Template:Comune Càorle è un comune di 11.946 abitanti[1] della provincia di Venezia, situato tra le foci dei fiumi Livenza e Lemene, che si affaccia sul Mare Adriatico a nord est della Laguna di Venezia fra le località turistiche di Eraclea e di Bibione.

Geografia

 
Localizzazione del comune di Caorle nella provincia di Venezia

Il comune di Caorle si affaccia per 18 chilometri di litorale sul mare Adriatico, ma comprende una serie di frazioni nell'entroterra, confinando a nord con i comuni di Portogruaro, Concordia Sagittaria, San Stino di Livenza e Torre di Mosto; ad est si trova il comune di San Michele al Tagliamento, mentre a sud-ovest il comune di Eraclea.

Il capoluogo

Il territorio cittadino è suddiviso in alcuni rioni: il centro storico, cuore della città, con il suo fulcro nel duomo e da cui si diramano un gran numero di calli che sfociano ora in campielli ora nel principale Rio terà; verso sud-ovest, dalla via dedicata a Sant'Andrea prende forma l'omonimo rione, una serie di strade con il nome di pesci, prodotti tipici del pescato locale; dall'altra sponda del rio centrale, si ha invece il moderno rione Sansonessa, la zona industriale di Caorle; ancora più a sud si estende il rione Santa Margherita, attraversato dal lungo viale Santa Margherita, un tempo coperto da dune e da una folta vegetazione, e termina sulla riva sinistra del fiume Livenza; sempre costeggiando il rio centrale, a sud del rione Sant'Andrea, si trova il recente rione dell'Orologio (tradizionalmente incorporato nel rione Santa Margherita), che prende il nome dalla vicina darsena (Bandiera Blu europea per gli approdi turistici dal 1993), e si articola in una sorta di quadrante di meridiana con una serie di vie che hanno il nome dei segni dello zodiaco; a nord-est del centro storico si estendono invece i rioni San Giuseppe, più interno, e Falconera, che arriva fino alla foce del Lemene e ai territori lagunari, dove si trovano le tipiche costruzioni dei casoni.

Le frazioni

  • Brussa - Castello; antico territorio al confine con il comune di Portogruaro. Si trova immerso nella laguna, in quella che prende il nome di Valle vecchia, attualmente oggetto di rivalutazione da parte del comune; la presenza di una piccola spiaggia consente un turismo improntato sia alla stagione balneare che alla scoperta della natura della zona, prevalentemente per scopi faunistici. La denominazione Castello, dal latino Castrum, testimonia invece la presenza di un tribuno dell'aristocrazia terriera sul litorale compreso tra Caorle e Bibione.
  • Ca' Corniani - Ca' Cottoni - Villaviera; le due frazioni che si estendono a nord, all'inizio del XX secolo e fino agli anni settanta il vero centro della popolazione, grazie alle fiorenti attività agricole che costituivano la seconda fonte di sussistenza del paese (oltre alla pesca). Entrambe le frazioni prendono il nome da famiglie nobili veneziane; a Ca' Corniani sopravvive ancora una sagra paesana a fine agosto (sagra di San Giovanni) dove è possibile degustare i prodotti tipici della campagna e i vini ivi prodotti. Più all'interno si trova l'affascinante zona di Villaviera, immersa nella campagna e tipicamente dedicata all'agriturismo. La frazione di Ca' Cottoni, immediatamente successiva, conserva la recentemente restaurata chiesa della Resurrezione, di età barocca; a nord confina con il comune di San Stino di Livenza.
  • Duna Verde ; verso sud si articola la zona di Duna Verde, anch'essa nata nell'ultimo trentennio del secolo scorso e prevalentemente votata al turismo; il territorio è inoltre importante per la presenza di zone attrezzate per il campeggio. Confina con il comune di Eraclea.
  • Lido Altanea ; Recentissima è la formazione della frazione di Lido Altanea, un nucleo di abitazioni, alberghi e strutture commerciali in quella che era la vecchia omonima valle. Confina con il comune di Eraclea.
  • Porto Santa Margherita; il litorale di ponente del capoluogo, che si interrompe alle foci del fiume Livenza, riprende dall'altra sponda con la frazione di Porto Santa Margherita. Negli anni settanta, l'epoca del boom economico dovuto al turismo, la frazione era considerata la perla dell'Adriatico, all'avanguardia per quanto riguarda le strutture balneari. Oggi il territorio è in via di rivalutazione; importante è la presenza della attrezzata darsena Marina 4, che insieme alla darsena Dell'Orologio, continua a ricevere da diversi anni consecutivamente la Bandiera Blu per gli approdi turistici.
  • San Giorgio di Livenza; una piccola enclave caorlotta all'interno del comune di San Stino; territorio politicamente soggetto al comune di Caorle, ma storicamente separato; anche dal punto di vista religioso, mentre l'intero territorio comunale (un tempo parte della Diocesi di Caorle) rientra sotto la giurisdizione del Patriarcato di Venezia, la frazione di San Giorgio rientra sotto la Diocesi di Vittorio Veneto.
  • San Gaetano - Ottava presa - Marango; si trovano a nord del capoluogo, sull'altra riva del Livenza rispetto a Ca' Corniani e Ca' Cottoni. Fanno parte di una vasta porzione di terreno, atto per lo più all'attività agricola, anticamente suddiviso in prese, cioè vari appezzamenti di terreno di dimensione variabile. La frazione di San Gaetano si trova leggermente spostata da quella che un tempo era la Sesta presa; anche qui la presenza di numerosi agriturismi dà la possibilità di conoscere le specialità eno-gastronomiche del territorio. Ottava presa è invece l'unica frazione che ha mantenuto la denominazione originaria; recentemente si sta riconvertendo da un uso prevalentemente agricolo ad una destinazione residenziale ed industriale (nei pressi della sponda del Livenza è in costruzione una nuova area industriale); confina con il comune di San Stino, che divide con Caorle la località di Ottava presa. La località del Marango, confinante col comune di Concordia Sagittaria, prende il nome da una omonima via che congiunge i due comuni; oltre alla presenza di aziende agrituristiche è da notare la sede di una piccola comunità monastica.

