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Template:Comune Sant'Olcese (Sant'Orçeise in ligure) è un comune italiano di 5.973 abitanti[1] della provincia di Genova in Liguria.

Geografia fisica

Il comune di Sant'Olcese è situato in val Polcevera[2] e fa parte della Comunità Montana Alta Val Polcevera[3] insieme ad altri quattro comuni liguri. Dista 19 chilometri da Genova. È un comune sparso, formato da diverse frazioni e numerosi piccoli nuclei di case sparse. La sede comunale è posta nella frazione di Piccarello, situata in posizione centrale rispetto alle altre frazioni. Il territorio comunale (che ha una superficie di circa 22 km²) comprende la valle del torrente Sardorella, dove si trovano le principali località, e quella del rio Comago (con l'omonima frazione e il parco di Villa Serra), ma si estende anche su parte della valle del rio Pernecco, affluente del torrente Secca (dov'è il villaggio di Busalletta e dove si snoda il percorso naturalistico di Ciaè) e nella Valbisagno, dove si trova la frazione di Trensasco.

Il corso d'acqua principale è il torrente Sardorella, subaffluente del Polcevera, che nasce dal monte Sella, sullo spartiacque appenninico tra la Valpolcevera e la Valle Scrivia e confluisce nel Secca presso Manesseno, a poca distanza dalla confluenza di questo nel Polcevera.

Le frazioni più popolate sono situate nella bassa valle del rio Sardorella; in particolare Manesseno, per la sua vicinanza a Genova (quartiere di Bolzaneto), nel XX secolo ha visto un notevole sviluppo urbanistico (sia di tipo residenziale che insediamenti commerciali e industriali). Nel fondovalle, a monte di Manesseno si trovano Arvigo e Piccarello (sede comunale) e, risalendo la valle, Sant'Olcese e Vigomorasso sul versante destro, Torrazza, Campi e San Lorenzo di Casanova sul versante sinistro.

Storia

 
Veduta di Trensasco.

Probabilmente, in epoca romana, il suo antico toponimo era Valle Ombrosa che fu poi cambiato in Sant'Olcese come omaggio al vescovo normanno Olcese che, nel V secolo, a causa delle invasioni barbariche nella Gallia, fuggì in queste zone. Le sue reliquie, ritrovate nel 1155, sono oggi conservate nella chiesa parrocchiale del paese, a lui dedicata.

Fin dall'epoca longobarda nella zona operavano i monaci colombaniani della potente Abbazia di San Colombano di Bobbio.

Le prime notizie storiche del piccolo paese risalgono però al 1143 e riguardano la chiesa parrocchiale.

Il paese nel gennaio del 1367 fu coinvolto nelle lotte fra le fazioni politiche che si contendevano il potere nella Repubblica di Genova; durante questi scontri, gli uomini della fazione che faceva capo alla famiglia Fieschi incendiarono la chiesa, poi ricostruita nel 1387. Alcuni anni più tardi, nel 1395, nel corso di nuovi scontri, fu distrutto il castello della famiglia Adorno, che si trovava nella frazione di Vicomorasso.

Nel 1656 la popolazione di Sant'Olcese venne decimata dall'epidemia di peste che colpì la Repubblica di Genova.

Negli anni 1746-1747, quando la Repubblica di Genova fu coinvolta nella guerra di successione austriaca, tutta la Valpolcevera fu invasa dalle truppe austriache guidate dal generale Botta Adorno, ed anche Sant'Olcese subì le conseguenze di quella dura occupazione. Molti abitanti si rifugiarono a Genova, mentre la chiesa fu saccheggiata e molte case, fienili e vigneti distrutti.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

