Primo Impero bulgaro

impero nell'Europa sud-orientale (681-1018)

Template:Storia bulgaria Il Primo Impero bulgaro (in bulgaro: Първа българска държава, Părva bălgarska dăržava) è uno stato medievale esistito dal 681 al 1018.

Al culmine della sua espansione comprendeva la maggior parte della penisola balcanica ed era bagnato da tre mari, il mar Nero a est, il mar Egeo a sud e il mar Adriatico a ovest.

Fu succeduto dal Secondo impero bulgaro costituito nel 1185.

Gli inizi

Nel 632 il khan Kubrat unificò tutte le tribù bulgare sotto il proprio dominio, per cui storicamente è da questa data che si può parlare di uno stato bulgaro.

 
Rovine di Pliska

Nel 681 il suo successore Asparuh, nella battaglia presso la foce del Danubio, riuscì a vincere le truppe dell'imperatore Costantino IV di Bisanzio, e, tra l'altro, impose come conseguenza una retta annua che Bisanzio avrebbe dovuto pagare al khanato. Questa servitù è storicamente molto importante in quanto significava il riconoscimento ufficiale dello stato bulgaro.

In quell'epoca lo stato comprendeva la parte nordorientale dell'odierna Bulgaria; ad est si estendeva fin sul Mar Nero, a sud fino la Stara Planina (Monti Balcani), ad ovest il confine era sull'Iskăr, a nord sul Danubio. La prima capitale fu Pliska.

Tra khanato e impero

Fu il khan Krum (803-814) ad allargare i confini dello stato, con le vittorie sugli Avari all'est e sui Bizantini al sud. Nell'809 debellò i Traci conquistando Serdica che venne rinominata Sredez e che in seguito (1376) sarebbe diventata l'odierna Sofia. L'imperatore Niceforo I di Bisanzio conquistò e incendiò la capitale Pliska, il che provocò un duro contrattacco da parte di Krum che affrontò gli avversari sui passi montani della Stara Planina sterminandovi le truppe ed uccidendo lo stesso Niceforo (811). Sotto il dominio di Krum i confini della Bulgaria con i Magiari si spostarono sul il fiume Tisa (Tibisco), mentre ad est fecero arretrare i turbolenti Peceneghi fino al Nistro (Dniestr). A sud i confini raggiunsero il Rila.

Il successore di Krum, Omurtag (816-831) stipulò un trattato trentennale di pace con i Bizantini che favorì un periodo di sviluppo culturale. Vi furono costruiti, tra l'altro, i maggiori monumenti di Pliska e di Madara. Gli seguì sul trono Boris I (852-889) che abbandonò il titolo di khan per quello di zar; durante il suo regno i fratelli Cirillo e Metodio elaborarono il primo alfabeto slavo (863) ed il cristianesimo divenne religione di stato (865).

Da Simeone il Grande a Pietro I

 
Il primo impero bulgaro ai tempi di Simeone il Grande

Con la salita al potere di Simeone il Grande (893-927) iniziò il cosiddetto periodo d'oro della letteratura bulgara. L'impero aveva raggiunto l'apogeo del potere politico e territoriale. Dopo la vittoria sui Bizantini presso il fiume Acheloo nel 917, il dominio bulgaro si estese fino a Gallipoli, includendo la Macedonia e prendendo sotto protezione l'alleata Serbia.

Ma le guerre portarono la povertà. Il peso dei doveri che il popolo doveva sopportare portò grave malcontento. Al tempo di Pietro I (927-960) sorse il movimento dei bogomili che incitavano la gente alla disobbedienza civile, per cui furono pesantemente perseguitati. Ma le loro dottrine, variamente interpretate ed adattate, minarono alla base l'impero bulgaro.

La rivincita di Bisanzio

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L'Impero bizantino nel 1025

Nel 968 Svjatoslav principe di Kiev, alleato dell'imperatore bizantino Niceforo II Foca, procedette all'annessione della Bulgaria nordorientale. Fu l'inizio di una serie di ostilità contro i Bulgari, aggrediti in sequenza praticamente da tutti i popoli confinanti. Sebbene poi Svjatoslav si accordasse con Boris II (969-971), l'esercito bizantino non perse l'occasione di infierire sui Bulgari. Imprigionato Boris, il territorio bulgaro veniva pesantemente menomato all'est ed al sud. La parte occidentale dell'impero non resse a lungo. Nel 1014 l'esercito di Basilio II di Bisanzio annientò le forze dello zar Samuil e nel 1018 fu presa Ohrid. Fu la fine del primo impero bulgaro.

La sottomissione a Bisanzio (1018-1185) fu un difficile periodo per i Bulgari. Il popolo era stremato anche dalle distruttive incursioni dei Peceneghi e dai passaggi dei crociati nel 1096 e nel 1147. Le terribili condizioni di vita fecero proliferare a dismisura il bogomilismo, portando ulteriori disagi che finirono per svilire totalmente la popolazione.