Template:Comune Pavullo nel Frignano (Pavóll, in modenese) è un comune di 16.808 abitanti dell'Emilia-Romagna, in provincia di Modena.

Geografia

Posta nel centro di un altopiano circondato da crinali di diversa altezza su cui dominano le alture di Montecuccolo e Gaiato, è situata sulle colline che fanno da spartiacque tra le valli dei fiumi Panaro e Secchia, a sud del capoluogo.

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Pavullo nel Frignano.

Storia

Il nome Pavullo deriva da paule o "palude", la palude nei pressi della quale sorgeva e che rimane in piccola parte ancora visibile al limitare dell'abitato verso sud. Inizialmente interessata da insediamenti di Liguri Friniates e Celti, la zona è stata in seguito conquistata dai Romani che realizzarono in questi luoghi un vero e proprio accampamento militare, mantenendo l'organizzazione del territorio preesistente. È quindi plausibile che proprio da tale struttura difensiva romana derivi la struttura difensiva alto medievale conosciuta con il nome di Castrum Feronianum. Il Castrum Feronianum aveva il suo fulcro a Poggiocastro, il colle fortificato più alto, e comprendeva tutto l'attuale Frignano.

Nei secoli XII, XIII e XIV l'organizzazione delle pievi, dove l'organizzazione civile del territorio coincideva con quella religiosa, sostituì l'organizzazione di stampo militare. Il centro amministrativo dell'intero territorio del Frignano fu per molti secoli, almeno fino al XV, il Castello di Montecuccolo. La Costruzione di tale edificio risale probabilmente al XII secolo.

Elemento di grande importanza nello sviluppo del territorio sono state anche le numerose vie che collegavano l'Emilia alla Toscana. Tra queste, di particolare importanza furono la via Vandelli e dalla via Giardini, che diedero impulso allo sviluppo economico e urbanistico di Pavullo nel XVIII secolo. Come conseguenza di ciò, nel 1832 il duca Francesco IV designò Pavullo quale capoluogo del Frignano assegnandogli come stemma l'antica aquila del Frignano, e promosse la costruzione di un palazzo da destinare a propria residenza all'interno del parco che si trova a nord dell'abitato, che venne progettato come complemento del Palazzo Ducale e sistemato "all'inglese". Tra le varie specie botaniche autoctone ed esotiche presenti in tale parco, spicca un cedro del libano di dimensioni imponenti, soprannominato il Pinone che, insieme al Castello di Montecuccolo, è il simbolo della cittadina. Il Palazzo è un edificio neoclassico a tre piani con scalone a doppia rampa all'interno del quale hanno sede la Biblioteca Comunale "Giovanni Santini" con la fonoteca, la Galleria d'Arte Contemporanea, la Galleria dei Sotterranei, il coro "Raimondo Montecuccoli", gli Assessorati alla Cultura, Turismo e Sport ed il Tribunale.

Dopo l'unità d'Italia, nello stesso territorio del Comune Federale Frignanese medioevale e della Provincia Estense del Frignano (1832 - 1859), verranno creati il Circondario e la Sottoprefettura di Pavullo (1589 - 1926).

XX secolo

Pavullo è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione, in quanto insignito della Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Cultura

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Ponte di Olina
 
Chiesa di Olina

Arroccato su una delle colline che circondano la cittadina, il Castello di Montecuccolo sovrasta il piccolo borgo medioevale omonimo, dove spicca la bella chiesa di S. Lorenzo, costruita nel 1577. Il castello, pur se parzialmente danneggiato, conserva ben visibili le caratteristiche dell'impianto originario. Qui nacque Raimondo Montecuccoli, famoso scrittore e condottiero che, al comando delle truppe asburgiche, respinse l'avanzata dei turchi verso Vienna. Grazie ad una serie di restauri, è stato possibile restituirne l'uso al pubblico ed è ora sede del CEM (Centro Museale Montecuccoli) con il Museo naturalistico del Frignano "Ferruccio Minghelli" e la raccolta d'arte "Gino Covili". La chiesa Plebana di San Giovanni Battista di Renno, risale al VIIIIX secolo. Poste sulle colline a coronamento difensivo dell'abitato di Pavullo, degne di nota sono anche la torre di Gaiato, a pianta quadrata, e la torre di Lavacchio, circondata da case contraddistinte dai cosiddetti murales, dipinti contemporanei che ne ricoprono la facciata e danno al borgo un aspetto molto pittoresco. Nella frazione di Coscogno è possibile ammirare la pieve del XVII secolo, creata dal rimaneggiamento delle precedente pieve risalente al VI - VIII secolo di cui però rimane ancora visibile il portale. Di particolare importanza storico-artistica il Ponte di Olina costruito nel 1522, che attraversa il fiume Scoltenna nei pressi dell'omonima frazione, e la Chiesa di Olina. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, mediante le Soprintendenze di Modena e Bologna, ha inserito la chiesa di Olina nella IV settimana della cultura quale eccellente esempio di “Seicento appenninico”, e ne ha curato un testo.

