Ocarina
L'ocarina è uno strumento a fiato di forma globulare allungata costruito in terracotta; aerofoni del genere, genericamente noti anche come arghilofoni, sono strumenti molto antichi e diffusi (con differenti fattezze) presso numerose civiltà arcaiche [1] [2].


Ocarina di Budrio
La versione oggi più nota è l'ocarina di Budrio, che fu inventata a metà del XIX secolo da Giuseppe Donati [3]. La sua forma ovoidale allungata ricorda il profilo di un'oca privata della testa: il nome infatti deriva da ucarina, diminutivo di oca in dialetto bolognese. Presenta un'imboccatura laterale dalla quale si soffia l'aria, che fuoriesce da un labium inferiore generando il suono. La modulazione dei suoni avviene tramite piccoli fori posti lungo il corpo dello strumento che possono essere chiusi dalle dita.
Oltre alla scala diatonica, mediante una digitazione composta, è possibile eseguire anche la scala cromatica.
Esistono ocarine di diverse dimensioni alle quali corrispondono timbri e registri diversi, da molto squillante e penetrante nella più piccola (ocarina soprano) a più scuro e rotondo nella più grande (ocarina basso e contrabbasso).
Storia
Vi sono evidenze che questa classe di strumenti a fiato abbia una origine molto antica, intorno al XII millennio a.C. [1].
Alcuni arghilofoni sembrano aver avuto un certo utilizzo nelle culture mesoamericane e cinesi [4]: lo xun ad esempio è una ocarina cinese molto antica a forma di uovo, ma privo di labium, cioè funziona analogamente al flauto traverso senza l'imboccatura a "fishietto" del flauto dolce; strumenti equivalenti sono lo hun coreano e lo tsuchibue giapponese.
Secondo alcune fonti strumenti in terracotta potrebbero essersi diffusi in Europa dal Mesoamerica dopo le prime spedizioni di Cortés [5][6].
Altri strumenti analoghi all'ocarina erano noti in Europa: un flauto globulare risalente al XV secolo e diffuso in Italia e Germania (costruito con corno di mucca, capra o camoscio, e noto come come Gemshorn o Corno di camoscio), fu descritto da Sebastian Virdung e poi da Praetorius [7][8].
Tuttavia le ocarine in terracotta diffuse in occidente furono considerate fino al XIX secolo poco più che giocattoli, piccoli oggetti artistici o semplici fischietti che potevano modulare pochi suoni (nella tradizione pugliese sono ancora oggi diffusi i "fishietti salentini" [9] e analoghe produzioni artigianali sono diffuse un po' in tutto il sud Italia).
L'invenzione dell'ocarina intesa come strumento musicale occidentale è attribuita al budriese Giuseppe Donati: egli sviluppò l'ocarina a 10 chiavi, che per la prima volta permetteva di eseguire una scala diatonica e cromatica perfettamente intonate su una estensione di una tredicesima. Il primo gruppo musicale ocarinistico budriese cominciò la sua attività agli inizi degli anni 1860 (era inizialmente denominato I Celebri Montanari degli Appennini[10], fatto singolare e ironico dato che Budrio è in pianura) e compì alla fine del XIX secolo anche delle tournée - con notevole successo - in Italia e numerosi paesi europei, diffondendo l'interesse e la passione per questo strumento [2], tanto che in quel periodo alcuni budriesi aprirono dei laboratori di produzione a Milano, Parigi e Londra [3].
Fra alti e bassi, nel XX secolo le ocarine si diffusero ulteriormente: negli Stati Uniti furono persino utilizzate come passatempo per le truppe impegnate nella seconda guerra mondiale [11].
Oggi le ocarine sono diffuse un po' in tutto il mondo: oltre al Gruppo Ocarinistico Budriese, l'ocarina è entrata in uso in alcuni gruppi folkloristici austriaci, sud tirolesi e bavaresi [2], oltre che in altri paesi fra cui Corea, Giappone, Cina, Perù, Francia, Inghilterra e Stati Uniti.
Funzionamento
L'ocarina ha una caratteristica originale rispetto agli altri tipi di flauto: si tratta di un flauto globulare, ovvero ha una camera di risonanza tondeggiante e chiusa, non cilindrica ed aperta come la maggior parte dei flauti. Si tratta dunque di un risonatore semplice, in cui è l'intera massa dell'aria contenuta nello strumento a vibrare. Dal punto di vista fisico si tratta di un risuonatore di Helmholtz (un tubo sonoro chiuso). Questo significa che l'intonazione dipende dal rapporto fra la superficie aperta (numero e diametro dei fori aperti) ed il volume dello strumento (e dunque dalla pressione interna), mentre la posizione dei fori è relativamente ininfluente sull'intonazione (anche se è controproducente applicare fori in vicinanza del labium).