Clima

Caorle è situata nella zona classificata come "E 2649 Gradi di Giorno"[2]. Le estati sono generalmente calde, con umidità accentuata in particolar modo nei mesi di luglio e agosto; le temperature non superano i 33-34 °C, contando anche nelle estati più torride. Gli inverni sono freddi, con poche gelate verso la fine di dicembre e nel mese di gennaio. Si ha presenza di nebbia nei mesi autunnali e di fine inverno. Dai dati raccolti dalla stazione meteorologica di Venezia Tessera[3], il mese con la temperatura minima media più bassa risulta gennaio (-1 °C), mentre quello con la temperatura massima media più alta luglio (28 °C); il mese con il maggior tasso di umidità medio sono dicembre e gennaio. La direzione e l'intensità dei venti risentono della posizione geografica del territorio (sulla costa dell'alto adriatico, a sud del golfo di Trieste); si hanno in prevalenza venti di bora nei mesi più freddi e di scirocco in quelli più caldi. La presenza di numerosi sciroccali con piogge fa di novembre il mese più piovoso in media (9 giorni al mese di pioggia con 87 mm).

VENEZIA TESSERA Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 681216212528272418127716,326,71817
T. min. media (°C) −11481216181714940081798,5
Precipitazioni (mm) 585457646976638376698754166190222232810
Giorni di pioggia 6679887757982024222187
Umidità relativa media (%) 81777575737471727577798179,774,372,37775,8
Vento (direzione-m/s) ENE
4
E
4
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9
SSE
16
SSE
16
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ENE
4
ENE
4
413,711,35,78,7

Storia e Tradizioni

Le radici di Caorle affondano nel I secolo a.C. (il nome deriva dal latino Caprulae, probabilmente a causa delle capre selvatiche che vi pascolavano), come testimoniano numerosi ritrovamenti di epoca romana, come l'"ara Licovia", altare sacrificale custodito ora nel duomo, o i ritrovamenti archeologici in mare. Tuttavia la città cresce e diventa importante come porto della vicina Concordia, per la sua posizione alla foce del Lemene, soprattutto in seguito alle invasioni barbariche degli unni, che spinsero molti concordiesi dall'entroterra alla costa; fu in quel periodo, attorno al VI secolo, che Caorle divenne sede vescovile. La costruzione dell'odierna cattedrale, tuttavia, risale all'XI secolo, su una pre-esistente basilica paleocristiana, i cui resti sono conservati tutt'ora all'interno del duomo, nel museo annesso e nei giardini della canonica.

