Catania
Template:Avvisobloccoparziale scad Template:Comune Catania (pronuncia fonetica IPA: /kaˈtanja/) è un comune italiano con 297.237[1] abitanti, capoluogo dell'omonima provincia. È il secondo comune della Sicilia per popolazione e per densità abitativa comunale, nonché la più popolata delle città italiane che non sono capoluogo di regione. L'agglomerato urbano comprende una popolazione di circa 580.000 abitanti,[2] mentre l'area metropolitana ne conta circa 750.000[3].
Distrutta più volte da eruzioni vulcaniche (la più imponente, in epoca storica, è quella del 1669) e da terremoti (i più catastrofici ricordati sono stati quelli del 1169 e del 1693).
Il suo centro storico è stato dichiarato patrimonio dell'umanità, assieme ai sette comuni del Val di Noto, nel 2002.
Geografia fisica
Territorio
Catania è una delle poche città in Italia ad offrire paesaggi tanto diversi concentrati in un solo sito. Sorge sulla costa orientale dell'isola, ai piedi del vulcano Etna (il più alto d'Europa) e a metà strada tra le città di Messina e Siracusa. Il suo territorio comprende anche una vasta fetta della piana di Catania e tutto il Calatino. La piana di Catania ('a Chiana) è una tra le più estese aree coltivate della Sicilia e la sua zona più vicina al mare costituisce l'oasi del Simeto, riserva regionale di circa 2.000 ettari istituita nel 1984. L'Oasi del Simeto prende nome dal fiume Simeto, il più importante dell'isola, che sfocia a sud della città. Catania si affaccia sul mar Ionio con il golfo che prende il suo nome.
Inoltre intorno al vulcano sorge un'altra famosa area naturale protetta, quella del Parco dell'Etna.
Il territorio è prettamente pianeggiante a sud e sud est, e montuoso a nord per la presenza del vulcano Etna. Il nucleo originario della città era situato su un colle che corrisponde all'odierna piazza Dante, dove sorge l'ex-monastero dei benedettini. L'unico altro rilievo importante è la collina Santa Sofia, dove sorge la Cittadella Universitaria, al confine con Gravina, comune del vasto hinterland.
Il verde pubblico è costituito dai parchi situati all'interno della città. Sono sei quelli di una certa grandezza e importanza: il Giardino Bellini, detto 'a villa o Villa Bellini e dedicato a Vincenzo Bellini, il Giardino Pacini, detto Villa 'e varagghi (cioè "degli sbadigli", perché frequentata soprattutto da pensionati e da sfaccendati in genere), il Parco Gioeni (situato a nord, alla fine della via Etnea), il Parco Falcone e Borsellino (a nord del Corso Italia), il parco I Vicerè (nel quartiere Barriera Canalicchio) e il Boschetto della Plaia (nella zona tra l'Aeroporto Vincenzo Bellini e la città). Tra gli altri, per l'importanza storica e per la conservazione della biodiversità si segnala l'Orto botanico di Catania.
La città è attraversata da un fiume sotterraneo, l'Amenano. In passato, poco fuori le mura ad ovest, si poteva trovare il lago di Nicito, al fiume collegato e ormai coperto dalla colata lavica del 1669 (l'omonima via ne ricorda l'ubicazione). Attualmente, l'Amenano si rende visibile all'Acqua a linzolu, fontana in marmo bianco che sorge tra la Pescheria e la piazza del Duomo e nei sotterranei del locale Ostello Agorà. Ma è stato tutto il territorio circostante a mutare profondamente in seguito a calamità naturali come questa: la costa a nord del porto è appunto una scogliera sorta in seguito alle varie colate laviche, in epoca storica nel 1169, 1329 e 1381, anno in cui venne coperta anche parte dell'antico Porto Ulisse; tale tratto di costa è chiamato appunto La Scogliera e comprende la famosa spiaggetta di San Giovanni li Cuti). L'area a sud del Castello Ursino, un tempo a picco sul mare, è invece il prodotto dell'enorme colata del 1669 che accerchiatolo si spinse per qualche chilometro verso il mare. La costa a sud del porto venne profondamente modificata formando il litorale attuale (la Plaia) che è, invece, sabbioso .
Clima
La città e la piana di Catania presentano un clima mediterraneo, pur con alcuni connotati di tipo subtropicale e continentale, ben ravvisabili dall'analisi dei dati climatici delle stazioni meteorologiche ufficiali di Fontanarossa e di Sigonella, che descrivono rispettivamente il quadro relativo alla città di Catania e all'entroterra della piana.
Le precipitazioni, piuttosto scarse, sono comprese tra i 450 e i 550 mm annui, con minimo estivo molto marcato e moderato picco nella stagione autunnale.
L'inverno, spesso di breve durata, assicura temperature massime diurne generalmente molto miti, mentre nelle ore notturne possono verificarsi raffreddamenti, più pronunciati nell'entroterra, in presenza di cielo sereno e calma di vento: tutto ciò a causa degli effetti continentali che si verificano nell'esteso territorio pianeggiante che, nella parte più interna, sono influenzati anche dalla presenza dell'Etna.
L'estate, di lunga durata, si presenta molto calda, anche se raramente con alti tassi di umidità. Mentre lungo la fascia litoranea le temperature massime sono parzialmente contenute dalla brezza marina di levante, nella parte più interna della città e della piana si registrano valori molto elevati.
Storia
Secondo lo storico greco Plutarco, il suo nome deriva da katane (cioè grattugia), per l'associazione con le asperità del territorio lavico su cui sorge, od anche dal protolatino katina (catino, bacinella) per la conformazione naturale a conca delle colline intorno alla città. L'etimologia resta comunque oscura: secondo altre interpretazioni, il nome deriverebbe dall'apposizione del prefisso greco katà- al nome del vulcano Etna (Aitnè, dal greco) (in modo che ne risulti "nei pressi di" o "appoggiata" all'Etna)[senza fonte].
Catania era originariamente un insediamento Sicano, quindi dopo il XIII secolo a.C. sede di un grosso villaggio Siculo e rifondato come Kατάvη nel 729 a.C. da coloni Greci Calcidesi guidati da Tucles dal domino dei quali venne tolta nel 476 a.C. da Gerone I di Siracusa che la chiamò Aitna. Dopo la morte del tiranno siracusano e la sconfitta di Trasibulo la città fu riconquistata dai Katanaioi che le rimisero il nome originario. Subì la conquista di Dionigi il Vecchio. Fu poi conquistata dai Romani nel 263 a.C. Alla caduta dell'Impero Romano la Sicilia venne conquistata nel VI secolo dagli Ostrogoti di re Teodorico che si occupò della ricostruzione delle mura della città, utilizzando le pietre che costituivano l'anfiteatro romano[4]. Venne in seguito conquistata dai Bizantini, e nella prima metà del IX secolo dai Maghrebini. Nel 1071 viene conquistata dai Normanni che per la prima volta nella sua storia la dotarono di un vescovato. Fu poi dominata dagli Svevi e dagli Angioini.
Nel 1282, passò agli Aragonesi che fino a re Martino I di Sicilia fecero di Catania la capitale del Regno di Sicilia. Passata sotto i dominii Spagnolo, Piemontese e Borbonico, nel 1860 Catania entrò a far parte del Regno d'Italia.
