Associazione Calcio Monza
L'Associazione Calcio Monza Brianza 1912 è una società calcistica della città di Monza. Disputa il campionato di Prima Divisione ed è inserita nel girone A. I colori sociali sono il bianco e il rosso. Il campo di gioco è lo Stadio "Brianteo" di Monza (18.568 posti), mentre la sede e le strutture per gli allenamenti si trovano al Centro Sportivo Monzello, un impianto all'avanguardia e di categoria superiore, situato nella periferia nord della città.
| A.C. Monza Brianza 1912 Calcio | |
|---|---|
| Brianzoli, Biancorossi, Bagaj | |
| Segni distintivi | |
| Uniformi di gara | |
| Colori sociali | |
| Simboli | Corona Ferrea |
| Inno | Monza Alè Amusia (2006) |
| Dati societari | |
| Città | Monza |
| Nazione | |
| Confederazione | UEFA |
| Federazione | |
| Campionato | Lega Pro Prima Divisione |
| Fondazione | 1912 |
| Presidente | |
| Stadio | Brianteo (18.568 posti) |
| Sito web | www.acmonzabrianza.it |
| Palmarès | |
| Trofei internazionali | 1 Coppa anglo-italiana |
| Si invita a seguire il modello di voce | |
Fu fondata il 1° settembre 1912 come Monza F.B.C. e in seguito alla successiva fusione con Pro Monza, Pro Italia e Juventus, divenne A.C. Monza. Fondendosi con la A.S. Simmenthal del presidente Sada diventò nel 1955 A.S. Simmenthal-Monza. Ritornata nel 1964 alla vecchia denominazione A.C. Monza, la mantenne malgrado la trasformazione in S.p.A. 1967 fino al 1980. Dalla stagione 1980-1981 fino alla stagione 2003-2004, anno del fallimento, ha partecipato al campionato col nome di Calcio Monza. All'asta giudiziaria la società è stata aggiudicata alla famiglia Begnini, operante nel campo delle costruzioni, che ha denominato la nuova società A.C. Monza Brianza 1912, per rendere la squadra più vicina alla nuova provincia di Monza e Brianza.
Il Monza è una delle squadre italiane pluripresenti nel campionato cadetto: 38 volte ha disputato la Serie B, l'ultima volta nella stagione 2000/01. Nella sua storia, il club brianzolo non ha mai raggiunto la massima serie, solo sfiorata per ben tre volte consecutive a fine anni Settanta. Detiene il record di vittorie nella Coppa Italia di Serie C: 4 affermazioni. La squadra brianzola vanta un settore giovanile molto organizzato, da sempre fiorente e ai vertici del calcio italiano. Sono numerosi i talenti cresciuti nelle file biancorosse tra cui Costacurta, Massaro, Monelli e Casiraghi.
La storia
Gli esordi
Il calcio a Monza arriva nei primi anni del Novecento quando vengono fondate le prime società cittadine, tra cui Pro Victoria, Pro Monza e la Pro Italia. Queste ultime due società si fondono dando vita alla sezione calcistica del Veloce Club Monzese. L'1 settembre 1912 viene fondato il Monza F.B.C. [1]. La prima sede del neonato club trova spazio presso il Caffè Pasticceria Roma. La prima vittoria ufficiale è datata 20 settembre, pochi giorni dopo la fondazione, quando i biancazzurri (colori utilizzati nelle prime apparizioni) battono la Juventus Italia per 2-1 sul campo di Triante, allora chiamato Fuori porta perché situato fuori dai limiti daziari cittadini (Via Cavallotti).
Nel 1913 la sezione calcio si stacca dalla polisportiva ciclistica : cambia nome in Pro Monza e fondendosi con i dissidenti della Forti e Liberi sotto il nome di Juventus F.C. e con il Monza F.B.C. prende vita l'A.C. Monza. Le prime partite vengono disputate con squadre della Brianza e del Ticino. Il primo trofeo conquistato dalla squadra monzese è la Coppa Colli, battendo in finale per 3-2 il Saronno.
Esordisce nel campionato di Terza Categoria e al termine della stagione regolare ottiene il terzo posto nel girone B del campionato lombardo. Nel 1914 prende parte al campionato lombardo di Promozione e si classifica al 6° posto nel girone B. La guerra incombe e i campionati ufficiali vengono interrotti. Non tutte le società sospendono l'attività alla partenza dei giocatori con la chiamata alle armi: la squadra monzese rimane in vita perché ha abbastanza giovani per prendere parte ad alcuni tornei gestiti da società affiliate alla F.I.G.C approvati dal Comitato Regionale Lombardo. Nel 1917 accade un fatto alquanto singolare: il 2 dicembre (ultima partita dei gironi eliminatori), dopo la sconfitta interna per 2-3 contro il Legnano nella Coppa Saronno, il Monza viene punito per aver tirato dei sassi all'arbitro e ai giocatori della squadra ospitata all'uscita del campo mentre questi si avviavano verso la Stazione, subendo la squalifica del campo per 5 mesi e un'ammenda di 50 lire. La società brianzola non riesce a pagare la multa di 50 lire (come disse il cassiere Verderio che invano cercò di recuperarli) e scappa dalla F.I.G.C. per partecipare i tornei U.L.I.C., supplendo alla mancanza dei giocatori richiamati al fronte con quelli delle squadre ospitate oppure concederli agli avversari, perché questo era il patto di fratellanza stretto dalle squadre uliciane. Il suo regime di clandestinità nei confronti della Federazione dura fino al 1919 quando le viene condonato il debito e i brianzoli tornano a disputare i campionati ufficiali.
Il 5 ottobre 1919 il Monza tenta l'assalto alla Prima Categoria, nello spareggio di Milano contro la Trevigliese. Amaro è l'esito dell'incontro: i brianzoli cedono per 3-2 ma c'è ancora qualche speranza per la promozione. Vincendo il girone B di Promozione accede alle finali: si classifica al 2° posto venendo promosso al massimo campionato dell'epoca. L'anno successivo il Monza si classifica all'ultimo posto nel girone eliminatorio, rimanendo a secco di punti e subendo ben 18 reti a fronte delle sole 2 marcature messe a segno nelle partite contro Milan e Pro Patria. Nel 1922 il Monza prende parte al campionato organizzato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio ma non riesce a qualificarsi per le semifinali interregionali. La squadra si classifica al 2° posto, con 5 punti frutto di due vittorie (contro la Juventus Italia e il Casteggio), un pareggio (in casa della capolista Enotria Goliardo) e di tre sconfitte, di cui una rimediata tra le mura amiche. Con la riforma del campionato di calcio nella stagione 1922-23 il Monza viene ammesso al campionato di Seconda Divisione assieme alle altre società minori dei gironi della F.I.G.C., categoria che manterrà fino al 1926, anno in cui una nuova ristrutturazione dei tornei confina il sodalizio brianzolo nel Direttorio Divisioni Inferiori Nord di Genova. Nel 1926-27 i brianzoli conquistano comunque la promozione alla Prima Divisione gestita dal Direttorio Divisioni Superiori di Milano, e all'inizio del campionato 1933-34 il club monzese cambia i colori sociali, assumendo il bianco e il rosso.
