Virtù facile
Virtù facile (Easy virtue) è un film muto del 1928 diretto da Alfred Hitchcock e basato su un testo teatrale di Noel Coward. Nel 2008 dallo stesso soggetto è stato tratto il film Un matrimonio all'inglese con Jessica Biel, Colin Firth e Kristin Scott Thomas.
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Durata | 79 min (58 min) |
Rapporto | 1,33:1 |
Regia | {{{regista}}} |
Trama
Il film è anche conosciuto (ad esempio così è per il Mereghetti) col titolo di "Fragile Virtù". Hitchcock ebbe a dire che questo film (di soli 58 min) ha una sceneggiatura così scarsa da averne persino difficoltà a parlarne. Ma tuttavia non è poi così brutto. Magari non raggiunge una sufficienza piena per i critici (** anche per il Mereghetti), ma offre degli spunti e dei momenti di discreta tecnica cinematografica.
Innanzi tutto il plot. Lorita è una "femme fatale" (la "easy virtue" del titolo, si referisce a questo), tale da far innamorare l'artista che la ritrae e indurlo al suicidio (in effetti che egli si tolga la vita non si vede nel film, ma nella sentenza si fa riferimento al "defunto coimputato"). Un tribunale la condanna per libertinaggio, nonostante il marito sia un violento e alcolizzato. Per distrarsi la nostra viaggia in Europa (Montecarlo o Costa azzurra non è ben chiaro), conosce John, ricco inglese che la sposa e la porta a casa, ma la famiglia di lei, indaga e la riconosce come la libertina condannata una prima volta, induce John a lasciarla e a farle subire un 2° processo «Sparate pure-dice ai fotografi (in inglese "shot!"), tanto mi hanno già uccisa una volta».
Il film non è propriamente un thriller, è più un film drammatico, anche se ha un momento in cui si ha "il crimine", inteso come tale. Il momento tecnicamente notevole di cui dicevamo è, anche a detta dei vari critici che ci hanno preceduto nella recensione di questo film, quando capiamo che Lorita accetta la proposta di matrimonio fattale al telefono da John, solo dagli ammiccamenti della "origliante" centralinista.
Nel film si riesce a scorgere persino un ammiccamento lesbo (due labbra molto vicine), tra la protagonista e la precedente promessa sposa di John, tale Sarah.
Critica
Nel noto libro-intervista di François Truffaut Il cinema secondo Hitchcock, il regista considera questa come la sua peggiore sceneggiatura. Non mancano tuttavia momenti rimarchevoli. Il contenuto della telefonata con cui Larita accoglie la richiesta di matrimonio di John Whittaker viene svelato allo spettatore solo attraverso il mutare delle espressioni di una telefonista curiosa. Interessante anche l'uso, nel montaggio, di oggetti come una ampolla di liquore o un orologio a pendolo, con la funzione di introdurre i flashback che illustrano gli antefatti della causa di divorzio con cui ha inizio il racconto.
Bibliografia
- Il cinema secondo Hitchcock di François Truffaut, Pratiche editrice 1978 (prima pubblicazione in Italia)
- I film di Alfred Hitchcock di Natalino Bruzzone e Valerio Caprara, Gremese editore 1982 - ISBN 8876057196
Voci correlate
Collegamenti esterni
- (EN) 0017843, su Internet Movie Database, IMDb.com.