Simboli
Lo stemma della Città di Catania è costituito da uno scudo con lo sfondo azzurro, cimato dalla corona reale aragonese e, nella parte inferiore, la legenda che riporta la sigla “S.P.Q.C.” (Senatus Popolus Quae Catanensis), al centro è presente un elefante posto di profilo di colore rosso porpora con le zanne rivolte a sinistra (destra araldica), sopra di esso è presente una lettera “A” maiuscola anch'essa di colore rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Città tarde barocche del Val di Noto | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | architettonico |
Criterio | C (i) (ii) (iv) (v) |
Pericolo | no |
Riconosciuto dal | 2002 |
Scheda UNESCO | (EN) Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily) (FR) Scheda |
La città antica
Del periodo greco a Catania non rimangono molte tracce, a causa di vari fattori sia naturali (terremoti che hanno rovinato la città, colate laviche) che antropici, come le ricostruzioni che spesso hanno ricoperto le precedenti architetture. Inoltre, non sono mai state eseguite grandi campagne di scavi e studi archeologici se non in casi sporadici della sua storia recente. Miglior fortuna hanno avuto i monumenti di epoca romana che hanno resistito fino ad oggi testimoniando l'importanza della città in antico, inoltre numerosissimi reperti provengono dagli scavi occasionali della città (la gran parte di questi - tra cui mosaici, statue e persino il frammento di una colonna istoriata - sono esposti al Museo civico).
Il Teatro Romano (del II secolo), l'Odeon (III secolo), l'Anfiteatro (II secolo), le Terme dell'Indirizzo, le Terme della Rotonda, le Terme Achilliane, varie altre strutture termali (in Piazza Sant'Antonio, Piazza Itria, Piazza Dante dove è stata trovata la strada basolata oggi allo scoperto) i resti di un acquedotto presso via Grassi e alcuni edifici funerari, il foro sono i maggiori resti attualmente visibili della Catania romana. Il Teatro romano e l'Odeon sono stati restaurati negli ultimi anni e sono comodamente visitabili[5]. Anche i resti dell'anfiteatro sono visibili dal 1907 (anno in cui sono stati riportati alla luce) dall'ingresso di piazza Stesicoro e dal cortiletto di vico Anfiteatro.
Probabilmente anche 'u Liotru, il simbolo della città situato attualmente al centro di Piazza Duomo, è stato costruito in epoca romana o forse più antico. È un manufatto in pietra lavica porosa, che raffigura un elefante. Il nome deriva probabilmente dalla storpiatura del nome di Eliodoro, negromante semi-leggendario e grande avversario di Leone il Taumaturgo. L'elefante è sormontato da un obelisco egizio di cronologia incerta con figure probabilmente legate al culto isideo.
Inoltre la stipe votiva di Piazza San Francesco ha restituito importanti reperti fino al IV secolo, come pure sono state prodotte a Catania una serie di monete, che comprende bellissimi conii - da quelli arcaici - con Nike e Zeus in trono, ispirati ai conii di Aitna - a quelli dei grandi incisori - Eveneto, Eraclide e Procle, con testa di Apollo o di Amenano.
Del periodo Tardo Antico rimangono i resti delle necropoli a nord e ad est della città (tra cui visibili i mausolei di Viale Regina Margherita e Vico Ipogeo), come pure numerosi frammenti, lapidi (tra cui quella di Julia Fiorentina esposta al Louvre), o il cippo esposto al Castello Ursino. Sono invece di epoca Paleocristiana le cripte di Sant'Euplio, di Santa Maria La Grotta, della cappella nell'Ospedale Garibaldi, nonché gli ambienti del cosiddetto Sacro Carcere.
La città medioevale
Un monumento di età bizantina è la Cappella Bonajuto (nome derivante dalla famiglia nobiliare che l'aveva tenuta come sacrario di famiglia nonché come cappella privata): si tratta di una "trichora" bizantina (cioè un edificio con tre absidi); prima del suo restauro se ne aveva conoscenza grazie ai disegni di Jean Houel.
Del periodo normanno si conservano principalmente il castello di Aci Castello (presso il comune omonimo) e le absidi della Cattedrale di Sant'Agata (il Duomo), che poi sarebbe stata ristrutturata dopo il terremoto del 1693. Oggi la cattedrale conserva la vara, il busto-reliquiario e la cassa-reliquiaria di Sant'Agata, realizzato dal senese Giovanni di Bartolo nel XIV secolo.
Del periodo svevo (XIII secolo) sono il portale della chiesa di Sant'Agata al Carcere e il famoso Castello Ursino, federiciano (sede del Museo civico, formato principalmente dalle raccolte Biscari e dei benedettini, dal 1927), coevo dell'altrettanto famoso castello di Castel del Monte ad Andria e del siracusano Castel Maniace. Invece il portale della scomparsa San Giovanni e il balcone di Palazzo Platamone risalgono al periodo Aragonese.
La città rinascimentale
Del periodo tardo aragonese rimangono poche tracce, tra cui la chiesa di Santa Maria di Gesù situata nella piazza omonima e costruita nel 1498 è forse l'esempio in migliori condizioni. La chiesa fu ristrutturata nel Settecento, mentre il portale è del Cinquecento e solo la Cappella Paternò mantiente l'originale struttura gotica.
Nel 1558, fu iniziata la costruzione del Monastero dei Benedettini, a cui sarebbe poi stata affiancata la chiesa di San Nicolò l'Arena. Distrutto dalla colata lavica del 1669 e dal terremoto del 1693, nel 1703 se ne avviò la ricostruzione che tuttavia non è stata mai più portata a termine.
Le cosiddette Mura di Carlo V, che racchiudono il centro storico, furono erette nel XVI secolo, tra il 1550 e il 1555 su progetto di Tiburzio Spannocchi. Il progetto in realtà prevedeva l'ampliamento delle fortificazioni verso sud-ovest e verso nord a scapito delle vecchie mura di epoca medioevale (tra cui l'antica Torre del Vescovo del 1302), ma non riuscì ad essere portato a termine. Con il terremoto del 1693 e la seguente ricostruzione si volle dare alla città un aspetto più aperto e libero dai fortilizi (i resti furono infatti inglobati nello sviluppo della città), anche perché ormai non esisteva più il pericolo delle incursioni piratesche che secoli prima diedero l'impulso alla fortificazione del Regnum[6].
La città barocca
Catania è stata ampiamente rovinata dai terremoti che hanno imperversato su questa parte della Sicilia. Il suo territorio circostante è stato più volte coperto da colate laviche che hanno raggiunto il mare. Ma i catanesi caparbiamente l'hanno ricostruita sulle sue stesse macerie. La leggenda vuole che la città sia stata distrutta sette volte durante la sua storia, ma in realtà tali eventi disastrosi si possono sicuramente riferire a pochi ma terribili eventi. Anche le distruzioni del centro urbano in tempi recenti a causa delle colate laviche sono frutto di una storiografia fantasiosa[7]. Tuttavia in epoca storica (forse nel 122 a.C. e nel 252) è testimoniata dal punto di vista archeologico la presenza di colate che giunsero a colpire parte della città[8]
Tutti i monumenti antichi sono stati inseriti nel tessuto urbano della città ricostruita grazie a tanti artisti, anche di fama nazionale, tra cui di certo spicca l'opera dell'architetto Giovan Battista Vaccarini, che hanno dato alla città una chiara impronta barocca. Tra gli altri che hanno aiutato la rinascita della città si ricordano Francesco Battaglia, Stefano Ittar, Alonzo Di Benedetto e Girolamo Palazzotto.
La via Crociferi
Un raro esempio di unità architettonica è la via dei Crociferi, forse, la strada più bella della Catania settecentesca. Essa ha inizio in Piazza San Francesco d'Assisi e vi si accede passando sotto l'arco di San Benedetto che collega la Badia maggiore alla Badia minore posta al di là della strada. La strada, contornata da chiese, monasteri e poche abitazioni civili, è un raro esempio di barocco siciliano. Nel breve spazio di circa 200 metri sono presenti ben quattro chiese. La prima è la chiesa di San Benedetto collegata al convento delle suore benedettine dall'arco omonimo che sovrasta la via. Ad essa si accede a mezzo di una scalinata ed è contornata da una cancellata in ferro battuto.