Personalità legate a Pavullo nel Frignano

Economia

La vocazione agricola della zona dà una discreta produzione di ortaggi, frutta, uva da vino, cereali e foraggi e fa del paese il maggiore mercato agricolo dell'Appennino Modenese. Oltre l'allevamento e le tradizionali industrie alimentari, nei passati decenni hanno avuto un certo sviluppo anche le industrie della ceramica, della maglieria e del legno. È frequentato come località di villeggiatura estiva. Da visitare l'Orto botanico di flora appenninica e medicinale e la Riserva naturalistica di Sassoguidano, ove è possibile praticare birdwatching.

Amministrazione comunale

 
Via Giardini

Template:ComuniAmministrazione

La cittadina fa parte della Comunità Montana del Frignano, che qui ha la sua sede.

Mercati

Oltre al tradizionale mercato del sabato, nella cittadina ha luogo da alcuni anni un frequentato mercatino d'antiquariato mensile (prima domenica del mese). Durante i mesi estivi si tengono inoltre un mercato serale settimanale il martedì, e un mercato mensile dei prodotti da agricoltura biologica e artigianato artistico (seconda domenica del mese). A Pavullo si svolge anche la Fiera dell'economia montana del Frignano (Giugno).

Frazioni

Benedello

La frazione di Benedello si trova a 6,5 km dal capoluogo, in direzione nord-est. È situata in zona prevalentemente rocciosa. Il nome deriva, molto probabilmente, dal termine medioevale "Benedictus", infatti anche Benedello faceva parte del Castrum Feronianum.

Camatta

  Lo stesso argomento in dettaglio: Camatta.

La frazione di Camatta, Cà Màta in dialetto, si trova a 7,5 km dal capoluogo ed è localizzata su di un assolata costa della valle trasversale del Rio San Michele a 695 m di altitudine.

Castagneto

La frazione di Castagneto si trova a 7 km dal capoluogo, in direzione est. Il nome deriva dalla selva di castagni che ancora la circonda.

Coscogno

La frazione di Coscogno si trova a 11 km dal capoluogo, in direzione nord. Probabilmente di origine romana, la frazione ha un'importante pieve, quella di sant'Apollinare, risalente all'anno 996.

Crocette

La frazione di Crocette si trova a 3,5 km dal capoluogo, in direzione nord-est sulla strada che porta a Benedello

Frassineti

La frazione di Frassineti si trova a 8 km dal capoluogo, in direzione ovest ed è attraversata dalla provinciale per Polinago

Gaiato

La frazione di Gaiato si trova a 8 km dal capoluogo, in direzione sud, a 926 m di altitudine. L’antica torre di Gaiato, unica testimonianza rimasta di un importante castello, fu costruita sulla sommità di un monte dalla singolare forma conica e rappresenta il punto più alto del territorio di Pavullo.

Iddiano

La frazione di Iddiano si trova a 7,5 km dal capoluogo, in direzione nord-est, a 600 m di altitudine. Importante la torre del XIII secolo, unica costruzione autentica dell’antico castello e la Chiesa di san Michele che ha anch’essa un’origine molto antica.

Miceno

La frazione di Miceno si trova a 3 km dal capoluogo, in direzione est.

Montebonello

La frazione di Montebonello si trova a 9 km dal capoluogo, in direzione nord-ovest. Di notevole interesse artistico e architettonico, la chiesa di Montebonello rappresenta tutt’oggi una delle più preziose testimonianze di arte romanica minore. All'interno della chiesa, risalente al XIII secolo, vi è un interessante ciclo di affreschi del XIV e XV secolo. Coperti di calce forse in occasione di una pestilenza, se ne perse memoria e furno riscoperti solo nel 1975. La frazioen di Montebonello si staglia contro il cielo dall'alto di una cima di 752 m s.l.m. con un profilo caratteristico dovuto al campanile ottocentesco e all'antica torre, residuo di un castello alto-medioevale. Nella piazza, sotto un portico in legno, si intravedono ancora una colonn e due capitelli bizantini, segno della presenza di precedenti edifici di pregio. Nella borgata rurale posta sulla sella che separea a nord il pasese dal bosco è possibile ammirare un metato (essiccatoio per le castagne) datato 1839 e perfettamente conservato.

