Chelsea Football Club
Il Chelsea Football Club, meglio noto come Chelsea F.C. o semplicemente Chelsea (pron. 'tʃɛlsi), è una società calcistica inglese con sede a Londra. Fondata nel 1905, è la squadra londinense con più successi a livello internazionale e milita nella Premier League del campionato inglese, dove ha trascorso la maggior parte della propria storia. Sin dalla fondazione disputa le partite casalinghe nello stadio Stamford Bridge (42.360 posti), situato nel quartiere di Fulham, West London.
Chelsea FC Calcio ![]() | |
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The Blues; The Pensioners | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() ![]() |
Inno | Blue is the Colour Daniel Boone & Rod McQueen |
Dati societari | |
Città | Londra |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Premier League |
Fondazione | 1905 |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Stamford Bridge (42.055 posti) |
Sito web | www.chelseafc.com |
Palmarès | |
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Titoli d'Inghilterra | 3 |
Coppe d'Inghilterra | 5 |
Coppe di Lega inglesi | 5 |
Charity/Community Shield | 3 |
Trofei internazionali | 2 Coppe delle Coppe 1 Supercoppe UEFA |
Si invita a seguire il modello di voce |
Ha conosciuto due epoche di successi: la prima dagli anni sessanta ai primi anni settanta e la seconda dalla fine degli anni novanta ai giorni nostri. Nel suo palmarès figurano tre titoli inglesi, cinque FA Cup, quattro Coppe di Lega inglesi, due Coppe delle Coppe e una Supercoppa europea, oltre a un secondo posto in Champions League.[1]
Nonostante il nome, il club non ha sede nell'omonimo quartiere di Londra, bensì nel vicino borough of Hammersmith and Fulham. I giocatori vengono soprannominati The Blues ("i blu") per via dei colori sociali, o, più anticamente, The Pensioners ("i pensionati"), per via del vecchio stemma. Il completo tradizionale del club è una maglietta di colore blu reale con abbinati dei pantaloncini bianchi. Il simbolo tradizonale è stato quasi sempre, invece, un cerimonioso leone con un bastone, che nel 2005 ha subito un restyling.[2]
Il Chelsea è quinto nella classifica dell'affluenza media di tifosi negli stadi inglesi[3]. I suoi sostenitori non vivono rivalità accesissime. La maggiore è quella con i vicini del [↓↑ fuori crono], poi vengono quelle con gli altri concittadini dell'[↓↑ fuori crono] e del [↓↑ fuori crono], seguite da quelle con [↓↑ fuori crono] e [↓↑ fuori crono].
Storia
Il Chelsea fu fondato il 14 marzo 1905 nel pub The Rising Sun (odierno The Butcher's Hook), di fronte all'attuale ingresso principale dello stadio di Fulham Road, e poco dopo venne ammesso alla Football League. I primi anni di vita videro pochi successi, tanto che il miglior piazzamento fu il raggiungimento della finale di FA Cup nel 1915, vinta dallo Sheffield United.[4] Il Chelsea si guadagnò una reputazione mettendo sotto contratto calciatori di grande nome[5] e per la capacità di esprimere un calcio divertente, ma negli anni tra le due guerre il suo impatto sul calcio inglese fu scarso.
Nel 1952 fu nominato allenatore l'ex centravanti della Nazionale inglese Ted Drake, che iniziò a modernizzare il club. Drake intraprese un'opera di modernizzazione del club sia dentro che fuori dal campo. Uno dei suoi primi provvedimenti fu la rimozione del logo storico raffigurante un pensionato di Chelsea dal programma della partita, in modo che il soprannome storico di Pensioners ("pensionati") non fosse più usato e fosse sostituito da un leone rampante (Lion Rampant Regardant). Da allora i giocatori del Chelsea sarebbero stati conosciuti come The Blues. Drake migliorò, inoltre, le modalità di allenamento introducendo sessioni di esercitazione con il pallone, pratica rara in Inghilterra a quell'epoca, e condusse il club alla prima vittoria di rilievo - il campionato nazionale - nel 1954-1955. Le stagioni seguenti videro la creazione della Coppa dei Campioni d'Europa per opera della UEFA, ma il Chelsea fu convinto dalla Football League e dalla FA a ritirarsi dalla competizione ancor prima del suo inizio.[6]
Gli anni Sessanta videro l'ascesa di un giovane e talentuoso Chelsea sotto la guida di Tommy Docherty. I londinesi si batterono per gli allori più importanti nel corso di tutto il decennio e conobbero numerose cadute sul traguardo. Nella stagione 1964-1965, infatti, erano in corsa per il treble League, FA Cup e League Cup e vinsero soltanto quest'ultimo trofeo.[7] In tre stagioni la squadra fu battuta in altrettante semifinali e furono finalisti perdenti di FA Cup. Nel 1970 il Chelsea vinse la FA Cup sconfiggendo per 2–1 Leeds United e l'anno dopo si aggiudicò il primo trofeo europeo, la Coppa delle Coppe, ad Atene, superando nella ripetizione della partita il blasonato Real Madrid.