Proseguendo si incontra la chiesa di San Francesco Borgia alla quale si accede tramite due scaloni. A seguire si incontra il Collegio dei Gesuiti, oggi sede dell'Istituto d'arte, con all'interno un bel chiostro con portici su colonne ed arcate. Difronte al Collegio è ubicata la chiesa di San Giuliano considerata uno dei più begli esempi del barocco catanese. L'edificio, attribuito all'architetto Giovan Battista Vaccarini, ha un prospetto convesso e delle linee pulite ed eleganti. Proseguendo ed oltrepassando la via Antonio di Sangiuliano, si può ammirare il convento dei Crociferi e quindi la chiesa di San Camillo. In fondo alla via è ubicata Villa Cerami, che è sede della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Catania.
Monumenti barocchi
Tra i principali monumenti barocchi si ricordano:
- la Cattedrale di Sant'Agata
- la chiesa della Badia di Sant'Agata, in via Vittorio Emanuele II
- la chiesa di Sant'Agata la Vetere, in via Santa Maddalena, sorge su una chiesa del 264
- la chiesa di Sant'Agata alla Fornace o di San Biagio, in piazza Stesicoro
- la chiesa di San Francesco in piazza San Francesco, che custodisce le spoglie di Eleonora d'Angiò
- la chiesa di San Benedetto, in via Crociferi
- la chiesa di San Giuliano, in via Crociferi
- la chiesa di San Nicolò l'Arena, in piazza Dante
- il Monastero della Santissima Trinità, in via Vittorio Emanuele
- la Basilica della Collegiata (regia Cappella), in via Etnea
- il Palazzo degli Elefanti, sede del Municipio, il Palazzo del Seminario dei Chierici e la Fontana dell'Amenano, in piazza del Duomo
- il Palazzo Biscari, in via Biscari
- il Palazzo del Toscano, in piazza Stesicoro
- il Palazzo Reburdone, in via Vittorio Emanuele II
- il Palazzo Bruca, in Via Vittorio Emanuele II, sede del Museo del Giocattolo
- il Palazzo Valle, in Via Vittorio Emanuele II, sede della Fondazione Puglisi-Cosentino
- la Villa Cerami, in via Crociferi, sede della facoltà di Giurisprudenza
- la Porta Uzeda in via beato Giuseppe Dusmet
- la Porta Ferdinandea, detta oggi Porta Garibaldi, costruita nel 1768 e sita in piazza Palestro
- la fontana dell'Elefante
- il Convitto Cutelli
La via Etnea
La via Etnea è il salotto della città. Attraversa Catania da sud a nord partendo dalla Piazza del Duomo ed arrivando, dopo circa 3 km, al Tondo Gioeni. Il suo andamento dritto come una spada, ha come prospettiva la sagoma incombente dell'Etna.
Parte dalla piazza del Duomo e dopo circa 100 m raggiunge la piazza Università. In essa si affacciano il palazzo dell'Università e palazzo Sangiuliano costruiti entrambi in stile barocco nella prima metà del XVIII secolo. La piazza è illuminata da quattro candelabri bronzei con allegorie di quattro antiche leggende catanesi: Colapesce, i Fratelli Pii, Gammazita e Uzeta.
Più avanti si incontra la Basilica Collegiata e quindi si incrocia la via di Sangiuliano, ovvero i Quattro Canti come detto dai catanesi. Proseguendo si raggiunge la Chiesa dei Minoriti prima di arrivare in piazza Stesicoro. Qui si trovano il monumento a Vincenzo Bellini e gli scavi dell'Anfiteatro romano situati a circa 10 m sotto il livello stradale. Si procede quindi fino alla Villa Bellini, che costituisce il principale polmone verde della Catania settecentesca. Si prosegue quindi verso piazza Cavour, il Borgo per i catanesi, dove si trova la fontana della dea Cerere in marmo bianco, conosciuta dai vecchi catanesi come 'a tapallara (Dea Pallade).
La città novecentesca
Nel 1890 venne inaugurato il Teatro Massimo Vincenzo Bellini,seguendo lo stile dell'opera di parigi, in piazza Vincenzo Bellini. Negli anni trenta a Catania iniziò la costruzione del Palazzo di Giustizia e in seguito la fontana de I Malavoglia. Nel 1961, il Piano regolatore di Luigi Piccinato diede avvio ai lavori di costruzione anche del complesso universitario della Cittadella, che oggi è una delle assi portanti dell'Università.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[9]

Mercati e mercatini
Uno dei posti più caratteristici della Catania popolare è il mercato del pesce della pescheria sempre rutilante di colori, voci e odori. Un altro caratteristico è il mercato di Piazza Carlo Alberto, meglio conosciuto come " Fera o Luni", ovvero la "Fiera del Lunedì'" poiché originariamente il mercato era attivo soltanto un giorno a settimana, esattamente il lunedì. Nella stessa piazza tutte le domeniche si tiene un importante "mercato delle pulci".
Un mercato di "bric a brac" è aperto la domenica sotto gli archi della "marina" nei pressi della Villa Pacini. Altro mercato molto frequentato è quello che si svolge il venerdì in piazza I Viceré nel quartiere nord di Barriera del Bosco. Una risorsa non meno importante riguarda i mercatini rionali di Catania.
Cultura
Istruzione
L'Università degli studi di Catania, fondata nel 1434, è la più antica della Sicilia. È una delle più grandi del Sud Italia, con 62.000 iscritti divisi in dodici facoltà.
Inoltre, Catania è sede della Scuola Superiore, uno dei cinque centri d'eccellenza per universitari in Italia, e dell'Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini, il più grande istituto musicale del nostro paese.
Musei e biblioteche
La città siciliana ospita numerosi musei, molti dei quali trascurati e lasciati a loro stessi. Catania ospita appena sei musei stabili: il Museo Diocesano, quello del Castello Ursino, l'Emilio Greco, il museo dell'Orto Botanico, il Museo Civico Belliniano (presso la casa di Vincenzo Bellini) e la Casa Museo di Giovanni Verga.
Esistono inoltre due musei privati: il Museo Paleontologico dell'Accademia Federiciana (istituito nel 1996, accoglie fossili provenienti da ogni parte del mondo risalenti ad un arco di tempo compreso tra il Siluriano, 435-395 milioni di anni fa, e il Neozoico: 2-1,5 milioni di anni fa) e il Museo di sculture in pietra lavica "Valenziano Santangelo".
Infine, al Centro Fieristico le Ciminiere, area industriale dismessa oggi completamente ristrutturata, si svolgono manifestazioni e mostre periodiche, organizzate principalmente dalla Provincia di Catania. All'interno del complesso sono stati creati due nuovi musei:"Il Museo dello sbarco in Sicilia del 1943" dove all'interno è stata realizzata una minuziosa riproduzione di una piazza siciliana prima e dopo un bombardamento; contiene inoltre una vasta collezione di oggetti e uniformi, delle armi del tempo e ricostruzioni virtuali dello sbarco. Il "Museo del Cinema" contiene molti cimeli e ricostruzioni di scene famose di film con una sezione interamente dedicata a Catania come set cinematografico.
Le biblioteche di Catania sono: la Biblioteca universitaria e Ventimilliana (aperta al pubblico nel 1755; dal secolo scorso conserva il fondo del vescovo Salvatore Ventimiglia, che vi mantiene una sua unità); la biblioteca dell'Accademia Gioenia di scienze naturali; quella della sezione catanese della Deputazione di storia patria; Biblioteche riunite Civica ed Ursino Recupero.