Caorle e la Repubblica Serenissima

Nei successivi secoli le sorti di Caorle furono legate a quelli della Repubblica Serenissima; il territorio cittadino era parte del Dogado, cioè il territorio metropolitano, nonché il nucleo originario, della Serenissima Repubblica, ed era uno dei 9 distretti in cui era suddivisa l'amministrazione, governato da un podestà. Costituiva inoltre uno dei 10 reggimenti in cui era suddiviso il dogado.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Dogado e Reggimento (Repubblica di Venezia).

Memorabile fu l'episodio, nel X secolo, del ratto di alcune donzelle veneziane, liberate proprio sulla spiaggia della cittadina: questo episodio fu oggetto di una rievocazione storica in costume dell'epoca fino a qualche anno fa. Nei secoli XIII e XIV, a causa delle frequenti invasioni del territorio da parte dei triestini e di pirati, molte famiglie furono costrette a trasferirsi a Venezia; fu così che Caorle cominciò la parabola discendente che l'accompagnò fino all'epoca napoleonica, perdendo d'importanza rispetto alle altre città del dogado veneziano. Isolamento che si fece ancor più grave quando, nel 1379, i genovesi approdarono sull'isola caprulana e, mentre tentavano di conquistare i territori della Serenissima, devastarono l'intera città, costringendo anche i vescovi a lasciare la sede episcopale vacante.

La dominazione straniera

Nel XVII secolo Caorle aveva il suo unico sbocco nel collegamento fluviale con Concordia e Portogruaro; ma questa era anche l'epoca della fine della Repubblica, per mano delle truppe napoleoniche; venivano così a cessare gli antichi privilegi sulle acque che avevano assicurato sussistenza alla città, e si preparava un lungo periodo di dominazione straniera.

Nel XIX secolo, come tutto il Veneto, Caorle passò all' Austria; la piccola cittadina perdeva così definitivamente la sua importanza, essendo basata essenzialmente sulla pesca; bisognerà attendere gli anni settanta perché Caorle torni ad un periodo più florido, quando la sua economia si volgerà in maniera imponente al turismo. Nel 1818 viene soppressa la diocesi, e il territorio viene annesso al patriarcato di Venezia; così vengono anche a perdersi molte delle tradizioni popolari e religiose che avevano animato la vita dell'isola nei secoli precedenti.

Durante le guerre mondiali

Il XX secolo è anche per Caorle il secolo delle grandi guerre; in particolare si infiamma la vita lagunare dopo la disfatta di Caporetto, diventando territorio strategico per il fronte che combatteva sul Piave. Nell'ultima offensiva del 1918 anche i caorlotti si fecero onore, tanto che il cittadino Giorgio Romiati fondò l'associazione Giovane Italia, insignita della medaglia d'argento al valor militare dopo la vittoria di novembre. E non a caso una delle sezioni del Battaglione San Marco si chiamava proprio "Battaglione Caorle", ed insieme al Battaglione Bafile ebbe un ruolo importante nella battaglia di liberazione sul Piave[4].
Durante il secondo conflitto, invece, grave fu il peso dell'occupazione tedesca, che arrivò a minacciare di allagare, per motivi strategici, tutto il litorale per una profondità di 10 chilometri; l'allarme rientrò inaspettatamente, e ancor oggi i caorlotti, a memoria di un voto emesso il 2 gennaio 1944, attribuiscono il merito all'intercessione della loro Madonnina del Mare.

