Chelsea Football Club

club calcistico inglese di Hammersmith e Fulham, quartiere della città di Londra

Il Chelsea Football Club, meglio noto come Chelsea F.C. o semplicemente Chelsea (pron. 'tʃɛlsi), è una società calcistica inglese con sede a Londra. Fondata nel 1905, è la squadra londinense con più successi a livello internazionale e milita nella Premier League del campionato inglese, dove ha trascorso la maggior parte della propria storia. Sin dalla fondazione disputa le partite casalinghe nello stadio Stamford Bridge (42.360 posti), situato nel quartiere di Fulham, West London.

Chelsea FC
Calcio
The Blues; The Pensioners
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali blu reale
InnoBlue is the Colour
Daniel Boone & Rod McQueen
Dati societari
CittàLondra
NazioneInghilterra (bandiera) Inghilterra
ConfederazioneUEFA
Federazione FA
CampionatoPremier League
Fondazione1905
PresidenteInghilterra (bandiera) Bruce Buck
AllenatoreItalia (bandiera) Carlo Ancelotti
StadioStamford Bridge
(42.055 posti)
Sito webwww.chelseafc.com
Palmarès
Premiership inglesePremiership inglesePremiership inglese FA CupFA CupFA CupFA CupFA Cup Coppa di LegaCoppa di LegaCoppa di LegaCoppa di LegaCoppa di Lega Community ShieldCommunity ShieldCommunity Shield Coppa delle CoppeCoppa delle Coppe Supercoppa europea
Titoli d'Inghilterra3
Coppe d'Inghilterra5
Coppe di Lega inglesi5
Charity/Community Shield3
Trofei internazionali2 Coppe delle Coppe
1 Supercoppe UEFA
Si invita a seguire il modello di voce
File:Chelsea1905.jpg
La prima squadra del Chelsea nel settembre 1905

Ha conosciuto due epoche di successi: la prima dagli anni sessanta ai primi anni settanta e la seconda dalla fine degli anni novanta ai giorni nostri. Nel suo palmarès figurano tre titoli inglesi, cinque FA Cup, quattro Coppe di Lega inglesi, due Coppe delle Coppe e una Supercoppa europea, oltre a un secondo posto in Champions League.[1]

Nonostante il nome, il club non ha sede nell'omonimo quartiere di Londra, bensì nel vicino borough of Hammersmith and Fulham. I giocatori vengono soprannominati The Blues ("i blu") per via dei colori sociali, o, più anticamente, The Pensioners ("i pensionati"), per via del vecchio stemma. Il completo tradizionale del club è una maglietta di colore blu reale con abbinati dei pantaloncini bianchi. Il simbolo tradizonale è stato quasi sempre, invece, un cerimonioso leone con un bastone, che nel 2005 ha subito un restyling.[2]

Il Chelsea è quinto nella classifica dell'affluenza media di tifosi negli stadi inglesi[3]. I suoi sostenitori non vivono rivalità accesissime. La maggiore è quella con i vicini del [↓↑ fuori crono], poi vengono quelle con gli altri concittadini dell'[↓↑ fuori crono] e del [↓↑ fuori crono], seguite da quelle con [↓↑ fuori crono] e [↓↑ fuori crono].

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Chelsea Football Club.

Il Chelsea fu fondato il 14 marzo 1905 nel pub The Rising Sun (odierno The Butcher's Hook), di fronte all'attuale ingresso principale dello stadio di Fulham Road, e poco dopo venne ammesso alla Football League. I primi anni di vita videro pochi successi, tanto che il miglior piazzamento fu il raggiungimento della finale di FA Cup nel 1915, vinta dallo Sheffield United.[4] Il Chelsea si guadagnò una reputazione mettendo sotto contratto calciatori di grande nome[5] e per la capacità di esprimere un calcio divertente, ma negli anni tra le due guerre il suo impatto sul calcio inglese fu scarso.

Nel 1952 fu nominato allenatore l'ex centravanti della Nazionale inglese Ted Drake, che iniziò a modernizzare il club. Drake intraprese un'opera di modernizzazione del club sia dentro che fuori dal campo. Uno dei suoi primi provvedimenti fu la rimozione del logo storico raffigurante un pensionato di Chelsea dal programma della partita, in modo che il soprannome storico di Pensioners ("pensionati") non fosse più usato e fosse sostituito da un leone rampante (Lion Rampant Regardant). Da allora i giocatori del Chelsea sarebbero stati conosciuti come The Blues. Drake migliorò, inoltre, le modalità di allenamento introducendo sessioni di esercitazione con il pallone, pratica rara in Inghilterra a quell'epoca, e condusse il club alla prima vittoria di rilievo - il campionato nazionale - nel 1954-1955. Le stagioni seguenti videro la creazione della Coppa dei Campioni d'Europa per opera della UEFA, ma il Chelsea fu convinto dalla Football League e dalla FA a ritirarsi dalla competizione ancor prima del suo inizio.[6]

Gli anni Sessanta videro l'ascesa di un giovane e talentuoso Chelsea sotto la guida di Tommy Docherty. I londinesi si batterono per gli allori più importanti nel corso di tutto il decennio e conobbero numerose cadute sul traguardo. Nella stagione 1964-1965, infatti, erano in corsa per il treble League, FA Cup e League Cup e vinsero soltanto quest'ultimo trofeo.[7] In tre stagioni la squadra fu battuta in altrettante semifinali e furono finalisti perdenti di FA Cup. Nel 1970 il Chelsea vinse la FA Cup sconfiggendo per 2–1 Leeds United e l'anno dopo si aggiudicò il primo trofeo europeo, la Coppa delle Coppe, ad Atene, superando nella ripetizione della partita il blasonato Real Madrid.

