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Portale:Marina - Progetto:Marina - Quadrato ufficiali - Categoria:Marina
 
 
modificaIntroduzione
Immagine di una nave di medie dimensioni.

La nave è un'unità complessa, ovvero un mezzo di trasporto, studiato per il trasporto su acqua di merci o persone. Le unità naviganti di notevole grandezza, conducibili da una comunità più o meno grande chiamata equipaggio, assumono la denominazione di "nave". Ecco che a questo punto abbiamo, navi da passeggeri, navi da crociera, navi traghetto, navi petroliere, navi da carico, navi portacontainer e navi da diporto le quali a norma del regolamento per la nautica da diporto, sono quelle unità naviganti a scopo lusorio di lunghezza superiore ai 24 metri. Sono definite invece imbarcazioni i mezzi navali e/o nautici di esigue dimensioni conducibili anche se a motore da una sola persona (vedi imbarcazioni di salvataggio, imbarcazioni per il servizio per le navi in rada, imbarcazioni

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"Sempre la pratica dev'essere edificata sopra la bona teoria."

(Leonardo da Vinci, citato in Patrizia de Mennato, La ricerca «partigiana», Libreria CUEM, Milano 1994)

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Ottobre 1911, navi italiane si dirigono verso Tobruk. L'unità capofila è una nave da battaglia classe Regina Elena

La Regia Marina fu l'armata navale del Regno d'Italia fino al 1946, anno in cui con la proclamazione della Repubblica assunse la nuova denominazione Marina Militare.

Con la caduta di Gaeta il 15 febbraio 1861, la fine del Regno delle due Sicilie sancì l'unione della piccola Real Marina Sarda alla Marina borbonica, che contribuì con equipaggi esperti e navi di buona qualità, al suo potenziamento. Il 17 marzo successivo, con la proclamazione del Regno da parte del Parlamento di Torino, nacque la Regia Marina e l'assertore più convinto della necessità per il Regno d'Italia di dotarsi di una forza navale potente che amalgamasse le competenze delle marine preunitarie, il conte Camillo Benso di Cavour (allora Presidente del Consiglio), non mancò di ribadire il proprio impegno di fare l'Italia una nazione di spiccato carattere marittimo:

«Voglio delle navi tali da servire in tutto il mediterraneo, capaci di portare le più potenti artiglierie, di possedere la massima velocità, di contenere una grande quantità di combustibile [...] consacrerò tutte le mie forze [...] affinché l'organizzazione della nostra Marina Militare risponda alle esigenze del Paese»

L'impegno di Cavour portò ad un notevole sviluppo della flotta, che si interruppe con la battaglia di Lissa; perché la Regia Marina tornasse a dotarsi di navi moderne ci vollero dieci anni, con lo sviluppo della classe Caio Duilio. Grazie ad ingegneri navali come Cuniberti e Masdea vennero prodotte classi di navi interessanti, ma sempre in numero limitato a causa delle necessità di bilancio del paese. [...]

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