Meldola
Template:Comune Meldola (Mèidla in romagnolo) è un comune di 9.931 abitanti della provincia di Forlì-Cesena.
Amministrazione comunale
Geografia
Sorge su un territorio di pedecollina su terrazzamenti fluviali all'imbocco della valle del fiume Bidente-Ronco, a pochi chilometri da Forlì (circa 14), in una zona particolarmente fertile e ricca d'acqua.
Storia
Durante l'epoca romana il territorio in cui sorse poi Meldola fu attraversato da un acquedotto, ancora esistente nel sottosuolo dell'abitato, destinato a rifornire il porto militare di Classe a circa 40 km. Resti di ville rustiche tardo romane sono attestati nella zona di Ca Gaiani.
Nel V-VI secolo vi fu costruita una grande villa fortificata di epoca teodoriciana, con ambienti decorati da mosaici policromi, sepolta da na frana dopo essere stata distrutta da un incendio e sulla quale sorge parte del centro storico.
In epoca longobardi l'abbazia di San Colombano di Bobbio vi fondò un monastero dedicato a San Colombano, nell'omonima frazione.
Intorno all'anno 1000 è attestato per la prima volta il nome di Mendola. In questo periodo vi sorse un castello che domina l'abitato.
Il centro passò ai Malatesta di Cesena e fu quindi in possesso dei Borghese Aldobrandini e dei Doria Pamphili Landi. Il centro ebbe un certo sviluppo per il mercato della seta, rimasto attivo fino agli inizi del XX secolo.
Meldola vide l'abolizione del feudo con l'arrivo dei napoleonici, il ritorno allo Stato della Chiesa nel 1815 e in seguito l'annessione al regno di Italia. Il 7 settembre 1862, con decreto regio, le venne accordato il titolo di città.
Lo sviluppo economico portò alla costruzione di un piccolo teatro d'opera e alla creazione di una linea ferroviaria a scartamento ridotto che la collega a Ravenna, soppressa alla fine degli anni '20. Fu capoluogo di un di mandamento e sede di un tribunale locale e delle carceri. L'ospedale civile creato nel XVI secolo ebbe una nuova sede negli anni '70, ristrutturata ancora nel 2007 e dotata di un centro di ricerca per lo studio e la cura dei tumori solidi.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[1]

Luoghi di interesse
La Rocca di Meldola sorge su uno sperone di roccia che domina il borgo dall'alto. Probabilmente risalente all' anno 1000, la Rocca è stata teatro di dominazione dei Montefeltro prima, degli Ordelaffi e dei Malatesta poi. Baluardo militare, venne convertita a residenza privata da Leonello Pio da Carpi. Tuttora è oggetto di un lento restauro.
Il bosco di Scardavilla riserva naturale protetta di grande interesse naturalistico - ambientale, un tempo sede di monastero i cui edifici (prima edificazione nel Basso Medioevo) sono ancora esistenti (col nucleo antico di Scardavilla di Sotto e la più recente Scardavilla di Sopra) con la chiesa Settecentesca restaurata tra le due Guerre Mondiali.
Il Castello con nucleo medievale di Castelnuovo su una altura all'imbocco del Torrente Voltre col Fiume Bidente. Vi troviamo i resti della Pieve i resti del nucleo fortificato e alcune abitazioni diroccate. Di una certa importanza in epoca medievale.
La Rocca delle Caminate è un bastione difensivo e di avvistamento sito nella omonima frazione a pochi chilometri dal Comune di Meldola. Edificato sulle ceneri di un precedente avamposto militare deve l'aspetto originario da chi lo ricostruì nel 1929: divenne abitazione ufficiale di Benito Mussolini, che vi ospitò personaggi di rilievo storico a cavallo delle due Guerre Mondiali.
Il Castello di Teodorano sorge anch' esso fuori Meldola, nella frazione di Teodorano appunto. È il classico esempio di borgo fortificato, dotato di imponenti e resistenti mura che proteggono la chiesa e la piazza del piccolo centro. Della originaria costruzione cinquecentesca rimangono la torre civica e parte delle mura. Nei primi anni del Cinquecento vengono atterrate le mura da maestranze inviate da Cesare Borgia per rendere inoffensivo il sito. Ciò che oggi rimane è quanto resta dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale.
La Chiesa della Madonna del Sasso è una delle chiese più antiche di Meldola. Tuttora sconsacrata, risale al 1523 e presenta una facciata scarna, ma elegante nel complesso. Ne curava il culto la Confraternita del Gonfalone, per volontà della quale era stata fondata. Nel 1616 la principessa Olimpia Aldobrandini vi fece edificare due cappelle laterali e da quell’anno divenne l’oratorio esterno della Rocca. È sede del Museo di Ecologia.