I tardi anni Settanta e gli anni 1980 furono un periodo pieno di eventi per il Chelsea. Un ambizioso progetto di ristrutturazione di Stamford Bridge mise a repentaglio la stabilità finanziaria della società[8], costrinse a cedere le stelle e provocò, così, la retrocessione della squadra. Ulteriori problemi furono causati dalla piaga degli hooligan, la cui presenza nelle schiere dei tifosi avrebbe segnato tutto il decennio.[9] Il Chelsea, al nadir delle proprie fortune, fu acquistato da Ken Bates per la cifra nominale di 1£, anche se la proprietà fondiaria assoluta di Stamford Bridge era stata venduta agli sviluppatori immobiliari, con il rischio concreto per il club di dover lasciare il proprio stadio.[10] Sul campo la squadra si era comportata appena meglio, andando vicina per la prima volta alla retrocessione nella Third Division, ma nel 1983 l'allenatore John Neal fu in grado di assemblare una squadra di livello con un esborso minimo. Il Chelsea si aggiudicò la Second Division nel 1983-1984 e si collocò in pianta stabile in massima serie, prima di retrocedere nuovamente nel 1988. Tornò immediatamente in massima divisione vincendo il campionato di Second Division nel 1988-1989.
Dopo una lunga battaglia legale Bates fuse la proprietà fondiaria assoluta con il Club nel 1992, raggiungendo un accordo con gli sviluppatori finanziari, andati in bancarotta per via di un crollo del mercato.[11] Nella neonata Premier League l'andamento del Chelsea non fu convincente, sebbene la squadra raggiunse la finale della FA Cup del 1994. Cionostante fu necessario attendere il 1996, con la nomina del Pallone d'oro 1987 Ruud Gullit come allenatore-giocatore, perché le sorti del club mutassero. L'olandese aggiunse all'organico molti calciatori di prima grandezza, nazionali dei loro paesi, tra cui spicca il nome dell'italiano Gianfranco Zola. Il club fu in grado di vincere la FA Cup nel 1997 e di affermarsi nuovamente come una delle compagini di vertice del calcio inglese. Gullit fu rimpiazzato da Gianluca Vialli, che, sempre nelle vesti di allenatore-giocatore, guidò il team alla vittoria della League Cup e della Coppa delle Coppe nel 1998, della FA Cup nel 2000 e ai quarti di finale della UEFA Champions League 1999-2000. Al suo esonero gli subentrò un altro italiano, Claudio Ranieri, che condusse il Chelsea alla finale, poi persa, di FA Cup nel 2002 e alla qualificazione in Champions League nel 2002-2003.
Nel giugno 2003 Bates vendette il club per la cifra di 60 milioni di sterline al milardario russo Roman Abramovič, completando la vendita di un club inglese più costosa di tutti i tempi.[12][13] Il nuovo proprietario si accollò il debito di 80 milioni di sterline, pagandone la maggior parte in tempi rapidi. Poi mise mano ad una campagna acquisti faraonica, per una spesa totale di 100 milioni di sterline prima dell'inizio della stagione. La squadra di Ranieri mancò gli obiettivi sperati, raggiungendo la semifinale della UEFA Champions League 2003-2004 e piazzandosi seconda in campionato, così nell'estate 2004 il tecnico fu sostituito dal portoghese José Mourinho, reduce dalla vittoria della Champions League con il Porto.