La serie C e il record in Coppa Italia
Tra il Trenta e il Cinquanta il Monza milita stabilmente nel campionato di Prima Divisione che successivamente nel 1935 diventa campionato di Serie C. Il 18 settembre del 1932 i dirigenti monzesi, per festeggiare i vent’anni dalla nascita della società, organizzano la Coppa del Ventennio : nella prima finale la Falck agguanta il terzo posto sconfiggendo il Fanfulla 4-2, mentre tra Monza e Pavia finisce 2-2. I bassaioli si aggiudicheranno la vittoria in un successiva gara dato che non sono ancora previsti i calci di rigore. Nel 1939 il Monza stabilisce il record per compagini di serie C in Coppa Italia arrivando fino ai quarti di finale dove viene eliminato in casa dal Genoa per 2-1[2]. Il record verrà battuto solo nel 1984 dal Bari che raggiunge le semifinali.
La truppa monzese viene inserita nel girone brianzolo e molto spesso incontra squadre limitrofe: sono diventati epici i derby contro i rivali della Pro Lissone, quando le trasferte venivano effettuati dai primi tifosi a bordo degli autocarri e dei furgoni utilizzati durante la settimana per le esigenze lavorative. Con il passare del tempo, crescono i mezzi a disposizione del club e gli obiettivi si fanno sempre più grandi. Con l'arrivo alla presidenza di Giuseppe Borghi nel 1949 vengono gettate le basi per la promozione in serie cadetta. Sotto la guida di Annibale Frossi e con gli innesti di dodici giocatori di notevole caratura, due anni dopo ad Omegna, il 4 giugno 1951 scoppia la gioia della squadra monzese che conquista la matematica promozione in serie B al termine di una cavalcata durata 38 giornate.
L'approdo in serie B
L'esordio tra i cadetti avviene in una stagione difficile come quella del 1951/52. A contendersi l'unico posto valido per la promozione diretta nella massima serie ci sono le neoretrocesse Roma e Genoa insieme al Brescia [3]. Il campionato viene vinto dai giallorossi mentre i brianzoli si salvano solamente all'ultima giornata. A Monza si registra il primo "tutto esaurito" l'8 dicembre 1951 in occasione del match contro la Roma. Allo stadio comunale sono numerosi i supporter giunti da ogni parte d'Italia ma l'orgoglio dei fedelissimi ai colori biancorossi fa stracolmare gli spalti: oltre 12.000 erano le persone presenti. Il risultato pende a favore degli ospiti che si impongono per 2-0 ma i padroni di casa non sfigurano. La formazione di Frossi riesce però a sconfiggere l'armata rossoblu del Genoa il 4 maggio del 1952 grazie un gol allo scadere del primo tempo realizzato da Cuzzoni.
L'arrivo di Sada e del marchio Simmenthal
Dopo un campionato tranquillo conclusosi in ottava posizione, nal 1954-55 scoppia una crisi dirigenziale all'interno della società, al termine di una stagione difficile e travagliata. Al comando del sodalizio viene posto Gino Alfonso Sada, titolare dell'industria alimentare Simmenthal. Per dieci anni il marchio verrà abbinato ai colori biancorossi e il connubio porterà a conseguire ottimi risultati, i migliori nella storia del club brianzolo. Dopo appena un anno il Monza è di nuovo in prima linea, ma l'amarezza per la mancata promozione in serie A è molta: terzo posto in coabitazione con il Como. I brianzoli tentano ancora la promozione ma i risultati non arrivano. Nel 1962 ricorre il cinquantesimo della fondazione e in quella occasione il "presidentissimo" rassegna le sue dimissioni: ciò lascia tutta la Brianza in apprensione per le sorti del club monzese ma il primo cittadino dell'epoca, Giovanni Centemero, riesce nell'intento di far tornare Sada sui propri passi e rimane alla guida ancora per una stagione.
La retrocessione e l'immediata risalita
Il rammarico per l'esito negativo della stagione del 1965-66, che ha portato i brianzoli a lasciare la cadetteria dopo 19 anni consecutivi di permanenza, dura ben poco, infatti dopo appena un anno c'è il ritorno in Serie B. Il Monza subisce un ringiovanimento dell'organico e questa scelta porta i frutti desiderati : la squadra rimane nelle prime posizioni per l'intero arco della stagione e a suon di vittorie si giunge allo spareggio con il Como nella cornice dello stadio comunale di Bergamo. Un gol di Maggioni manda in delirio i diecimila tifosi giunti dalla Brianza. La notizia giunge a Monza via telefono e si espande a macchia d'olio nell'intera città la quale accoglie il pullman di ritorno dalla trasferta in un tripudio di gioia.
L'arrivo di Radice in panchina
Il Monza nella stagione 1969/70 è pronto a lottare per un posto in serie A. Alla guida dei brianzoli viene chiamato Luigi Radice, alle prime esperienze come allenatore. Il tecnico di Cesano Maderno compie un ottimo lavoro e alla penultima giornata i biancorossi di scena a Varese sono al secondo posto, a ruota vi sono Foggia, Catania e l'avversario di giornata. All'iniziale vantaggio di Caremi, Bettega e Braida ribaltano il risultato e a gioire sono i varesini. Al Monza rimangono solo numeri da record, come i gol subiti in casa: solo 7 volte Luciano Castellini è stato battuto tra le mura amiche.
La presidenza Cappelletti e la stagione dei trofei
Il sodalizio brianzolo si rinnova nella stagione 1972/73 e acquista un assetto che la rende una delle prime società del calcio moderno. Alla presidenza arriva Giovanni Cappelletti, ex calciatore e noto industriale. Un'altra figura di spicco che entra nell'organico societario è Italo Allodi, precursore degli odierni general manager del calcio italiano. I risultati conseguiti sul campo non ripagano inizialmente il notevole lavoro portato avanti dal club brianzolo e sul terreno di gioco del Bari il Monza abbandona la serie B. Ciò provoca una reazione d'orgoglio del presidente che decide di non gettare la spugna ma di accettare la nuova sfida.
Con la retrocessione in serie C il Monza scopre un nuovo torneo che nel corso degli anni successivi gli consegnerà diverse soddisfazioni : la Coppa Italia di Serie C. I brianzoli si giocano il loro primo trofeo di categoria il 29 giugno 1974 nella finale del Porta Elisa di Lucca contro il Lecce. I pugliesi consegnano la coppa nelle mani del capitano biancorosso Anzolin mettendo a segno un'autorete con Di Somma. L'errore del difensore salentino permette ai biancorossi di gioire per il primo trofeo nazionale messo in bacheca. Il Monza si concede il bis nell’edizione 1974/1975, sconfiggendo il Sorrento il 29 giugno 1975. Il trofeo si decide alla lotteria dei rigori. Termina 4 a 3 con realizzazione decisiva di Sanseverino.
