Guerre apache

serie di guerre tra le popolazioni indigene e l'esercito statunitense nella seconda metà del XIX secolo
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Le Guerre Apache furono combattute durante la seconda metà del XIX secolo tra gli Stati Uniti e molte tribù stazionate oggi nei Stati uniti sudoccidentali. A queste guerre parteciparono anche civili americani che messicani.
Anche se minori per numero ed armamento, gli Apache riuscirono a resistere e ad affrontare le offensive militari, grazie alla loro buona conoscenza del terreno. In generale, l'avversione contro gli indigeni fu causato dai giornali, e da coloro che erano interessati alle risorse della zona.
Alcuni storici raggruppano gli Apache ed i Navajo poiché hanno una lingua (l'athapascano) ed una cultura simile.
Gli Stati Uniti si scontrarono con i Navajo e gli Apache (che si chiamano tra loro Inde, T`Inde, N`ne = "Popolo") per il possesso delle terre e per cause commerciali. Spesso i nativi americani erano provocati dai colonizzatori bianchi, da speculatori, o dalle politiche federali in via di sviluppo. Leader apache come Mangas Coloradas dei Bedonkohe, Cochise dei Chokonen (noti anche come Chiricahua), Victorio della banda Chihenne, Juh della banda Nednhi, Delshay dei Tonto, e Geronimo dei Bedonkohe, condussero una guerra e dei raid contro i non-apache e resistettero ai tentativi dei militari, condotti con la persuasione o con la forza, di deportarli in varie riserve.
Le guerre Apache furono le ultime tra le guerre indiane benché, dal punto di vista delle risorse e delle perdite umane, furono la più pesante.

Tribù Apache del XVIII secolo

Eventi dopo la guerra messicano-statunitense

 
Mangas Coloradas

Quando gli Stati Uniti entrarono in guerra contro il Messico, molte bande Apache promisero di lasciar transitare in sicurezza i soldati statunitensi, attraverso i loro territori. Quando gli Stati Uniti nel 1846 ripresero possesso dei precedenti territori messicani, il capo Mangas Coloradas firmò un trattato di pace, rispettandoli come conquistatori delle terre messicane. Si trattò di un trattato non facile tra gli Apache ed i nuovi colonizzatori degli USA che con l'influsso delle miniere d'oro intorno alle Santa Rita Mountains portò al conflitto. Nel 1851 vicino Pinos Altos, vicino ai campi minerari, Mangas Coloradas fu personalmente attaccato da un gruppo di minatori che lo legarono ad un albero e lo picchiarono gravemente. Simili incidenti continuarono, a violazione del trattato , portando ad una rappresaglia degli Apache. Nel dicembre del 1860, 30 minatori sferrarono un attacco di sorpresa ad un accampamento di Bedonkohes sulla sponda ovest del Mimbres River. In accordo allo storico Edwin R. Sweeney. i minatori «...uccisero quattro indiani, e catturarono 13 donne e bambini». Seguirono ritorsioni da parte degli Apache , con raid contro cittadini statunitensi e le loro proprietà, Questo periodo a volte è chiamato Guerra Apache.
All'inizio del 1861, il tenente George N. Bascom e le truppe statunitensi attirarono Cochise, principale capo dei Chokonen, la sua famiglia e parecchi altri guerrieri in una trappola ad Apache Pass nell'Arizona del sud.
Cochise riuscì a scappare ma la sua famiglia ed i guerrieri rimasero in cattività. I negoziati non ebbero successo e scoppiarono i combattimenti. Il Bascom Affair finì quando i fratelli di Cochise ed altri guerrieri furono impiccati.
Successivamente, sempre nel 1861 Mangas Coloradas e Cochise, suo genero, legati in alleanza, si accordarono per portare tutti gli Anglo-Americani fuori dai territori Apache. Tutto ciò avveniva insieme al capo Juh ed al famoso guerriero Geronimo. Sebbene la meta non fu mai raggiunta, la popolazione bianca fu via via ridotta per pochi anni durante la guerra civile americana. Nell'estate del 1862 Mangas Coloradas, dopo la guarigione da una ferita di pallottola al torace, si incontrò con un intermediario, per stipulare una pace con gli Americani. Nel gennaio 1863 decise di incontrarsi personalmente con i leader militari statunitensi a Fort McLane vicino Hurley nel sud del New Mexico. Mangas arrivò con una bandiera bianca di tregua per incontrarsi con il Generale di brigata Joseph Rodman West, un ufficiale della milizia californiana ed un futuro senatore della Louisiana.
Alcuni soldati armati lo presero in custodia e viene riportato che West diede l'ordine di esecuzione alle guardie. Quella notte Mangas fu torturato, e quando provò a fuggire fu fucilato ed ucciso. Il giorno seguente i soldati statunitensi gli tagliarono la testa, la bollirono ed inviarono il cranio allo Smithsonian Institution. La mutilazione del corpo di Mangas ebbe l'unico effetto di aumentare la ostilità tra gli Apache e gli Stati Uniti.