Nel 2005, anno del centenario della società, i Blues riconquistarono la Premiership a cinquant'anni di distanza dall'ultimo titolo nazionale, in forza di una stagione da record (primato di partite senza reti subite, minimo assoluto di reti subite, primato di vittorie e di punti fatti).[14] Al successo in campionato unirono la vittoria della League Cup (3–2 contro il Liverpool al Millennium Stadium di Cardiff) e la semifinale di Champions League, dove a prevalere fu il Liverpool. Nel 2005-2006 il Chelsea si confermò Campione d'Inghilterra, eguagliando il primato di 29 vittorie stabilito nella stagione precedente. Divenne anche la quinta squadra inglese a vincere due titoli consecutivi dalla seconda guerra mondiale e il primo club di Londra a riuscire nell'impresa dopo ll'Arsenal nel 1933-1934.[15] L'anno seguente il Chelsea vinse la FA Cup e la League Cup[16][17] ma finì secondo alle spalle del [↓↑ fuori crono] in Premier League.
Il 20 settembre 2007, all'inizio della stagione 2007-2008, José Mourinho rescisse consensualmente il contratto con il Chelsea e fu sostituito dal Director of Football Avraham Grant.[18][19] Grant condusse la squadra al secondo posto in Premier League, alla finale della League Cup, persa contro il [↓↑ fuori crono], e alla finale della UEFA Champions League, la prima della storia del club nella competizione.[20] La partita si concluse però con la vittoria del Manchester United ai tiri di rigore a Mosca.[21][22] Tre giorni dopo Grant abbandonò la panchina del Chelsea per la scadenza del contratto[23] e fu sostituito da Luiz Felipe Scolari.[24] Sotto la guida del brasiliano il Chelsea ha raccolto risultati deludenti, che hanno indotto la dirigenza a sollevare il tecnico dall'incarico a febbraio 2009. Con il nuovo allenatore Guus Hiddink, che continua a guidare la Nazionale russa, il Chelsea ha vinto la FA Cup per la quinta volta, ha guadagnato il terzo posto in Premier League e raggiunto le semifinali di Champions League, dove è stato eliminato dal Barcellona con parecchie polemiche sull'arbitraggio.
Il Chelsea ha poi ufficialmente comunicato di aver ingaggiato l'allenatore Carlo Ancelotti[25].
Cronistoria
Cronistoria del Chelsea Football Club | |||||
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Colori e simbolo
Colori
I colori originari del Chelsea, utilizzati dal 1905 al 1912. |
Sebbene quasi in tutta la sua storia il Chelsea abbia sempre indossato maglie blu scuro, all'inizio esse erano più tendenti all'azzurro, usato per via dei colori delle armi del presidente, il nobile inglese Earl Cadogan. L'attuale blu reale venne adottato attorno al 1912, assieme a pantaloncini bianchi e calzettoni ancora blu.[26] Negli anni '60, con Tommy Docherty nuovo allenatore, colori di pantaloncini e calze si invertirono, ossia i primi divennero blu e i secondi bianchi: questo perché il tecnico d'allora voleva rendere la divisa della sua squadra unica, diversa da tutte quelle delle altre formazioni inglesi. Questo nuovo kit venne indossato per la prima volta nella stagione 64-65.[27] Da allora, i colori casalinghi del Chelsea rimasero invariati.
Per quanto riguarda gli indumenti da trasferta, il colore tradizionale del club è quasi sempre stato un giallo, anche se ci sono state molte variazioni negli anni, a cominciare proprio dalla prima maglia fuori casa adottata: infatti, essa era a strisce bianche e nere. Per una sola partita (ovvero la semifinale di FA Cup contro lo Sheffield Wednesday), invece, similmente all'Inter, la squadra utilizzò strisce nere e azzurre, ancora una volta negli anni '60 con Tommy Docherty in panchina.[28] Altre divise diverse da quella gialla da ricordare furono tre: una verde menta negli anni '80, un'altra con strisce bianche e rosse e una diamante e arancio mandarino, tutte e due negli anni '90.[29]
La divisa attuale del club è fornita da Adidas, con la quale il Chelsea ha un contratto che va dal 2006 al 2011. Il primo sponsor per le maglie del team fu Gulf Air durante la stagione 83-84. Successivamente a questo, il Chelsea stipulò accordi con Grange Farms, Bai Lin tea e Italian company Simod (in quest'ordine), prima di un contratto a lungo termine con Commodore International (1989), nel quale partecipò anche Amiga, azienda subordinata allo stesso; dopo quest'ultima, vi furono la birra Coors (1995–1997), Autoglass (1997–2001) e Emirates Airline (2001–2005). Ora lo sponsor ufficiale è, invece, Samsung.[30]
Simboli
Lo stemma
Nella sua pluricentenaria storia il Chelsea ha avuto cinque simboli molto diversi l'un con l'altro. Nel 1905 la società adottò come primo stemma il cosiddetto pensionato di Chelsea, che contribuì alla nascita del soprannome "pensionati" e rimase per il mezzo secolo successivo, anche se non apparve mai sulla maglietta.
