Dribbling

termine tecnico del gergo calcistico

Dribbling (verbo: dribblare, sostantivo: dribblatore) è un termine tecnico del gergo calcistico. Un calciatore effettua un dribbling nel momento in cui supera un giocatore avversario con la palla al piede, ossia senza che gli venga sottratta, e senza commettere fallo. Il dribbling è un movimento proprio di tutti gli sport di contatto in cui i giocatori devono effettuare un punto con un oggetto (solitamente una palla) che contendono ad una squadra avversaria, tuttavia il termine nasce con il gioco del calcio e viene usato prevalentemente in ambito calcistico.

Lionel Messi ha appena superato in dribbling cinque avversari e si accinge a superare il portiere prima di fare gol

Origine

Il termine deriva dal verbo inglese to dribble che indica la direzione rapida, imprevista ed incontrollata della bava di una persona o di un animale, paragonata al movimento del calciatore che effettua il dribbling: rapido nell'esecuzione, poco prevedibile e incontrollabile da parte del giocatore avversario. Dal termine dribbling derivano il verbo transitivo dribblare e il sostantivo dribblatore.

Tipi di dribbling

Dribbling secchi

Sono quei dribbling in cui il calciatore supera di netto l'avversario, spesso anche da fermo, sfruttando soprattutto la tecnica e la rapidità per ingannare l'avversario. Possono essere effettuati con movimenti di corpo o di piedi.

Tradizionale

Prevede un repentino spostamento del pallone da un piede all'altro per ingannare il giocatore avversario.

Solada

Consiste nello spostamento laterale o verticale del pallone con la suola della scarpa in modo da imprimere una maggiore ed improvvisa velocità al pallone che permette così di scartare l'avversario.

Elastico

Eseguibile nelle medesime situazioni da dribbling secco, prevede che si sposti il pallone, anziché da un piede all'altro, dall'esterno all'interno del piede più vicino alla direzione scelta dal dribblatore. Richiede una spiccata rapidità di gambe e di piedi.

Aurelio

Se ne deve il nome a Rodrigo Taddei, attuale centrocampista offensivo della Roma: Taddei la denominò Aurelio dedicandola ad Aurelio Andreazzoli (vice di Luciano Spalletti, tecnico della Roma) il quale, in allenamento, lo sfidò a replicare il gesto in una partita ufficiale. Così Taddei la eseguì ufficialmente ad Atene contro l'Olympiakos, incontro di UEFA Champions League 2006-2007[1]. Il dribblatore esegue il movimento nelle stesse situazioni del dribbling "a elastico" tradizionale, ma anziché passare il pallone da destra a sinistra e poi ancora a destra con entrambi i piedi, sposta la sfera a sinistra mantenendola sul piede destro e incrociando la gamba destra dietro alla sinistra che fa da perno. Tecnicamente, infatti, l'Aurelio può essere definito come un "elastico inverso".

Doppio passo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Doppio passo.

È quel dribbling che prevede l'esecuzione di un movimento a mulinello delle gambe. L'esecutore crea dei circoli immaginari intorno al pallone con la gamba sinistra e destra alternativamente, dando ad ogni giro l'illusione del tocco. Dopo un certo numero di finte (tipicamente due o tre, ma a volte anche di più) l'esecutore effettua il tocco reale del pallone e, se eseguito con maestria e velocità, riesce a disorientare l'avversario. L'inganno deriva dal fatto che l'avversario è portato a seguire il movimento delle gambe anziché quello della sfera: dunque ad ogni movimento delle gambe avversarie il difensore è portato a credere che il dribblatore stia per andare verso destra o sinistra, a seconda di quale gamba ha terminato l'ultima finta intorno al pallone. Sono necessari coordinazione, rapidità e tono muscolare fuori dal comune per eseguire correttamente questo movimento. Si attribuisce l'invenzione di questo tipo di dribbling ad Amedeo Biavati.

Dribbling in corsa

Sono quei dribbling in cui il calciatore sfrutta soprattutto la potenza, la velocità ed il controllo palla per superare l'avversario.

