Al-Zubayr ibn al-Awwam

politico arabo

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al-Zubayr ibn al-‘Awwām b. Khuwaylid b. Asad b. ‘Abd al-‘Uzzà b. Qusayy (Mecca, 594Bassora, 4 dicembre 656) era un Compagno del profeta dell'Islam Muhammad e uno dei suoi principali collaboratori, essendo stato il quinto a convertirsi. Come tale faceva parte dei Dieci Benedetti.

Partecipò, già prima dell'Egira, alla "piccola Egira" in Abissinia e prese parte a ogni fatto d'arme e politico del primo Islam, guadagnandosi da parte del Profeta il soprannome di al-Hawārī (apostolo) per la sua assoluta fedeltà.

Di condizioni economiche assai abbienti, prese parte anche ad alcune attività militari, come quella che lo vide alla guida dei rinforzi giunti in Egitto e che, sotto la guida di ‘Amr ibn al-‘Ā condussero alla caduta della fortezza bizantina di Babilonia, prodromo della conquista dell'intero Paese.

Pur avendo riconosciuto l'agitata successione di ‘Ali ibn Abī Tālib dopo l'assassinio di ‘Uthmān ibn ‘Affān, insieme a Tala ibn ‘Ubayd Allāh, al-Zubayr tornò sulla sua decisione e contribuì a organizzare l'opposizione armata al califfo fino alla decisiva Battaglia del Cammello nel 656, in cui indirettamente trovò la morte, ucciso da ‘Amr b. Jurmūz (o, secondo altra tradizione, da al-Ahnaf b. Qays), probabilmente per ingraziarsi il vincitore: il Califfo ‘Alī b. Abī ālib.

Tre suoi figli ebbero un ruolo di assoluto rilievo nella storia politica e culturale dell'Islam: ‘Abd Allāh ibn al-Zubayr, Mus‘ab ibn al-Zubayr e ‘Urwa ibn al-Zubayr: i primi due nel contesto che seguì la morte di Mu‘āwiya ibn Abī Sufyān e l'ultimo per le sue apprezzatissime doti di giurisperito e raccoglitore di tradizioni giuridiche ( hadīth ).

Bibliografia

  • Leone Caetani, Annali dell'Islām, 10 voll., Milano-Roma, Hoepli-Fondazione Caetani della Reale Accademia dei Lincei, 1905-1926.

Voci correlate

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