Berberi

gruppo etnico del Nordafrica
Disambiguazione – Se stai cercando la razza equina, vedi Berbero.

I Berberi (o Imazighen (plurale di Amazigh), nome che significa "uomini liberi"), propriamente sono gli abitanti autoctoni del Nordafrica. Per una serie di motivi storici e ideologici oggi tale nome è solitamente riservato solo a quanti, in Nordafrica, parlano ancora la lingua berbera (tamazight). Il nome berbero deriva dal francese berbère, che a sua volta riproduce la parola araba barbar, che probabilmente non fa che continuare la parola greco-romana barbaro (che designava chi non parlava il latino o il greco). Si veda per esempio Sallustio, nel suo Bellum Iugurthinum in cui la lingua dei Libi è definita "barbara lingua" (cap. 18).

Berberi di ieri e di oggi: due suonatori tradizionali (idebbalen) e il calciatore Zinedine Zidane

Storia

Origini e antichità

 
Popolazioni berbere citate da fonti egizie
  Lo stesso argomento in dettaglio: Africa (provincia), Numidia, Mauretania, Garamanti e Getuli.

Per quanto se ne sa, i Berberi sono il popolo indigeno del Nord-Africa. I fossili umani paleolitici affini ai Berberi propriamente detti, sono noti in paleo-antropologia con il nome di uomo di Mechta-Afalou, una variante del paleo-europoide del tipo di Cro-Magnon databile intorno al 20000 a.C.

Nell'antichità le popolazioni nordafricane erano note sotto varie denominazioni: gli antichi egizi conoscevano i ṯḥnw (nominati dal "Re Scorpione" di età predinastica, intorno al 3000 a.C.), i ṯmḥw, i Rbw (probabilmente da leggere Libu, "Libi"), i mšwš. Capi dei mšwš divennero addirittura faraoni intorno al 1000 a.C. Nello spirito di riscoperta delle proprie tradizioni che anima da alcuni decenni alcuni intellettuali berberi, molti Berberi oggi fanno iniziare il loro calendario dal 950 a.C., approssimativa data di ascesa al trono di Sheshonq I, iniziatore della XXII dinastia, anche se probabilmente era già libica anche la dinastia precedente.

In epoca successiva, molti nomi di popoli e tribù ci giungono da storici greci e latini, a partire da Erodoto.

 
Popolazioni berbere citate da Erodoto

In particolare, si ricordano i Libi nelle regioni più occidentali, i Numidi nella zona dell'attuale Algeria, i Mauri nell'attuale Marocco, mentre nell'interno vi erano soprattutto i Garamanti e i Getuli.

A partire dal I millennio a.C., il Nordafrica conobbe la colonizzazione di vari popoli. Dapprincipio Fenici e Greci (Cartagine è fondata intorno all'814 a.C., Oea-Tripoli nel VII secolo a.C., Cirene intorno al 630 a.C.). In seguito fu il turno dei Romani, che contesero ai Cartaginesi la supremazia sulla regione.

Intorno al III secolo a.C. si cominciano ad avere notizie precise su veri e propri Stati berberi, con propri re e una propria organizzazione: i regni di Numidia e di Mauretania. A quest'epoca risalgono alcune figure celebri come Massinissa, Giugurta, Giuba II, ecc.

Dopo diverse vicende, che li videro sempre meno autonomi, i regni berberi persero definitivamente la loro indipendenza nel 40 d.C., sotto Caligola. Durante la dominazione romana molti Berberi emersero nelle arti, nella politica e nella religione, esprimendosi nella lingua scritta del tempo: il latino. Vi furono così scrittori (da Terenzio a Marziano Capella, con personaggi come Frontone, Apuleio, o Tertulliano), santi cristiani (dai martiri scillitani a San Cipriano, San Vittore, Sant'Agostino e Santa Monica), papi (Vittore I, Melchiade, Gelasio I), e perfino alcuni imperatori (dal libico-punico Settimio Severo, fondatore di una dinastia, ai mauri Macrino e Emiliano).

Dopo essere rimasto per lungo tempo sotto la dominazione romana, il Nordafrica subì nel V secolo le invasioni dei Vandali di Genserico, che costituirono regni nordafricani, finché nel 534, una spedizione condotta da Belisario, inviata da Giustiniano lo riconquistò alla sovranità di Bisanzio. Tale conquista però durò poco più di un secolo, giacché nel VII secolo si affacciarono i nuovi conquistatori Arabi.

