Metodo combinatorio
Il metodo combinatorio viene usato per lo studio dei testi che sono scritti in una lingua sconosciuta, e anche per lo studio della lingua in sé, dove la lingua sconosciuta non ha ovvie o provate parentele strette ben conosciute, e magari ci sono pochi testi bilingui che possano altrimenti agevolarne la comprensione.
Questo metodo fa assegnamento principalmente sull'informazione disponibile nella e riguardo alla lingua che si sta studiando e, in massima parte, è stato già usato a meraviglia per lo studio della lingua etrusca, oltre che per altre lingue, come per esempio da Yves Duhoux (1982) per l'eteocretese. Il metodo venne per prima sostenuto da Wilhelm Deeke nel 1875 nella sua confutazione riguardo al tentativo di Wilhelm Corssen di dimostrare un supposta relazione tra l'etrusco e le altre lingue indoeuropee, per mezzo del cosiddetto metodo etimologico, un metodo basato sulle somiglianze percepite tra le parole nel testo della lingua sconosciuta e le parole esistenti in lingue già note.
Fonti
- (DE) Ambros Josef Pfiffig (1972): Einführung in die Etruskologie: Probleme, Methoden, Ergebnisse, Darmstadt: Wissenschaftliche Buchgesellschaft ISBN 3-534-06068-7
- (IT) Giulio M. Facchetti (2000): Frammenti di diritto privato etrusco, Firenze: Olschki ISBN 8822249224