Cles
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Cles è un comune di 6.789 abitanti della provincia di Trento. È capoluogo del comprensorio della Val di Non.
Sono presenti una stamperia Mondadori ed un ospedale, che serve buona parte della valle, anche per la sua posizione strategica. Oltre ad un istituto comprensivo (scuola elementare e media) sono presenti anche alcune scuole superiori: la scuola professionale E.N.A.I.P., l'Istituto tecnico commerciale e per geometri Carlo Antonio Pilati, Licei classico, scientifico (bilingue, informatico) socio psico-pedagogico e linguistico, e l'istituto magistrale. In questi istituti affluisce buona parte degli studenti delle valli di Non e Sole, e recentemente "L'Espresso" ha citato il liceo scientifico Bertrand Russell di Cles tra i migliori al mondo[senza fonte].
Storia
In epoca romana Cles era un Emporium antichissimo, vale a dire il più importante centro della Valli di Non e di Sole, al quale la gente occorreva da tutte le parti per affari, per traffici, mercanti e specialmente per il culto delle divinità pagane. Avvenuta poi, dopo l’anno 400 d. C., la conversione in massa al Cristianesimo, Cles continuò ad essere centro delle due valli, non solo per gli affari materiali, ma in modo speciale per quelli del culto cristiano.Fu in quell’epoca che furono abbattuti i monumenti del culto pagano e costruita a Cles una chiesa centrale, la prima chiesa della valle, che per molto tempo dovette servire per tutti i cristiani dei dintorni. Allora la gente cominciò a dire ˝ andiamo ad Ecclesiam”. Così, un po’ alla volta, invece di dire Ecclesiam si passò a dire Clesiam, a Clesium e finalmente Cles, che diventò il nome del luogo.
La Tavola Clesiana
Nel 1869 presso le attuali scuole medie (località Campi Neri) di Cles è stata ritrovata la nota Tabula Clesiana o Tavola Clesiana. La tavola è era presente 15 marzo del 46 d.C. e porta inciso l’editto col quale l’Imperatore Tiberio Claudio concedeva la cittadinanza romana agli Anauni. L’editto di Tiberio fu iscrittosi una tavola di bronzo alta circa 50 cm, larga 38 cm dal peso 7kg. Ai quattro si trovano fori circolari, che dovevano permetterne l’affissione ad una parete. L’iscrizione, ritrovata casualmente nel 1869 nei Campi Neri da alcuni operai intenti a scavare una buca per la calce, oggi è conservata a Trento al museo del Buonconsiglio; una copia è visibile a Cles del Municipio. La Tavola Clesiana, oltre che aver avuto un’importanza rilevante per la storia del Trentino in età romana, è stata indicativa anche per gli eventi politici dell’epoca. Il Trentino era, infatti, impegnato a conquistare l’indipendenza dell’Austria ed il contenuto della Tavola Clesiana aveva rinforzato il sentimento dell’apparenza alla cultura italiana degli Anauni.
Bernardo Clesio
Storicamente Cles è importante anche perché in questa cittadina è nato Bernardo Clesio (in tedesco Bernhard von Cles o Bernhard von Gloss) (Cles, 11 marzo 1485 – Bressanone, 30 luglio 1539). Dapprima cardinale italiano poi principe vescovo di Trento. Clesio fu molto attivo nell'organizzazione del Concilio di Trento voluto per bloccare l'espansione della Riforma Luterana.