Come parte della sua modernizzazione, Ted Drake insistette per rimuovere lo storico pensionato, sostituito per un anno (1952) da un altro emblema, che rimarcava semplicemente le iniziali del club: C.F.C.
Nel 1953 lo stemma cambiò radicalmente in un leone rampante che guarda dietro sé e tiene uno scettro, simbolo che rimase per i successivi tre decenni: questo particolare logo venne preso dalle insegne delle armi dell'antico presidente Earl Cadogan. L'animale aveva tutt'intorno una cornice blu, con al suo interno, nella parte superiore, un paio di palloni da calcio e un paio di fiori (simbolo della dinastia reale).
Dal 1986, poi, il leone rampante abbandonò temporaneamente il Chelsea, per essere rimpiazzato da uno classico che ruggisce, colorato di giallo e posto in parte alle lettere del club (ancora C.F.C.).
Successivamente, con l'impulso del neoproprietario Roman Abramovich, la società, per festeggiare il centenario nel 2005, tornò al leone con bastone adottato nel 1953, ma rimodernandolo e aggiungendoci tutt'intorno scritte in oro: gli autori del nuovo logo non scordarono la storica cornice blu con all'interno i due palloni da calcio e i due fiori, entrambi sempre sempre in oro. Infine, il simbolo mutò un'ultima volta l'anno seguente, senza più scritte esterne e cambiando il colore delle figure nella cornice da oro a rosso.
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Simbolo 1953–1986
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Simbolo 1986–2005
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Simbolo 2005–2006 (centenario)
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Simbolo attuale
Inno ufficiale
La canzone storicamente associata al Chelsea è Blue is the Colour, pubblicata da Daniel Boone e Rod McQueen il 26 febbraio 1972 e sottoposta ai vertici del club nella stagione 1971-72. Questo singolo venne ufficialmente adottato in concomitanza con la finale di Carling Cup contro lo Stoke City. La canzone è stata inoltre interpretata parecchie volte anche dai membri della formazione del Chelsea che si sono susseguiti negli anni.
Altri canti associati al club e intonati dai tifosi nello stadio sono "Carefree", "We all follow the Chelsea", "Ten Men Went to Mow", "Zigga Zagga", "Hello! Hello!" e "Celery".
Stadio
Il Chelsea ha sempre avuto un solo stadio, lo Stamford Bridge, dove gioca sin dalla fondazione. L'impianto fu ufficialmente aperto il 28 aprile 1887. Per i primi 28 anni della sua esistenza fu utilizzato esclusivamente dal London Athletics Club come arena per le gare di atletica e non per il calcio. Nel 1904 il campo fu acquistato dall'imprenditore Gus Mears e dal fratello J T Mear, che aveva precedentemente acquistato un ulteriore pezzo di terreno (precedentemente un grande orto) con l'obbiettivo di impiegare l'intera area di 51.000 m² per la costruzione un campo da calcio.[31]
Lo Stamford Bridge fu progettato per la famiglia Mears dal famoso architetto Archibald Leitch.[32] La famiglia offrì poi lo stadio al Fulham Football Club, che rifiutò la proposta. Così i proprietari decisero di farlo usare a una nuova squadra che avrebbero fondato. Contrariamente a molti club che erano nati prima e che cercarono un terreno su cui giocare solo in un secondo momento, il Chelsea fu fondato proprio per giocare a Stamford Bridge. Dato che nel quartiere c'era già un club di nome Fulham, i fondatori decisero di adottare il nome del quartiere adiacente, Chelsea, per la nuova squadra, dopo aver escluso nomi come Kensington FC, Stamford Bridge FC e London FC.[33]
Inizialmente lo Stamford Bridge aveva la forma di un ovale aperto, era provvisto di tribuna coperta e aveva una capacità di circa 100.000 spettatori.[31] Gli anni Trenta videro la costruzione di una gradinata nella parte sud e di una copertura che riparava un quinto di essa. Con il tempo divenne conosciuta con il nome di "Shed End", il punto di ritrovo dei tifosi del Chelsea più fedeli e più caldi, specialmente durante gli anni sessanta, settanta e ottanta. Non si conoscono con precisione le vere origini del soprannome chiare, ma il fatto che il tetto somigliasse ad una lamiera di ferro ondulata giocò la sua parte.[31]
Durante gli anni sessanta e gli anni settanta, i proprietari del club attuarono una modernizzazione che prevedeva 50.000 posti a sedere.[31] I lavori cominciarono sulla East Stand negli anni settanta, ma i costi elevati piegarono quasi il club sulle ginocchia, e la proprietà fondaria fu venduta a promotori immobiliari. Dopo una lunga battaglia legale, i lavori di rinnovazione furono ripresi a metà degli anni novanta e il futuro del Chelsea allo stadio fu assicurato.[31] Le parti nord, ovest e sud dello stadio furono convertite in tribune con tutti posti a sedere e avvicinate di più al campo, un processo completato nel 2001.
