HMS Cardiff (D108)

cacciatorpediniere lanciamissili della Royal Navy

[[{{{1}}} {{{2}}}|{{{1}}} {{{2}}}]] HMS Cardiff (D108) è un cacciatorpediniere di classe Type 42 ed è la terza nave della Royal Navy ad essere chiamata in onore della città di Cardiff. La costruzione fu iniziata dalla Vickers Shipbuilding and Engineering nella città di Barrow-in-Furness e completata da Swan Hunter. La HMS Cardiff venne varata il 22 febbraio del 1974. Durante la sua carriera prese parte alla Guerra delle Falkland dove abbatte l'ultimo aereo argentino del confitto. Durante la Guerra del Golfo nel 1991 il Westland Lynx in dotazione alla nave, affondò due dragamine iracheni. Ha infine partecipato all'organizzazione dell'invasione dell'iraq nel 2003 come parte dell'operazione Armilla patrol ostacolando i tentetivi di contrabbando del petrolio, ma non fu mai coinvolta direttamente nell'invasione. La HMS Cardiff è stata dismessa nel luglio 2005, dopo aver guadagnato due medaglie per gli interventi nella guerra delle Falklands e nella guerra del golfo. La nave è stata spedita in Turchia per essere demolita nonostante la richiesta di molti ex marinai che chiedevano che venisse trasformata in un museo navale e in una attrazione turistica locale di Cardiff.

Costruzione

Storia

La guerra delle Falkland

  Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra delle Falkland.
 
Una carta delle isole Falkland con i punti notevoli

L'11 maggio 1982 il Cardiff, comandato dal capitano Mike Harris, ex sommergibilista, lasciava Gibilterra per unirsi al Falkland Battle Group, seguendo il gemello Exeter partito da Belize ed il più grosso Bristol, l'unico Type 82 costruito[1]. Il 25 maggio, giorno dell'affondamento dell'altra unità gemella Coventry e del mercantile Atlantic Conveyor, il Cardiff si unisce alla squadra[2]. Mentre l'Exeter viene posto di picchetto radar al posto dell'affondato Coventry, il Cardiff dall'1 al 4 giugno compie varie missioni notturne con le fregate Active ed Ambuscade per bombardare le postazioni argentine[3]. Il 6 giugno viene inviato insieme alla fregata Yarmouth a bombardare Port Stanley ed alle 04:00 del mattino la sala operativa rileva sul radar Type 992 un contatto aereo che si muoveva lentamente sulla East Falkland; poichè il contatto era al di fuori della zona di sicurezza costruita attorno all'area di sbarco e non risultavano mezzi inglesi la cui presenza fosse stata notificata alla task force, dopo alcune verifiche venne lanciato un missile Sea Dart che centrò il bersaglio. Risultò più tardi che un elicottero Gazelle inglese inviato in missione risultava disperso. Dopo una prima indagine negativa alla fine delle ostilità, una seconda stabilì che era stato un Sea Dart ad abbattere l'elicottero. Tuttavia, la centrale operativa di combattimento aveva applicato correttamente le regole di ingaggio in vigore[4]. Più tardi, il radar intercettò altri piccoli bersagli, questa volta sul mare. Controllando col proiettore, la nave le identificò come degli LCU inglesi che stavano dirigendosi verso Bluff Cove.

 
La HMS Cardiff ancorata dietro la piccola HMS Tiger Bay alle isole Falkland durante la guerra. Riconoscibile la zona del ponte di comando con sopra i radar di scoperta e tiro.

Il 13 giugno alcuni contatti vennero rilevati sulla costa sud delle isole, quasi tutti diretti a nord; uno di essi si diresse invece attraverso la terraferma verso la parte nord di Port Stanley, ma fu agganciato dal radar di puntamento ed abbattuto da un missile Sea Dart; con la conferma dell'abbattimento arrivò l'identificazione del bersaglio, un bombardiere Canberra, che risultò l'ultimo mezzo aereo abbattuto durante la campagna[5]. Alle 14:05 il generale Menendez firmava la resa delle forze argentine sulle isole.

La prima guerra del golfo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra del Golfo.

Quando l'Iraq di Saddam Hussein invase il Kuwait il 2 agosto 1990, il Segretario di Stato per la Difesa della Gran Bretagna annunciò che il contributo militare del paese nell'area in questione sarebbe aumentato. Si formò una coalizione di nazioni e una forza navale congiunta entrò nel Golfo Persico, neutralizzando la Marina Irachena e passando poi ad operare missioni di bombardamento a terra e di sminamento, in attesa dello sbarco anfibio delle truppe di terra.

Nel settembre 1990 la Cardiff, insieme alla Brazen e alla London formò il Gruppo "X-Ray" e si diresse nel Golfo per rilevare le navi britanniche presenti in precedenza: la Battleaxe, la Jupiter e la York. Insieme alla Gloucester fece parte del gruppo di scorta aerea alle portaerei statunitensi Midway, Ranger e Theodore Roosevelt. Inoltre la nave si occupò anche della difesa di superficie e di tutte le operazioni connesse alla sicurezza della Task Force.

 
L'elicottero Westland Lynx n. 335 imbarcato sulla Cardiff durante la Guerra del Golfo

L'elicottero Westland Lynx n. 335, imbarcato sulla nave, partecipò alle operazioni congiunte con i Seahawk americani durante la guerra. Gli elicotteri americani mancavano di un efficace missile antinave, ma avevano maggiori capacità di sorveglianza rispetto ai mezzi inglesi. Quindi una volta individuato il bersaglio dagli elicotteri americani, i mezzi inglesi procedevano ad attaccarlo con i loro missili Sea Skua. In effetti l'elicottero partecipò a molte più operazioni di combattimento rispetto alla nave madre. Il 24 gennaio 1991 il Lynx individuò tre posamine Iracheni al largo dell'Isola di Qaruh, affondandone due. Più tardi nella stessa giornata l'isola venne conquistata dalle forze della Coalizione, divenendo la prima parte di territorio del Kuwait liberata. Cinque giorni più tardi l'elicottero partecipò insieme ai mezzi provenienti dalla Gloucester e dalla Brazen all'attacco contro navi da guerra Irachene in rotta verso la Battaglia di Khafji. Il gruppo "X-Ray" venne rilevato negli ultimi giorni di gennaio dal Gruppo "Yankee", composto dalle navi Brave, Brilliant, Exeter e Manchester.



voci correlate

Note

  1. ^ One Hundred Days, woodward
  2. ^ One Hundred Days, woodward
  3. ^ One Hundred Days, woodward
  4. ^ One Hundred Days, woodward
  5. ^ One Hundred Days, woodward

Bibliografia

  • John Sandy Woodward, One Hundred Days - The Memoirs of the Falkland Battle Group Commander, London, Blue Jacket Books, 1992-1997, ISBN 1557506523.

Collegamenti esterni