La necropoli di Cannicella è sita ad Orvieto, nella parte opposta della Necropoli del Crocifisso del Tufo.

Origine del nome e sintesi storico-artistica

Prende il nome da una vegetazione fitta di canne che originariamente erano nei pressi.

Le tombe ritrovate nel XIX secolo sono più arcaiche rispetto alla necropoli del crocefisso (VII secolo a.C.) miste a tombe più recenti risalenti ad un periodo direttamente precedente la conquista di Roma.

Nel 1884 venne scoperto un muro in tufo esteso per 50 metri presso una serie di canali per la circolazione di acqua.

Oltre la Venere di Cannicella, fu trovato materiale funebre classico delle tombe etrusche.

La Venere di Cannicella

Nei Pressi di una statua venne scoperta una statua alta 80 cm raffigurante una donna nuda in piedi, con il braccio destro rivolto verso il ventre, purtroppo con la mano mancante, il braccio sinistro (anch'esso perduto) forse era steso sul fianco, ma, purtroppo mancano studi in merito. I capelli erano conciati a boccoli distesi fin dietro le spalle. La statua è in marmo proveniente dall'isola di Paro in Grecia. Lo stile della statua è databile verso la fine del VI secolo a.C. La statua è da ascrivere sicuramente ad una dea. La statua è ora sita nel Museo Faina.

Riccardo Mancini, invece, la identifica con Cerere.

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