990), su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato il 12 giugno 2007.
- ^ Edward Scissorhands at Metacritic; accessed January 22, 2007.
- ^ David Ansen Donna Foote, The Disembodied Director, Newsweek, 1991-01-21.
- ^ Salisbury, Burton, p. 84
- ^ Laurie Halpen Smith, Look, Ma, No Hands, or Tim Burton's Latest Feat, The New York Times, 1990-08-26.
- ^ Edward Scissorhands (1990) Audio Commentary by Composer Danny Elfman (DVD), 20th Century Fox, , 1998. Formato sconosciuto: DVD (aiuto)
- ^ Paul Francis, Burton officially decides to commit for 'BATMAN SEQUEL', The Salt Lake Tribune, 1991-03-04.
- ^ Anne Thompson, Fox assemble a series of low-key approaches, Sun-Sentinel, 1990-12-05.
- ^ Edward Scissorhands (1990), su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato il 16 dicembre 2007.
- ^ 1990 Domestic Grosses, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato il 16 dicembre 2007.
- ^ Box Office and Business for Edward Scissorhands (1990), su imdb.com, IMDB. URL consultato il 16 dicembre 2007.
Collegamenti esterni
- (EN) Edward mani di forbice, su IMDb, IMDb.com.