In allungo

Prevede l'allungamento della palla in avanti ed il superamento del giocatore avversario durante la corsa per recuperare il pallone. Si può effettuare solo nel momento in cui oltre il giocatore da superare vi sia abbastanza campo vuoto per recuperare il possesso del pallone. In questo tipo di dribbling sono fondamentali le doti fisiche per quanto concerne potenza e velocità e un ottimo controllo palla per gestire la sfera in movimento. Un giocatore che sia anche tecnico oltre che veloce sarà in grado di eseguirlo anche in corridoi relativamente stretti.

Stop e cambio di direzione

È utilizzato prevalentemente da calciatori che si muovono lungo le fasce laterali. Questo particolare dribbling serve per liberarsi di un avversario che affianca l’esecutore durante la corsa e, rispetto ad esso, si trova nella parte più interna del campo. Il dribbling consiste nell’interrompere all’improvviso la corsa e fermare il pallone lasciando sfilare l’avversario, poi, con il piatto (o con il tallone) del piede più esterno colpire la palla indirizzandola lateralmente, facendola passare dietro il proprio corpo, eseguendo così il cambio di direzione. L’elevato tasso tecnico dell’esecutore consente di eseguire questo dribbling in spazi molto ristretti con risultati decisamente spettacolari.

A seguire

È quel dribbling in cui il calciatore riceve il pallone e anziché fermarlo si frappone tra esso e l'avversario per farlo scorrere e lo recupera una volta passato. Per eseguirlo è necessario che l'avversario venga ingannato e pensi che il calciatore stia per fermare la sfera. Solitamente i calciatori più esplosivi e reattivi nello scatto sono i più abili ad eseguirlo.

Stop a seguire

È un dribbling in cui bisogna essere abili nel rallentare il pallone solo quel tanto che basta per controllarlo in modo da scattare subito con la palla al piede sfruttando l'inerzia della corsa e del pallone per superare l'avversario in velocità. Si può schematizzare come la sintesi tra lo stop del pallone e il dribbling in corsa.

Foca

In genere questo dribbling si effettua dopo il controllo di una palla alta, ma anziché lasciarla cadere a terra per poi avanzare palla al piede, il giocatore avanza con la palla aderente alla fronte o con minimi palleggi di testa. Il nome deriva proprio dai giochi circensi che le foche eseguono facendo rimbalzare una palla ripetutamete sul proprio muso, effettuando dei veri e propri palleggi. L'efficacia del dribbling consiste nel fatto che l'avversario è fortemente debilitato nel sottrarre il pallone senza commettere l'infrazione di "gioco pericoloso", essendo posizionata la palla nei pressi della testa del dribblatore. Per eseguire questo dribbling è necessario un buon controllo con la testa per sapersi coordinare con il movimento aereo della sfera.

Altri

Tunnel

È quel dribbling in cui il calciatore fa passare il pallone in mezzo alle gambe dell'avversario e lo recupera una volta passato. Per eseguirlo è spesso necessario indurre l'avversario ad allargare le gambe con delle finte, cogliendolo di sorpresa.

Una variante è la coda di vacca, ovvero il tunnel effettuato dopo una rotazione di 180 gradi su sè stessi partendo spalle all'avversario. Zlatan Ibrahimovic si esibì in questa particolare mossa contro il Livorno durante una delle ultime partite della Serie A 2006/2007.

Veronica o Roulette marsigliese

Si esegue quando si deve superare frontalmente l'avversario, ruotando di 360° su se stessi facendo perno con la pianta del piede sulla sommità del pallone. In questo modo l'avversario è impossibilitato ad intervenire sul pallone senza commettere fallo perché durante la rotazione su se stesso il calciatore si frappone tra la sfera e l'avversario.