I tardi anni Settanta e gli anni 1980 furono un periodo pieno di eventi per il Chelsea. Un ambizioso progetto di ristrutturazione di Stamford Bridge mise a repentaglio la stabilità finanziaria della società[8], costrinse a cedere le stelle e provocò, così, la retrocessione della squadra. Ulteriori problemi furono causati dalla piaga degli hooligan, la cui presenza nelle schiere dei tifosi avrebbe segnato tutto il decennio.[9] Il Chelsea, al nadir delle proprie fortune, fu acquistato da Ken Bates per la cifra nominale di 1£, anche se la proprietà fondiaria assoluta di Stamford Bridge era stata venduta agli sviluppatori immobiliari, con il rischio concreto per il club di dover lasciare il proprio stadio.[10] Sul campo la squadra si era comportata appena meglio, andando vicina per la prima volta alla retrocessione nella Third Division, ma nel 1983 l'allenatore John Neal fu in grado di assemblare una squadra di livello con un esborso minimo. Il Chelsea si aggiudicò la Second Division nel 1983-1984 e si collocò in pianta stabile in massima serie, prima di retrocedere nuovamente nel 1988. Tornò immediatamente in massima divisione vincendo il campionato di Second Division nel 1988-1989.

Dopo una lunga battaglia legale Bates fuse la proprietà fondiaria assoluta con il Club nel 1992, raggiungendo un accordo con gli sviluppatori finanziari, andati in bancarotta per via di un crollo del mercato.[11] Nella neonata Premier League l'andamento del Chelsea non fu convincente, sebbene la squadra raggiunse la finale della FA Cup del 1994. Cionostante fu necessario attendere il 1996, con la nomina del Pallone d'oro 1987 Ruud Gullit come allenatore-giocatore, perché le sorti del club mutassero. L'olandese aggiunse all'organico molti calciatori di prima grandezza, nazionali dei loro paesi, tra cui spicca il nome dell'italiano Gianfranco Zola. Il club fu in grado di vincere la FA Cup nel 1997 e di affermarsi nuovamente come una delle compagini di vertice del calcio inglese. Gullit fu rimpiazzato da Gianluca Vialli, che, sempre nelle vesti di allenatore-giocatore, guidò il team alla vittoria della League Cup e della Coppa delle Coppe nel 1998, della FA Cup nel 2000 e ai quarti di finale della UEFA Champions League 1999-2000. Al suo esonero gli subentrò un altro italiano, Claudio Ranieri, che condusse il Chelsea alla finale, poi persa, di FA Cup nel 2002 e alla qualificazione in Champions League nel 2002-2003.

Nel giugno 2003 Bates vendette il club per la cifra di 60 milioni di sterline al milardario russo Roman Abramovič, completando la vendita di un club inglese più costosa di tutti i tempi.[12][13] Il nuovo proprietario si accollò il debito di 80 milioni di sterline, pagandone la maggior parte in tempi rapidi. Poi mise mano ad una campagna acquisti faraonica, per una spesa totale di 100 milioni di sterline prima dell'inizio della stagione. La squadra di Ranieri mancò gli obiettivi sperati, raggiungendo la semifinale della UEFA Champions League 2003-2004 e piazzandosi seconda in campionato, così nell'estate 2004 il tecnico fu sostituito dal portoghese José Mourinho, reduce dalla vittoria della Champions League con il Porto.

 
Chelsea-Olympiakos, ottavi di finale della UEFA Champions League 2007-2008

Nel 2005, anno del centenario della società, i Blues riconquistarono la Premiership a cinquant'anni di distanza dall'ultimo titolo nazionale, in forza di una stagione da record (primato di partite senza reti subite, minimo assoluto di reti subite, primato di vittorie e di punti fatti).[14] Al successo in campionato unirono la vittoria della League Cup (3–2 contro il Liverpool al Millennium Stadium di Cardiff) e la semifinale di Champions League, dove a prevalere fu il Liverpool. Nel 2005-2006 il Chelsea si confermò Campione d'Inghilterra, eguagliando il primato di 29 vittorie stabilito nella stagione precedente. Divenne anche la quinta squadra inglese a vincere due titoli consecutivi dalla seconda guerra mondiale e il primo club di Londra a riuscire nell'impresa dopo ll'Arsenal nel 1933-1934.[15] L'anno seguente il Chelsea vinse la FA Cup e la League Cup[16][17] ma finì secondo alle spalle del [↓↑ fuori crono] in Premier League.

