Intel Turbo Memory
Robson è una tecnologia sviluppata da Intel che, nelle intenzioni del produttore, è destinata a cambiare radicalmente le prestazioni dei PC portatili nell'utilizzo quotidiano.
A marzo 2006 Intel ha annunciato anche Snowgrass, una tecnologia molto simile a Robson, ma pensata espressamente per essere integrata nelle motherboard desktop.
Principi di funzionamento
Il nome completo di questa tecnologia è Robson NVM Cache Technology, ed è basata sull'utilizzo di una particolare memoria di sistema non volatile che opera in maniera analoga ad una cache. Questa memoria, registrando al proprio interno le informazioni e i dati che vengono tipicamente richiesti dal sistema, permette di velocizzarne l'esecuzione essendo di gran lunga più veloce degli hard disk moderni, i quali sarebbero mantenuti come grande memoria dati del sistema. La conseguenza è una risposta maggiormente pronta da parte del sistema e attese molto più ridotte nell'esecuzione delle ordinarie operazioni, nonchè il vantaggio di precaricare il sistema operativo diminuendo le attese all'accensione di quest'ultimo.
Implementazione hardware
Dal punto di vista hardware si tratta di un connubio tra parte hardware e software che prevede l'utilizzo di una memoria NAND Flash con capacità variabile da 64 MB sino a 4 GB, un nuovo controller e driver appositamente sviluppati che effettuano un "pre-caching" (ovvero un "pre-caricamanento") delle informazioni che potranno essere richieste dall'utilizzatore dall'HD in questa memoria.
I primi risultati
Nella dimostrazione fatta da Intel a ottobre 2005, tale memoria era collegata al PC portatile per mezzo di uno slot mini-PCI; è presumibile però che a breve questo verrà soppiantato da uno di tipo mini-PCI Express, in grado di fornire una superiore banda passante complessiva al sistema.
Nel corso della dimostrazione, utilizzando un quantitativo di memoria Flash da 512 MB, il sistema con tecnologia Robson è stato in grado di avviare un'applicazione dopo 2,9 secondi dal comando dato dall'utente. La stessa operazione, in un notebook identico ma sprovvisto di tale tecnologia, ha richiesto 8 secondi di tempo.
Inoltre, il vantaggio di utilizzare una memoria flash per avviare i software non risiede solamente nella maggior velocità di accesso, ma anche in una maggiore durata della batteria: gli hard disk odierni possono consumare fino al 20% su un sistema medio. Se la memoria flash può immagazzinare tutti i piccoli file a cui ha accesso in modo permanente il computer, l'hard disk sarà chiamato in causa meno frequentemente, tramutando i minori consumi in 15-30 minuti in più di batteria disponibili.
Le prime implementazioni
A febbraio 2006 sono emerse alcune voci secondo cui Intel avrebbe deciso di implementare la tecnologia Robson nella sua futura piattaforma mobile per i sistemi Centrino Duo basati sul processore con core Merom, il successore della CPU Yonah alla base dei primi processori dual core destinati ai portatili, Core Duo. Tale piattaforma, destinata a prendere il posto dell'attuale Napa, è conosciuta con il nome di Santa Rosa e arriverà sui mercati nel mese di marzo 2007.
Progetti simili di altre case
Intel non è la sola compagnia che sta sperimentando la memoria flash per incrementare le prestazioni e ridurre i consumi energetici. Per esempio, Samsung ha svelato un hard disk ibrido nel corso del 2005 che combina fino a 1 GB di memoria flash con gli hard disk tradizionali.
Microsoft sta utilizzando la memoria flash per migliorare le prestazioni dei computer. L'azienda ha anche descritto la caratteristica "SuperFetch" di Windows Vista, la quale caricherà precedentemente le librerie di sistema più utilizzate durante il normale avvio del sistema operativo. Le periferiche di archiviazione, come le chiavette USB potranno essere utilizzate per estendere lo spazio di memoria virtuale del computer.