Dalla conquista islamica al colonialismo

La conquista araba del Nordafrica, condotta in nome dell'islamizzazione, si svolse in varie fasi. Dapprincipio, gli eserciti musulmani, dopo avere sottomesso l'Egitto, si portarono ad est della Libia, raggiungendo il sud della Tunisia e fondando la città di Kairouan. Da lì ˁUqba b. Nāfiˁ partì, intorno al 685, per la sua celebre "cavalcata" che lo portò fino alle sponde atlantiche del sud del Marocco (la tradizione vuole che sia entrato nell'oceano a cavallo, a significare che aveva conquistato all'islam tutte le terre fino agli estremi confini occidentali). ˁUqba trovò un forte avversario in Kusayla, un capo berbero da lui catturato e publicamente umiliato, che riuscì a fuggire, organizzò la resistenza e lo sorprese a Tahuda, sulla via del ritorno, e lo uccise. Dopo alterne vicende, la resistenza berbera all'invasione araba fu sostenuta dalla Kahina, la regina dei berberi Gerawa, che condusse anch'essa un'aspra campagna e tenne a lungo in scacco gli invasori. Prevedendo la propria sconfitta essa esortò i suoi figli ad allearsi col futuro vincitore in modo da conservare comunque il potere. Di fatto, in un breve volgere di tempo il Nordafrica fu interamente islamizzato, a tal punto che nel 711 le truppe islamiche che invasero la penisola iberica sotto la guida di Tāriq ibn Ziyād erano costituite in massima parte da Nordafricani.

 
la diffusione del berbero in Nord-Africa

Geografia

Per molto tempo (in pratica fino agli inizi del XIX secolo quando iniziò la colonizzazione europea) il Nordafrica è stato denominato dagli europei Barberia, ossia il "Paese dei Berberi", cosicché gli stati del Nordafrica sono stati chiamati Stati barbareschi, e lingua franca barbaresca la lingua di scambio in uso in quelle regioni. Nel mondo arabo-islamico, invece era in uso soprattutto l'espressione Maghreb (ossia "Occidente"). Recentemente i berberi hanno creato, a partire dal loro nome, amazigh, l'espressione Tamazgha che si riferisce a tutto il complesso di tutti i paesi dove è parlata la lingua tamazight. I paesi che appartengono a Tamazgha sono: Algeria, Marocco, Libia, Mauritania, Mali, Egitto, Niger, Tunisia e Sahara Occidentale.

Lingua

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua berbera e Letteratura berbera.

La lingua berbera o tamazight appartiene alla famiglia linguistica afroasiatica o camito-semitica. La sua estensione copre tutta l'Africa del Nord, dall'Oceano Atlantico fino all'Egitto occidentale; un tempo sembra che una varietà di berbero fosse parlata anche dai guanci delle Isole Canarie.

La lingua tamazight è stata duramente repressa negli anni passati dai paesi del Nordafrica che si proclamano "arabi" e procedono a sistematiche campagne di arabizzazione, e ancora oggi,in tali paesi non esistono canali di diffusione scritta od orale prettamente berberi o reti televisive berbere. Una rete televisiva satellitare in berbero è stata invece realizzata in Francia ("Berber TV").

Scrittura

I Berberi (gli Imazighen) possiedono una loro scrittura, già conosciuta da numerose iscrizioni nell'antichità, risalenti anche al I millennio a.C. (la cosiddetta scrittura libica, di cui si conoscono due varianti, una orientale e una occidentale).
Al giorno d'oggi questa scrittura è conservata tradizionalmente solo dai Tuareg, che la chiamano scrittura tifinagh. Questa scrittura è stata di recente modificata per poter trascrivere anche altri suoni, tipici dei parlari berberi del Nord ("neo-tifinagh"), ed è stata adottata dall'Istituto Reale di Cultura Amazigh per la trascrizione ufficiale del berbero in Marocco. La scrittura neo-tifinagh è stata adottata anche da Alta Commissione per l'Amazighità in Algeria.

Etnia

Gli Imazighen, cioè i Berberi, sono una popolazione europoide dell'Africa del Nord (Tamazgha). Sembra che almeno fino all'età del Bronzo (circa 1200 a.C.), tra le popolazioni berbere fosse piuttosto diffusa la depigmentazione, come carattere genetico, documentata anche da pitture rupestri del Tassili e in iscrizioni egiziane (vedi Popoli del Mare). La depigmentazione sopravvive in forma residuale ancora oggi particolarmente tra i berberi dell' Atlante in Marocco che non raramente hanno occhi azzurri e capelli rossicci, come è anche testimoniato dagli Spagnoli per i Guanci delle Canarie.

Dal momento che al giorno d'oggi è diffusa la concezione che "africano" sia solo chi ha la pelle scura (chi parla Politically correct usa "africano" al posto del termine riprovato "negro"), i Berberi sono erroneamente ritenuti come una popolazione di origine esterna stabilitasi in Nordafrica solo in tempi recenti. E spesso vengono per ciò erroneamente assimilati agli Arabi, che sono penetrati in queste regioni solo a partire dal VII secolo.
In realtà per quanto si risalga indietro nel tempo i Berberi sembrano avere popolato in Nordafrica fin dal Neolitico.
Questo popolo è entrato nella storia già 5000 anni fa: popolazioni berbere sono infatti citate nei testi egiziani fin dal 3000 a.C.