Il 20 settembre 2007, all'inizio della stagione 2007-2008, José Mourinho rescisse consensualmente il contratto con il Chelsea e fu sostituito dal Director of Football Avraham Grant.[18][19] Grant condusse la squadra al secondo posto in Premier League, alla finale della League Cup, persa contro il [↓↑ fuori crono], e alla finale della UEFA Champions League, la prima della storia del club nella competizione.[20] La partita si concluse però con la vittoria del Manchester United ai tiri di rigore a Mosca.[21][22] Tre giorni dopo Grant abbandonò la panchina del Chelsea per la scadenza del contratto[23] e fu sostituito da Luiz Felipe Scolari.[24] Sotto la guida del brasiliano il Chelsea ha raccolto risultati deludenti, che hanno indotto la dirigenza a sollevare il tecnico dall'incarico a febbraio 2009. Con il nuovo allenatore Guus Hiddink, che continua a guidare la Nazionale russa, il Chelsea ha vinto la FA Cup per la quinta volta, ha guadagnato il terzo posto in Premier League e raggiunto le semifinali di Champions League, dove è stato eliminato dal Barcellona con parecchie polemiche sull'arbitraggio.

Il Chelsea ha poi ufficialmente comunicato di aver ingaggiato l'allenatore Carlo Ancelotti[25].

Cronistoria

Cronistoria del Chelsea Football Club
  • 1905 - Fondazione del Chelsea Football Club il 14 Marzo
  • 1906 - 3ª in Second Division
  • 1907 - 2ª in Second Division, viene promosso in First Division
  • 1908 - 13ª in First Division
  • 1909 - 11ª in First Division

  • 1910 - 19ª in First Division, viene retrocesso in Second Division
  • 1911 - 3ª in Second Division
  • 1912 - 2ª in Second Division, viene promosso in First Division
  • 1913 - 18ª in First Division
  • 1914 - 8ª in First Division
  • 1915 - 19ª in First Division, perde la finale di FA Cup contro lo Sheffield United
  • 1916 - non giocato I campionati 1916-17-18-19 sono stati sospesi per la prima guerra mondiale
  • 1917 - non giocato
  • 1918 - non giocato
  • 1919 - non giocato

  • 1920 - 3ª in First Division
  • 1921 - 9ª in First Division
  • 1922 - 9ª in First Division
  • 1923 - 19ª in First Division
  • 1924 - 21ª in First Division, viene retrocesso in Second Division
  • 1925 - 5ª in Second Division
  • 1926 - 3ª in Second Division
  • 1927 - 4ª in Second Division
  • 1928 - 3ª in Second Division
  • 1929 - 9ª in Second Division

  • 1930 - 2ª in Second Division, viene promosso in First Division
  • 1931 - 12ª in First Division
  • 1932 - 12ª in First Division
  • 1933 - 18ª in First Division
  • 1934 - 19ª in First Division
  • 1935 - 12ª in First Division
  • 1936 - 8ª in First Division
  • 1937 - 13ª in First Division
  • 1938 - 10ª in First Division
  • 1939 - 20ª in First Division

  • 1940 - non giocato I campionati 1940-41-42-43-44-45-46 non si sono disputati a causa della seconda guerra mondiale
  • 1941 - non giocato
  • 1942 - non giocato
  • 1943 - non giocato
 
  • 1944 - non giocato
  • 1945 - non giocato
  • 1946 - non giocato
  • 1947 - 15ª in First Division
  • 1948 - 18ª in First Division
  • 1949 - 12ª in First Division

  • 1950 - 13ª in First Division
  • 1951 - 20ª in First Division
  • 1952 - 19ª in First Division
  • 1953 - 19ª in First Division
  • 1954 - 8ª in First Division
  • 1955 -   Campione d'Inghilterra,  vince il Charity Shield
  • 1956 - 16ª in First Division
  • 1957 - 12ª in First Division
  • 1958 - 11ª in First Division
  • 1959 - 14ª in First Division

  • 1960 - 18ª in First Division
  • 1961 - 12ª in First Division
  • 1962 - 22ª (ultimo) in First Division, viene retrocesso in Second Division
  • 1963 - 2ª in Second Division, viene promosso in First Division
  • 1964 - 5ª in First Division
  • 1965 - 3ª in First Division,   vince la League Cup
  • 1966 - 5ª in First Division
  • 1967 - 9ª in First Division, perde la finale di FA Cup contro il Tottenham Hotspur
  • 1968 - 6ª in First Division
  • 1969 - 5ª in First Division

  • 1970 - 3ª in First Division, File:FAcup.png vince la FA Cup
  • 1971 - 6ª in First Division,   vince la Coppa delle Coppe
  • 1972 - 7ª in First Division, perde la finale di League Cup contro lo Stoke City F.C.
  • 1973 - 12ª in First Division
  • 1974 - 17ª in First Division
  • 1975 - 21ª (penultimo) in First Division, viene retrocesso in Second Division
  • 1976 - 11ª in Second Division
  • 1977 - 2ª in Second Division, viene promosso in First Division
  • 1978 - 16ª in First Division
  • 1979 - 22ª (ultimo) in First Division, viene retrocesso in Second Division

  • 1980 - 4ª in Second Division
 
  • 1981 - 12ª in Second Division
  • 1982 - 12ª in Second Division
  • 1983 - 18ª in Second Division
  • 1984 - Vince il campionato di Second Division e viene promosso in First Division
  • 1985 - 6ª in First Division
  • 1986 - 6ª in First Division, vince la Full Members Cup
  • 1987 - 14ª in First Division
  • 1988 - 18ª in First Division, viene retrocesso in Second Division
  • 1989 - Vince il campionato di Second Division e viene promosso in First Division


Colori e simbolo

Colori

I colori originari del Chelsea, utilizzati dal 1905 al 1912.