Teatro
Catania è la città a più alta densità teatrale della Sicilia. Molteplici le compagnie teatrali che vi operano, sia professionali che amatoriali. Il più importante teatro della città è il Teatro Massimo Bellini, costruito, seguendo lo stile dell'Opera di Parigi, dall'architetto Carlo Sada alla fine del secolo XIX ed inaugurato nel 1890. Oggi è un teatro lirico di tradizione, vanta un'orchestra sinfonica ed un coro stabile ed è sede di stagione operistica e concertistica. Da alcuni anni dispone della sala del Teatro Sangiorgi che viene utilizzata per concerti di musica da camera e per prove di spettacoli. Molto attivi sono inoltre il Teatro Stabile (che svolge le sue attività sia nel Teatro Verga che nel Teatro Musco) e il Teatro Metropolitan, nonché il Piccolo Teatro. Esistono poi il Teatro Ambasciatori e l'Erwin Piscator.
Musica
Il rilancio culturale della città è passato anche per la musica. Già nei primi anni settanta con i Beans e poi successivamente, sono sorte decine di nuovi cantautori e gruppi musicali, che hanno rilanciato l'immagine della città in Italia. Il più importante è probabilmente Franco Battiato, celebre cantautore nato e cresciuto a Riposto in provincia di Catania, le cui sperimentazioni musicali hanno influenzato molti altri autori.
Successivamente sono arrivati Gianni Bella, Umberto Balsamo, Vincenzo Spampinato, i Denovo di Mario Venuti e Luca Madonia, Gerardina Trovato, Carmen Consoli, lanciata dalla casa di produzione di Francesco Virlinzi, gli Sugarfree e molti altri autori minori. Nella scena rock degli '80 e '90 spiccano nomi storici come gli Schizo, autori di un genere più hard, e poi gli Uzeda e i Flor de Mal, che nacquero negli anni in cui Catania finì per essere paragonata a Seattle proprio per il fermento musicale. Importante è stato anche il lavoro di cantanti popolari come BriganTony, le cui "opere" sono oggi riprese dai Brigantini. I Lautari si sono invece dedicati alla riscoperta, in chiave moderna, del repertorio tradizionale siciliano. Sono catanesi anche gli Archinuè, gruppo eclettico, e gli Sugarfree, famoso gruppo pop-rock.
Media
Oggi quasi tutti i mass media della città sono in mano a Mario Ciancio Sanfilippo ritenuto il maggiore editore del sud Italia.
Radio
In città sono inoltre presenti diverse emittenti radiofoniche: alcune a carattere regionale come Radio Amore, Radio Telecolor, Radio Sis, e altre a livello locale quali Radio Video 3, Radio Catania, R.S.C., Studio 90 Italia, Radio Sgrusciu, Antenna Uno, Antenna Trinacria, Radio Onda Blu, Radio Zammù .
Stampa
Catania è sede dei quotidiani siciliani La Sicilia, il secondo dell'isola, e Il Quotidiano di Sicilia. In passato, è stata la sede delle riviste I Siciliani, Il Corriere di Sicilia, Espresso Sera.
Televisione
Catania è sede delle emittenti televisive Antenna Sicilia, Telecolor, Video 3, La F e D Television. In passato, è stata sede dei canali televisivi Telejonica e Teletna.
Cinema
A Catania già nei primi anni del Novecento, proprio agli albori del cinema, sorsero varie case di produzione cinematografica: Morgana film, Etna film, Katana film, Sicula film e Jonio film. Secondo quanto riportato in un articolo del quotidiano La Sicilia del 1° marzo 1978, già nel 1914 Catania era una delle capitali del cinema europeo.
L'Enciclopedia di Catania (edizioni Tringale) afferma che tra i primi lavori del cinema (vedi anche Storia generale del cinema di Georges Sadoul) si trova il film Sperduti nel buio, considerato il primo film realista della storia, precursore del realismo russo, francese ed italiano. Il film ricavato dall'omonimo dramma di Roberto Bracco (1901), fu prodotto nel 1914 dalla Morgana film di Catania e diretto da Nino Martoglio. Protagonisti principali erano Giovanni Grasso e Virginia Balistrieri. Della Morgana Film si ricordano anche, Capitan Blanco, diretto da Nino Martoglio e con gli stessi protagonisti; Teresa Raquin dal testo di Émile Zola, anche questo citato nella storia del cinema, diretto da Martoglio ed interpretato dall'attrice di teatro Teresa Pizzana.
L'Etna film produsse oltre 100 film, tra cui: Il Benefattore e il Marchese di Roccaverdina entrambi di Luigi Capuana, Capo rais diretto da Nino Martoglio ed interpretato da Giovanni Grasso, L'acrobata diretto da Giuseppe de Liguoro e dal commediografo catanese Pippo Marchese. Da citare anche Christus, un colossal, girato con centinaia di comparse e Il cavaliere senza paura.
Della Katana film si ricordano tra gli altri, Il latitante e La guerra e la moda (entrambi con la Balistrieri), della Sicula film, La fidanzata dell'Etna, Pane nemico e Presentat'arm, con Elvira Radaelli ed infine, della Jonio film, il film Valeria.
Da notare che un meccanico dell'Etna Film, Francesco Margiunti, inventò due regoli calcolatori per la perforazione della pellicola negativa e positiva, che oggi si trovano al Museo nazionale del Cinema di Torino. La produzione cinematografica di Catania durò solo pochi anni. Vennero favorite e finanziate altre sedi e il settore entrò in crisi. Tentativi di rilancio successivi, ma senza seguito, furono quelli di Ugo Saitta nel 1935 con il film Clima puro e Lo voglio maschio, con Tuccio Musumeci, nel 1971.
Evento degno di nota è il Trailers Film Fest giunto nel 2007 alla sua 5a edizione, il festval premia i migliori spot che pubblicizzano i film in uscita, 120 secondi che ormai sono anch'essi una forma d'arte e Catania ha ritenuto degni di una manifestazione che va sempre imponendosi nei circuiti dei festival del cinema e sul cinema.
L'industria cinematografia quindi, pur essendovi nata, non si è poi sviluppata a Catania. Solo recentemente la Catania Film Commission e l'Etna Film Commission, uffici rispettivamente del Comune e della Provincia, stanno cercando di favorire l'avvio delle produzioni cinematografiche in città. Inoltre, solo pochi film sono stati girati nel capoluogo etneo. Questa è la breve lista:
Personalità legate a Catania
Personalità illustri nate a Catania
Sicuramente figli illustri, che hanno reso grande Catania nel mondo, sono il compositore Vincenzo Bellini, gli scrittori Giovanni Verga e Elio Vittorini, nonché il poeta Mario Rapisardi. Bellini è stato autore di opere immortali come La sonnambula, Norma e I puritani. Verga ha inaugurato il verismo in Italia e ha scritto i romanzi I Malavoglia e Mastro Don Gesualdo. Vittorini è l'autore del libro Conversazione in Sicilia. Rapisardi è stato uno dei poeti più attivi a cavallo tra Ottocento e Novecento e a lui è dedicato uno dei più importanti viali della città.
