Francesco Augusto Bon
Francesco Augusto Bon (Peschiera del Garda, 7 giugno 1788 – Padova, 16 dicembre 1858) è stato un commediografo italiano.
La vita
Nasce a Peschiera del Garda da Giovanni Antonio, patrizio veneziano, e da Laura Stamatella Cornaro, discendente di Caterina Cornaro. Il suo nome di battesimo era Francesco Giorgio, ma a causa di un errore nello stilare un passaporto assunse il nome di Francesco Augusto.
Il crollo della Serenissima, nel 1797, fecero avere gravi problemi economici alla famiglia.
Compii i suoi studi presso i gerolamini di San Sebastiano a Venezia ed entrò poi nella Marina Militare.
La carriera teatrale
A ventitré anni, nel 1811, si trasferì a Milano, ma non trovando lavoro pensò di arruolarsi nell'armata napoleonica in partenza per la Campagna di Russia.
Ma ciò non avvenne, grazie all'incontro con l'attrice Assunta Perotti Nazzari che lo scritturò nella Compagnia teatrale del marito, Gaetano Perotti, che operava a Venezia, e dove restò fine al 1820.
Nel 1822 venne arruolato nella compagnia di Gaetana Andolfati Goldonie Luigi Riva, dove conobbe la futura moglie, l'attrice Luigia Ristori, vedova, che gli diede molti figli, fra cui la famosa attrice Laura Bon, futura amante di Vittorio Emanuele II.
Nella sua discendenza vi sono numerosi famosi attori: Adelaide Ristori, sua nipote, la figlia Laura Bon e il figlio della moglie Luigi Bellotti Bon.
Morto Luigi Riva nel 1822, fondò una sua compagnia teatrale dedicata al Goldoni e sovvenzionata dal duca di Modena con 8000 lire l'anno, con un buon successo dal 1823 al 1831. Da quell'anno la sua compagnia teatrale ebbe nuovi proprietari, ma egli ne rimase il direttore, scegliendo però la commedia francese e la vaudeville.
Nel 1852 scrisse il suo ultimo copione, il dramma storico Pietro Paolo Rubens, eseguito a Carignano. Purtroppo nel 1855 venne colpito dal colera e perse la vista da un occhio. Questo evento lo portò a Padova dove gli fu dato l'incarico di dirigere l'Istituto filarmonico drammatico di Padova, tenendo lezioni di recitazione e declamazione.
Nel gennaio del 1858 si risposò con la venticinquenne Emma Biagi, sorella dell'attore Luigi.
Morì a Padova il 16 dicembre 1858.
L'opera
Bon scriveva sia in italiano che in lingua veneta, la sua opera è giudicata una reazione alla nuova commedia, romanzesco-lacrimosa, per un ritorno a quella che giudicava più semplice di Goldoni.
La tendenza che lui contestava era l'uso del romano e del piemontese che stavano assumendo, in quel periodo, il predominio nelle opere teatrali.
La sua sfortuna venne associata all'uso prevalente della lingua veneta e di attori veneti nelle sue opere, in un periodo in cui questa stava avendo un grande degrado, e si stava impoverendo.
Bibliografia
Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Roma, 1969, pp. 414-416.