Sebbene quasi in tutta la sua storia il Chelsea abbia sempre indossato maglie blu scuro, all'inizio esse erano più tendenti all'azzurro, usato per via dei colori delle armi del presidente, il nobile inglese Earl Cadogan. L'attuale blu reale venne adottato attorno al 1912, assieme a pantaloncini bianchi e calzettoni ancora blu.[26] Negli anni '60, con Tommy Docherty nuovo allenatore, colori di pantaloncini e calze si invertirono, ossia i primi divennero blu e i secondi bianchi: questo perché il tecnico d'allora voleva rendere la divisa della sua squadra unica, diversa da tutte quelle delle altre formazioni inglesi. Questo nuovo kit venne indossato per la prima volta nella stagione 64-65.[27] Da allora, i colori casalinghi del Chelsea rimasero invariati.

Per quanto riguarda gli indumenti da trasferta, il colore tradizionale del club è quasi sempre stato un giallo, anche se ci sono state molte variazioni negli anni, a cominciare proprio dalla prima maglia fuori casa adottata: infatti, essa era a strisce bianche e nere. Per una sola partita (ovvero la semifinale di FA Cup contro lo Sheffield Wednesday), invece, similmente all'Inter, la squadra utilizzò strisce nere e azzurre, ancora una volta negli anni '60 con Tommy Docherty in panchina.[28] Altre divise diverse da quella gialla da ricordare furono tre: una verde menta negli anni '80, un'altra con strisce bianche e rosse e una diamante e arancio mandarino, tutte e due negli anni '90.[29]

La divisa attuale del club è fornita da Adidas, con la quale il Chelsea ha un contratto che va dal 2006 al 2011. Il primo sponsor per le maglie del team fu Gulf Air durante la stagione 83-84. Successivamente a questo, il Chelsea stipulò accordi con Grange Farms, Bai Lin tea e Italian company Simod (in quest'ordine), prima di un contratto a lungo termine con Commodore International (1989), nel quale partecipò anche Amiga, azienda subordinata allo stesso; dopo quest'ultima, vi furono la birra Coors (19951997), Autoglass (19972001) e Emirates Airline (20012005). Ora lo sponsor ufficiale è, invece, Samsung.[30]

Simboli

Lo stemma

Nella sua pluricentenaria storia il Chelsea ha avuto cinque simboli molto diversi l'un con l'altro. Nel 1905 la società adottò come primo stemma il cosiddetto pensionato di Chelsea, che contribuì alla nascita del soprannome "pensionati" e rimase per il mezzo secolo successivo, anche se non apparve mai sulla maglietta.

Come parte della sua modernizzazione, Ted Drake insistette per rimuovere lo storico pensionato, sostituito per un anno (1952) da un altro emblema, che rimarcava semplicemente le iniziali del club: C.F.C.

Nel 1953 lo stemma cambiò radicalmente in un leone rampante che guarda dietro sé e tiene uno scettro, simbolo che rimase per i successivi tre decenni: questo particolare logo venne preso dalle insegne delle armi dell'antico presidente Earl Cadogan. L'animale aveva tutt'intorno una cornice blu, con al suo interno, nella parte superiore, un paio di palloni da calcio e un paio di fiori (simbolo della dinastia reale).

Dal 1986, poi, il leone rampante abbandonò temporaneamente il Chelsea, per essere rimpiazzato da uno classico che ruggisce, colorato di giallo e posto in parte alle lettere del club (ancora C.F.C.).

Successivamente, con l'impulso del neoproprietario Roman Abramovich, la società, per festeggiare il centenario nel 2005, tornò al leone con bastone adottato nel 1953, ma rimodernandolo e aggiungendoci tutt'intorno scritte in oro: gli autori del nuovo logo non scordarono la storica cornice blu con all'interno i due palloni da calcio e i due fiori, entrambi sempre sempre in oro. Infine, il simbolo mutò un'ultima volta l'anno seguente, senza più scritte esterne e cambiando il colore delle figure nella cornice da oro a rosso.

Inno ufficiale

La canzone storicamente associata al Chelsea è Blue is the Colour, pubblicata da Daniel Boone e Rod McQueen il 26 febbraio 1972 e sottoposta ai vertici del club nella stagione 1971-72. Questo singolo venne ufficialmente adottato in concomitanza con la finale di Carling Cup contro lo Stoke City. La canzone è stata inoltre interpretata parecchie volte anche dai membri della formazione del Chelsea che si sono susseguiti negli anni.

Altri canti associati al club e intonati dai tifosi nello stadio sono "Carefree", "We all follow the Chelsea", "Ten Men Went to Mow", "Zigga Zagga", "Hello! Hello!" e "Celery".

Stadio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stamford Bridge.
File:Chelsea bt W Brom 1905.jpg
Chelsea vs. West Bromwich Albion allo Stamford Bridge il 23 settembre 1905; il Chelsea vinse 1-0.