 
Giovane donna berbera di Tunisia (XIX)

La maggior parte della popolazione in Algeria, Marocco e Tunisia è di origine berbera. Ma i Berberi si trovano anche in Libia, Mauritania, Egitto ed alcuni stati dell'Africa occidentale, soprattutto nel Niger e in Mali (Tuareg). Popolo che nella sua lunga storia non ha mai effettuato guerre di conquista ma ha solo subito (e spesso contrastato efficacemente) dominazioni altrui, i Berberi sono sempre stati visti e descritti dal punto di vista dei dominatori e oggi si ritrovano quasi stranieri nella loro stessa terra.

I governi dei paesi del Nordafrica, infatti, amano descriversi come arabi e ignorano quasi del tutto la lingua e la cultura nordafricana, tanto che la lingua berbera non è riconosciuta nella costituzione di quasi nessun paese del Maghreb[1]. E gli Europei si adeguano ai cliché offerti da questi governi, che nei Berberi si limitano a vedere soprattutto pittoreschi elementi folkloristici, utili per attirare i turisti.

Molte associazioni culturali, in Nordafrica e nei paesi di emigrazione, sono sorte per rappresentare le istanze dei Berberi e per difendere i loro interessi e i loro diritti negati. Dal 1997 esiste un'organizzazione sovrannazionale indipendente. il Congresso Mondiale Amazigh, che mira a rappresentare con una voce unica a livello internazionale le associazioni culturali berbere di ogni parte del mondo.

 
Famiglia berbera di umili condizioni economiche in una litografia dell'Ottocento

Cultura materiale

Alimentazione

Per quanto riguarda l'alimentazione, il piatto più caratteristico del Nordafrica è il cuscus, alimento costituito da semola di frumento o d'orzo cotta a vapore e guarnita in vari modi, perlopiù con carni in umido o verdure e qualche volta anche pesce in umido.

Abbigliamento

Riguardo all'abbigliamento maschile, l'elemento più caratteristico di tutto il Nordafrica è il burnus, un ampio mantello di lana con cappuccio. Questo vale per i paesi che si affacciano sul Mediterraneo o sull'Atlantico, mentre l'abbigliamento dei tuareg è molto diverso ed è caratterizzato da un velo (tagelmust) che copre la bocca e gran parte del volto, lasciando liberi solo gli occhi.

Berberi celebri

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).

Nell'Antichità

 
Sant'Agostino d'Ippona
 
Ibn Battuta

Nel Medioevo e in epoca precoloniale

In età moderna

 
Lalla Fadhma n'Soumer
Figure della resistenza e della lotta anticoloniale
Politici
 
Abd el-Krim
Artisti e musicisti
Attori
Scrittori, poeti
Sport

Studiosi, scienziati

Note

  1. ^ Fra i paesi che riconoscono il berbero come lingua «nazionale», c'è l'Algeria, che con legge di revisione costituzionale n° 02/03 del 10 aprile 2002 ha assicurato al tamazight, una fra le varietà più diffuse di tale idioma, particolari tutele.

Altri progetti

Bibliografia

  • Brett, Michael & Fentress, Elizabeth, The Berbers, Oxford UK-Cambridge USA, Blackwell, 1996 ISBN 0-631-16852-4
  • Bougchiche, Lamara : Langues et littératures berbères des origines à nos jours , Paris , Ibis Press , 1997 , ISBN 2-910728-02-1
  • Camps, Gabriel, I Berberi, Milano, Jaca book, 1996 ISBN 88-16-43605-0
  • Chaker, Salem : Études berbères et chamito-sémitiques , Paris [u.a.] , Peeters , 2000 , ISBN 90-429-0826-2
  • Claudot-Hawad, Hélène : Touaregs. Apprivoiser le désert, Paris : Gallimard, 2002. (Collection Découvertes Gallimard; Cultures et société; n° 418).
  • Féry, Raymond : Médecin chez les Berbères , Versailles , Ed. de l'Atlanthrope , 1986 , ISBN 2-86442-013-9
  • Hachid, Malika : Les premiers Berbères - entre Méditerranée, Tassili et Nil , Aix-en-Provence , Édisud , 2000 , ISBN 2-7449-0227-6
  • Leguil, Alphonse : Contes berbères grivois du Haut-Atlas , Paris [u.a.] , Harmattan , 2000 , ISBN 2-7384-9904-X
  • Leguil, Alphonse : Contes berbères de l'Atlas de Marrakech , Paris, L'Harmattan, 1988, ISBN 2-7384-0163-5

Template:Link AdQ