File:Dipinto S Olcese.jpg
Dipinto sulla facciata della chiesa di Sant’Olcese, raffigurante il miracolo dell’orso (secondo una leggenda, il santo addomesticò un orso che terrorizzava il paese, aggiogandolo ad un carro al posto di un bue ucciso dalla belva)
  • Chiesa di Sant’Olcese nella frazione omonima, che dà il nome al comune. Come tante chiese della diocesi di Genova, la chiesa di S. Olcese è citata per la prima volta in un documento storico nel 1143, sul registro delle decime voluto dall’arcivescovo Siro II; il primo parroco di cui si ha notizia è documentato dal 1146. Probabilmente la costruzione della prima chiesa risale ad un’epoca precedente, forse al VII secolo, ad opera dei monaci colombaniani, mentre non esistono documenti che attestino la tradizione secondo cui una chiesa in questo sito fosse stata costruita dallo stesso Sant'Olcese, vescovo normanno riparato in questi luoghi dalla Gallia nei primi anni del V secolo per sfuggire alle invasioni barbariche. I resti mortali del santo sono conservati nella chiesa dal 1155 e dal 1823 sono collocati in un'urna di legno dorato, dono del Card. Luigi Lambruschini, arcivescovo di Genova. La chiesa fu incendiata e distrutta nel 1367 nel corso delle cruente lotte fra le fazioni politiche dell’epoca e ricostruita nel 1387. Fu completamente ricostruita, ampliandola a tre navate e solennemente consacrata nel 1635; nel 1746 fu saccheggiata dalle truppe austriache nel corso della guerra di successione austriaca che coinvolse la Repubblica di Genova. In quell’occasione furono rubati o distrutti anche due quadri raffiguranti episodi della vita del santo vescovo Olcese, opere del pittore Giuseppe Palmieri che si trovavano nella chiesa. Andarono persi anche i registri parrocchiali, mentre le reliquie del santo, salvate dalla distruzione e consegnate all'arcivescovo di Genova Giuseppe Maria Saporiti, furono riportate nella chiesa nel 1749. Nel 1939 fu decisa la demolizione dell’antico campanile che, inclinato verso la chiesa, minacciava di crollarvi addosso e a pochi metri di distanza fu costruito l’attuale, che si presenta, cosa piuttosto insolita in Liguria, staccato dalla chiesa. Oltre alla costruzione del nuovo campanile, nello stesso periodo, per iniziativa dell’allora arciprete mons. Agostino Oxilia furono effettuati diversi lavori di restauro della facciata e degli arredi.
  • Chiesa di Nostra Signora del Rosario e San Bernardo nella frazione di Torrazza del XX secolo.
  • Chiesa di Santa Margherita nella frazione di Casanova dell'XI secolo.
  • Chiesa di Santa Maria Assunta nella frazione di Comago. Secondo una lapide presso la locale chiesa di Sant'Olcese sembrerebbe che fu san Claro nel 407 ad erigere a Comago la primitiva cappella alla Vergine Maria. La prima citazione ufficiale dell'edificio risale al 19 febbraio del 1191 in un antico documento. Un documento attesta che il 20 maggio del 1411 la comunità di Comago fu unita alla parrocchia di Manesseno fino all'11 aprile del 1639, quando il cardinal Stefano Durazzo la costituì in parrocchia indipendente. I primi lavori alla struttura furono eseguiti tra il 1602 e il 1607 dove fu ampliata la costruzione; altri lavori alla navata maggiore e alla volta furono effettuati nel 1790 e in parte rieseguiti cent'anni dopo (1890).
  • Chiesa di San Martino. Sita nella frazione di Manesseno la sua citazione risalirebbe in un atto notarile del 1 febbraio del 1188 come chiesa suffraganea della comunità di Sant'Olcese. Nel 1411 fu unita in un'unica parrocchia assieme a quella di santa Maria Assunta di Comago, successivamente dichiarata autonoma dall'aprile del 1639. La struttura è composta da tre navate a croce latina; nel 1682, per i danni causati dalle intemperie, si dovette provvedere al rifacimento del tetto del coro e della cappella dedicata al Crocifisso. All'interno sono presenti cinque altari in marmo, tra i quali uno intitolato all'Immacolata; qui è esposta una statua lignea dello scultore Anton Maria Maragliano. Gli affreschi presenti nella volta sono del pittore ornatista Achille de Lorenzi, effettuati nel XIX secolo, mentre quelli sopra il coro e nel presbiterio sono opera di Luigi Gainotti.
  • Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano nella frazione di Trensasco. Nella frazione di Trensasco si ha notizia dal 1581 di una cappella intitolata ai Santi Sebastiano e Rocco, succursale della parrocchia di S. Margherita di Casanova. La chiesa attuale fu costruita nel 1870 nei pressi della primitiva cappella ed eretta in parrocchia nel 1951.