Il Chelsea ha sempre avuto un solo stadio, lo Stamford Bridge, dove gioca sin dalla fondazione. L'impianto fu ufficialmente aperto il 28 aprile 1887. Per i primi 28 anni della sua esistenza fu utilizzato esclusivamente dal London Athletics Club come arena per le gare di atletica e non per il calcio. Nel 1904 il campo fu acquistato dall'imprenditore Gus Mears e dal fratello J T Mear, che aveva precedentemente acquistato un ulteriore pezzo di terreno (precedentemente un grande orto) con l'obbiettivo di impiegare l'intera area di 51.000 m² per la costruzione un campo da calcio.[31]

Lo Stamford Bridge fu progettato per la famiglia Mears dal famoso architetto Archibald Leitch.[32] La famiglia offrì poi lo stadio al Fulham Football Club, che rifiutò la proposta. Così i proprietari decisero di farlo usare a una nuova squadra che avrebbero fondato. Contrariamente a molti club che erano nati prima e che cercarono un terreno su cui giocare solo in un secondo momento, il Chelsea fu fondato proprio per giocare a Stamford Bridge. Dato che nel quartiere c'era già un club di nome Fulham, i fondatori decisero di adottare il nome del quartiere adiacente, Chelsea, per la nuova squadra, dopo aver escluso nomi come Kensington FC, Stamford Bridge FC e London FC.[33]

Inizialmente lo Stamford Bridge aveva la forma di un ovale aperto, era provvisto di tribuna coperta e aveva una capacità di circa 100.000 spettatori.[31] Gli anni Trenta videro la costruzione di una gradinata nella parte sud e di una copertura che riparava un quinto di essa. Con il tempo divenne conosciuta con il nome di "Shed End", il punto di ritrovo dei tifosi del Chelsea più fedeli e più caldi, specialmente durante gli anni sessanta, settanta e ottanta. Non si conoscono con precisione le vere origini del soprannome chiare, ma il fatto che il tetto somigliasse ad una lamiera di ferro ondulata giocò la sua parte.[31]

 
La East Stand durante un match del 2006. I costi di costruzione di questa tribuna furono alla base di molti dei problemi finanziari del Chelsea durante gli anni settanta e ottanta.

Durante gli anni sessanta e gli anni settanta, i proprietari del club attuarono una modernizzazione che prevedeva 50.000 posti a sedere.[31] I lavori cominciarono sulla East Stand negli anni settanta, ma i costi elevati piegarono quasi il club sulle ginocchia, e la proprietà fondaria fu venduta a promotori immobiliari. Dopo una lunga battaglia legale, i lavori di rinnovazione furono ripresi a metà degli anni novanta e il futuro del Chelsea allo stadio fu assicurato.[31] Le parti nord, ovest e sud dello stadio furono convertite in tribune con tutti posti a sedere e avvicinate di più al campo, un processo completato nel 2001.

Il campo dello Stamford Bridge, la proprietà fondaria, i tornelli e i diritti sul nome Chelsea sono attualmente detenuti dal Chelsea Pitch Owners, un'organizzazione non-profit dove i fan sono azionisti. Il CPO fu creato per assicurarsi che lo stadio non sarebbe stato mai più venduto a promotori. Significa anche che se qualcuno provasse a spostare la squadra in un altro stadio, loro non potrebbero usare lo stesso nome.[34]

Il club vorrebbe aumentare la capienza, portandola a oltre 50.000 spettatori, però, a causa della collocazione dello stadio in un'area con molti edifici, in una via principale e accanto a due linee ferroviarie, i fan possono avere accesso all'impianto attraverso l'entrata di Fulham Road, il che causa difficile un'espansione, dato che ciò violerebbe le regole sulla sicurezza sul lavoro.[35] Per questo motivo si è vociferato di uno spostamento dello stadio del Chelsea all'Earls Court Exhibition Centre, Battersea Power Station o Chelsea Barracks[36], ma il club ha espresso il desiderio di rimanere nella sua sede attuale.[37]

Il Chelsea nella cultura popolare

Nel 1930, il Chelsea partecipò ad uno dei primi film sul calcio, The Great Game.[38] Jack Cock, un attaccante del club londinese di quei tempi, fu la star della pellicola, le quali scene vennero girate più volte a Stamford Bridge, specialmente nel campo, nella sala conferenze e negli spogliatoi. Comparvero anche altri giocatori famosi come Andrew Nesbit Wilson, George Mills e Sam Millington.[39] Il Chelsea ha figurato in vari film sugli hooligan, il più recente The Football Factory.[40]

Giocatori

Rosa 2008–2009

Aggiornata al 2 febbraio 2009[41].

N. Ruolo Calciatore
  P Petr Čech
  D Branislav Ivanović
  D Ashley Cole
  C Michael Essien
  D Ricardo Carvalho
  C Frank Lampard (Vice Capitano)
  A Franco Di Santo
  C Joe Cole
  A Didier Drogba
  C Mikel John Obi
  C Michael Ballack
  C Florent Malouda
  D José Bosingwa
N. Ruolo Calciatore
  C Ricardo Quaresma
  D Paulo Ferreira
  C Deco
  A Salomon Kalou
  D John Terry (Capitano)
  C Mineiro
  P Rhys Taylor
  D Alex
  D Juliano Belletti
  A Nicolas Anelka
  P Henrique Hilário
  D Michael Mancienne
  A Miroslav Stoch

Rose precedenti

Giocatori dell'anno

Anno Vincitore
1967   Peter Bonetti
1968   Charlie Cooke
1969   David Webb
1970   John Hollins
1971   John Hollins
1972   David Webb
1973   Peter Osgood
1974   Gary Locke
1975   Charlie Cooke
1976   Ray Wilkins
1977   Ray Wilkins
1978   Micky Droy
1979   Tommy Langley
1980   Clive Walker
1981   Petar Borota
1982   Mike Fillery
1983   Joey Jones
1984   Pat Nevin
1985   David Speedie
1986   Eddie Niedzwiecki
 