Sombrero

 

Questo dribbling si effettua quando la situazione è la seguente: il calciatore che sta per effettuare il sombrero è posizionato di fronte al pallone e di spalle rispetto all'avversario da superare; il pallone deve essere a mezz'aria e non a terra; il calciatore colpisce il pallone all'indietro in modo che scavalchi se stesso e l'avversario dietro di lui; il calciatore, subito dopo aver toccato il pallone, si gira, supera l'avversario dietro di lui e recupera il pallone. Il dribbling in questione funziona nel momento in cui il dribblatore riesce a cogliere di sorpresa l'avversario perché quest'ultimo, dovesse accorgersi delle intenzioni del dribblatore, si girerebbe subito e si troverebbe in vantaggio sul pallone lanciato. Questo tipo di dribbling può essere effettuato anche andando incontro all'avversario frontalmente, sfruttando una situazione di corsa per prenderlo in contropiede. Il nome sombrero deriva dal fatto che la parabola che la traiettoria del pallone disegna sopra all'avversario superato ricorda la forma del tipico cappello messicano.

Velo

Si definisce velo la situazione in cui il calciatore inganna l'avversario facendogli credere di voler fermare il pallone, ma in realtà lo lascia scorrere verso un compagno di squadra, di solito sotto le gambe. I più abili nello sfruttare il velo sono quei calciatori che hanno una nitida visione di gioco e si rendono perfettamente conto dei giocatori che hanno intorno. A volte il dribbling a seguire viene eseguito proprio sfruttando il velo per far scorrere il pallone, affinché la palla venga recuperata dallo stesso esecutore del velo anziché da un suo compagno di squadra.

Cuauhtemiña

La cuauhtemiña (pronuncia catemigna) è quel dribbling in cui il calciatore trattiene la palla tra i piedi e saltando in avanti, sempre con il pallone tra i piedi, supera l'avversario. In realtà questo tipo di dribbling non è consentito perché impedire il movimento del pallone con una o più parti del corpo costituisce un'infrazione al regolamento ufficiale[2]. La prima volta che fu effettuato questo gesto, il direttore di gara si trovò impreparato e non intervenne. Successivamente tale gesto ha costituito un imprevisto per altri arbitri, nonostante la chiarezza del regolamento. Il nome di questo dribbling si deve al calciatore che lo ha inventato, ossia Cuauhtémoc Blanco, attaccante messicano degli anni '90 e 2000.

Bicicleta

La bicicleta (pronuncia bisicleta) è quel dribbling nel quale in corsa la palla viene alzata,trattenuta la tra i piedi e portata in avanti con il tacco, scavalcando così l'avversario.

Finta in rabona

La finta in rabona non è altro che la finta di tirare (o crossare) utilizando la rabona, rientrando poi con il piede che si incrocia sul lato opposto.

Note

  1. ^   L'Aurelio di Rodrigo Taddei, su YouTube.
  2. ^ Vedi qui il regolamento ufficiale (pagina 5, paragrafo 12) da figc.it

Bibliografia

  • Luca Soverini. L' ineffabile mana del campione. Undici dribbling fra miti, sport e letterature. Limina (collana Storie e miti), 2006
  • n.p. Il manuale della tecnica calcistica. www.allenatore.net, 2004
  • Mario Bonfanti. Calcio. Teoria, tecnica e didattica dei giochi di squadra. Libreria dello Sport (collana Tecnica & didattica), 2000
  • Gianni Leali. Calcio: tecnica e tattica. Società Stampa Sportiva, 1999
  • Roberto Caserta. Il calcio. Tecnica, tattica e preparazione atletica. Elika (collana Sport, fitness e benessere), 1998
  • Sergio Vatta. La tecnica del calcio e le capacità coordinative. Calzetti Mariucci, 1997
  • Alessandro Del Freo. Tecnica, velocità e ritmo nel gioco del calcio. 743 esercitazioni per lo sviluppo tecnico-tattico del calcio. Calzetti Mariucci, 1997
  • Maurizio Sartori. Metodologia e tecnica nel gioco del calcio. Gregoriana Libreria Editrice (collana Conoscere), 1986
  • Alfredo Calligari, Alessandro Del Freo. Preparazione fisico-tecnica del calciatore attraverso 500 esercizi con il pallone. Società Stampa Sportiva, 1983

Voci correlate

Collegamenti esterni

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