Architetture civili

Villa Serra

 
La Villa Serra di Comago

Nei pressi della frazione di Comago, a poca distanza dal torrente Secca, si trova la settecentesca villa Serra-Pinelli, affiancata dalla palazzina neogotica fatta costruire nel 1851 dal marchese Orso Serra. Il complesso architettonico è circondato da un grande parco all’inglese, anch’esso realizzato alla metà del XIX secolo, quando il marchese Orso Serra decise di operare una radicale trasformazione delle proprietà acquistate dalla famiglia Pinelli. Con la collaborazione del marchese Carlo Cusani, imprenditore ed architetto dilettante, Orso Serra fece ristrutturare la villa e costruire la palazzina neogotica in stile Tudor e una torre medioevale. Nel parco circostante, esteso per nove ettari, con ruscelli e laghetti popolati da anatre e cigni, furono anche impiantati alberi esotici ad alto fusto. Nel 1938, alla morte dell’ultima discendente del marchese Serra, il complesso divenne proprietà di un istituto religioso, subì gravi danni durante la seconda guerra mondiale ed ancora durante l’alluvione che colpì la Liguria nel 1970, andando incontro ad un degrado che proseguì fino al 1982, quando fu acquistato dai Comuni di Genova, Sant'Olcese e Serra Riccò, che costituirono il Consorzio Villa Serra. Dopo i primi lavori di restauro durati un decennio, il parco è stato riaperto al pubblico nel 1992. I lavori di restauro sono stati completati nel 2004. Oggi nel parco si tengono anche mostre, eventi, concerti, gare di tiro con l'arco e manifestazioni diverse.

Architetture militari

Forte Diamante

  Lo stesso argomento in dettaglio: Forti di Genova.
 
Forte Diamante

Nel territorio del Comune di S. Olcese si trova il "Forte Diamante", che domina il versante sinistro della valle del Sardorella dalla vetta del monte omonimo (667 m slm), ed è la più arretrata delle strutture difensive che circondavano la città di Genova. Fu costruito nella seconda metà del Settecento e poi completato e trasformato nei primi decenni dell’Ottocento. Il monte, in posizione dominante tra la Valpolcevera e la Val Bisagno costituiva un ottimo posto di osservazione e pare che già nel XIV secolo vi sorgesse una fortificazione, successivamente distrutta. Durante la guerra di successione austriaca, nel 1747, vi si trovavano postazioni militari provvisorie e la zona fu teatro di scontri tra i difensori di Genova e gli austriaci. Subito dopo questa guerra fu decisa la costruzione dell’attuale forte (poi ampliato e modificato dopo il 1815, quando la Liguria entrò a far parte del regno sabaudo). Il 30 aprile 1800, durante il blocco di Genova da parte di austriaci ed inglesi (mentre la città era occupata dalle truppe napoleoniche), nella zona del forte avvenne una violenta battaglia tra truppe austriache e francesi; questi ultimi ebbero la meglio grazie a rinforzi mandati in soccorso degli occupanti del forte. Definitivamente dismesso dal demanio militare nel 1914, il forte andò incontro ad un progressivo degrado, fino al recente restauro a cura del Comune di S. Olcese.

Aree naturali

Sentiero botanico di Ciaè

È un percorso naturalistico creato negli anni ‘80 dai volontari della Guardia Antincendi di Sant’Olcese. Partendo dalla località Ronco, presso il paese di Sant’Olcese, il sentiero scende nella valle del Rio Pernecco (affluente del Secca) e raggiunge il borgo di Ciaè, ormai abbandonato da anni, dove in un’antica costruzione presso un ponte tardo medieveale, anch’esso restaurato, è stato realizzato un rifugio attrezzato con 14 posti letto. Numerosi cartelli esposti lungo il percorso descrivono le specie arboree, tipiche dei boschi liguri, presenti nell’area.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Cultura

Eventi

SantoRockFest

SantoRockFest è un festival di musica rock che si svolge dal 2005 nell'affascinante contesto della Villa Serra di Comago. Il Consorzio Villa Serra mette a disposizione un palco attrezzato in mezzo alla natura che ogni anno accoglie più di 20 gruppi emergenti che si alternano dalle 18 fino alla mezzanotte.