L'annata successiva (1975/76) il Monza è determinato a conquistare la serie B e si dimostra un autentico rullo compressore, tant'è vero che al termine della stagione il distacco dalla seconda classificata (la Cremonese) è di ben 12 punti. I brianzoli possono festeggiare la promozione con 5 turni di anticipo.
La vittoria nel Torneo Anglo-Italiano
La stagione si chiude con il successo nel prestigioso Torneo Anglo-Italiano. Le squadre iscritte al torneo solo per l'Italia Teramo, Pistoiese, Udinese, Benevento e Siracusa e per l'Inghilterra Wimbledon, Nuneaton B., Wycombe W., Scarborough, Stafford R. ed Enfield. Il Monza giocò le prime due partite fuori casa contro Scarborough (0-0) e Stafford Rangers (0-1) e il ritorno in casa sempre contro le medesime avversarie (vittoria 2-1 e pareggio 1-1). In seguito ai risultati ottenuti il Monza risulta essere la migliore squadra italiana e dovrà affrontare il Wimbledon (migliore squadra inglese) in finale. La partita, molto dura, si gioca al Sada e viene decisa da un gol siglato da Casagrande nel finale della partita.
Serie A: sogno proibito
Il Monza si presenta ai nastri di partenza della stagione 1976/77 con l'etichetta di matricola ma ben presto se la scollerà di dosso diventando una delle protagoniste di un campionato difficile con formazioni blasonate quali il Vicenza di Paolo Rossi e il Cagliari di Virdis. Le parate di Terraneo e i gol di Silva portano il Monza ad un soffio dalla promozione: la sconfitta all'ultima giornata a Modena taglia fuori la squadra brianzola dagli spareggio con Atalanta, Cagliari e Pescara.
La stagione successiva arriva la seconda scottatura per i tifosi biancorossi; la trasferta di Pistoia, come quella di Modena dell'anno precedente, si conclude con un terribile esito. Dopo aver condotto egregiamente la stagione e convinto anche i giornalisti con una prova di carattere contro l'Ascoli già promosso (4-2 il finale) [4], l'ambiente monzese viene scosso nella settimana decisiva da un atto di vandalismo presso lo stadio Sada: ignoti si sono introdotti nell'impianto sportivo nella notte tra lunedì e martedì e hanno segato i pali di una porta; la società per evitare ripercussioni sull'andamento delle partita e del campionato decide di portare la squadra in un ritiro top secret in Emilia, all'oscuro dei riflettori della stampa e dei tifosi. Intanto gli ultras si preparano alla trasferta organizzata: £ 8.000 il costo del biglietto per il treno speciale e per l'ingresso allo stadio. L'accoglienza nella città toscana non è delle migliori, infatti i tifosi vengono presi a sassate appena scesi dai vagoni. La squadra perde 2-0 ed esplode la rabbia che sfocia in un assalto alla sede di via Manzoni: solo con l'intervento delle forze dell'ordine vengono placati gli animi verso la notte inoltrata.
Ma è nella stagione 1978-79 che il Monza si avvicina più che mai alla Serie A. La squadra brianzola inizia a suscitare simpatia in diversi angoli del Paese e l'idea di un triplice derby milanese nella massima serie affascina i giornalisti sportivi dell'epoca. Al penultimo turno di campionato basterebbe un pareggio in casa con il Lecce, ma succede l'imprevedibile. La formazione pugliese gioca alla morte nonostante la salvezza già acquisita e passa in vantaggio con un gran tiro dalla distanza di Loddi. Il Monza avrebbe l'occasione di pareggiare, ma il rigore calciato da Massimo Silva(per un fallo su Scaini) non è impeccabile e il portiere può respingere. Il Pescara, poche settimane prima dato per spacciato nei giochi relativi alla promozione, vince e agguanta al terzo posto in classifica i biancorossi a 46 punti. Nell'ultima giornata le due squadre vincono entrambe. Si va così allo spareggio sul campo neutro di Bologna: gli abruzzesi sono supportati da quasi trentamila tifosi contro i poco più di tremila monzesi [5]. Finisce 2-0 per il Pescara con i gol di Pavone e autorete di Giusto.
L'ultima stagione di Cappelletti alla presidenza del Monza (1979-80) è anche l'ultima nella quale i brianzoli sarebbero in grado di raggiungere la massima serie. La squadra brianzola cerca di puntare sui giovani talenti, ottenendo ottimi risultati: è l'anno della coppia M&M, Paolo Monelli e Massaro, due ragazzi lanciati nel calcio grazie alla convinzione del presidente monzese. Lo stesso Cappelletti è il precursore del progetto dello stadio Brianteo, un nuovo impianto più agevole e dinamico, conforme alle esigenze di una società che punta in alto. Questa volontà è emersa dopo l'esperimento messo in atto allo stadio di San Siro, quando il Monza giocò il match interno contro il Bari: sugli spalti della Scala del calcio accorsero quasi 20.000 spettatori [6].
Il 13 aprile 1980 in un acceso derby Monza-Como accadde uno dei torti arbitrali più incisivi ed eclatanti che la società brianzola abbia mai subito nella sua storia. Il Como, sotto per 3-1, cerca di recuperare e segna al 73' con Pozzato. I lariani, riversati nell'area monzese, vogliono il pareggio. All'ultimo disperato tentativo Corti serve con un diagonale Nicoletti, tampinato alle spalle da Giusto. L'attaccante ospite si aggiusta il pallone con una mano e l'arbitro, Luigi Agnolin, fischia clamorosamente un calcio di rigore che fa rimanere esterrefatti gli oltre diecimila presenti: nessuno capiva come mai un arbitro internazionale non avesse sanzionato un vistoso fallo di mano. Nel dopopartita si scatena l'ira dei tifosi, dei giocatori e persino dei dirigenti. Il direttore di gara viene aggredito da un consigliere brianzolo ed è costretto a lasciare lo stadio dopo le 20.00, tra due ali di gente inferocita, scortato dalla polizia.
I biancorossi chiudono il campionato in quinta posizione, a soli tre punti dalla zona promozione. Si chiude così un ciclo costellato di trofei e promozioni, al quale però è mancato il grande salto verso la Serie A [7].
L'inizio dell'era Giambelli
All'inizio della stagione 1980-81 il geometra Valentino Giambelli rileva la società da Giovanni Cappelletti. L'allenatore non è più Magni, al suo posto c'è Sergio Carpanesi, mentre la squadra è sostanzialmente la stessa che l'anno precedente ha sfiorato la promozione. Le cose si mettono male fin dall'inizio della stagione, Carpanesi viene esonerato, ma neanche il suo successore, Lamberto Giorgis, riuscirà a raddrizzare il campionato. A poche giornate dal termine, con la retrocessione ormai certa, nuovo cambio di allenatore, con la promozione di Franco Fontana (ex giocatore biancorosso) dal ruolo di allenatore della Primavera. Debuttano in prima squadra due giovani molto promettenti provenienti dal settore giovanile, Fulvio Saini ed Angelo Colombo.