Altri catanesi molto conosciuti sono:
- il danzatore Androne;
- la regina d'Aragona Costanza di Hohenstaufen;
- i re di Trinacria Ludovico d'Aragona e Federico IV d'Aragona;
- la regina di Trinacria Maria di Sicilia
- i vescovi Giuseppe Francica-Nava de Bontifè e Antonio Maria Trigona;
- l'astrologo Aronne Abulrabi;
- il fisico Ettore Majorana;
- i matematici Sebastiano Catania, Lucio Lombardo Radice, Agatino San Martino Pardo e Giuseppe Zurria;
- il geologo Carlo Gemmellaro;
- il legislatore Caronda;
- i giuristi Gabriello Carnazza, Giuseppe Carnazza Puglisi, Angelo Majorana-Calatabiano, Cosimo Nepita e Antonio La Pergola;
- il pedagogista Giuseppe Lombardo Radice;
- gli scrittori e giornalisti Puccio Corona, Maria Grazia Cutuli, Federico De Roberto, Ercole Patti, Saverio Fiducia, Giuseppe Lazzaro Danzuso, Pietrangelo Buttafuoco, Giampiero Mughini, Candido Cannavò, Igor Man, Salvatore Nicolosi, Fortunato Orazio Signorello, Enzo Consoli, Michele Cucuzza, Salvatore Camilleri, Elisa Anzaldo e Agata Ruscica;
- i poeti Gaetano Ardizzoni, Domenico Tempio, Bartolomeo Asmundo, Giovanni Formisano, Antonino Magrì, Alfredo Danese, Francesco Rapisardi;
- gli artisti Alessandro Abate, Giuseppe Gandolfo, Antonino Gandolfo, Giuseppe Rapisardi, Michele Rapisardi, Calcedonio Reina, Francesco Di Bartolo, Sebastiano Lo Monaco, Olivio Sozzi, Mimì Maria Lazzaro, Emilio Greco;
- gli attori Jerry Calà, David Coco, Marica Coco, Turi Ferro, Donatella Finocchiaro, Francesco Giuffrida, Giovanni Grasso, Leo Gullotta, Gilberto Idonea, Guia Jelo, Tiziana Lodato, Angelo Musco, Enrico Pappalardo, Aldo Puglisi, Manuela Spartà, Saro Urzì, Tuccio Musumeci, Carlo Mangiù, Lorenzo Patanè, Laura Torrisi, Giuseppe Fiorello;
- il doppiatore Mario Cordova;
- la scrittrice Melissa Panarello;
- i cantanti Umberto Balsamo, Mario Biondi, Jenny B, Gianni e Marcella Bella, Veruska, Farida, Antonella Arancio, Luca Madonia, Giuseppe Rinaldi detto Kaballà, Patrizia Laquidara. Vincenzo Spampinato, Gerardina Trovato, Gianni Celeste, Carmen Consoli e BriganTony;
- i compositori Giovanni Pacini, Pietro Platania, Antonino Gandolfo Brancaleone, Martino Frontini, Francesco Paolo Frontini, Gaetano Emanuel Calì, Aldo Clementi, Roberto Carnevale, Roberto Pregadio;
- i pianisti Francesco Nicolosi,Dora Musumeci;
- il batterista Agostino Marangolo;
- il sassofonista Antonio Marangolo;
- il critico teatrale Domenico Danzuso;
- i politici Filippo Anfuso, Napoleone Colajanni, Giuseppe de Felice Giuffrida, Giovanni Claudio Fava, Salvatore Leonardi, Raffaele Lombardo, Domenico Magrì, Giuseppe Maria Reina, Antonino Paternò Castello, Nino Strano, Concetto Marchesi, Luciano Modica;
- gli imprenditori Fabrizio Corona, Mario Ciancio Sanfilippo, Libero Grassi, Angelo Massimino, Antonino Pulvirenti e Carmelo Costanzo;
- lo showman Rosario Fiorello
- i chimici Antonino Recca, Enrico Rizzarelli;
- il presbitero e storico Gaetano Savasta
- i gruppi musicali Archinuè, Beans, Flor de Mal, Lautari, Schizo, Sugarfree, Uzeda
- il conduttore televisivo Nuccio Costa
- il produttore discografico Francesco Virlinzi
- la dj Giusy Consoli
- l'incisore e illustratore Antonio Zacco
- gli archeologi Saverio Landolina, Giovanni Rizza
Personalità illustri legate a Catania
- il condottiero ed ecista della città Evarco
- il poeta Stesicoro, nato in Magna Grecia (Locri? Metauro?) e sepolto a Catania
- il legislatore Caronda, nato forse in Dacia (?) e sepolto a Catania
- il condottiero Ducezio fondatore di Menai (Mineo)
- il gladiatore e brigante Seleuro, nato ad Aitna (presso Paternò)
- lo scrittore e regista Nino Martoglio, nato a Belpasso
- lo scrittore e scenggiatore Vitaliano Brancati, nato a Pachino (SR)
- lo scrittore Gino Raya, nato a Mineo
- il giornalista Giuseppe Fava, nato a Palazzolo Acreide
- il presentatore televisivo Pippo Baudo, nato a Militello in Val di Catania
- il politico ed ex-sindaco di Catania Enzo Bianco, nato ad Aidone
- il pittore Giuseppe Sciuti, nato a Zafferana Etnea
- il pittore Zenone Lavagna, nato a Biancavilla
- il cantante e regista Franco Battiato, nato a Jonia (l'attuale Riposto)
- il cantante Mario Venuti, nato a Siracusa
- il compositore Francesco Pennisi, nato ad Acireale
- il politico Anna Finocchiaro, nata a Modica
- il politico Nello Musumeci, nato a Militello in Val di Catania
- il giornalista Vittorio Corona, nato ad Acitrezza
- il politico Ignazio La Russa, nato a Paternò
- l'archeologo e topografo di antichità Edoardo Tortorici
- l'archeologo Guido Libertini
Società
Folklore
La storia di Catania è arricchita da molte leggende di cui quattro sono state rappresentate nei rispettivi lampioni di Piazza Università realizzati da Mimì Maria Lazzaro e Domenico Tudisco agli inizi del Novecento: Colapesce, i Fratelli Pii, Gammazita e Uzeta.
- Una delle leggende di Colapesce narra che egli era un giovane (Nicola il pesce) che poteva stare sott'acqua per molto tempo; non appena Federico II ne venne a conoscenza, lo sfidò a recuperare una coppa d'oro. Colapesce lo fece ed ottenne in premio la coppa. Il Re, allora, gli chiese di vedere cosa c'era sotto la Sicilia. Riemerso, Colapesce informò il Re del fatto che la Sicilia poggiava su tre colonne e che una di esse era consumata dal fuoco. Federico II gli chiese di portargli il fuoco ma Colapesce, tuffatosi nuovamente in mare, non riemerse mai più. Secondo la leggenda è ancora in fondo al mare e continua a reggere la colonna che stava per crollare.
- I fratelli Pii (Anfinomo ed Anapia) cercarono di salvare gli anziani genitori portandoli sulle proprie spalle durante un'eruzione dell'Etna; mentre stavano per essere travolti il fiume di lava si divise per volere degli dei e tutti si salvarono.
- Gammazita era una giovane virtuosa; di lei si invaghì un soldato francese, che fu rifiutato; un giorno Gammazita, recatasi da sola ad un pozzo, venne raggiunta dall'innamorato e, per non cedere alle sue richieste, si uccise gettandosi dentro la cavità.
- Uzeta è protagonista di una leggenda inventata agli inizi del Novecento: questo ragazzo di umili origini diventò cavaliere per la sua bravura e riuscì a sconfiggere gli Ursini, giganti saraceni che avrebbero dato il nome al Castello.
Religione
La tradizione attesta la presenza della prima comunità cristiana a Catania sin dal I secolo con l'invio, da parte di san Pietro, del vescovo Berillo, ciò fa di Catania la più antica comunità cristiana della Sicilia. Catania è anche sede di due moschee: una è la prima edificata in Italia dopo la dominazione araba (nella zona di via Plebiscito nel 1980), la seconda è di più recente apertura, nei pressi del porto.[10]
Patrona della città è sant'Agata, alla quale viene ogni anno dedicata una grandiosa festa (la terza festa religiosa più importante al mondo) lunga tre giorni (dal 3 al 5 febbraio). In quei tre giorni la città dimentica ogni cosa per concentrarsi sulla festa, misto di devozione e di folclore, che attira ogni anno sino a un milione di persone, tra devoti e curiosi.