Ispirato al "Borberock Festival" di Borghetto di Borbera (AL), il SantoRock è suddiviso in 3 serate con l'intento di rappresentare le molteplici sfumature della musica rock a 360 gradi con il contributo di bands sempre di ottimo calibro.

SantoRockFest è organizzato da un gruppo di musicisti locali, senza scopo di lucro ed in maniera autonoma ed indipendente, tutto al fine di riunire gli appassionati di musica in un evento all'aperto con stands gastronomici, birra, bancarelle di associazioni musicali e merchandise.

Altre manifestazioni

Altre manifestazioni che si tengono nel comune di Sant’Olcese sono:

  • "Sagra della lumaca", in occasione della festa di Sant'Alberto (seconda domenica di luglio) presso la Società Operaia Cattolica di Manesseno
  • "Sagra della mostardella" nella località Vicomorasso, nel mese di aprile (la mostardella è un tipico salume ligure "povero", che un tempo veniva fatto con gli scarti della lavorazione dei salumi, e viene generalmente consumato fresco, tagliato a fette piuttosto spesse, oppure scottato in padella).
  • "La calza piu' lunga del mondo", nel giorno dell’Epifania è una recente tradizione appendere una enorme calza al campanile della chiesa parrocchiale di Sant’Olcese.
  • Festa con "fave e salame" a Sant'Olcese, in occasione della festa della Liberazione (25 Aprile)
  • "Primo Maggio in Ciaè", nell’omonima località, a cura della locale Guardia Antincendi.
  • Corsa non competitiva "Vai come vuoi", nel mese di maggio.
  • "Ferragosto con gli amici" a Comago il 15 agosto

Cucina

  Lo stesso argomento in dettaglio: Salame genovese di Sant'Olcese.

Il comune di Sant'Olcese è noto per la produzione del tipico salame macinato a grana grossa e a limitata stagionatura, inserito nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani.

Economia

Molta attività economica è legata all'agricoltura con una buona produzione di ortaggi, frutta e vino.ma le attivita' principali sono di carattere artigianale ,industriale e commerciale.

Infrastrutture e trasporti

Strade

Il comune di Sant'Olcese è attraversato dalla Strada Provinciale 2 “di Sant'Olcese” che da Genova Bolzaneto percorre tutta la valle del T. Sardorella, passando per Manesseno, Arvigo, Piccarello, Sant’Olcese e Busalletta e si congiunge poi, nel territorio del comune di Serra Riccò, con la SP3 “di Crocetta d’Orero” che porta a Casella. Da Piccarello ha inizio la Strada Provinciale 43 “di Torrazza” che collega il comune con Molassana, quartiere di Genova nella Valbisagno.

Il casello autostradale piu’ vicino è quello di Genova Bolzaneto sull'Autostrada A7 (Genova-Milano).

Ferrovie

La stazione ferroviaria della rete nazionale più vicina è quella di stazione di Genova Bolzaneto sulla linea Torino-Genova, ma il territorio comunale è attraversato dalla linea ferroviaria secondaria Genova-Casella con fermate a Trensasco, Campi, Pino, Torrazza, Sardorella, Vicomorasso, Sant'Olcese Chiesa, e Sant'Olcese Tullo e Busalletta.

Amministrazione

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Gemellaggi

Sant'Olcese è gemellata con:

Note

  1. ^ Dato Istat al 31/12/2007
  2. ^ Approfondimenti sul sito del Consorzio Territori Tavola Bronzea Alta Valle Polcevera
  3. ^ Approfondimenti sul sito della Comunità Montana Alta Val Polcevera
  4. ^ Dati tratti da:

Bibliografia

  • Vittorina Cosso, Il Comune di Sant'Olcese, Genova, 1998.
  • Giuseppe Brizzolara, Memorie di S. Olcese, Genova, 1926.
  • Stefano Finauri, Forti di Genova, Genova, 2007.
  • R. Zanussi San Colombano d'Irlanda Abate d'Europa - Ed. Pontegobbo
  • Giovanni Ferrero, Genova - Bobbio: frammento di un legame millenario, 2003.
  • A.Maestri. Il culto di San Colombano in Italia. Archivio storico di Lodi. 1939 e segg.
  • Archivum Bobiense Rivista annuale degli Archivi storici Bobiensi (1979-2008). Bobbio

Voci correlate

Collegamenti esterni

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