Il Museo del baco da seta in via Roma 3/A, è dedicato al filandiere meldolese Ciro Ronchi e vuole recuperare il ricordo della tradizione dell'allevamento del baco da seta, una attività oggi in zona non più praticata, ma che è durata per circa tre secoli, rendendo famosa Meldola, nel XIX secolo, come uno dei centri italiani più importanti per la produzione della seta greggia, tanto che ne esiste anche una varietà col nome della città.
La Chiesa di S. Cosimo è forse la più bella dal punto di vista storico artistico della Città. All'interno si trovano le opere d'arte che appartenevano alla chiesa del Convento di S.Domenico: l'organo, i confessionali, il coro ed un bel Crocefisso ligneo.
Risalente al 1180 la chiesa di San Nicolò custodisce l'immagine sacra della Beata Vergine del Popolo, Patrona della città.
La Chiesa di San Colombano, nell'omonima frazione, sui resti dell'antico monastero longobardo dedicato al santo missionario irlandese fondato dai monaci di Bobbio.
Loggiato Aldrobandini interessante esempio di loggiato rinascimentale a due piani, sorge su un lato della piazza dedicata a Felice Orsini.
Il ponte dei Veneziani a 5 arcate a tutto sesto è, forse, databile ai primi anni del 1500; ha perso parte dell'aspetto originario perché distrutto durante la seconda guerra mondiale. Poi è stato pesantemente restaurato allargandone la carreggiata e rinforzandola con parti in cemento armato celate dai blocchi di finitura.
Il Teatro "G. A. Dragoni" è stato edificato nei primi decenni dell'Ottocento, completamente restaurato negli anni Ottanta del Novecento. Coi suoi palchi e platea, in grado di ospitare quattrocento posti, è un piccolo gioiello architettonico-musicale che vanta una interessante programmazione almeno livello provinciale[1].
Economia
La conformazione del territorio rende particolarmente agevole l'agricoltura con piante da frutto, barbabietole, vitigni. Molto sviluppato anche l'artigianato che col tipico tessuto della piccola-media industria rende la zona molto fervida dal punto di vista dell'iniziativa imprenditoriale specialmente nel settore dell'arredamento e dei salotti.
Cultura
Le campagne del meldolese iniziano ad essere indagate dal punto di vista etnomusicologico durante l'Ottocento e poi nel Novecento; il territorio rivela una ricchezza culturale popolare degna di nota, specialmente per i canti (stornelle) e per le tipologie strumentali ivi indagate alla fine del Novecento (v. bibliografia).
Personaggi illustri
Tra i più illustri personaggi meldolesi ricordiamo almeno G. A. Dragoni, musicista che alla fine del '500 succede al Palestrina a Roma, il francescano Bartolomeo Mastri (1602-1673), uno dei più importanti filosofi e teologi del Seicento e il patriota risorgimentale Felice Orsini che termina la propria vita a Parigi: giustiziato per aver attentato alla vita del sovrano francese. Tra gli scienziati si ricorda Camillo Brunori noto medico e poeta. Tra gli sportivi ricordiamo Alberto Zaccheroni allenatore di calcio. Tra i personaggi di spettacolo ricordiamo la cantante Bruna Lelli e l'attrice, diva dei primordi del cinema muto, Hesperia, al secolo Olga Mambelli che a Meldola (pur non essendovi nata) ha vissuto la prima parte della propria vita.
- Antonio Carini, partigiano
Riserve naturali
Il Bosco di Scardavilla rappresenta un'oasi naturale protetta nel territorio meldolese. Ventinove ettari di parco ospitano una ricca varietà di fauna e flora, apprezzabile lungo il sentiero naturalistico attrezzato (con bacheche e tabelle) che permette ai cittadini (autorizzati) di poter compiere visite autoguidate lungo un facile percorso ad anello. Vi è anche la possibilità di compiere escursioni organizzate e assistite da personale specializzato.
Bibliografia
- "Storia di Meldola", Fabio Lombardi, ed. il Ponte Vecchio Cesena.
- Canti e strumenti popolari della Romagna Bidentina, Fabio Lombardi, Cesena 2000
- "Meldola e i Meldolesi immagini e testimonianze del passato",Tonino Simoncelli, ed.Vespignani, Castrocaro 2007
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- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.