Anno Vincitore
1987   Pat Nevin
1988   Tony Dorigo
1989   Graham Roberts
1990   Ken Monkou
1991   Andy Townsend
1992   Paul Elliott
1993   Frank Sinclair
1994   Steve Clarke
1995   Erland Johnsen
1996   Ruud Gullit
1997   Mark Hughes
1998   Dennis Wise
1999   Gianfranco Zola
2000   Dennis Wise
2001   John Terry
2002   Carlo Cudicini
2003   Gianfranco Zola
2004   Frank Lampard
2005   Frank Lampard
2006   John Terry
 
Anno Vincitore
2007   Michael Essien
2008   Joe Cole
2009   Frank Lampard

Staff tecnico

Staff attuale dell'area sportiva
  • Allenatore: Carlo Ancelotti.
  • Allenatore in 2ª: Ray Wilkins.
  • Preparatore portieri: Christophe Lollichon.
  • Preparatore atletico: Glen Driscoll.
  • Responsabile Scout: Michael Emenalo.
  • Capo Scout: Frank Arnesen.
  • Assistente Scout: Mick McGiven.
  • Responsabile settore medico: dr. Bryan English.
  • Allenatore squadra Riserve: Paul Clement.
  • Allenatore squadra Primavera: Dermot Drummy.
  • Team manager: Neil Bath.
  • Assistente di campo: James Meilbourne.

Allenatori

Dati aggiornati al 16 febbraio 2009. Sono contate soltanto le partite ufficiali. È conteggiato anche il risultato dei tiri di rigore.

Nome Naz Dal Al G V P S GF GS %V [42]
John Tait Robertson[43]   Scozia maggio 1905 ottobre 1906 50 30 10 10 121 54 60%
William Lewis*   Inghilterra ottobre 1906 aprile 1907 31 20 5 6 59 28 65%
David Calderhead[44]   Scozia luglio 1907 giugno 1933 966 384 239 343 1376 1305 40%
Leslie Knighton[45]   Inghilterra luglio 1933 giugno 1939 274 93 72 109 419 446 34%
Billy Birrell[46]   Scozia luglio 1939 giugno 1952 289 95 74 120 410 462 33%
Ted Drake[47]   Inghilterra luglio 1952 settembre 1961 424 156 103 165 771 772 37%
Tommy Docherty[48]   Scozia ottobre 1961 settembre 1967 302 143 64 95 526 422 47%
Dave Sexton[49]   Inghilterra ottobre 1967 settembre 1974 373 165 108 100 570 438 44%
Ron Suart[50]   Inghilterra ottobre 1974 marzo 1975 31 8 11 12 38 58 26%
Eddie McCreadie[51]   Scozia aprile 1975 giugno 1977 99 37 32 30 141 128 37%
Ken Shellito[52]   Inghilterra luglio 1977 dicembre 1978 66 16 18 32 77 114 24%
Danny Blanchflower[53]   Irlanda del Nord dicembre 1978 settembre 1979 32 5 8 19 34 68 16%
Geoff Hurst[54]   Inghilterra settembre 1979 aprile 1981 83 35 19 29 108 94 42%
Bobby Gould*[55]   Inghilterra aprile 1981 maggio 1981 2 0 0 2 0 5 0%
John Neal[56]   Inghilterra luglio 1981 giugno 1985 204 84 62 58 326 253 41%
John Hollins[57]   Inghilterra luglio 1985 marzo 1988 144 56 37 51 196 214 39%
Bobby Campbell[58]   Inghilterra marzo 1988 giugno 1991 161 74 47 40 280 230 46%
Ian Porterfield[59]   Scozia luglio 1991 febbraio 1993 89 32 28 29 106 115 36%
David Webb[60]   Inghilterra febbraio 1993 giugno 1993 13 5 4 4 19 18 38%
Glenn Hoddle[61]   Inghilterra giugno 1993 maggio 1996 157 53 54 50 192 182 34%
Ruud Gullit[62]   Paesi Bassi maggio 1996 febbraio 1998 82 41 17 24 157 109 50%
Gianluca Vialli[63]   Italia febbraio 1998 settembre 2000 142 75 38 29 222 123 53%
Graham Rix*[64]   Inghilterra settembre 2000 settembre 2000 2 1 0 1 1 2 50%
Claudio Ranieri[65]   Italia settembre 2000 maggio 2004 200 107 46 47 358 199 54%
José Mourinho[66]   Portogallo giugno 2004 settembre 2007 185 131 36 18 330 119 71%
Avram Grant[67]   Israele settembre 2007 maggio 2008 54 36 13 5 97 36 67%
Luiz Felipe Scolari[68]   Brasile luglio 2008 febbraio 2009 36 20 10 6 70 29 55%
Ray Wilkins[69]   Inghilterra febbraio 2009 febbraio 2009 1 1 0 0 3 1 100%
Guus Hiddink[70]   Paesi Bassi febbraio 2009 giugno 2009 22 16 3 1 41 18 73%
Carlo Ancelotti[71]   Italia luglio 2009 attuale 0 0 0 0 0 0 0

Nota: Gli allenatori contrassegnati da una stellina (*) hanno avuto il ruolo di manager.