Il Monza della stagione 1981-82 è completamente diverso da quello visto nella stagione precedente. La retrocessione ha comportato le cessioni di Monelli e Massaro alla Fiorentina, ma il Monza può ancora contare su giocatori del calibro di Motta e Ronco, oltre ai confermati Saini e Colombo. Nonostante la squadra sia completamente nuova, il Monza parte molto bene grazie ad un'ottima difesa e ad un attacco micidiale formato dal trio Bolis-Galluzzo-Pradella. La promozione arriva alla penultima giornata con la vittoria contro la Triestina per 1-2, che rende matematico il raggiungimento del secondo posto alle spalle dell'Atalanta.
Il ritorno in serie B avviene in una stagione particolare dove i biancorossi incrociano il proprio destino con quello di due nobili decadute a causa degli scandali del calcioscommesse : il Milan e la Lazio. Nella campagna estiva il Monza conferma in attacco Pradella mentre la partenza di Galluzzo viene rimpiazzatta dall'arrivo di Lorenzo Marronaro, alla prima esperienza in un campionato cadetto. La salvezza matematica arriva solo all'ultima giornata (2-2 a Bologna), frutto di un buon rendimento tra le mura amiche e dei gol messi a segno dalla coppia d'attacco (23 in due sui 40 gol totali). Alcune soddisfazioni però la formazione brianzola riesce a togliersele, innanzitutto la posizione finale (7° posto, il migliore risultato della gestione Giambelli) e poi la vittoria contro le "aquile biancocelesti": un netto 2-0 con reti Papais e Pradella.
Dopo altre due salvezze conquistate in extremis i biancorossi non riescono a ripetere le imprese delle passate stagioni concludendo il campionato 1985-86 in ultima posizione. Lo scarso rendimento fuori dalle mura amiche ha compromesso la permanenza in serie cadetta (2 vittorie, 2 pareggi e ben 15 sconfitte). Uniche note positive sono le due vittorie esterne, ottenute su campi ostici : la prima conquistata contro l'Empoli (poi promosso in serie A) e la seconda conquistata all'Olimpico contro la Lazio (rete storica di "Dustin" Antonelli al '75).
Il Monza dei giovani
La stagione 1986/87 è contrassegnata da un rinnovamento dell'organico. Il settore giovanile brianzolo riesce a sfornare diversi talenti che poi vengono lanciati nel professionismo e la società decide di puntare su giovani promesse provenienti anche da altre squadre. È il caso di Alessandro Costacurta, il quale viene prestato al Monza per una stagione e degli atleti di casa Pierluigi Casiraghi e Francesco Antonioli. Dopo appena due stagioni il Monza riesce a riconquistare la serie cadetta e la sua terza Coppa Italia di Serie C, piegando il Palermo in finale per 2-0 nell'ultima gara disputata dai biancorossi al vecchio impianto cittadino del Sada.
La stagione 1986/87 Nell'estate del 1988 avviene il battesimo dello stadio Brianteo: un nuovo impianto da 20.000 posti in grado di regalare alla città brianzola il "grande salto" nella massima serie. Le premesse sono buone e l'esordio è da ricordare: 2-1 in Coppa Italia contro la Roma davanti a 12.000 spettatori. La campagna abbonamenti va a gonfie vele e complice le agevolazioni per gli studenti si raggiunge la quota di 2642 tessere vendute, un record per il sodalizio biancorosso. Torna l'entusiasmo per una possibile rinascita e ritorno agli antichi splendori ma le speranze svaniscono nell'arco di un biennio. Dopo una salvezza in extremis, la squadra di Pierluigi Frosio non riesce a ripetersi l'anno successivo e nello spareggio salvezza di Pescara il Monza viene sconfitto dal Messina per 1-0. Una retrocessione inattesa che rimette in discussione i piani societari.
L'accordo con il Milan e la fine della gestione Giambelli
La retrocessione porta un cambiamento alla guida tecnica della squadra biancorossa, chiamando in panchina il giovane zonaiolo Franco Varrella. Il matrimonio però è molto controverso e la stagione successiva viene optata una scelta interna con la promozione di Giovanni Trainini quale allenatore della prima squadra, dopo aver svolto un ottimo lavoro nel settore giovanile. Da subito si nota l'impronta dell'allenatore bresciano che porta all'esordio in serie C1 diversi giocatori, tra cui Anselmo Robbiati.
Il Monza torna in serie B il 31 maggio 1992 pareggiando per 1-1 la gara decisiva in casa contro il Chievo davanti a 12.000 spettatori, vincendo così il duello a distanza contro i rivali lariani. La permanenza in serie B dura però l'arco di un biennio. Per il Monza si prospetta un altro mesto ritorno in serie C.
I brianzoli raggiungono i play-off nella stagione 1994-95 e in quella successiva ma in entrambe le occasioni vengono eliminati in semifinale prima dal Fiorenzuola poi dall'Empoli. Nel 1997 il geometra Giambelli stringe un complesso accordo di collaborazione con il Milan che di fatto subordinava il Monza quale società satellite dei rossoneri [8]. Negli anni successivi il club di via Turati manda una serie di giovani promesse che però non si rivelano tali, deludendo le aspettative della piazza e dello staff tecnico. La squadra, con Luigi Radice in panchina, conclude la sua rincorsa verso i play-off raggiungendo il 5° posto all'ultima giornata. Dopo aver battuto il Brescello nella doppia sfida delle semifinali, il 15 giugno 1997 il Monza torna in serie B vincendo sul neutro di Ferrara la finale contro il Carpi. La partita finisce 3-2 con le reti di Pietranera, Cancellato e Asta per i biancorossi.
La società monzese torna in serie B e contro i pronostici di inizio stagione riesce a conquistare una salvezza, seppur sofferta. In attacco la squadra brianzola schiera il liberiano Zizi Roberts, primo giocatore di colore a vestire la casacca biancorossa, noto soprattutto per la sua amicizia con la stella rossonera George Weah[9]. La squadra arranca ma nel mercato di riparazione mette a segno un colpo importante, portando a termine la trattativa per il bomber salentino Cosimo Francioso, determinante ai fini della salvezza con i suoi 14 gol in 23 partite. Decisivo sarà il ritorno sulla panchina brianzola di Pierluigi Frosio al posto di Bruno Bolchi e la vittoria per 2-0 sul campo della Reggiana alla penultima giornata. Si mettono in luce diversi calciatori, tra cui un giovane Christian Abbiati, all'esordio tra i professionisti.
Si apre un ciclo che vedrà il Calcio Monza in serie B per altri quattro anni, disputando campionati senza gloria e senza infamia con il solo scopo del raggiungimento della salvezza a fine stagione. I rapporti con il Milan si fanno sempore più intensi e intanto in riva al Lambro provengono diversi stranieri, dopo circa ottant'anni di completa autarchia italiana nella gestione della rosa. A Monza giungono i croati Topić e Brnčić, lo sloveno Smoje e il francese Evra, giocatori semisconosciuti che però conquistano le simpatie dei tifosi.