Il campo dello Stamford Bridge, la proprietà fondaria, i tornelli e i diritti sul nome Chelsea sono attualmente detenuti dal Chelsea Pitch Owners, un'organizzazione non-profit dove i fan sono azionisti. Il CPO fu creato per assicurarsi che lo stadio non sarebbe stato mai più venduto a promotori. Significa anche che se qualcuno provasse a spostare la squadra in un altro stadio, loro non potrebbero usare lo stesso nome.[34]
Il club vorrebbe aumentare la capienza, portandola a oltre 50.000 spettatori, però, a causa della collocazione dello stadio in un'area con molti edifici, in una via principale e accanto a due linee ferroviarie, i fan possono avere accesso all'impianto attraverso l'entrata di Fulham Road, il che causa difficile un'espansione, dato che ciò violerebbe le regole sulla sicurezza sul lavoro.[35] Per questo motivo si è vociferato di uno spostamento dello stadio del Chelsea all'Earls Court Exhibition Centre, Battersea Power Station o Chelsea Barracks[36], ma il club ha espresso il desiderio di rimanere nella sua sede attuale.[37]
Il Chelsea nella cultura popolare
Nel 1930, il Chelsea partecipò ad uno dei primi film sul calcio, The Great Game.[38] Jack Cock, un attaccante del club londinese di quei tempi, fu la star della pellicola, le quali scene vennero girate più volte a Stamford Bridge, specialmente nel campo, nella sala conferenze e negli spogliatoi. Comparvero anche altri giocatori famosi come Andrew Nesbit Wilson, George Mills e Sam Millington.[39] Il Chelsea ha figurato in vari film sugli hooligan, il più recente The Football Factory.[40]
Giocatori
Rosa 2008–2009
Aggiornata al 2 febbraio 2009[41].
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Rose precedenti
Giocatori dell'anno
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Staff tecnico
- Allenatore: Carlo Ancelotti.
- Allenatore in 2ª: Ray Wilkins.
- Preparatore portieri: Christophe Lollichon.
- Preparatore atletico: Glen Driscoll.
- Responsabile Scout: Michael Emenalo.
- Capo Scout: Frank Arnesen.
- Assistente Scout: Mick McGiven.
- Responsabile settore medico: dr. Bryan English.
- Allenatore squadra Riserve: Paul Clement.
- Allenatore squadra Primavera: Dermot Drummy.
- Team manager: Neil Bath.
- Assistente di campo: James Meilbourne.
Allenatori
Dati aggiornati al 16 febbraio 2009. Sono contate soltanto le partite ufficiali. È conteggiato anche il risultato dei tiri di rigore.