Gerarchia del club

Leadership del Chelsea F.C.

Patron: Roman Abramovich

Amministrazione del Chelsea F.C.

Presidente: Bruce Buck
Presidente a vita: Lord Richard Attenborough
Direttori: Peter Kenyon ed Eugene Tenenbaum

Comitato esecutivo

Capo Esecutivo: Peter Kenyon
Segretario : David Barnard

Partecipazioni alle coppe europee

Palmarès

Competizioni nazionali

1954-1955, 2004-2005, 2005-2006
1969–1970, 1996–1997, 1999–2000, 2006–2007, 2008–2009
1964-1965, 1997-1998, 2004-2005, 2006-2007
1985-1986, 1989-1990
1955, 2000, 2005

Competizioni internazionali

1970-1971, 1997-1998
1998

Altri piazzamenti e riconoscimenti

  • Campionato inglese
secondo posto: 2003-2004, 2006-2007, 2007-2008
  • Coppa d'Inghilterra
finalista: 1914-1915, 1966-1967, 1993-1994, 2001-2002
  • Coppa di Lega inglese
finalista: 1971-1972, 2007-2008
1983-1984, 1988-1989
finalista: 2007–2008

Record

Nella prima partita del 2007-2008, contro il [↓↑ fuori crono], il Chelsea ha stabilito il record di imbattibilità casalinga[72] in Premier League (64 partite). La striscia si è protratta fino a 86 partite casalinge senza perdere (4 anni e 8 mesi) e si è interrotta con la sconfitta interna subita dal Liverpool (0-1) il 26 ottobre 2008.

Record individuali

Presenze

Marcatori

Record di squadra

Affluenza di pubblico

Ufficialmente il record di affluenza dello Stamford Bridge è di 82.905 spettatori accorsi per il derby con l'Arsenal il 12 ottobre 1935, che rappresenta anche il record di affluenza per una partita di Football League. Il record di affluenza per una partita della FA Cup è invece di 77.952 spettatori, contro lo Swindon Town, al quarto turno il 13 aprile 1911. Comunque una stima di oltre 100,000 fan avrebbe assistito ad un'amichevole contro il team sovietico Dynamo Kiev il 14 novembre 1945. La modernizzazione dello Stamford Bridge durante gli anni '90 impedisce che il record possa essere superato in futuro. L'attuale capacità dello Stamford Bridge è di 42.055 persone.

Risultati

Punti

  • Maggiori punti in una stagione (3 per vittoria) – 99 in 42 partite (1988-89)
  • Minori punti in una stagione (3 per vittoria) – 42 in 42 partite (1987-88)
  • Maggiori punti in una stagione (2 per vittoria) – 57 in 38 partite (1906-07)
  • Minori punti in una stagione (2 per vittoria) – 20 in 42 partite (1978-79)

Altri record

 
Chelsea-Tottenham Hotspur, 11 marzo 2006

Il Chelsea ha registrato numerose "prime" nel calcio inglese.

Assieme all'Arsenal è stata la prima squadra ad utilizzare i numeri sul dorso della maglia, il 25 agosto 1928 nella partita contro lo Swansea Town.

Il Chelsea è stata la prima squadra ad utilizzare l'aereo per una partita in trasferta, quando hanno affrontato il Newcastle il 19 aprile 1957 e la prima squadra della First Division ad aver giocato di domenica, quando ha affrontato lo Stoke City il 27 gennaio 1974.

Il 26 dicembre 1999 il Chelsea è diventato la prima squadra inglese a schierare in campo una formazione titolare composta completamente da stranieri, in una sfida valida per la Premier League contro il Southampton.

Il 19 maggio 2007 il Chelsea ha vinto la prima FA Cup presso il nuovo Wembley Stadium, dopo aver vinto anche l'ultima FA Cup al vecchio Wembley.

Infine, in tutti i campionati sinora disputati, il Chelsea ha terminato la stagione in ogni posizione (dalla prima all'ultima) almeno una volta.

Tifosi e rivalità

 
Giocatori del Chelsea salutano i tifosi alla fine di una partita
  Lo stesso argomento in dettaglio: Derby di Londra.

Il Chelsea vive un'accesa rivalità soprattutto con le concittadine, specialmente il Fulham per ragioni storiche e logistiche. I Cottagers, infatti, sono la squadra del quartiere di Fulham, confinante con quello di Chelsea, e lo Stamford Bridge si trova proprio nel vicino distretto.

Ultimamente, anche per i parechi scontri diretti tra le due formazioni, secondo alcuni sondaggi la stracittadina più sentita dai tifosi del Chelsea è ormai quella coi cugini dell'Arsenal.[74]

Un'altra rivalità locale divide i Blues dagli Spurs del Tottenham. Altre squadre di Londra, come il Millwall o il West Ham non vedono di buon occhio i cugini blu.

A livello nazionale il Leeds United è forse una delle squadre meno simpatiche ai fan del Chelsea. La rivalità nacque dalla discussa finale di FA Cup vinta dal Chelsea. Negli ultimi tempi Sir Alex Ferguson (manager del Manchester United) e José Mourinho hanno fatto nascere una contrapposizione significativa tra le due tifoserie. A quanto pare Sir Alex Ferguson attaccò in passato il Chelsea accusandolo di rovinare il calcio con i troppi acquisti e i troppi soldi spesi per avere una squadra competitiva.