Nel 1999 c'è l'addio di Valentino Giambelli alla guida della società biancorossa: un divorzio difficile, causato dalla contestazione continua da parte della tifoseria per i legami con l'ex Adriano Galliani e per costi di gestioni diventati eccessivi per una piazza come quella di Monza. Il sodalizio brianzolo viene ceduto all'imprenditore friulano Pierino Fazzolari
Gli anni bui
Dopo poco più di 12 mesi di presidenza Fazzolari, nel gennaio del 2001 la dirigenza passa nelle mani di Massimo Belcolle, imprenditore locale presidente della Centrale del Latte, e del legale Cesare D'Evant. La squadra, nonostante l'arrivo di Marco Branca e di alcuni elementi scuola Milan come Aliyu, viene data da molti come una delle candidate per la retrocessione in serie C1. La squadra ben figura in estate (vincendo con Perugia e pareggiando 1-1 in amichevole con la Juventus) e nelle prime partite di campionato ma il ruolino di marcia è di molto sotto alle aspettative, chiudendo il girone di andata con soli 11 punti. Il clima di contestazione diventa pesante: non solo la curva, ma anche i club dei distinti, esprimono il loro sdegno nei confronti di una società che stava cadendo nel baratro. A fine gennaio arriva una scossa da parte della dirigenza: esonerato Antonelli, al suo posto arriva Gaetano Salvemini. L'allenatore emiliano sortisce l'effetto rivitalizzante e fa conquistare alla compagine brianzola un bottino di 17 punti nelle prime 9 partite del ritorno ma le fievoli speranze di salvezza si esauriscono dopo un filotto negativo di 6 sconfitte. Per il Monza ormai la retrocessione in serie C1 è inevitabile: l'abbandono matematico della categoria cadetta avviene alla terz'ultima giornata con l'Empoli invece l'ultima partita in serie B è datata 10 giugno 2001 quando il Monza, davanti a 104 paganti (record negativo in serie B), imbottito di giovani batte la Pistoiese in una partita senza alcun valore per la classifica.
Acquisita la retrocessione in terza serie, Belcolle rivoluziona la squadra, dando un netto taglio alle spese, affidandola nelle mani di mister Simone Boldini. L'obiettivo è un immediato ritorno in serie B ma l'iniziale entusiasmo verrà meno nell'arco di poche partite. Alla 4a giornata il Monza è già ultimo; a parte qualche soddisfazione contro squadre di vertice, i biancorossi non si schioderanno mai dalla zona play-out. Neanche il ritorno di Roberto Antonelli sulla panchina brianzola riesce a dare speranza ad una squadra priva di identità e di carattere che precipita verso la serie C2, un disonore per la società monzese che all'alba del suo 90° compleanno vede raggiungere il traguardo più basso della sua storia.
Per il Monza l'onta di un declino è una realtà. La società passa nelle mani di Priamo Atzeni, imprenditore sardo, con D'Evant che rimane alle spalle e osserva l'operato del nuovo presidente. Presentazione in tono minore
Il fallimento e la rinascita
La situazione è ormai al collasso: la società brianzola non ha più una sede, gli allenamenti vengono organizzati autonomamente in quanto il “Monzello” è sotto sequestro e le partite interne sono disputate allo stadio Breda di Sesto San Giovanni perché il comune ha tagliato l’erogazione di acqua e gas al Brianteo [10]. Atzeni si trova tra le mani una società sommersa dai debiti; la strada verso il fallimento e il 18 maggio 2004 il Calcio Monza non esiste più.
Grazie all’opera del giudice Maurizio Fontana, sfruttando un decreto legislativo che permette di istituire il regime di esercizio provvisorio di attività, la società viene messa all’asta ripulita dei debiti accumulati dalla precedente gestione [11]. Alla terza convocazione d’asta del 3 giugno 2004 si presenta Gianbattista Begnini, imprenditore impegnato nel campo dell’edilizia nonché vicepresidente dell’Atalanta, il quale acquista il sodalizio assegnandogli la denominazione di Associazione Calcio Monza Brianza, in vista della futura istituzione della provincia brianzola, configurando così una società volta ad inglobare il tifo dell’area circostante.
Nella stagione 2004-05 si riparte con un gruppo rinnovato e due ritorni al passato: l'allenatore Giovanni Trainini e il fantasista Anselmo Robbiati. Il gruppo non è giovane, però di qualità composto da giocatori esperti nella categoria. Il Monza naviga nelle parti alte della classifica ma i risultati sono fin troppo altalenanti per una squadra che punta alla promozione. La società decide il cambio di guida tecnica, chiamando sulla panchina biancorossa Antonio Sala, il quale imprime una spinta decisiva nella rincorsa play-off, raggiungendo il terzo posto finale. Negli spareggi il Monza affronta nella doppia sfida la Valenzana: all'andata in terra piemontese finisce 0-0 mentre il ritorno in casa è drammatico e i brianzoli vengono sconfitti per 3-2, con gli orafi che realizzano i tre penalty assegnati dal direttore di gara. Un epilogo beffardo per una società con grandi ambizioni.
Nell'estate del 2005 avviene il cambio della guida tecnica ma il gruppo rimane pressoché lo stesso della stagione precedente: viene chiamato Giuliano Sonzogni, molto vicino alla famiglia Begnini ed esperto della categoria. Una esperienza nuova per il "baffo di Zogno", abituato alle piazze calde del Sud Italia nonostante sia di origini bergamasche. La squadra parte per il ritiro di Bormio, consapevole di un possibile ripescaggio in serie C1, vista la precaria situazione economica di diverse società in terza serie. La stagione parte con il botto, infatti i brianzoli eliminano nel primo turno di Coppa Italia il Lecce (formazione di serie A) nella gara unica giocata al Brianteo: dopo l'1-1 dei tempi regolamentari, ai rigori finisce 5-3. L'impresa non si ripete nel turno successivo quando la squadra biancorossa viene fermata dal Pavia dopo i calci di rigore.
Il ripescaggio e la serie B sfiorata
All'indomani dell'eliminazione dalla Coppa Italia giunge la notizia dalla federazione che la società aspettava da due mesi: il Monza viene ammesso alla serie C1. I gironi vengono subito compilati e come già successo nella stagione precedente viene adottata una divisione "verticale", diversa rispetto al tradizionale taglio Nord-Sud. I brianzoli sono inseriti nel girone A: tra le squadre più temibili vi sono Padova, Pavia (finalista la stagione precedente), Spezia, Genoa (retrocesso per illecito sportivo) e Salernitana (ripartita dalla C1 grazie al Lodo Petrucci), nonché outsider temibili quali Cittadella e Teramo.
L'avvio è sorprendente e dopo quattro giornate i brianzoli si ritrovano da soli in vetta alla classifica a punteggio pieno. La squadra subisce un calo verso la fine del girone d'andata e il cammino verso i play-off sembra ormai compromesso, visto il trend negativo e il valore della rosa. Il gruppo però è forte e conquista 6 vittorie in 7 partite, tornando prepotentemente in zona play-off. La matematica qualificazione viene conquistata il 1 maggio sul campo del fanalino di coda Fermana. In semifinale i biancorossi affrontano nella doppia sfida il Pavia. La gara di andata finisce 1-1 con Bertolini che risponde al vantaggio iniziale di Veronese, mandando in delirio i 1.500 tifosi al seguito. Il ricordo della stagione precedente è ancora vivo nella mente della dirigenza, la quale fa in modo di caricare al massimo la squadra per affrontare con la giusta determinazione la gara; dopo appena 5' il Monza passa in vantaggio con Bertolini e al 10' l'attaccante lecchese firma il raddoppio, chiudendo in anticipo la pratica qualificazione.