Eventi dopo la guerra civile americana

La guerra civile americana occupò molti soldati del sud del Paese, incluso il generale James Henry Carleton, che decise di rimuovere i Navajos e gli Apache dalle riserve. Inizialmente il fine era rendere il la valle del Rio Grande sicura per gli insediamenti e per fermare i raids contro i bianche che attraversavano la zona. Nel tardo 1860, Carleton cominciò a forzare le varie bande di Apaches Mescalero nella riserva di Fort Sumner. Carleton arruolò l'amico di un tempo dei Navajo Kit Carson, di radunarli, distruggendo i raccolti, il bestiameed inviandoli sulla The Long Walk fino a Sumner. Soldati e civili perseguitarono varie bande di Apache per una varietà di ragioni tra gli anni sessnta e ottanta del XIX secolo.

Geronimo e i Chiricahua

 
George Crook

Geronimo è probabilmente il guerriero apache meglio conosciuto di quel periodo, ma certamente non fu l'unico. Apparteneva agli Apache Chiricahua, e al sua storia e la sua storia è tipica di altre tribù e dei loro leader. Dopo due decadi di guerriglia, Cochise, uno dei leader della tribù Chiricahua, scelse di fare la pace ed accettò di insediarsi in una riserva nelle Chiricahua Mountains. Poco dopo Cochise morì; era il 1874. Per un cambio di politica il governo degli Stati Uniti, decise di spostare i Chiricahua nella riserva di san Carlows nel 1876. Metà di loro si piegarono ed accettarono, mentre l'altra metà, guidata da Geronimo, scappò in Messico.
Nella primavera del 1877 i militari USA catturarono Geronimo e lo portarono alla riserva di San Carlos. Restò lì fino a settembre 1881, quando un insieme di soldati accampati attorno alla riserva, gli fece nascere la paura di poter essere imprigionato per i fatti precedenti. Fuggì nuovamente in Messico, portando con sé 700 Apache. Nell'aprile dell'anno seguente, Geronimo tornò a San Carlos con cavalli ed armi, liberò il rimanente degli Apache, portando molti di loro in Messico.

 
Geronimo (primo a destra) ed i suoi guerrieri il 27 marzo 1886 prima di incontrare il generale Crook

Nella primavera del 1883, il generale George Crook fu messo in carica nelle riserve di Arizona e Nex Mexico. Con 200 Apache , si trasferì in Messico, trovò il campo di Geronimo e lo convinse a ritornare nella riserva di San Carlos. Crook fece parecchie riforme nella riserva, ma i giornali locali lo criticarono aspramente, per il suo essere troppo indulgente, e demonizzarono Geronimo. Il 17 maggio 1885 Geronimo, sotto l'intimidazione della richiesta di morte stampata nei giornali locali, fuggì nuovamente in Messico.
Nella primavera del 1886 Crook andò alla ricerca di Geronimo, e lo catturò appena oltre il confine con il Messico. Alcune testimonianze riportano che mentre stavano incontrandosi per negoziati, a molti degli Apache furono date bevande alcooliche molto forti ed alimentarono chiacchiere da un proprietario di ranch locale. Geronimo e il suo gruppo fuggirono e Crook e non riuscì a raggiungerli. Il Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti riprese Crook per ll fallimento ed egli si dimise. Egli fu sostituito dal Brigadiere generale Nelson Miles, nell'aprile del 1886.
Miles impiegò oltre due dozzine di punti eliografici, coordinando 5000 soldati, 500 scout apache, 100 scout navajo e migliaia di miliziani civili contro Geronimo ed i suoi ventiquattro guerrieri. Geronimo fu trovato nel settembre 1886 dal tenente Gatewood e convinto a rinunciare dal generale Miles. Geronimo e molti altri Apache (compresi alcuni scout) furono inviati a Fort Marion in Florida. Molti morirono qui. I bambini apache furono portati alla Carlisle industrial indian School in Pennsylvania, e cinquanta di essi vi morirono. Nel corso dei ventisei anni successivi ad alcuni apache deportati in Florida fu consentito di ritornare nel sudovest, ma Geronimo fu detenuto nella base di Fort Still in Oklahoma.

Si potrebbero raccontare storie simili a quella di Geronimo per molti altri gruppi apache.

Voci correlate

Bibliografia

  • Bigelow, John Lt "On the Bloody Trail of Geronimo" New York: Tower Books 1958
  • Bourke, John G., On the Border with Crook, Time-Life Books, 1980, ISBN 0809435853.
  • Cochise, Ciyé "The First Hundred Years of Nino Cochise" New York: Pyramid Books 1972
  • Davis, Britton "The Truth about Geronimo" New Haven:Yale Press 1929
  • Geronimo (edited by Barrett) "Geronimo, His Own Story" New York: Ballantine Books 1971
  • Kaywaykla, James (edited Eve Ball) "In the Days of Victorio: Recollections of a Warm Springs Apache" Tucson: University of Arizona Press 1970
  • Lavender, David. The Rockies. Revised Edition. N.Y.: Harper & Row, 1975.
  • Limerick, Patricia Nelson. The Legacy of Conquest: The Unbroken Past of the American West. N.Y.: W.W. Norton, 1987.
  • Smith, Duane A. Rocky Mountain West: Colorado, Wyoming, & Montana, 1859-1915. Albuquerque: University of New Mexico Press, 1992.
  • Thrapp, Dan L., The Conquest of Apacheria, Norman, OK, University of Oklahoma Press, 1979, ISBN 0806112867.
  • Williams, Albert N. Rocky Mountain Country. N.Y.: Duell, Sloan & Pearce, 1950.

Collegamenti esterni