Nome | Naz | Dal | Al | G | V | P | S | GF | GS | %V [42] |
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John Tait Robertson[43] | Scozia | maggio 1905 | ottobre 1906 | 50 | 30 | 10 | 10 | 121 | 54 | 60% |
William Lewis* | Inghilterra | ottobre 1906 | aprile 1907 | 31 | 20 | 5 | 6 | 59 | 28 | 65% |
David Calderhead[44] | Scozia | luglio 1907 | giugno 1933 | 966 | 384 | 239 | 343 | 1376 | 1305 | 40% |
Leslie Knighton[45] | Inghilterra | luglio 1933 | giugno 1939 | 274 | 93 | 72 | 109 | 419 | 446 | 34% |
Billy Birrell[46] | Scozia | luglio 1939 | giugno 1952 | 289 | 95 | 74 | 120 | 410 | 462 | 33% |
Ted Drake[47] | Inghilterra | luglio 1952 | settembre 1961 | 424 | 156 | 103 | 165 | 771 | 772 | 37% |
Tommy Docherty[48] | Scozia | ottobre 1961 | settembre 1967 | 302 | 143 | 64 | 95 | 526 | 422 | 47% |
Dave Sexton[49] | Inghilterra | ottobre 1967 | settembre 1974 | 373 | 165 | 108 | 100 | 570 | 438 | 44% |
Ron Suart[50] | Inghilterra | ottobre 1974 | marzo 1975 | 31 | 8 | 11 | 12 | 38 | 58 | 26% |
Eddie McCreadie[51] | Scozia | aprile 1975 | giugno 1977 | 99 | 37 | 32 | 30 | 141 | 128 | 37% |
Ken Shellito[52] | Inghilterra | luglio 1977 | dicembre 1978 | 66 | 16 | 18 | 32 | 77 | 114 | 24% |
Danny Blanchflower[53] | Irlanda del Nord | dicembre 1978 | settembre 1979 | 32 | 5 | 8 | 19 | 34 | 68 | 16% |
Geoff Hurst[54] | Inghilterra | settembre 1979 | aprile 1981 | 83 | 35 | 19 | 29 | 108 | 94 | 42% |
Bobby Gould*[55] | Inghilterra | aprile 1981 | maggio 1981 | 2 | 0 | 0 | 2 | 0 | 5 | 0% |
John Neal[56] | Inghilterra | luglio 1981 | giugno 1985 | 204 | 84 | 62 | 58 | 326 | 253 | 41% |
John Hollins[57] | Inghilterra | luglio 1985 | marzo 1988 | 144 | 56 | 37 | 51 | 196 | 214 | 39% |
Bobby Campbell[58] | Inghilterra | marzo 1988 | giugno 1991 | 161 | 74 | 47 | 40 | 280 | 230 | 46% |
Ian Porterfield[59] | Scozia | luglio 1991 | febbraio 1993 | 89 | 32 | 28 | 29 | 106 | 115 | 36% |
David Webb[60] | Inghilterra | febbraio 1993 | giugno 1993 | 13 | 5 | 4 | 4 | 19 | 18 | 38% |
Glenn Hoddle[61] | Inghilterra | giugno 1993 | maggio 1996 | 157 | 53 | 54 | 50 | 192 | 182 | 34% |
Ruud Gullit[62] | Paesi Bassi | maggio 1996 | febbraio 1998 | 82 | 41 | 17 | 24 | 157 | 109 | 50% |
Gianluca Vialli[63] | Italia | febbraio 1998 | settembre 2000 | 142 | 75 | 38 | 29 | 222 | 123 | 53% |
Graham Rix*[64] | Inghilterra | settembre 2000 | settembre 2000 | 2 | 1 | 0 | 1 | 1 | 2 | 50% |
Claudio Ranieri[65] | Italia | settembre 2000 | maggio 2004 | 200 | 107 | 46 | 47 | 358 | 199 | 54% |
José Mourinho[66] | Portogallo | giugno 2004 | settembre 2007 | 185 | 131 | 36 | 18 | 330 | 119 | 71% |
Avram Grant[67] | Israele | settembre 2007 | maggio 2008 | 54 | 36 | 13 | 5 | 97 | 36 | 67% |
Luiz Felipe Scolari[68] | Brasile | luglio 2008 | febbraio 2009 | 36 | 20 | 10 | 6 | 70 | 29 | 55% |
Ray Wilkins[69] | Inghilterra | febbraio 2009 | febbraio 2009 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 1 | 100% |
Guus Hiddink[70] | Paesi Bassi | febbraio 2009 | giugno 2009 | 22 | 16 | 3 | 1 | 41 | 18 | 73% |
Carlo Ancelotti[71] | Italia | luglio 2009 | attuale | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Nota: Gli allenatori contrassegnati da una stellina (*) hanno avuto il ruolo di manager.
Gerarchia del club
Leadership del Chelsea F.C.
- Patron: Roman Abramovich
Amministrazione del Chelsea F.C.