Il Monza affronta in finale il Genoa, una squadra che poco o nulla ha a che fare con la serie C. Il match di andata è contraddistinto dalle forti misure di sicurezza per fronteggiare l'invasione dei tifosi liguri, limitando la capienza a 9.900 posti[12]. La lotta è impari e i rossoblu vincono per 2-0. Il ritorno sembrerebbe una pura formalità ma invece la partita è vera e i brianzoli con una prova di carattere cercano di riaprire il discorso promozione; Egbedi porta in vantaggio i biancorossi, ammutolendo lo stadio di Marassi, ma negli ultimi minuti viene alzata una barricata dalla difesa genoana che mantiene il risultato invariato. Al Monza non rimane che il ricordo di un'annata sopra le righe e di aver sfatato il "tabù Genova" [13]. All'indomani della sconfitta nella finale play-off, la società si mette al lavoro per allestire una squadra in grado di confermare i risultati della stagione precedente. Alcune pedine dell'undici titolare vengono cedute a società di serie maggiore ma vengono prontamente sostituite da valide alternative. Come nella stagione precedente, il Monza prende parte alla Coppa Italia maggiore e sorprende nuovamente: dopo aver eliminato il Bari al 1° turno (1-0 con rete di Egbedi), lotta alla pari con la Lazio per oltre 120' (nei novanta minuti la partita termina 1-1 con Beretta che a pochi minuti dal termine risponde al vantaggio iniziale siglato da Mauri) ma viene fermato dai biancocelesti ai calci di rigore.
La partenza è di nuovo strepitosa, rimanendo in testa per 11 giornate nelle prime 13 partite. Un brusco calo nei mesi di dicembre e gennaio (solo 5 punti in 7 partite) allontana i brianzoli dalla zona play-off. La squadra di Sonzogni raggiunge la matematica certezza della partecipazione agli spareggi solo all'ultima di campionato: il successo sul Pizzighettone vale il 5° posto, in virtù degli scontri diretti favorevoli con il Cittadella, giunto anch'esso a 54 punti.
All'andata il Monza viene sconfitto dal Sassuolo per 1-0 ma al ritorno i biancorossi con una grande prova di carattere vincono per 4-2. Nella finale d'andata contro il Pisa, in una gara molto combattuta, i brianzoli vincono per 1-0 con Fabiano che trasforma il rigore assegnato dal direttore di gara per fallo su Beretta. Un risultato che però non basta a realizzare il sogno promozione, in quanto all'Arena Garibali di Pisa, i nerazzurri vincono per 2-0 ai tempi supplementari. Nel dopopartita si registrano dei tafferugli fra alcuni tifosi pisani e monzesi sotto lo sguardo delle forze dell'ordine [14]. Alla fine la società toscana verrà multata per 5.000 euro e nel comunicato ufficiale non viene minimamente fatto alcun accenno agli scontri avvenuti al termine del match [15].
Il ridimensionamento
Nella stagione 2007-08 il Monza torna nell'anonimato di centro classifica e conclude il girone A di serie C1 al 9° posto una stagione senza acuti e senza grandi ambizioni. Il 19 giugno, dopo un susseguirsi di conferme e smentite, viene ufficialmente presentato alla stampa e ai tifosi il nuovo allenatore Dario Marcolin. Questi viene esonerato a causa degli scarsi risultati ottenuti sotto la sua guida; al suo posto viene richiamato Giuliano Sonzogni, profondo conoscitore della categoria ed esperto di salvezze miracolose. Dopo un girone di ritorno molto travagliato, la salvezza giunge sì ma solo all'ultima giornata, grazie al 3-3 in casa del A.C. Lumezzane: viene così scongiurato il baratro dei play-out.
Il possibile cambio societario
Il 18 giugno 2009 alcuni giornali riportano la notizia di una possibile acquisizione del Monza da parte della Reply s.p.a. e del gruppo On Interntional con a capo il giocatore del Milan, Clarence Seedorf.
Nella serata dello stesso giorno, la socetà smentisce la voce con una nota ufficiale.[16]
Cronistoria
| Cronistoria dell' Associazione Calcio Monza Brianza | ||
|---|---|---|
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Piazzamenti recenti
|
Pos = Posizione di classifica; G = Partite giocate; V = Partite vinte; N = Partite pareggiate; P = Partite perse; GF = Gol fatti; GS = Gol subiti; Pt = Punti
Il Monza in Europa
Coppa delle Alpi 1961
| Turno unico | ||||
| 25.06.1961 | Biel - Simmenthal Monza | 1-4 | Cignani, Regalia, Bersellini, Campagnoli | |
| 02.07.1961 | Simmenthal Monza - Biel | 4-1 | De Asti, Regalia, Campagnoli (2) | |
Coppa delle Alpi 1962
| Primo turno | ||||
| Valenciennes - Simmenthal Monza | 2-3 | |||
| Simmenthal Monza - Valenciennes | 2-6 | |||
Coppa Anglo-Italiana Semiprofessionisti 1975
| Finale | ||||
| 24.09.1975 | Monza - Wycombe Wanderers | 1-0 | Peressin | |
| 08.10.1975 | Wycombe Wanderers - Monza | 2-0 | ||
Torneo Anglo-Italiano 1976
| Qualificazione | ||||
| 04.05.1976 | Scarborough - Monza | 0-0 | ||
| 19.05.1976 | Stafford Rangers - Monza | 0-1 | Braida | |
| 12.06.1976 | Monza - Scarborough | 2-1 | Braida, Fasoli | |
| 16.06.1976 | Monza - Stafford Rangers | 1-1 | Braida | |
| Finale | ||||
| 19.06.1976 | Monza - Wimbledon | 1-0 | Casagrande | |
Statistiche
| Competizione | Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | Gol fatti | Gol subiti |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Coppa delle Alpi | 4 | 3 | 0 | 1 | 13 | 10 |
| Torneo Anglo-Italiano | 5 | 3 | 2 | 0 | 5 | 2 |
| Coppa Italo-Inglese | 2 | 1 | 0 | 1 | 1 | 2 |
| Totale | 11 | 7 | 2 | 2 | 19 | 14 |
Rose
Rosa 2009-2010
|
|
Staff tecnico
| Allenatore | Giuliano Sonzogni |
| Allenatore in seconda | Riccardo Monguzzi |
| Preparatore dei portieri | Enrico Lattuada |
| Preparatori atletici | Sandro Farina, Ruben Scotti |
Stagioni precedenti
Palmarès
Promozioni
- 7 promozioni in Serie B
- 1 promozione in Serie C
- 1942
Campionati disputati
Campionati nazionali
| Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
|---|---|---|---|
B |
44 | 1922-1923 | 2000-2001 |
C |
40 | 1926-1927 | 2008-2009 |
In 84 stagioni sportive disputate a livello nazionale dall'esordio nella Lega Nord il 12 novembre 1922, compresi 5 campionati di Seconda Divisione (B) e un campionato Campionato cadetto del Nord Italia, 1 campionato del Direttorio Divisioni Inferiori Nord (C), e 3 campionati di Serie C2. È esclusa la stagione 1941-42, in cui il Monza partecipò al massimo torneo del Comitato Regionale Lombardo, cui afferiva anche anteriormente al 1922.