Tradizioni

Di antica data è la devozione alla Madonna dell'Angelo, tanto amata dai caorlotti; la tradizione racconta che il simulacro della Vergine arrivò per mare, su un "pozzetto" marmoreo galleggiante (custodito nel santuario) che solo dei bambini riuscirono a sollevare e trasportare nella vicina chiesa dedicata a San Michele Arcangelo (di qui il titolo "Madonna dell'Angelo"), laddove invece i pescatori che l'avevano trovata fallirono. La scena di questo ritrovamento portentoso decora parte della volta dell'odierno santuario. Tragica fu la vicenda che, il 31 gennaio 1923, portò alla distruzione del venerato simulacro, bruciato ad opera di ignoti ladri sacrileghi; gli scultori della val Gardena scolpirono dunque un nuovo simulacro ligneo (quello attuale) che giunse a Caorle dalla Basilica della Salute a Venezia ricoperto da reti, per rievocare il ritrovamento di quello antico. La Madonnina del mare vegliò su Caorle anche nei momenti più difficili. Ad esempio nel 1727 in occasione di una disastrosa alluvione marina. Molte persone si rifugiarono nella Chiesa della Madonna dell'Angelo cercando riparo, nonostante all'esterno il livello dell'acqua raggiungesse i due metri all'interno non penetrò una sola goccia d'acqua.
Ma numerose sono le manifestazioni anche non religiose; una fra tutte la tradizionale Festa del pesce, a memoria della fiorente attività di pesca che per anni ha costituito l'unica fonte di vita per l'isola; solitamente tenuta circa a metà del mese di settembre (alla vigilia di quello che era il lungo periodo passato dai pescatori lontano da casa (nei casoni) per la pesca in laguna), è anche una importante evento per la degustazione eno-gastronomica.
Di Caorle, inoltre, è anche l'imbarcazione da pesca-trasporto e da regata che porta il nome della città: la Caorlina.

Arte

 
Il caratteristico campanile del Duomo di Caorle
 
Il santuario della Madonna dell'Angelo sul lungomare di levante
 
Particolare di una scultura su uno scoglio. Lungomare di levante di Caorle

Di particolare interesse il duomo del 1038 (già cattedrale e sede vescovile fino al 1807) e il campanile cilindrico e sormontato da cuspide conica, in stile romanico, della stessa epoca. Tra le opere custodite all'interno del tempio particolare interesse suscitano la "Pala d'oro" (secondo la tradizione donata alla popolazione dalla regina di Cipro, Caterina Cornaro), "L'Ultima Cena" attribuita a Gregorio Lazzarini e una particolare "Pietà" in legno dorato. L'annesso museo parrocchiale custodisce inoltre sei tavole raffiguranti apostoli del XIV secolo, di scuola veneta, una "Croce Capitolare" astile datata XIV secolo, il reliquiario del cranio di Santo Stefano Protomartire, patrono della città, e il "Reliquiario del preziosissimo sangue", contenente, secondo la tradizione, terra sopra la quale passò Gesù sanguinante, oltre ad altre reliquie e arredi sacri.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Duomo di Caorle.

Sulla costa si trova il Santuario della Madonna dell'Angelo, ricostruito nel XVII secolo su una preesistente chiesa di pianta basilicale, e ristrutturato nel 1944. Da sempre meta di devoti pellegrini, conserva, sotto la volta affrescata, oltre alla stupenda statua lignea della Vergine col Bambino, l'altare maggiore barocco, proveniente dal duomo, e un rilievo dell'Arcangelo S. Michele, opera dello scultore Andrea dell'Aquila.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Santuario della Madonna dell'Angelo.

Ogni anno si svolge il concorso "Scogliera viva", per il quale scultori di diverse nazionalità sono chiamati a decorare gli scogli del lungomare con sculture di gran pregio, ammirabili tutto l'anno. Da pochi anni Caorle (insieme a Bibione) ospita la rassegna annuale d'arte Premio Mantegna, che premia i migliori artisti nell'ambito della scultura e della pittura che si sono distinti nel corso dell'anno; presidente della giuria Vittorio Sgarbi.

Personalità importanti

Nell'estate 2004 il Patriarca di Venezia, card. Angelo Scola, viene insignito della cittadinanza onoraria di Caorle, la cui forania rientra proprio sotto la giurisdizione ecclesiastica del Patriarcato di Venezia.

Con la stessa onorificenza è stata premiata il Premio Nobel per la pace Rigoberta Menchú Tum nel 2002, nell'ambito dell'iniziativa culturale "Pensando al sud del mondo - America Latina".

Dal 4 settembre al 10 settembre 2006 Caorle ha ospitato la festa nazionale de La Margherita, alla quale hanno partecipato alcune tra le personalitá più importanti del mondo politico italiano.

