Antica popolazione del del Latium Vetus. Plinio ne acccena quando ormai la popolazione era estinta da tempo. L'elenco di citta' albensi e' da lui chiamato populi della foederatio albensis. Fra questi ultimi appaiono Albalonga, Cora (Cori), Manates (Tibur), Fidenates (Fidaene), Foreti (Gabii) Accienses (Aricia), Tolerus (Valmontone), ed alcuni che costituivano parte integrante della città di Roma: Velienses (Velia), Querquetulani (Celio), Munienses (Quirinale, ma secondo alcuni storici trattasi di Castrimoenium) ecc.

Gli albensi confinavano con gli axantini ed iscritti alla stessa tribu' Fabia. Nell'agro di Scansano e' stato ritrovato un cippo conterminale con l'epigrafe " ALBENSIUM FINES ". Secondo le ricostruzioni archeologice gli albensi occupavano una area comprendente San Pelino, Scurcola, Poggio Filippo, Scanzano, Santo Stefano e Santa Anatolia.

Alcune monete albensi (risalenti tra il 303 ed il 263 a.C.) ritrovate durante alcuni scavi su un verso raffiguravano la scritta "ALBA" e un aquila che stringe tra gli artigli tre dardi e sul retro la testa di un guerriro con elmo.

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