Tentacle rape

Tentacle rape (letteralmente: abuso tentacolare) è un concetto presente in alcuni horror hentai dove creature mostruose dotate di numerosi tentacoli abusano di giovani donne (o, più raramente, uomini). Gran parte del genere rientra nell'ambito del BDSM ed in particolare del bondage, quando la "vittima" è imprigionata dai tentacoli.
Toshio Maeda (autore di Urotsukidoji, manga pioniere del genere) sostiene di aver utilizzato il tentacle rape per aggirare la legge giapponese sulla censura, che proibisce di mostrare gli organi sessuali nei film, ma non contempla la presenza di tentacoli o appendici simili.
Alcuni esempi:
- La saga di Urotsukidoji ("Beast") - manga del 1986 di Toshio Maeda, poi trasposto anche in anime, edito in Italia da Edizioni Play Press nel 1994;
- La Blue Girl serie di OAV poi trasposti anche in film;
- Injukyoshi ("Obscene Beast Teacher");
- Shokushu High School;[1]
Tra i film ricordiamo La città delle bestie incantatrici (The Wicked City), tratta dall'omonimo manga. Creature dotate di tentacoli sono apparse nell'erotismo giapponese molto prima dell'hentai; tra le prime e più famose opere di questo genere spicca un dipinto intitolato "Sogno della moglie del marinaio", shunga di Hokusai risalente al periodo Edo.
Note
Bibliografia
- Riccardo F. Esposito, Demoni, lolite e tentacoli, in Nocturno dossier, n. 32, marzo 2005, pp. 44-45.