Altre personalità legate a Caorle

Turismo

 
La laguna di Caorle alle foci del Lemene

La cittadina veneta offre ai turisti amanti del mare oltre 250 strutture alberghiere, due darsene allestite per l'attracco dei natanti e 18 chilometri di arenile (più volte premiato con la Bandiera Blu europea), diviso in due spiagge (di Levante e di Ponente) separate dalla scogliera; inoltre, a sud, si trovano le frazioni di Porto Santa Margherita, Duna Verde e la neonata Lido Altanea. A nord la Laguna di Caorle é l'ideale per escursioni in barca in mezzo alla natura incontaminata, che tanto piaceva allo scrittore Ernest Hemingway, il quale la descrisse nel suo libro Di là dal fiume e tra gli alberi. Tra le valli e le barene si trovano i "casoni", tipiche costruzioni usate in passato dai pescatori durante il periodo della pesca.
Ma Caorle, unica sull'adriatico, è capace di conciliare stagione balneare e un pregevole centro storico, con le sue casette variopinte distribuite fra calli e campielli; originariamente attraversato da una rete di canali artificiali ora interrati (i cosiddetti Rio terà) dà ancora l'impressione di camminare in un piccolo scorcio di Venezia; nel cuore della città vi è il porto peschereccio, testimone della fiorente attività di pesca ed ultimo baluardo della rete di canali che attraversava la vecchia isola.
D'inverno la città non si svuota, ma continua ad offrire opportunità per i turisti,con alberghi aperti tutto l'anno e, nel centro storico, i mercatini di Natale e una pista di pattinaggio sul ghiaccio all'aperto da dicembre ai primi giorni di febbraio (iniziativa avviata con successo da qualche anno).
Infine importanti manifestazioni sportive hanno avuto Caorle come sfondo; fino agli anni novanta si è tenuto nella cittadina veneta il Meeting Internzionale di Atletica leggera, con la presenza di importanti atleti da tutto il mondo; da un paio d'anni, invece, si tengono i campionati mondiali per club di karate.

Galleria fotografica del centro storico

Come arrivare a Caorle

Dialetto

Quello parlato a Caorle è un dialetto molto vicino a quello veneziano, ma già nell'entroterra di alcune frazioni, ancora riparate dagli influssi del vicino Friuli, che invece molto si fanno sentire nelle vicine Concordia e Portogruaro, si sentono gli influssi di un dialetto più diffuso nel veneto centrale. Alcune forme tipicamente diffuse nei dialetti padovano o vicentino non si sentono nel caorloto: ad esempio non compaiono vocali interdentali come la z (si dice xente e non zente); non vi è l'elisione dell'ultima vocale preceduta da consonanti fricative sibilanti (es. non si pronuncia adess, la parola adesso rimane invariata), né la sostituzione della vocale finale con la e (es. si dice ara che scherso in luogo di ara che scherse - guarda che scherzo), varianti queste molto diffuse nelle zone della vicina Eraclea e di San Stino; influssi tipicamente lagunari si sentono nella coniugazione del verbo essere (terza persona: (łu el) xe / (łori i) xe) a differenza di quanto accade appena fuori del territorio cittadino ((łu) l'è / (łori) l'è); nelle frasi interrogative si riconosce la fusione tipica del veneziano più antico (es. gastu xà pensà? - Hai già pensato? - anche qui differenziandosi dalla forma tipica dell'entroterra gatu), riconoscibili tra l'altro anche nelle zone di Chioggia. In questo senso Caorle può essere considerata una sorta di enclave del dialetto veneziano, anche se non si ritrova la stessa cadenza cantilenante tipica di Venezia. Infatti la variante veneziana della lingua veneta era la lingua ufficiale della Serenissima Repubblica, di cui Caorle era la terza isola per grandezza (dopo Chioggia e la stessa Venezia); questo costituisce un'ulteriore prova dell'appartenenza veneziana della cittadina di Caorle, unica rispetto al resto del mandamento di Portogruaro, appartenuto storicamente al Friuli storico.
Lo stesso nome dei cittadini può essere esaminato dal punto di vista linguistico: sarebbe dovuto ad un influsso bizantino che distingue le zone costiere da Ravenna (Ravennati) verso Rovigo (Rovigoti), Chioggia (Cioxoti) e Caorle (Caorloti).

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua Veneta.

Luoghi di interesse

Amministrazione comunale


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Evoluzione demografica

Abitanti censiti[5]

Note

  1. ^ Fonte: ISTAT - Bilancio demografico al 31/03/2008 [1].
  2. ^ Dati Isolparma srl
  3. ^ Stazione meteorologica di Venezia-Tessera - Medie climatiche degli ultimi 30 anni
  4. ^ da "Storia di Caorle" di Giovanni Musolino.
  5. ^ Dati tratti da:

Bibliografia

  • Giovanni Musolino - Storia di Caorle - La tipografica, Venezia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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