Sinistra Ecologia Libertà

partito politico italiano (2009–2016)

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Sinistra e Libertà (SL) è un cartello elettorale inizialmente costituitosi per le elezioni europee del 6 e 7 giugno 2009, comprendente le seguenti formazioni politiche:

A SL hanno aderito, il 21 marzo, i liberali di sinistra di "spazio lib-lab"[1][2][3][4][5], mentre il Nuovo Partito d'Azione ha deciso in aprile di ritirare l'appoggio alla lista[6].

I leader e gli esponenti principali dei partiti che compongono Sinistra e Libertà hanno dichiarato che il progetto continuerà nonostante il risultato delle elezioni europee e che la coalizione diventerà un partito politico tramite la fusione delle formazioni alleate[7][8][9][10][11] (probabilmente,con l'aggiunta dei Radicali Italiani, intenzionati a far risorgere il progetto socialista de La Rosa Nel Pugno[12], e delle correnti più a sinistra all'interno del [[Partito Democratico_(Italia)|Partito Democratico] e dell'Italia dei Valori).

Storia

Sinistra e Libertà nasce per dare una risposta sia all'esigenza politica sentita da PS, SD, MPS e ULS di dare forma elettorale alla mai realizzata costituente della sinistra, sia alla necessità di superare lo sbarramento elettorale del 4% dei voti validi introdotto dalla legge 20 febbraio 2009 n. 10[13].

Dopo circa un mese di trattative su nome e simbolo, SL è stata presentata in una conferenza stampa il 16 marzo 2009 alla presenza dei cinque leader alleati, con Nencini, vittima di un incidente, sostituito da Marco Di Lello, coordinatore nazionale della segreteria del PS. Prima di trovare l'accordo sulla denominazione si era ipotizzato Sinistra delle libertà (12 febbraio), Sinistra per le libertà (2 marzo), Sinistra per la libertà (4 marzo)[14].

Dalla lista restano fuori i Radicali italiani in seguito a un veto di Vendola e alla contrarietà di Marco Pannella: da entrambi i leader è stata espressa la volontà di allearsi, ma solo al momento giusto (significativa è la volontà dei Radicali italiani, accolta con entusiasmo da Sinistra e Libertà, di far risorgere La Rosa Nel Pugno.

Il nome, pur essendo frutto di un accordo fra le parti, è chiaramente ispirato da Vendola, il quale già il 27 settembre 2008 chiamava a raccolta l'allora sua corrente del PRC, Rifondazione per la Sinistra, sotto lo slogan «La Sinistra delle libertà contro la società della paura»[15].

Alla conferenza stampa di presentazione hanno presenziato, oltre ai leader di partito, diverse personalità della sinistra italiana, come Achille Occhetto, Giovanni Berlinguer, Dacia Valent e Gianni Mattioli. In particolare, l'intervento di Occhetto ha rivendicato la continuità ideale fra la svolta della Bolognina che portò alla fondazione del PDS e l'attuale SL[16].

Il 21 marzo si è tenuta la manifestazione di presentazione di SL, La Primavera della Sinistra, in piazza Farnese a Roma davanti a circa 200 persone[17]. Oltre ai leader dei 5 movimenti erano presenti Bobo Craxi, Franco Giordano, Paolo Cento, Franco Grillini, Moni Ovadia, il regista Mimmo Calopresti, la giornalista Giuliana Sgrena e l'attore Pippo Delbono[18][19].

Nelle elezioni europee 2009 Sinistra e Libertà ha ottenuto il circa il 3,12% dei voti [20] non superando il quorum del 4%,ma i leader della coalizione si dicono comunque soddisfatti affermando che SL esiste ancora da poco, è poco conosciuto ed è stato oscurato dai Media [21][22].

Simbolo e candidature

Il contrassegno elettorale della lista, rosso e verde, con la scritta "Sinistra e Libertà", include i simboli delle tre componenti del parlamento europeo che animano l'alleanza elettorale: quello della Federazione dei Verdi, della Sinistra Unitaria Europea - Sinistra Verde Nordica (GUE-NGL) e quello del Partito del Socialismo Europeo (PSE). Gli eventuali eletti si collocheranno in base alla loro appartenenza di partito ai gruppi citati o a quello dei Verdi Europei - Alleanza Libera Europea (V-ALE). Il contrassegno della lista è stato depositato il 20 aprile al Ministero dell'Interno con il nome completo "Sinistra e Libertà-Federazione dei Verdi", per evitare di raccogliere le sottoscrizioni necessarie quando una lista non fa riferimento a partiti già presenti nell'europarlamento.

Fra i candidati spicca Vendola (unico ad essere candidato in tutti i collegi). Si notano anche i deputati europei uscenti Claudio Fava (leader di SD, presente in tre circoscrizioni), Alessandro Battilocchio e Pia Locatelli (PS), Roberto Musacchio (MpS), Monica Frassoni (Verdi), Sepp Kusstatscher (Verdi) e Umberto Guidoni (UlS). Fra gli indipendenti spiccano Mauro Palma, presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura, direttore dell'Enciclopedia Treccani ed ex presidente dell'Associazione Antigone[23], Sergio Staino (come deluso del PD[24]), la giornalista Giuliana Sgrena, la pacifista Lisa Clark, Imma Battaglia e Alessandro Zan, entrambi esponenti di associazioni per i diritti delle persone LGBT, il leader del Partito Pirata Italiano contro il copyright Alessandro Bottoni, l'attore Sergio Troiano e la scrittrice per l'infanzia Bianca Pitzorno.

A SD dovrebbero far riferimento 27 candidature su 72 (37,5%), all'MpS fanno riferimento 19 candidature (26,4% circa)[25], 15 i socialisti (20,8%)[26], 8 i Verdi (11,1%)[27], tre candidati per UlS (4,2%)[28].

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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