In ambito continentale dal 2004 la Champions League ha offerto un palcoscenico prestigioso per le sfide in notturna con gli spagnoli del Barcellona, che hanno lasciato strascichi nei rispettivi ambienti. Anche il Liverpool di Rafa Benìtez si è aggiunto alle grandi rivali del Chelsea, soprattutto dopo le doppie sfide in semifinale di UEFA Champions League che hanno contrapposto i Reds di Liverpool ai Blues di Londra.

Nelle due doppie sfide di Champions League con i blaugrana delle stagioni 2004-2005 e 2005-2006 il Chelsea ha battuto il Barcellona dopo una partita accesissima a Stamford Bridge, partita da dove è nata la rivalità tra i due club. Il Chelsea in quella sfida si qualificò. Nell'annata seguente, sempre in Champions League, il Chelsea uscì sconfitto contro i catalani. Nella stagione 2008-2009 il Chelsea ha pareggiato 1-1 in casa e, dopo lo 0-0 del Camp Nou, la squadra è stata così eliminata dalla Champions League, colpevole un arbitraggio assai discutibile.[75] A causa di questi molteplici episodi nel prestigioso campo europero, ultimamente queste due tifoserie non si vedono di buon occhio.

Note

  1. ^ (EN) Trophy Cabinet, su chelseafc.com. URL consultato il 21-09-2008.
  2. ^ (EN) Chelsea centenary crest unveiled, su news.bbc.co.uk, bbc.co.uk. URL consultato il 15-03-2008.
  3. ^ (EN) All Time League Attendance Records, su nufc.com. URL consultato il 10-08-2008.
  4. ^ (EN) Sheffield United 3 Chelsea 0, su fa-cupfinals.co.uk. URL consultato il 02-05-2008.
  5. ^ (EN) Brian Glanville, Little sign of change for Chelsea and their impossible dreams, su timesonline.co.uk. URL consultato il 02-05-2008.
  6. ^ (EN) Brian Glanville, The great Chelsea surrende, su timesonline.co.uk. URL consultato il 05-05-2008.
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  8. ^ Glanvill, Chelsea FC: The Official Biography, 2006, pp. 84–87.
  9. ^ Glanvill, Chelsea FC: The Official Biography, 2006, pp. 143–157.
  10. ^ Glanvill, Chelsea FC: The Official Biography, 2006, pp. 89–90.
  11. ^ Glanvill, Chelsea FC: The Official Biography, 2006, pp. 90–91.
  12. ^ I media britannici soprannominarono "Chelski" il Chelsea di Abramovič.
  13. ^ Steve Rosenberg, Chasing 'Mr Chelski', BBC, 24-08-2003. URL consultato il 05-05-2008.
  14. ^ Mourinho proud of battling finish, BBC, 13-05-2005. URL consultato il 05-05-2008.
  15. ^ Matt Barlow, Terry Eyes Back-to-Back Titles, Sporting Life. URL consultato il 05-05-2008.
  16. ^ Mitchell, Kevin, Something old, new and Blue, The Observer, 20-05-2007. URL consultato il 05-05-2007.
  17. ^ Chelsea 2-1 Arsenal, BBC, 25-02-2007. URL consultato il 05-05-2007.
  18. ^ (EN) Mourinho makes shock Chelsea exit, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 05-05-2008.
  19. ^ (EN) Chelsea name Grant as new manager, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 21-09-2007.
  20. ^ Chelsea a Mosca con Drogba e Lampard, su it.uefa.com. URL consultato il 22-05-2008.
  21. ^ Champions League. Manchester United e Chelsea 7-6. Decisivi i rigori, su rainews24.rai.it. URL consultato il 22-05-2008.
  22. ^ Manchester United - Chelsea 7-6 dcr: Van der Sar regala l'Europa ai Red Devils, su goal.com. URL consultato il 22-05-2008.
  23. ^ Grant leaves Chelsea, Chelseafc.com, 24-05-2008. URL consultato il 02-07-2008.
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  25. ^ Ancelotti al Chelsea, gazzetta.it, 01-06-2009
  26. ^ pag. 212 Rick Glanvill, Chelsea Football Club: The Official History in Pictures, 2006, ISBN 0-75531-467-0.
  27. ^ Brian Mears, Chelsea: Football Under the Blue Flag, Mainstream Sport, 2002, ISBN 1-84018-658-5.
  28. ^ La divisa dell'Inter venne indosassata per una semifinale di [FA Cup]] contro lo Sheffield Wednesday, il 23 Aprile 1966. Reference: Mears (2002), p. 58
  29. ^ Tutte le divise sono riportate sul sito ufficiale del club chelseafc.com, Kits, su chelseafc.com. URL consultato il 28-06-1009.
  30. ^ Ashling O'Connor, Clubs to cash in on mobile advertising, 02-05-2005. URL consultato il 15-03-2009.
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  34. ^ Glanvill, Chelsea FC: The Official Biography, 2006, pp. 91–92.
  35. ^ Glanvill, Chelsea FC: The Official Biography, 2006, p. 76.
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  41. ^ (EN) First Team Squad List, su chelseafc.com. URL consultato il 05-07-2008.
  42. ^ La percentuale della vittoria è arrotondata a un numero intero.
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Bibliografia

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