Santi e beati
- Sant'Agata vergine e martire (santa patrona)
- Sant'Euplio diacono e martire (compatrono)
- San Berillo di Antiochia, primo vescovo catanese
- San Giacomo Confessore o San Giacomo di Catania
- Sant'Atanasio da Catania
- San Comizio martire
- San Serapione di Catania vescovo e martire
- Sant'Everio
- San Filadelfo
- San Leone
- San Nicolò Politi
- San Policarpo
- San Sabino
- San Fiore martire
- San Attalo martire
- San Sesto martire
- Santo Stefano diacono e martire
- San Ponziano martire
- San Quinziano martire
- San Sempliciano martire
- San Cornelio martire
- San Minervino martire
- Santa Veneria o Veracia vergine e martire
- Santa Nericia vergine e martire
- San Severo di Catania
- beato Giuseppe Benedetto Dusmet
- beato Luigi Beltrame Quattrocchi
- beato Bernardo Scammacca
- beata Maddalena Caterina Morano
Vita notturna
Catania possiede un' intensa vita notturna, vissuta soprattutto passeggiando in alcune zone del centro e passando da un locale all'altro com'è tipico di molte grandi città del sud europa. Oltre ad essere abituati al fine settimana lungo (che inizia il giovedì), i catanesi amano far tardi la notte e fin dalle 21,00 si riversano nei locali del centro storico: pub, ristoranti, trattorie tipiche (le cosiddette putie), disco pub, discoteche, wine bar. La zona adiacente al Teatro Massimo Bellini e la barocca Via Etnea sono il centro di quella che viene volgarmente definita la movida catanese. Anno dopo anno la città riscopre nuove zone del centro storico, che si popolano e, in qualche modo, si riqualificano. La linea dei pub del centro storico rappresenta quasi un confine, il cui lembo estremo è l'antica circonvallazione (oggi via Plebiscito, popolata di venditori di carne alla piastra e di stigghiole), oltre il quale si trovano i quartieri di San Cristoforo e Angeli Custodi.
L'austero e residenziale Corso Italia si spopola nelle ore notturne, anche perché solo di rado vi si sono aperti locali notturni. Pure, in questa zona restano curiosi e sparuti poli d'attrazione: numerosi sono, infatti, i bar che restano aperti tutta la notte, ad esempio lungo il viale Libertà e in Piazza Trento.
Un'altra zona d'attrazione notturna è la scogliera (o lungomare), che si estende da piazza Europa fino al borgo marinaro di Ognina. Sono presenti numerosi bar, ristoranti, caffè ed i classici carrozzoni dei paninari, furgoni di ambulanti che vendono panini farciti e bibite. I carrozzoni si assiepano durante la notte anche nella piazza dinnanzi la stazione ferroviaria. Le discoteche si trovano prevalentemente sul lungomare della Plaia, a sud della città.
I chioschi
Un'importante attrazione culinaria di Catania è senza dubbio il chiosco delle bevande, dove vengono servite bibite dissetanti estive, tipiche della cultura cittadina. I chioschi delle bevande sono unici nel loro genere: un tempo c'erano i venditori ambulanti di bibite (lo zammù - cioè l'anice - innanzitutto): man mano, questa attività si è stabilizzata e da strategici luoghi ombrosi dove appostarsi per vendere rinfreschi ai catanesi soffocati dal caldo, i venditori si sono collocati in queste particolari architetture quadrate o circolari, dalle cui aperture - simili a finestre - essi distribuiscono i preparati.
Il fenomeno dei chioschi ebbe inizio nel 1896, con il chiosco Costa che si trovava in Piazza Stesicoro ed il chiosco Vezzosi in Piazza Duomo. Più recente di qualche anno è quello di Giammona, che si trovava in Piazza Cavour. Nei primi anni del Novecento un'ordinanza decise che la vista delle signore ferme a dissetarsi al chiosco turbasse l'ordine pubblico e così i chioschi vennero spostati: il chiosco di Costa venne spostato da Piazza Stesicoro in Piazza Spirito Santo, il chiosco Vezzosi e quello di Giammona in Piazza Vittorio Emanuele III.
Sembra che la tradizione degli sciroppi di frutta mescolati al seltz derivi dall'utilizzo dell'acqua naturalmente effervescente del lago di Naftia, nei pressi di Palagonia (la cosiddetta mofeta dei Palici, caratterizzata da forti emissioni di anidride carbonica già sfruttate per fini commerciali e il cui nome richiama evidentemente le proprietà). La bibita più celebre da gustare al chiosco è il seltz, limone e sale, una semplice ricetta molto dissetante.
Economia
Trasporti e mobilità
Treni, aerei e navi
La città è servita da un porto commerciale e da uno turistico e da pesca ad Ognina, da tre stazioni ferroviarie statali, Catania Centrale, Catania Acquicella, Catania Bicocca e una fermata Catania Ognina (linee Messina-Siracusa, Catania-Gela, Catania-Palermo) e dalla Ferrovia Circumetnea, linea ferroviaria a scartamento ridotto che in 110 km effettua il periplo dell'Etna raggiungendo i 976 m s.l.m. per poi ritornare alla costa a Giarre-Riposto. La stazione principale FCE della città è la Stazione di Catania Borgo che ha annesso anche il Deposito Locomotive e le Officine sociali; nel territorio comunale vi sono anche la stazione di Catania Nesima e la fermata di Cibali. Dal 1999 è attivo il primo tronco della Metropolitana di Catania fra le stazioni del Borgo e Porto, lungo circa 3,8 km.
L'Aeroporto di Catania-Fontanarossa è il sesto aeroporto italiano per numero di passeggeri (vd la lista di Aeroporti più trafficati d'Italia) ed il primo scalo del mezzogiorno con oltre 32 compagnie aeree LowCost e non, e moltissime destinazioni internazionali .[11]
Viabilità
Catania possiede una delle nove tangenziali presenti in Italia (prosecuzione dell'Autostrada A18 Messina-Catania) che corre accanto alla città da nord a sud per 30 km in direzione di Siracusa e assicura la viabilità di attraversamento insieme con la circonvallazione, in corso di adeguamento strutturale, che la attraversa tutta in direzione est-ovest a nord della città. Da Catania partono le autostrade A18 (Catania-Messina) e A19 (Catania-Palermo). Inoltre è in fase di realizzazione il tratto autostradale che prolungherà l'A18 da Catania fino a Siracusa.
Dal 2001 è stato avviato a Catania ed è in corso di realizzazione un ambizioso quanto discusso progetto urbanistico che prevede la riqualificazione urbana di alcune aree, fra cui il lungomare (la antica "passeggiata a mare" dei catanesi), le piazze principali e la parziale pedonalizzazione della centralissima via Etnea, il miglioramento delle vie di attraversamento e la costruzione di alcuni grossi parcheggi multipiano sotterranei.
Trasporti pubblici
Il sistema dei trasporti in Sicilia, e in modo particolare a Catania, è in crisi «per la sua inefficienza, per la incapacità a creare le condizioni per una mobilità sostenibile e ancora per la totale assenza di leggi settoriali.» Da 15 anni si aspettano delle leggi regionali in materia di contributi e finanziamenti, e ciò si ripercuote sulla qualità dei servizi. Manca la regolarità negli orari degli autobus, mancano i comfort e la gente preferisce l'uso delle automobili private.[12]
Un'indagine condotta da una associazione di consumatori su 2200 utenti dei trasporti pubblici di Milano, Genova, Bologna, Roma, Napoli e Catania ha constatato, fra l'altro, che «il 66% dei catanesi intervistati considera insufficiente la puntualità degli autobus, mentre il 58% è insoddisfatto della copertura della rete della metropolitana.» Inoltre, gli intervistati di tutte le città si sono lamentati anche della pulizia dei mezzi, degli orari sbagliati delle coincidenze, del peggioramento dei servizi dal 2001 al 2006 e dello scarso rapporto qualità/prezzo, eccetto quelli della Metropolitana Catania ove nonostante il prezzo molto basso non la utilizzano che sporadicamente[13].
