Stamira, o anche Stamura (fl. XII secolo), è un'eroina anconetana.

Nel 1174 la città di Ancona è posta sotto assedio dall'arcivescovo di Magonza Cristiano di Buch, per conto di Federico Barbarossa.

Contro la città di Ancona sono schierate le maggiori potenze del tempo. In uno scontro fu gettata una botte con della resina e della pece davanti agli steccati degli attaccanti per impedirne l'ingresso, ma era molto pericoloso accenderla. Andò una vedova di nome Stamira, con un'ascia spezza la botte ed il fuoco che si sviluppò distrusse parte delle macchine da guerra degli assedianti. Grazie a questo fatto gli anconetani poterono uscire, per un breve periodo, dalle mura in modo da rifornirsi di cibo. Alla fine la città riuscì, ancora una volta, a respingere il desiderio di conqusta del Barbarossa.

La questione, ancora irrisolta, del nome è così spiegata dal poeta vernacolare Ferruccio Marchetti:

(dialetto anconitano)
«El Corso tuti el chiamene Stamira;

la Sucietà, la chiamene Stamura; sta gente lège, guarda, studia, gira;

ma qual è 'l nome suo, miga è scigura.»
(italiano)
«Il corso tutti lo chiamano Stamira;

la società, la chiamano Stamura; questa gente legge, osserva, studia, va in giro; ma su quale sia il suo nome, mica è sicura.»

La città ricorda la sua eroina con una targa posta all'ingresso della Mole vanvitelliana, nel 1904 venne inaugurato un bassorilievo in tema realizzato dal laboratorio dello scultore Ettore Ferrari nel cortile della Prefettura di Ancona relegato poi, per lo scarso gradimento mostrato dalle autorità del tempo, nell'atrio dell'attuale scuola elementare "Leonardo da Vinci" sempre ad Ancona, inoltre, nel luglio 2005 le è stata dedicata una statua in bronzo dello scultore Guido Armeni tra la piazza e la via a lei intitolate (rispettivamente piazza Stamira e corso Stamira). Anche il pittore anconetano Francesco Podesti ha dipinto un quadro che ritrae l'eroico gesto, custodito presso la pinacoteca comunale.

Bibliografia

  • Chiara Censi. Stamira. Ancona, edizioni laboratorio culturale di Ancona, 2004.

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