Strage di Rovetta

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L'altopiano di Clusone con Rovetta e San Lorenzo

La Strage di Rovetta, avvenuta nella notte tra il 27 e il 28 aprile 1945, fu l’esecuzione sommaria di quarantatrè militi di Salò, appartenenti alla Compagnia Tagliamento.

La resa

Il 26 aprile 1945 un gruppo di giovani della Legione Tagliamento della Repubblica Sociale Italiana, dopo aver appreso della fine delle ostilità, isolati dal resto della legione, decisero di deporre le armi e di consegnarsi al locale Comitato di Liberazione Nazionale di Rovetta. Qui presero accordi con i capi del CLN per ricevere tutte le garanzie quali prigionieri di guerra. I militi, lasciate le armi, vennero trasferiti nei locali delle scuole elementari in attesa di essere consegnati all'autorità o all'esercito regolare.

La violazione della resa

Dopo due giorni di maltrattamenti e sevizie, il 28 aprile, i militi vennero prelevati da un gruppo di partigiani venuti da fuori e condotti al cimitero di Rovetta. Dopo aver consegnato i propri averi, i 43 militi, di età compresa dai 15 ai 22 anni, con 28 di loro aventi meno di vent'anni, vennero presi a gruppi di cinque e fucilati. Tre di loro furono risparmiati per la loro giovane età e un quarto riuscì a fuggire. Uno dei militari, il ventenne Giuseppe Mancini, prima di essere ucciso, fu costretto ad assistere alla fucilazione di tutti i suoi camerati, perché i partigiani avevano scoperto che era figlio di Edvige Mussolini, sorella del Duce.

Le vittime

  • ANDRISANO FERNANDO ANNI 22
  • AVERSA ANTONIO ANNI 19
  • BALSAMO VINCENZO ANNI 17
  • BANCI CARLO ANNI 15
  • BETTINESCHI FIORINO ANNI 18
  • BULGARELLI ALFREDO ANNI 18
  • CARSANIGA BARTOLOMEO VALERIO 21
  • CAVAGNA CARLO ANNI 19
  • CRISTINI FERNANDO ANNI 21
  • DELL’ARMI SILVANO ANNI 16
  • DILSENI BRUNO ANNI 20
  • FERLAN ROMANO ANNI 18
  • FONTANA ANTONIO ANNI 20
  • FONTANA VINCENZO ANNI 18
  • FORESTI GIUSEPPE ANNI 18
  • FRAIA BRUNO ANNI 19
  • GALLOZZI FERRUCCIO ANNI 19
  • GAROFALO FRANCESCO ANNI 19
  • GERRA GIOVANNI ANNI 18
  • GIORGI MARIO ANNI 16
  • GRIPPAUDO BALILLA ANNI 20
  • LAGNA FRANCO ANNI 17
  • MARINO ENRICO ANNI 20
  • MANCINI GIUSEPPE ANNI 20
  • MARTINELLI GIOVANNI ANNI 20
  • PANZANELLI ROBERTO ANNI 22
  • PENNACCHIO STEFANO ANNI 18
  • PIELUCCI MARIO ANNI 17
  • PIOVATICCI GUIDO ANNI 17
  • PIZZITUTTI ALFREDO ANNI 17
  • PORCARELLI ALVARO ANNI 20
  • RAMPINI VITTORIO ANNI 19
  • RANDI GIUSEPPE ANNI 18
  • RANDI MARIO ANNI 16
  • RASI SERGIO ANNI 17
  • SOLARI ETTORE ANNI 20
  • TAFFORELLI BRUNO ANNI 21
  • TERRANERA ITALO ANNI 19
  • UCCELLINI PIETRO ANNI 19
  • UMENA LUIGI ANNI 20
  • VILLA CARLO ANNI 19
  • ZARELLI ALDO ANNI 21
  • ZOLLI FRANCO ANNI 16

Gli autori della strage

La responsabilità del massacro fu attribuita a un solo uomo, il Moicano, che si disse agì per conto degli inglesi allo scopo di screditare il movimento partigiano comunista. La storica Grazia Spada ha invece trovato nuovi documenti che dimostrerebbero che l’eccidio venne pianificato molto probabilmente nella notte tra il 27 e il 28 aprile. A Rovetta, sostiene la Spada, non avrebbero agito partigiani sbandati e scatenati in una resa dei conti spontanea e improvvisa, bensì i massimi responsabili delle maggiori brigate del territorio.

L'agente del SOE Inglese accusato dai comunisti di aver organizzato la strage era il conte Manfred Czenin, un ex pilota di Spitfires durante la campagna di Francia e d'Inghilterra. Abbandono' l'aviazione dopo che venne abbattuto dall'asso tedesco Adolf Galland sopra all'Inghilterra. Venne poi paracaduta nella bergamnasca nel 1944 perche' sapeva parlare l'italiano.

Il processo

Il 30 gennaio 1950, presso la pretura di Roma, depose uno degli scampati all'eccidio e, nonostante la drammaticità del suo racconto, si arrivò ad un "non luogo a procedere" in quanto si ritennero i fatti come "azione di guerra" poiché ufficialmente l'occupazione nel territorio bergamasco è cessata il 1º maggio 1945.

Riconoscimenti

Una lapide , posta a ricordo dell' eccidio, e' stata frantumata nel maggio 2008 da ignoti .

Bibliografia