Municipalità
Nel 1971 il comune diede avvio al decentramento amministrativo della città dividendola in 26 quartieri che facevano capo ad altrettante parrocchie. Il 26 giugno 1978 i quartieri (ribattezzati circoscrizioni) furono ridotti a 17 e nel novembre 1995 ulteriormente diminuiti fino ai 10 attuali, che prendono il nome di municipalità di quartiere.
Le dieci municipalità di quartiere di Catania sono:
- I. Centro: la prima municipalità è quella della città vecchia, la parte centrale di Catania che racchiude tutti i monumenti più antichi; comprende la zona del porto, i quartieri di San Cristoforo, Cappuccini, San Berillo, Civita, Antico Corso e Fortino;
- II. Ognina-Picanello: la seconda municipalità è la zona orientale della città e va dalla zona ricca del corso Italia a quella più povera del villaggio Dusmet; si è sviluppata praticamente dal 1880 in poi e prima la zona di Ognina era un paese a parte, formato dai pescatori del porto;
- III. Borgo-Sanzio: la terza municipalità occupa una zona tra Cibali e Picanello che è sorta nel 1669 per ospitare gli sfollati della città, diventata adesso zona di residenza della borghesia media ed alta; comprende i quartieri della Consolazione, del Borgo e di piazzale Raffaello Sanzio ed è incentrata su piazza Cavour;
- IV. Barriera-Canalicchio: la quarta municipalità è al confine con i comuni di Tremestieri Etneo e Sant'Agata li Battiati, ospita la Cittadella Universitaria sulla collina Santa Sofia ed è formata dai quartieri di Barriera del Bosco e Canalicchio;
- V. San Giovanni Galermo: la quinta municipalità formava un comune a sé fino al 1928, poi venne annesso alla città; si è sviluppata negli anni sessanta a causa delle case popolari, la maggior parte delle quali abusive; in questa zona si ritiene che sia nata Sant'Agata;
- VI. Trappeto-Cibali: la sesta municipalità, tra il Borgo e San Giovanni Galermo, sorge attorno a piazza Bonadies e allo stadio Cibali; fino agli anni sessanta è stata una zona rurale, poi si è sviluppata in seguito ad alcuni piani di urbanizzazione;
- VII. Monte Po-Nesima: la settima municipalità include i quartieri di San Leone, Nesima, San Nullo e Monte Po; è al confine con Misterbianco e ne prosegue i quartieri di Lineri e Monte Po; è sorta negli anni cinquanta ed è ora sede del nuovo ospedale Garibaldi;
- VIII. San Leone-Rapisardi: l'ottava municipalità ha come due grandi direttrici la via Mario Rapisardi e il corso Indipendenza, che comprendono una fetta di territorio urbanizzato dopo gli anni trenta e ancora oggi in ampie zone non abitato;
- IX. San Giorgio-Librino: la nona municipalità è nata con il piano di urbanizzazione portato avanti negli anni sessanta e comprende una grandissima zona abitata da circa 80.000 persone; in molte zone mancano dei servizi essenziali;
- X. San Giuseppe La Rena-Zia Lisa: la decima municipalità è la più ampia; comprende i quartieri del Villaggio Sant'Agata, del Villaggio Santa Maria Goretti, la Plaia, l'aeroporto, l'Oasi del Simeto, la zona industriale di Pantano d'Arci, Vaccarizzo, Primosole.
Sport
Impianti sportivi
Il principale impianto sportivo catanese è lo stadio Angelo Massimino che ha una capienza di 39.000 posti, ridimensionata a 23.000 dopo i nuovi decreti del 1999, situato nel quartiere di Cibali (e per questo spesso indicato con questo nome). È lo stadio di calcio e ospita anche la pista di atletica leggera, rifatta in occasione delle Universiadi del 1997. È stato in passato un campo di rugby (oggi le squadre di questo sport giocano allo Stadio Santa Maria Goretti). Nella sua struttura è compreso anche un campo di pallavolo e di pallacanestro (il PalaSpedini). Tra gli altri impianti, si ricordano il PalaCatania, che è uno dei palazzetti più moderni dell'isola, il PalaGalermo, il PalaNitta, la piscina di Nesima e il PalaGhiaccio nella zona del litorale della Playa.
Società sportive
La squadra più seguita è il Calcio Catania. Nei primi anni sessanta, sotto la presidenza di Ignazio Marcoccio e la guida tecnica del catanese Carmelo Di Bella, il Catania disputò sei campionati consecutivi in Serie A ottenendo tre ottavi posti. Nel 1970/71 e nel 1982/83 disputò altri due anni di serie A sotto la presidenza di Angelo Massimino. Nel 1993, subì una radiazione che relegò la società etnea nella categoria dell'eccellenza. Da quella categoria, il Catania ripartì, vincendo, tra il 1994 e il 2006, i campionati di eccellenza, serie D, serie C2 (girone C), serie C1 (girone B), e serie B. Alla fine del campionato di calcio di Serie B 2005-2006, guidata dall'allenatore Pasquale Marino, la squadra viene promossa in Serie A, classificandosi al secondo posto dietro l'Atalanta. Il 1° marzo 2009, il Catania vince allo stadio Barbera nel derby contro il Palermo per 4 reti a zero, tra cui un memorabile gol di Mascara (chiamato affettuosamente topolinik) con un tiro al volo effettuato da circa 50 metri.
La squadra più blasonata è invece quella femminile di pallanuoto, l'Orizzonte Geymonat Catania, con 15 scudetti e 8 Coppe Campioni, allenata dalla campionessa Giusy Malato. Seguono il Cus Catania di Hockey su prato femminile (6 scudetti su prato e 6 indoor), la Jolly Componibili Catania di calcio femminile, la Paoletti Catania di pallavolo maschile e l'Alidea Catania di pallavolo femminile (1 scudetto a testa).
La coppia di pallavoliste Manuela Malerba e Margherita Chiavaro ha vinto uno scudetto di beach volley, mentre il Catania Beach Soccer ha conquistato uno scudetto,due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Infine, la Romolo Murri Catania ha vinto un campionato italiano maschile indoor di cricket e la Polisportiva Cirnechi Catania ha vinto gli unici due campionati femminili dello stesso sport fin qui disputati.
Inoltre vantano tradizioni storiche, oltre ad ottimi piazzamenti nelle massime serie, l'Amatori Catania (rugby), il Nuoto Catania (pallanuoto maschile), gli Elephants Catania (football americano) e i Catania Flames (Campionato italiano di hockey in-line). La pallacanestro maschile ha una passato in Serie A Seconda Serie con la Grifone[14] e il Serie B con il Gad Etna[15], entrambe oggi in Serie C2; quella femminile è stata in Serie A2 con la CSTL-Basket[16], la Costa e la Palmares[17], mentre la società attuale, denominata Rainbow, disputa la Serie B1.
Manifestazioni sportive
Catania è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:
- 1989 (21 maggio): 1^ tappa, vinta dall'olandese Jean-Paul van Poppel
- 1999 (16 maggio): 2^ tappa, vinta da Mario Cipollini
- 2003 (14 maggio): 5^ tappa, vinta da Alessandro Petacchi.
Il 12 maggio 2008 ha ospitato la partenza della 3^ tappa, Catania-Milazzo, vinta da Daniele Bennati.
Fra le classiche dello sport catanese, la più nota a livello internazionale, è il Trofeo Sant'Agata di corsa su strada, giunto alla 47° edizione, che ha sempre richiamato un folto gruppo di partecipanti al più alto livello. Fra questi il campione olimpico di maratona all'Olimpiade di Atene 2004, Stefano Baldini.