Il Palazzo Assessorile
Uno scrigno di arte e di storia. Si presenta così il Palazzo Assessorile a Cles, al centro di un ambizioso restauro che ha riportato l’edificio all’antico splendore, restituendogli le linee architettoniche originali.Il Palazzo Assessorile ha riaperto i battenti in occasione della Giornata di primavera promossa dal Fai (Fondo Ambientale Italiano) avvenuta nel marzo del 2009.La struttura inizialmente è stata adibita a deposito per le derrate alimentari, trasformandosi poi in una dimora nobiliare e successivamente nella sede del Capitanato delle Valli. Quindi ha ospitato le carceri, prima di diventare la sede del Municipio e del Consiglio Comunale. Si tratta quindi di un edificio che conserva in sé tutte le valenze amministrative, politiche e sociali degli ultimi 8 secoli ed è certamente il più antico testimone della storia clesiana. E' un elegante e arcigno edificio tardogotico fortificato che si erge al centro borgata di Cles. Cresciuto attorno a una torre del XII secolo ricoprì, come abbiamo già detto, durante la sua storia secolare sia il ruolo di ricca abitazione urbana di famiglie nobiliari locali (i Cles, i Sant'Ippolito, i Thun), sia il ruolo di palazzo pubblico con funzioni giudiziarie (dal 1679). L'aspetto attuale del palazzo è frutto dell'ampliamento voluto dai signori di Castel Cles alla fine del Quattrocento. All'esterno conserva un'armoniosa facciata gotico/rinascimentale, impreziosita da bifore in gotico veneziano e da un esteso affresco di scuola nordica, datato 1482, rappresentante due angeli che sorreggono l'insegna araldica dei Cles, inoltre la merlatura, le feritoie, le caditoie sotto il tetto conferiscono alla struttura un aspetto austero. Nel 1679, sopra il portale gotico, è stata murata dalla comunità clesiana una lapide per ricordare la nuova destinazione d'uso del palazzo: in quel periodo l'edificio diventava sede degli uffici dei giudici delle Valli di Non e di Sole, detti appunto Assessori, e delle prigioni. L'interno conserva interessanti portalini quattrocenteschi in pietra lavorata e soprattutto numerose sale su due distinti piani con affreschi rinascimentali datati 1543, opera di diversi pittori, fra i quali probabilmente Marcello Fogolino e Domenico Brusasorci. I preziosi soffitti lignei hanno decorazioni floreali e insegne araldiche di diverse famiglie della nobiltà locale. Il terzo piano, quasi interamente affrescato, ospitava le prigioni seicentesche. Nel corso del Novecento l'edificio ha perso la sua funzione giudiziaria, ereditata dall'antistante Palazzo Dal Lago, ed è diventato prima sede del Municipio, quindi elegante luogo d’esposizione d'arte.
Il Castel Cles
Sulla cima di un promontorio, nel centro geografico della Val di Non, giganteggia la mole del castello dei Signori di Cles. Il maniero si rispecchia oggi nelle acque del lago artificiale di Santa Giustina che celano all'ignaro visitatore il ruolo che il castello ha svolto nei secoli; esso era infatti posto, sin dall'epoca romana, sulla collina per sorvegliare il ponte in legno che collegava la borgata di Cles all'Alta Anaunia. La fortezza, sviluppatasi forse attorno ai resti di una torre di vedetta romana, era inizialmente appartenuta ad una consorteria di tipo comunitario, come fa intuire la presenza di più torri. Da questa cerchia emerse attorno al Mille la famiglia dei Signori di Castel Cles, il cui capostipite è Vitale de Clesio (documento del 1114) e il cui più illustre personaggio fu Bernardo Clesio, Cardinale e Principe Vescovo di Trento, Cancelliere Supremo nonché presidente del Gran Consiglio segreto del re Ferdinando I. Grande umanista , esponente della cultura rinascimentale italiana, fu promotore di opere di costruzioni di diversi caselli , palazzi e chiese essendosi circondato di architetti e pittori fra i più importanti dell'epoca. All'inizio del 1500 e durante la”Guerra Rustica” del 1525, il castello subì gravi danni che portarono alla decisione di ristrutturare il maniere rendendolo consono, per volere dello stesso Bernardo Clesio, ai canoni rinascimentali. I lavori terminarono nel 1535, come ricorda la lapide murata nel muro di cinta del cortile. Altri lavori di rinnovamento vennero attuati nel 1597, diversi anni dopo la morte del Cardinale (1539), dal nobile Aliprando. Quest'ultimo è ricordato nelle cronache per essere stato arrestato per un mese nelle stesse carceri del suo castello su ordine del re asburgico per impedire che con le sue futili spese portasse alla rovina il casato. Il castello aveva a quell'epoca tre torri; l'ala Nord ed una torre sono scomparse in un incendio doloso nel 1825. All'interno del palazzo baronale chiuso tra le torre dette “tor di qua” e “tor di la”, è un gioiello rinascimentale la “Saletta delle Metamorfosi” affrescata dal pittore di corte Marcello Fogolino con scene tratte dalle Metamorfosi di Ovidio.