Campionati regionali
- 1 campionato di Prima Divisione del Comitato Regionale Lombardo (1941-42).
- 2 campionati di Prima Categoria del Comitato Regionale Lombardo (1920-21 e 1921-22).
- 2 campionati di Promozione del Comitato Regionale Lombardo (1914-15 e 1919-20).
- 1 campionato di Terza Categoria del Comitato Regionale Lombardo (1913-14).
Record individuali
Capocannonieri
- Aurelio Milani, capocannoniere serie B stagione 1955-56, 23 gol
- Giuseppe Galluzzo, capocannoniere serie C1 stagione 1981-82, 19 gol
Personalità del Monza
Giocatori noti
Biancorossi nell'Under-21
Di seguito i giocatori nella rosa del Monza che hanno giocato con la Nazionale under 21; il debutto e il numero di presenze quando indossavano la maglia biancorossa.
| Giocatore | Data | Partita | Risultato | Presenze | Gol |
|---|---|---|---|---|---|
| Giuseppe Pallavicini | 22 settembre 1976 | Jugoslavia - Italia | 5 - 0 | 1 | 0 |
Stranieri del Monza
- 5 Brasile: Gleison Pinto Dos Santos, Fabiano Medina da Silva, Aparecido Ernegas Cidimar, Andre de Almeida Ivo,Marcus Diniz Paixao
- 4 Argentina: Victor José Pozzo, Marcelo Leopardi Ledesma, Diego Hernan Righetti, Lucas Cantoro
- 3 Nigeria: Morgan Egbedi, Emeka Jude Ugali, Mohammed Aliyu Datti
- 3 Belgio: Jean François Gillet, Laurent Kwembeke, Roberto Bisconti
- 2 Francia: Patrice Evra, , Christophe Galtier
- 2 Croazia: Dario Smoje, Dražen Brnčić
- 2 Senegal: Amadou Samb, Joachim Fernandez
- 1 Algeria: Samir Beloufa
- 1 Bosnia Erzegovina: Marko Topić
- 1 Liberia: Zizi Roberts
- 1 Gambia: Simon Barjie
- 1 Germania: Giovanni Speranza
- 1 Repubblica Dominicana: Vinicio Espinal
- 1 Grecia: Theofilos Karasavvidis
- 1 Portogallo: Diogo Tavares
- 1 Australia: Adrian Antony Madaschi
- 1 Svizzera: Patrik Moro
- 1 Ghana: Giovanni Kyeremateng
Bandiere biancorosse
I dieci giocatori che hanno indossato più volte la maglia del Monza e quelli che hanno segnato più reti in biancorosso.
| Top 10 delle presenze | |
|---|---|
| Fulvio Saini | 544 |
| Marco Bolis | 287 |
| Francesco Copreni | 270 |
| Sergio Magni | 255 |
| Roberto Fontanini | 233 |
| Franco Fontana | 228 |
| Giovanni Pasolini | 228 |
| Maurizio Ronco | 222 |
| Carlo Colombetti | 220 |
| Villa | 208 |
| Top 10 dei goleador | |
|---|---|
| Bruno Dazzi | 86 |
| Luigi Sanseverino | 62 |
| Aurelio Milani | 37 |
| Guido Soldani | 37 |
| Redaelli | 35 |
| Gelosa | 31 |
| Massimo Silva | 30 |
| Pierluigi Casiraghi | 28 |
| Ugo Tosetto | 28 |
| Luigi Del Signore | 28 |
Presidenti
- 1912 – 14 Mario Tagliabue
- 1915 – 16 Giuseppe Gritti
- 1916 – 18 tutto sospeso a causa della Prima Guerra Mondiale
- 1919 – 22 Giuseppe Daffieno
- 1922 – 25 Ulisse Cattaneo
- 1925 – 29 Ernesto Crippa
- 1929 – 32 Gaetano Ciceri
- 1932 – 34 Ernesto Crippa
- 1934 Cesare Vigoni (Commissario)
- 1935 – 37 Giuseppe Viganò
- 1937 Alberto Redaelli (Commissario)
- 1937 – 38 Riccardo Rivolta
- 1938 – 39 Emilio Resnati
- 1940 – 43 Carlo Guffanti
- 1944 tutto sospeso a causa della Seconda Guerra Mondiale
- 1945 – 48 Lino Camagni
- 1948 – 53 Giuseppe Borghi
- 1953 – 55 Giovanni B. Pastori
- 1955 – 65 Claudio Sada (la società prende il nome di Simmenthal Monza)
- 1965 Filippo Amico, Aurelio Cazzaniga, Ambrogio Ferrazzi, Marco Fumagalli, Amerigo Gatti, Luigi Pavia, Enzo Redaelli, Giulio Rodino e Gian Marco Tagliabue formano un Comitato di reggenza
- 1966 – 69 Enzo Redaelli
- 1969 – 71 Aurelio Cazzaniga
- 1971 – 72 Vitaliano Sala
- 1972 – 80 Giovanni Cappelletti
- 1980 – 99 Valentino Giambelli
- 1999 – 01 Pierino Fazzolari
- 2001 – 02 Massimo Belcolle
- 2002 – 03 Cesare Giosuè D’Evant (Amministratore Unico)
- 2003 – 04 Cesare Giosuè D’Evant (Amministratore Unico) e Priamo Atzeni (Azionista di maggioranza)
- 18/03 – 3/06/2004 dichiarato il fallimento la gestione passa sotto l’egida del giudice Roberto Fontana e dei curatori Maurizio Oggioni e Pino Sorrentino
- dal 3/06/2004 al 16/06/2009 Giambattista Bagnini
- dal 16/06/2009 Stefano Salaroli
Allenatori
Tifoseria
ma io non mollerò, questa è la mia mentalità
segui anche tu la squadra della tua città»
Alla fine degli anni ottanta il gruppo trainante del tifo in Curva Sud erano gli Eagles Monza. Dopo lo scioglimento degli Eagles nel 1992, dall'unione dei gruppi rimasti del tifo più estremo, nacque la Gioventù Brianzola nel 1993. Nel 1994 poi nacquero i S.A.B. (che significa Sempre Al Bar) : la scissione era dovuta ad un modo diverso di intendere il tifo e per divergenze di base. In principio era un gruppo chiuso e goliardico, dedito al mangiar bene (e soprattutto al bere) e che affrontava le trasferte in disparte, organizzandosi con macchine o pulmini privati; era usanza capovolgere lo striscione se il bar dello stadio era sprovvisto di bevande alcooliche. Nel 2001 la Gioventù Brianzola si sciolse e il S.A.B. rimase l'unico gruppo della Curva Davide Pieri : da quel momento iniziò l'organizzazione delle trasferte in pullman e con treni speciali. Nel 1999 venne affiancato dal Graziosa Group, con cui c’è un appoggio reciproco e più recentemente dal C.U.B., gruppo giovane formatosi nel 2006.