Catania (congiuntamente a Palermo e Messina) è stata la sede delle Universiadi del 1997 e vi si è svolta la manifestazione di chiusura. Nel 2003 Catania è stata la sede dei Giochi Mondiali Militari e nel 2006 ha ospitato il Campionato Europeo di hockey su prato.
A metà tra sport e folklore si pone la San Silvestro a mare, una gara internazionale di nuoto che si svolge ogni anno il 31 dicembre presso il porticciolo storico di Ognina.
Atleti
I principali sportivi nati a Catania sono:
- Giusi Malato, pallanuotista dell'Orizzonte Catania e del Setterosa, con cui ha vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi Atene 2004;
- Pietro Anastasi, importante attaccante del campionato di calcio italiano e della Nazionale italiana;
- Angelo Arcidiacono, campione di scherma, vincitore di due medaglie d'oro olimpiche;
- Massimo Castagna, olimpionico di pallavolo alle Olimpiadi di Seoul e vincitore di diversi scudetti con diverse squadre, tra cui la Paoletti Catania;
- Angelo d'Arrigo, pilota di deltaplano e studioso di uccelli migratori, detentore di vari record mondiali di volo sportivo;
- Orazio Fagone, ex atleta di short track, campione olimpico ai Giochi di Lillehammer 1994 e ora giocatore di hockey su slittino;
- Andrea Lo Cicero, rugbista della nazionale;
- Ettore Messina, l'allenatore di pallacanestro che più premi ha vinto in Italia (tra questi, un argento con la nazionale e tre Euroleghe);
- Carmelo Pittera, ex allenatore della nazionale italiana di pallavolo maschile (oltre a quelle d'Egitto e del Qatar) e della Paoletti Catania;
- Piermaria Siciliano, nuotatore finalista ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996 e campione mondiale militare nello stesso anno;
- Alessandro Trimarchi, pallavolista che ha giocato da libero in varie squadre di Serie A1;
- Sebastiano Zerbo, pilota di motociclismo, vincitore di vari trofei regionali, nazionali ed europei, con presenze anche nel campionato mondiale Superbike, e Supersport;
- Giuseppe D'Urso, mezzofondista
- Francesco Millesi, calciatore
- Carmelo Di Bella, calciatore e allenatore
- Claudio Licciardello, campione di atletica leggera nella specialità dei 400 metri piani, ha partecipato alle Olipiadi di Pechino 2008, medaglia d'oro nella staffetta 4x400 metri agli Europei indoor 2009.
- Domenico Rao, campione di atletica leggera nella specialità dei 400 metri piani, medaglia d'oro nella staffetta 4x400 metri degli Europei indoor 2009.
Amministrazione comunale
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Amministrazioni precedenti
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
26 gennaio 1860 | 14 maggio 1860 | Enrico Pisani Ciancio | patrizio | ||
13 giugno 1860 | 14 dicembre 1860 | Francesco Pucci | patrizio | ||
1 aprile 1861 | 30 gennaio 1862 | Giacomo Gravina | delegato str. | ||
1891 | 1892 | Giuseppe Carnazza Puglisi | sindaco | ||
1 aprile 1943 | 19 agosto 1943 | Antonino Paternò Castello di San Giuliano | podestà | ||
20 agosto 1943 | 30 novembre 1943 | Antonino Paternò Castello di San Giuliano | sindaco | ||
1 dicembre 1943 | 10 gennaio 1944 | Giuseppe Poli | commissario pref. | ||
11 gennaio 1944 | 27 settembre 1945 | Carlo Ardizzoni | sindaco | ||
27 settembre 1945 | 7 gennaio 1947 | Salvatore Pepe | commissario pref. |
Onorificenze conferite alla città
La città di Catania è ottava tra le 27 città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento. Periodo, definito dalla Casa Savoia, compreso tra i moti insurrezionali del 1848 e la fine della prima Guerra Mondiale nel 1918.
— 22 maggio 1898
Città gemellate
Nella religione:
Curiosità
- Il 24 ottobre 2008 sono stati vinti 100.756.197,30 € al Superenalotto.
- Il 15 marzo 2009 viene trasmesso sul programma Report di Raitre lo stato in cui versa attualmente la città. Il quadro complessivo è disarmante: vengono ancora finanziati progetti falliti (come i parcheggi incompiuti) con i fondi destinati alla messa in sicurezza delle strutture scolastiche mentre, dimostra il programma, queste ultime sono prive di sistemi di emergenza.
Galleria immagini
Note
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- ^ Dati Urban Audit
- ^ Dato ottenuto sommando i dati ISTAT della popolazione residente nei singoli comuni al 31 dicembre 2007; comuni dell'Area Metropolitana come da definizione ANCI Sicilia
- ^ Cassiodoro, Chronica, epistola III 9, cfr. R. Soraci, Catania in età tardoantica, «Quaderni catanesi di Cultura classica e medioevale» 3, 1991, pp. 269-270.
- ^ In realtà attualmente (2009) le due strutture sono ancora chiuse per lavori che si spera possano presto terminare
- ^ Vedi ad esempio G. Dato, La città di Catania. Forma e struttura, 1693 - 1833, Roma 1983
- ^ L'eruzione del 1669 colpì solamente le mura della città a occidente e a meridione, penetrando solamente per pochi metri e circondando il Castello Ursino di cui riempì il fossato originale.
- ^ Vedi per esempio A. Holm, Catania Antica, traduzione di G. Libertini, Catania 1925; G. Libertini, La topografia di Catania antica e le scoperte nell'ultimo cinquantennio, in <<Archeologia e Storia della Sicilia Orientale>> 19, 1922-23; C. Sciuto Patti, Carta geologica della città di Catania, Catania 1873 cit. in F. Andronico, Paesaggio sotterraneo, Catania 2005, pp. 45-47.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ http://www.italiaplease.com/ita/megazine/giroditalia/2002/02/islam/index.html.
- ^ Si vedano i dati forniti da Assaeroporti.
- ^ Carlo Lungaro. Trasporti, il problema dei problemi su Il Dito, 26 febbraio 2005.
- ^ Notizie rilevate da "altroconsumo" n°197 di ottobre 2006
- ^ Storia della Grifone
- ^ Storia del Gad Etna
- ^ Storia della CSTL-Basket
- ^ Storia della Polisportiva-Palmarés
- ^ Motivazioni della Medaglia d'Oro sul sito della Presidenza della Repubblica
Voci correlate
Bibliografia
- AA.VV. Il filo d'Arianna. Catania, Giuseppe Maimone, 1999
- a cura di Renato D'Amico. Catania - I quartieri nella metropoli. Catania, Le Nove Muse, 2006. ISBN 8887820007
- Santi Correnti e Santino Spartà. Le strade di Catania. Newton & Compton. ISBN 8882892611
- Salvatore Nicolosi e Fortunato Orazio Signorello. Vecchie foto di Catania. Catania, Edizioni Greco, 1991
- Salvatore Boscarino e Marco Nobile. Sicilia Barocca. Architettura e Città, 1610-1760. Roma, Officina, 1981
- Giuseppe Dato. La città di Catania, Forma e struttura, 1693-1833. Roma, Officina, 1983
- Fortunato Orazio Signorello. Dalla Sicilia al Piemonte, in Agata, nobile e martire. Catania, Prospettive, 1991
- a cura di Vittorio Consoli. Enciclopedia di Catania. Catania, Tringale, 1987
- a cura di Nino Recupero. Guida di Catania e provincia. Catania, Giuseppe Maimone, 1991
- Adolfo Holm. Catania antica. Catania, Tirelli, 1925
- Altroconsumo, Un tram chiamato desiderio, Ottobre 2006, n°197, pp.12-16
- Giuseppe Giarrizzo, Catania. Bari, Editori Laterza, 1986 ISBN 88-420-2786-3
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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