Lo stemma di Cles
Il Comune di Cles aveva uno stemma già dal 1881. In esso era rappresentato un edificio caratterizzato da due torri. In uno stemmario, lo stemmario fu descritto così: …chiesa con due torri (ecclesia) …, descrivendo erroneamente l’edificio come una chiesa; in realtà esso rappresentava Castel Cles, che ha due caratteristiche torri gemelle. Nel 1931 Cles inviò al governo di Roma la richiesta di concessione di un nuovo stemma e di un gonfalone, perché fino allora erano stati usati quelli imposti dall’ex Governo Austro-Ungarico: “Il Comune di Cles chiede di portare per stemma una chiesa, emblema del paese, che appunto da ECCLESIA prese il nome”. Fu concesso l’attuale stemma, con questa descrizione: l’elemento essenziale dello stemma è rappresentato da un semplice edificio dotato di una porta e appoggiato su una gradinata. All’apice del tetto a due ali sovrasta un campaniletto cuspidato con una finestrella. I colori argentano e rosso sono quelli dello stemma della famiglia dei baroni di Cles. La corona muraria di comune e le fronde di quercia ed allora, legate da un nodo d’argento e di rosso con nastri bifidi agli estremi completano come ornamenti esteriori. Il gonfalone riportalo stesso stemma ed è descritto così: drappo partito di rosso e di bianco riccamente ornato di ricami d’argento caricato dello stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata in argento.
Chiese
La Chiesa Parrocchiale Di Santa Maria Assunta
Sulla piazza di Cles si affaccia l'antica e monumentale Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta, ricostruita nello stile gotico-rinascimentale fra il 1512 e il 1522. La chiesa è ricordata per la prima volta nel 1128. Il portale maggiore reca nella lunetta un affresco dell'Annunciazione. E' sormontato dallo stemma dei Clesio con iscrizione e da un bel rosone che alleggerisce la facciata dal tetto a due spioventi. Sulla porta di settentrione vi sono un altro stemma della famiglia Clesio e degli affreschi. L'interno è ad un'unica navata ad arco. Una fitta rete di costolature, che scende sulle pareti laterali, orna la volta gotica. La chiesa vanta un notevole fonte battesimale del 1598 e una preziosa argenteria. Finestroni a traforo e un antico orologio fregiano il caratteristico, slanciato campanile gotico. Recentemente la chiesa è stata oggetto di notevoli restauri.
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Maiano
La chiesa di Maiano viene citata per la prima volta in un documento del 1348 e ha origini antichissime, come attestano i ritrovamenti archeologici di strutture e sepolture altomedievali. L'edificio è ad un'aula unica pressoché quadrata, ha un abside poligonale e un campaniletto in facciata. L'interno conserva un prezioso ciclo d'affreschi e un altare di legno intagliato.
Chiesa di San Tommaso a Dres
La Chiesa di San Tommaso è situata a Dres (una frazione di Cles), lungo l'antica strada d'origine romana proveniente da Cles. Si trovano sue notizie in un inventario del Castello di Cles del 1322. Nel corso dei secoli ha subito parecchi rimaneggiamenti.
Chiesa di Santa Lucia a Caltron
La cappella, dedicata a Santa Lucia, si trova nella frazione Caltron; da documenti ritrovati esisteva già nel 1356. Presenta una semplice aula rettangolare coperta con una volta a botte a costoloni e un abside poligonale. Veri gioielli all'interno della chiesa sono l'altare barocco in legno intagliato e dorato e la pala dell'Annunciazione.
Chiesa di San Vigilio a Pez
Nell'antico quartiere di Cles si trova la chiesa più antica della borgata dedicata a San Vigilio. Sul suo sagrato si raccoglievano a parlamentare i capifamiglia di Cles con i rappresentanti della popolazione. La prima notizia della sua esistenza risale al 991. Come tutte le vecchie chiese anauni, ha il tetto a due ripidi spioventi ricoperti di scandole a cuspide. Il portale è rinascimentale e, sulla facciata, vi sono tracce d'affresco. Tutte le superfici interne si presentano affrescate da dipinti del 300 e del 400.
Sport
Cles ha dato i natali al ciclista Maurizio Fondriest ed è sede della squadra calcistica dell'Anaune, unione sportiva fondata nel 1905.
Milita in B1 la squadra locale di pallavolo maschile Anaune Blue City e vi gioca Lorenzo Bernardi.
Amministrazione comunale
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[1]

Variazioni
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1928 aggregazione di territori del soppresso comune di Mechel. [2]
Note
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
Voci correlate
- Franco Tretter, politico trentino nato a Cles.
Altri progetti
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