Patrick de Gayardon

paracadutista francese

Patrick de Gayardon de Fenoyl (Oullins, 23 gennaio 1960Isole Hawaii, 13 aprile 1998) è stato un paracadutista francese, praticante di "paracadutismo acrobatico". Considerato il pioniere della specialità con tavola da snowboard, la sua figura venne resa popolare al grande pubblico da uno spot televisivo della marca di ororlogi Sector. È ricordato anche come inventore e progettista della tuta alare che consente di "planare" sul vento, aumentando il tempo di permanenza in volo.

Biografia

Trascorre l'infanzia con i nonni, dopo il diploma di scuola superiore frequenta la facoltà di giurisprudenza. Prima del paracadutismo pratica vari sport tra cui golf, tennis, windsurf e sci.

Il suo debutto nel paracadutismo sportivo avviene a 20 anni, nel 1980. Inizia a praticare il base jumping nel 1984.

Ma la sua disciplina preferita rimane il Freestyle, di cui è campione di Francia nel 1985 e nel 1988. Sempre nella medesima categoria è campione del mondo nel 1986.

Nel 1992 diventa membro del "No Limits Sector Team"; a primavera si lancia dal Salto Angel, la più alta cascata del mondo (979 metri). Ad ottobre dello stesso anno si lancia sopra Bordeaux da un'altitudine di 11.700 metri. Primato battuto nel 1995, quando sopra Mosca si lancia da 12.700 metri senza l'ausilio del respiratore ad ossigeno. Da ricordare anche il lancio in skysurf sopra il Polo Nord, nel 1994.

I suoi primi studi su un prototipo di Wingsuit, riprendendo il modello ideato e utilizzato da John Carta, risalgono al 1994; i primi voli al 1996. Dal 1997 si dedicherà completamente a questo progetto, con cui si spinse oltre, riuscendo in alcuni lanci senza paracadute a rientrare sull'aereo (che volava con il suo stesso angolo di discesa) a pochi chilometri dal suolo, sfruttando le eccezionali capacità di planata della sua tuta.

Patrick de Gayardon perse la vita nel 1998, nei cieli delle Hawaii, durante un lancio di prova con la sua tuta alare. Il primo paracadute si aprì in maniera errata; de Gayardon fu costretto a sganciare quello di riserva che si avvinghiò all'altro, impedendo, così, la regolare discesa[1].

Il giorno dopo venne ricordato dalla Gazzetta dello sport con la dedica "Ci sono uomini che con le loro invenzioni hanno cambiato il nostro modo di vivere. Altri, quello di sognare."

Note

  1. ^ L' ultimo volo di de Gayardon, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 15-04-98. URL consultato il 29-11-08.

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