In sintesi il suono viene prodotto come segue:
- Il flusso d'aria viene incanalato nell'imboccatura e si frange contro il labium
- Una parte del flusso entra nella camera di risonanza e ne aumenta la pressione.
- Una volta che la pressione all'interno dello strumento eguaglia la pressione del flusso d'aria il flusso si indirizza verso l'esterno dato che la camera di risonanza è chiusa e non può accogliere altra aria
- L'aria nella camera si decomprime producendo un'onda di pressione
- Una volta calata la pressione nella camera può cominciare un altro ciclo, la cui frequenza dipende dalle dimensioni della cavità e dalla superficie aperta dei fori, che modifica la pressione limite (risonanza di Helmholtz).
Il suono che ne risulta è molto caratteristico, puro e chiaro, sostanzialmente privo di armonici: la ragione di questo è che le dimensioni della cavità sono in genere molto inferiori rispetto alla lunghezza d'onda della frequenza fondamentale prodotta, per cui le frequenze degli armonici superiori sono molto elevate, dunque poco udibili ed a svariate ottave più in alto [12].
I difetti di questo strumento rispetto ad altri tipi di flauto sono la relativa difficoltà di intonazione e la poca flessibilità nel modulare l'intensità del suono.
Come per altri strumenti a fiato è possibile modificare il suono, oltre che mediante la diteggiatura, con un bending del suono causato dall'intensità del soffio. La maggior parte delle ocarine moderne sono intonate in Do ed in Sol (con differenti registri, dal basso al soprano), anche se in passato erano diffuse altre intonazioni (ad esempio Re e Fa).
L'ocarina di Budrio, inventata da Donati nel 1853 [13], utilizza un sistema a dieci chiavi (ovvero 10 fori che sfruttano tutte le dita della mano) ed ha una estensione di una ottava e tre toni (ad esempio da Do2 a Fa3). Agli inizi del XX secolo sono state sviluppate versioni dell'ocarina di Budrio (dal giapponese Takashi Aketagawa nel 1928 [14]) che hanno esteso il sistema di diteggiatura: con 12 chiavi si copre un tono e mezzo in più (ad esempio da La1 a Fa3).
Tipi di ocarina
Sono diffusi tipi di ocarina differenti da quelle di Budrio, e con differenti diteggiature: il più semplice è quello a 4 fori, con cui si può normalmente coprire l'estensione di una sesta maggiore (ad esempio Do - La), ma esiste anche una "ocarina inglese" a quattro fori (che è stata sviluppata nel 1964 da John Taylor [14] [13] e perfezionata da Barry Jennings [15]) che copre una intera ottava. Queste tipologie di ocarine - le più semplici ed economiche sono note anche come "ocarine peruviane" (con varianti a 6-8 fori) - sono generalmente corredate da un laccio per essere indossate al collo. In generale vi sono ocarine con differenti estensioni e forme, alcune con un notevole contenuto artistico, e con un numero di fori che può variare da 3 a 10. Sono state create ocarine anche con altri materiali (ad esempio metallo, legno e plastica).
Esistono anche ocarine doppie (o persino triple) che possono essere suonate in maniera polifonica, le quali possono avere ben più di 12 fori ed una estensione superiore alle due ottave.
Esistono anche modelli dotati di un pistoncino che permette di modificare l'intonazione cambiando il volume interno della camera.
Riassumendo le ocarine possono essere categorizzate come segue:
- Ocarina di Budrio - la versione più nota e tradizionale, con impostazione traversa, a 10 (o 12 chiavi in modelli orientali). Estensione: una tredicesima (10 fori) o una quindicesima (12 fori)
- "Ocarine-pendenti" - Sono piccole e possono essere appese al collo. Vi sono numerose varianti, in genere da 4 a 10 fori. Le più note sono l'"ocarina inglese" (4-6 fori, che con diteggiatura complessa coprono più di una ottava) e l'"ocarina peruviana" (6-8 fori con diteggiatura più semplice)
- "Inline" o "fusion" - Sono un incrocio fra le ocarine peruviane e quella di Budrio, e benché molto compatte utilizzano in genere 10 fori con estensione simile a quella di Budrio, e con una diteggiatura più semplice e lineare. Spesso sono fabbricate in legno
- Ocarine doppie o triple - vi sono molte varianti, che permettono di eseguire melodie polifoniche e di aumentare l'estensione dello strumento tradizionale, mediante l'aggiunta di uno o due fischietti e di altrettante camere di risonanza. Una ocarina impostata sullo stile di Budrio ma doppia può suonare su oltre due ottave, quella tripla si avvicina alle tre ottave.
- Fischietti - piccole ocarine senza fori (o con al massimo uno o due fori), dunque con una minima possibiltà di modulazione dei suoni. Spesso sono oggetti artistici e tradizionali.
Esempi di utilizzo
A parte gli utilizzi folkloristici e ludici, l'ocarina è stata utilizzata anche nella composizione di alcune colonne sonore, come ad esempio in alcuni film di Sergio Leone musicati da Ennio Morricone, oppure in alcuni album musicali come Non al denaro, non all'amore né al cielo (ne Il giudice) di Fabrizio De André.