La Curva Sud del Brianteo è chiamata anche Curva Davide Pieri in ricordo di un giovane tifoso morto prematuramente. I monzesi sono gemellati con i tifosi triestini. Forte era il rapporto alla fine degli anni 80 ed inizio anni 90. Ultimamente si sono persi di vista pur mantenendo buoni rapporti. Altro gemellaggio è quello con i foggiani (ormai decennale) soprattutto con il gruppo degli Indiavolati. Esiste un'amicizia anche con il gruppo dei Cani Sciolti di Lecco. Le rivalita’ principali dei monzesi sono quelle vissute con Como, Varese, Brescia, Sampdoria.
L'inno
Monza Alè è l'inno inciso nel 2006 dal gruppo Amusia, di cui fa parte anche l'ex centrocampista (nonché figlio d'arte) Michele Magrin. È stato cantato anche da altri giocatori biancorossi, tra cui Vinicio Espinal.
Siamo tutti qui, in curva per te
bandiere biancorosse volano nel ciel
undici Voi, migliaia tutti noi
per un solo grido "Monza alè".
Monza alè, Monza alè Monza alè,
è il cuore biancorosso dentro me
Monza alè, Monza alè, Monza alè,
lotta con il cuore siam con te.
Questa canzone che nel cielo vola
si deve cantare, urlare a squarciagola
e se il fioretto non può bastare,
fuori la spada per sognare.
Monza alè, Monza alè Monza alè,
è il cuore biancorosso dentro me
Monza alè, Monza alè, Monza alè,
lotta con il cuore siam con te.
Curiosità
Finali disputate
Tifosi celebri
- Raffaele Della Valle, avvocato penalista e politico
- Jarno Trulli, pilota Formula 1
Videografia
Lista di citazioni cinematografiche del Monza (in ordine alfabetico):
- Film
- Agenzia Riccardo Finzi, praticamente detective, Bruno Corbucci, 1979: Renato Pozzetto interpreta l'investigatore privato Riccardo Finzi, appassionato del Monza Calcio, lo dichiara apertamente in una battuta nella parte iniziale del film.
- Il tredicesimo uomo, Ettore Pasculli, 2008: sono girate alcune immagini allo stadio Brianteo nel corso della partita Monza-Novara.
- Videoclip
- Un colpo in un istante, Delta V, 2002: vengono girate alcune immagini all'interno dello stadio Brianteo con la simulazione di una partita di campionato
Discografia
- Monza - un documentario sonoro sulle vicende romantiche e sportive dei 65 anni del Monza Calcio, Ezio Luzzi, 1977: LP (12 pollici), 33 giri.
Note
- ^ Articolo relativo alla fondazionde del Monza F.B.C. presente sul portale dei tifosi Monelle & Monelli
- ^ Tabellino della partita presente nell'Enciclopedia del Calcio URL consultato il 02-01-2009
- ^ http://www.geocities.com/monellemonelli/ultimenotizie5.html
- ^ La partita venne seguita da vicino dai quotidiani nazionali che iniziarono a prendere in simpatia la squadra biancorossa Il ricordo presente sul sito Monelle & Monelli
- ^ Fonti ufficiose parlano di cinquemila tifosi brianzoli presenti al Dall'Ara. In realtà la cifra esatta dei tifosi biancorossi stipati in un angolo della curva San Luca a Bologna non si seppe mai: stando a testimonianze dei presenti la cifra non supera le tremila unità e c'è molta discordanza sui dati
- ^ Il Monza chiese la disponibilità dello stadio di San Siro in quanto la serie A il 16 marzo 1980 era ferma per la sosta in concomitanza con l'amichevole della nazionale italiana contro l'Uruguay, che si doveva disputare il giorno prima nello stesso impianto.
- ^ Nel corso degli anni si sono susseguite diverse voci riguardo alla mancata promozione monzese nella massima serie: la volontà di una permanenza nella serie cadetta, in quanto la serie A era ritenuta troppo onerosa, o un complotto tra le due grandi milanesi che ritenevano il Monza un potenziale concorrente in merito a pubblico e visibilità.
- ^ Adriano Galliani mosse i primi passi proprio nella squadra brianzola. Il suo legame con le origini viene rinsaldato da un rapporto di collaborazione poco chiaro e i cui retroscena sono sempre rimasti nascosti
- ^ http://archiviostorico.gazzetta.it/1998/gennaio/12/Monza_sempre_uno_Zizi_ga_0_9801123022.shtml
- ^ Articolo del Corriere della Sera del 31 dicembre 2003
- ^ Articolo in riferimento alla costituzione del Calcio Monza come parte civile nel processo del fallimento
- ^ L'articolo apparso su Il Giornale in merito alla vicenda dei biglietti per la finale play-off
- ^ Il Monza nella sua storia non aveva mai battuto nè Genoa nè Sampdoria in campo avversario
- ^ Articolo apparso su Il Tirreno in merito agli scontri a fine partita
- ^ Nell'ultimo comunicato ufficiale della Lega Calcio Serie C per la stagione 2006-07 apparso sul sitoc'è solo un riferimento all'invasione finale
- ^ Calcio Monza: nessuna vendita. Tutto da rifare.
- ^ Come risulta da evidenti documenti fotografici pubblicati sul libro "Bianco su rosso, la storia del Calcio Monza" l'ultima foto con la maglia bianco-azzurra divisa a metà è del 1931-32. Poi, per due stagioni consecutive, si passa ad una larga banda verticale rossa in mezzo al bianco.
Fonti
- Bruno Giove, Accadde Oggi. Monza News.
- AA. VV., Rassegna stampa Sab Monza.
- Il Giorno (anni 1970-2007).
- Il Cittadino di Monza e Brianza (anni 1912-2007).
- Guerin Sportivo (anni 1976-1990).
- Calciatori - La raccolta completa degli album Panini. Modena: Panini e Gazzetta dello Sport, 2004.
- Fabrizio Melegari, Almanacco Illustrato del Calcio - La storia. Modena: Panini e Gazzetta dello Sport, 2005.
- Alfio Tofanelli, Tuttocalcio. Firenze: Alsaba Edizioni.
Bibliografia
- Lino Rocca e Giorgio Vegetti, BIANCO SU ROSSO - la storia del Calcio Monza. Monza: Angelo Brasca Editore, 1977.
- Calcio Monza 1984/85. Supplemento al Corriere di Monza e Brianza, Monza 1984.
- Massimo Dutto e Giorgio Vegetti, 80 anni di Monza, supplemento al periodico quindicinale "Brianteo", Monza 1992.