- Presidente: Bruce Buck
- Presidente a vita: Lord Richard Attenborough
- Direttori: Peter Kenyon ed Eugene Tenenbaum
Comitato esecutivo
- Capo Esecutivo: Peter Kenyon
- Segretario : David Barnard
Partecipazioni alle coppe europee
- Partecipazioni alla UEFA Champions League: 7
- Partecipazioni alla Coppa delle Coppe: 5
- Partecipazioni alla Coppa UEFA: 3
- Partecipazioni alla Coppa delle Fiere: 3
- Partecipazioni alla Supercoppa UEFA: 1
Palmarès
Competizioni nazionali
- 1964-1965, 1997-1998, 2004-2005, 2006-2007
- 1985-1986, 1989-1990
- 1955, 2000, 2005
Competizioni internazionali
- 1998
Altri piazzamenti e riconoscimenti
- Campionato inglese
- Coppa d'Inghilterra
- Coppa di Lega inglese
- finalista: 1971-1972, 2007-2008
- 1983-1984, 1988-1989
- finalista: 2007–2008
Record
Nella prima partita del 2007-2008, contro il [↓↑ fuori crono], il Chelsea ha stabilito il record di imbattibilità casalinga[72] in Premier League (64 partite). La striscia si è protratta fino a 86 partite casalinge senza perdere (4 anni e 8 mesi) e si è interrotta con la sconfitta interna subita dal Liverpool (0-1) il 26 ottobre 2008.
Record individuali
Presenze
- Presenze – 795, Ron Harris (1961-80)
- Presenze in campionato - 655, Ron Harris (1961-80)
- Presenze in competizioni europee – 51, Frank Lampard (2001-02)
- Presenze in una singola stagione – 61, Frank Lampard (2006-07)
- Giocatore più giovane – Ian Hamilton, 16 anni e 138 giorni
- Giocatore più vecchio – Dick Spence, 39 anni e 57 giorni
Marcatori
- Miglior marcatore di tutti i tempi – 202, Bobby Tambling (1959-70)
- Record gol in una stagione – 43, Jimmy Greaves (1960-61)
- Record gol in una partita – 6, George Hilsdon (11 gennaio 1908)
- Record gol in campionato in una stagione – 23, Jimmy Floyd Hasselbaink (2000-01 e 2001-02)
- Record gol totale in competizioni europee – 16, Peter Osgood (1964-74)
- Calci di rigore segnati – 40, Dick Spence (1934-50)
- Marcatore più giovane – Ian Hamilton, 16 anni e 138 giorni
Record di squadra
Affluenza di pubblico
Ufficialmente il record di affluenza dello Stamford Bridge è di 82.905 spettatori accorsi per il derby con l'Arsenal il 12 ottobre 1935, che rappresenta anche il record di affluenza per una partita di Football League. Il record di affluenza per una partita della FA Cup è invece di 77.952 spettatori, contro lo Swindon Town, al quarto turno il 13 aprile 1911. Comunque una stima di oltre 100,000 fan avrebbe assistito ad un'amichevole contro il team sovietico Dynamo Kiev il 14 novembre 1945. La modernizzazione dello Stamford Bridge durante gli anni '90 impedisce che il record possa essere superato in futuro. L'attuale capacità dello Stamford Bridge è di 42.055 persone.
Risultati
- Migliore vittoria – 13-0 vs Jeunesse Hautcharage (29 settembre 1971)
- Migliore vittoria in campionato – 9-2 vs Glossop North End (1 settembre 1906)
- Migliore vittoria nella FA Cup – 9-1 vs Worksop Town (11 gennaio 1908)
- Migliore vittoria in una competizione europea – 13-0 v Jeunesse Hautcharage (29 settembre 1971)
- Sequenza di vittorie in campionato più lunga – 10, dal 19 novembre 2005 al 15 gennaio 2006
- Sequenza di vittorie consecutive in trasferta più lunga - 11, dal 14 agosto 2008 al 28 dicembre 2008 (record inglese)[73]
- Sequenza di partite più lunga senza una vittoria in campionato – 21, dal 3 novembre 1987 al 2 aprile 1988
- Maggior numero di vittorie in una stagione – 29 su 38 partite disputate (2004-05 & 2005-06)
- Minor numero di vittorie in una stagione – 5 su 42 partite disputate (1978-79)
- Pareggio con più gol – 5-5 vs West Ham United (17 dicembre 1966)
- Sconfitta peggiore – 1-8 vs Wolverhampton Wanderers (26 settembre 1953)
Punti
- Maggiori punti in una stagione (3 per vittoria) – 99 in 42 partite (1988-89)
- Minori punti in una stagione (3 per vittoria) – 42 in 42 partite (1987-88)
- Maggiori punti in una stagione (2 per vittoria) – 57 in 38 partite (1906-07)
- Minori punti in una stagione (2 per vittoria) – 20 in 42 partite (1978-79)
Altri record
Il Chelsea ha registrato numerose "prime" nel calcio inglese.