Montecuccolo

La frazione di Montecuccolo si trova a 4,5 km dal capoluogo, in direzione sud. Il borgo fu, tra i secoli XI e XII, sede del potere militare e amministrativo del Frignano, residenza della famiglia Montecuccoli. Ha mantenuto il suo aspetto medioevale con la chiesetta di san Lorenzo del 1577 e le case ammucchiate ai piedi del castello. Montecuccolo è una tappa obbligata nella visita del territorio del Frignano. Nel 2009 il castello è stato completamente ristrutturato e la riapertura al pubblico è prevista per il mese di luglio.

Montorso

La frazione di Montorso si trova a 5 km dal capoluogo, in direzione sud-est; ridente paesino della montagna, si divide in Montorso di Sopra e Montorso di Sotto, dove è situata la chiesa da poco ristrutturata e il campo di calcetto.

Monzone

La frazione di Monzone si trova a 10 km dal capoluogo, in direzione ovest. Il suo centro storico lascia ancora oggi trasparire le tracce di un’antica struttura fortificata, più volte rimaneggiata a causa dei drammatici eventi bellici subiti. Negli antichi documenti il castello di Monzone, ora scomparso, è annoverato fra le Rocche più munite del Frignano.

Niviano

La frazione di Niviano, Galina Morta in dialetto, si trova a 6 km dal capoluogo, in direzione sud-est.

Olina

  Lo stesso argomento in dettaglio: Olina.

Olina è situata a 9,5 km a sud-ovest del capoluogo, a 600 m di altitudine. Il nome del paese, Olina, deriva dal toponimo "Aulina", da "aula", ovvero luogo libero, aperto, arioso. Le caratteristiche specifiche e le qualità più note del suo territorio sono, infatti, il clima mite e la fertilità e nelle vicinanze si trovano molti vigneti.

Renno

La frazione di Renno si trova a 6 km dal capoluogo, in direzione sud. Importante la Chiesa Plebana di san Giovanni Battista di Renno, che è l’attuale chiesa parrocchiale il cui restauro, del 1872, ha inciso pesantemente sull’aspetto esterno. Il suo portale infatti è stato sostituito e sono stati aperti finestroni nella facciata e nell’abside. È una delle più artistiche pievi della montagna modenese.

Sassoguidano

La frazione di Sassoguidano si trova a 7,5 km dal capoluogo, in direzione est, a 750 m di altitudine ed è sede di un'importante riserva naturale

Verica

La frazione di Verica si trova a 9,5 km dal capoluogo, in direzione est.

Servizi sanitari

Pavullo è sede di un Ospedale distrettuale e della base elisoccorso del Soccorso alpino Emilia-Romagna.

Gastronomia

  • È nota per pane, più erta della classica piadina romagnola, detta "crescentina" di Pavullo. Le crescentine si cuociono con le tigelle che sono dischi di terra refrattaria del diametro di circa 12 cm per 2 cm di spessore. La pasta delle crescentine o crescente da cruda è di 10 cm per 1 cm circa. Si fanno scaldare fin quasi al rosso le tigelle nel camino, poi con l'aiuto del "tiglarol" che è uno strumento in legno che serve a tenere dritta la pila, si alternano una tigella, una crescenta, una tigella, ecc fino a creare una pila di 30 cm circa. Si deve fare attenzione a non bruciare la pasta con le tigelle troppo calde. Per questo si striscia sulla tigella un po di pasta, se lascia un segno bruciato è troppo calda se bianco troppo fredda, si può mitigare la temperatura inserendo una foglia di castagno tra tigella e pasta. Una volta raggiunta la cottura, quando la tigella ha trasmesso tutto il calore alla crescenta, si tolgono le crescente dal tiglarol e si mettono a "passare" sotto la cenere. Questo metodo di cottura, antico ma faticoso, è stato soppiantato a scapito però della qualità dalle cottole, piastre di ferro circa 30-35 cm da scaldare sul gas, o da altri strumenti elettrici o stampi in alluminio. Le crescente si mangiano tagliate a metà e condite con un battuto di lardo insaporito con aglio e rosmarino, sfarinate con parmigiano grattugiato; con cacciatora di pollo o coniglio, salumi, formaggi. Originaria del Frignano la crescentina è stata scoperta negli anni sessanta dai modenesi che venivano in villeggiatura sull'appennino. Non conoscendo né la tigella né la crescentina ne hanno scambiato il nome, come quelli che chiamano la polenta "paiolo".

Voci correlate


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