Questo strumento musicale ha trovato spazio anche nella musica "colta", come in alcune composizioni di Leóš Janáček e György Ligeti.
Negli anni 1930 ebbe un certo successo un gruppo musicale americano che faceva uso dell'ocarina, denominato Sweet Potato Tooters ("sweet potato" è il nomignolo dato dagli anglofoni all'ocarina di Budrio, dalla sua forma che ricorda una patata dolce). Il gruppo incise anche insieme a Bing Crosby, che nel film del 1952 Road to Bali cantò la canzone The little ocarina song.
Nel film di Novecento di Bernardo Bertolucci vi è una scena in cui un gruppo di contadini si ritrovano insieme suonando l'ocarina.
Anche Simon Le Bon dei Duran Duran ha spesso incluso nei brani del gruppo alcuni parti per ocarina.
Nel mondo dei videogiochi, questo strumento musicale gode di grande rilievo in Legend of Zelda: Ocarina of Time, dove grazie alla magica Ocarina del Tempo il protagonista Link può sconfiggere il male.
Galleria di immagini
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Ocarine degli inizi del XX secolo
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Antiche ocarine di Budrio forgiate da Giuseppe Donati
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Una ocarina tenore di fattura austriaca (prima metà del XX secolo)
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Varie ocarine di Budrio esposte all'Ocarina Folk Festival di Budrio, 2009
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"Ocarina inglese": può suonare su una intera ottava con solo quattro fori
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Una ocarina in metallo di fattura francese (Mathieu, Parigi)
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Ocarina "inline" americana
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Varie "ocarine-ciondolo" in un negozio
Bibliografia
- A. Adversi, L'ocarina di Budrio, Bologna, 1963
- A. Molinari Pradelli (a cura di), Il suono dell'argilla: l'ocarina di Budrio 150 anni dopo, Budrio, 2003
- (EN) B. Hall, From mud to music, The American Ceramic Society, ISBN 1574981390
Note
- ^ a b Ocarina, su music.vt.edu, Virginia Tech Multimedia Music Dictionary. URL consultato il 28 aprile 2008.
- ^ a b c Ocarina - Informazioni, su ocarinafestival.eu. URL consultato il 28 aprile 2008.
- ^ a b La storia dell'ocarina, su ocarina.it. URL consultato il 28 aprile 2008.
- ^ History of the Ocarina, su stlocarina.com, STL Ocarina. URL consultato il 28-04-2008.
- ^ History of the Ocarina, su songbirdocarina.com, Song Bird Ocarina. URL consultato il 28-04-2009.
- ^ A Brief History, su terryrileyvesselflutes.com, Terry Riley Vessel Flutes. URL consultato il 28-04-2009.
- ^ History of the Ocarina, su songbirdocarina.com, Song Bird Ocarina. URL consultato il 28-04-2009.
- ^ Il flagioletto e gli altri tipi di flauti diritti, su musica-antica.info. URL consultato il 28-04-2009.
- ^ Fischietti salentini, su culturasalentina.forumattivo.com. URL consultato il 10-05-2009.
- ^ Gruppo Ocarinistico Budriese, su ocarina.it. URL consultato il 06-05-2008.
- ^ Brief History of the Ocarina, su mountainsocarina.com, Mountain Ocarinas. URL consultato il 04-05-2008.
- ^ Fisica Onde Musica: fishietto e ocarina, su fisicaondemusica.unimore.it, Università di Modena e Reggio Emilia. URL consultato il 13-05-2009.
- ^ a b Ocarina Fingering Charts (Tabelle di diteggiatura delle ocarine), su greenverdugo.com. URL consultato il 01-05-2009.
- ^ a b History of Ocarina, su ocarina-vale.com. URL consultato il 06-05-2009.
- ^ The Sounds Of Ceramics, su clayz.com. URL consultato il 01-05-2009.
Altri progetti
- Wikibooks contiene testi o manuali su ocarina
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ocarina
Collegamenti esterni
Produttori
- Sito ufficiale dell'Ocarina di Budrio
- Claudio Colombo, costruttore di ocarina (Verbania)
- Ogawa Ocarinas (Giappone)
- Ocarina-Workshop (Austria)
- Ocarina Workshop (UK)
- Noble Ocarina (Corea)
- Maparam, ocarine doppie e triple (Corea)
- Woodsound, ocarine in legno (Corea)
- Paolo Gavelli, ocarinista e promoter esclusivo per l'Europa di Woodsound e Maparam
- Hind Musical Instruments, ocarine in legno (USA)
- Mountains Ocarinas, ocarine "inline" in legno e altri materiali (USA)
Musei
- Museo dell'Ocarina e degli Strumenti musicali in terracotta, via Garibaldi 35, Budrio