Assieme all'Arsenal è stata la prima squadra ad utilizzare i numeri sul dorso della maglia, il 25 agosto 1928 nella partita contro lo Swansea Town.
Il Chelsea è stata la prima squadra ad utilizzare l'aereo per una partita in trasferta, quando hanno affrontato il Newcastle il 19 aprile 1957 e la prima squadra della First Division ad aver giocato di domenica, quando ha affrontato lo Stoke City il 27 gennaio 1974.
Il 26 dicembre 1999 il Chelsea è diventato la prima squadra inglese a schierare in campo una formazione titolare composta completamente da stranieri, in una sfida valida per la Premier League contro il Southampton.
Il 19 maggio 2007 il Chelsea ha vinto la prima FA Cup presso il nuovo Wembley Stadium, dopo aver vinto anche l'ultima FA Cup al vecchio Wembley.
Infine, in tutti i campionati sinora disputati, il Chelsea ha terminato la stagione in ogni posizione (dalla prima all'ultima) almeno una volta.
Tifosi e rivalità
Il Chelsea vive un'accesa rivalità soprattutto con le concittadine, specialmente il Fulham per ragioni storiche e logistiche. I Cottagers, infatti, sono la squadra del quartiere di Fulham, confinante con quello di Chelsea, e lo Stamford Bridge si trova proprio nel vicino distretto.
Ultimamente, anche per i parechi scontri diretti tra le due formazioni, secondo alcuni sondaggi la stracittadina più sentita dai tifosi del Chelsea è ormai quella coi cugini dell'Arsenal.[74]
Un'altra rivalità locale divide i Blues dagli Spurs del Tottenham. Altre squadre di Londra, come il Millwall o il West Ham non vedono di buon occhio i cugini blu.
A livello nazionale il Leeds United è forse una delle squadre meno simpatiche ai fan del Chelsea. La rivalità nacque dalla discussa finale di FA Cup vinta dal Chelsea. Negli ultimi tempi Sir Alex Ferguson (manager del Manchester United) e José Mourinho hanno fatto nascere una contrapposizione significativa tra le due tifoserie. A quanto pare Sir Alex Ferguson attaccò in passato il Chelsea accusandolo di rovinare il calcio con i troppi acquisti e i troppi soldi spesi per avere una squadra competitiva.
In ambito continentale dal 2004 la Champions League ha offerto un palcoscenico prestigioso per le sfide in notturna con gli spagnoli del Barcellona, che hanno lasciato strascichi nei rispettivi ambienti. Anche il Liverpool di Rafa Benìtez si è aggiunto alle grandi rivali del Chelsea, soprattutto dopo le doppie sfide in semifinale di UEFA Champions League che hanno contrapposto i Reds di Liverpool ai Blues di Londra.
Nelle due doppie sfide di Champions League con i blaugrana delle stagioni 2004-2005 e 2005-2006 il Chelsea ha battuto il Barcellona dopo una partita accesissima a Stamford Bridge, partita da dove è nata la rivalità tra i due club. Il Chelsea in quella sfida si qualificò. Nell'annata seguente, sempre in Champions League, il Chelsea uscì sconfitto contro i catalani. Nella stagione 2008-2009 il Chelsea ha pareggiato 1-1 in casa e, dopo lo 0-0 del Camp Nou, la squadra è stata così eliminata dalla Champions League, colpevole un arbitraggio assai discutibile.[75] A causa di questi molteplici episodi nel prestigioso campo europero, ultimamente queste due tifoserie non si vedono di buon occhio.
Note
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- ^ Glanvill, Chelsea FC: The Official Biography, 2006, pp. 143–157.
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- ^ I media britannici soprannominarono "Chelski" il Chelsea di Abramovič.
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