Frontiera Nord

linea fortificata difensiva italiana sul confine italo-svizzero
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L'Occupazione Avanzata Frontiera Nord (OAFN), più nota come Linea Cadorna, è una linea militare difensiva costruita tra il 1911 ed il 1916 nelle Prealpi per proteggere il territorio italiano da un ipotetico attacco tedesco attraverso la neutrale Svizzera.

Linea Cadorna - Feritoie tra il Monte Orsa e il Monte Pravello (postazioni di fucilieri)

Storia

Sin dal 1860, lo Stato maggiore italiano ebbe l'idea di fortificare i confini italiani ed in particolare quelli della Lombardia. Tuttavia il progetto rimase soltanto sulla carta o venne portato avanti stancamente fino alla prima guerra mondiale per essere realizzato poi con urgenza dopo l'inizio delle ostilità.

Questo complesso sistema difensivo si estende dalle valli ossolane fino ai passi orobici. Ne fanno parte molte strade, mulattiere, trincee, postazioni d'artiglieria, osservatori, ospedali da campo, centri di comando e strutture logistiche, il tutto realizzato ad alte quote dai 600 fino ad oltre 2000 metri.

Il nome è dovuto al fatto che fu proprio il generale Luigi Cadorna, capo di stato maggiore dell'esercito italiano, a sostenerne la necessità ed a seguirne la realizzazione.

Una stima dell'opera cita: 72 km di trincee, 88 postazioni di artiglierie (11 in caverna), 296 chilometri di strade e 398 chilometri di mulattiere, per un costo di oltre 100 milioni di lire ed il contributo di 40.000 uomini.

Questo complesso di opere non venne mai utilizzato. Le fortificazioni, all'inizio della guerra, vennero presidiate ma ben presto, ed in particolare dopo la disfatta di Caporetto, la linea venne abbandonata.

Sorge spontaneo il parallelo con la linea Maginot, più giovane di vent'anni ma altrettanto inutile.

Itinerari

Negli ultimi anni, dopo un lungo periodo di abbandono pressoché totale, questi manufatti sono stati oggetto di un rinnovato interesse, soprattutto da parte di organizzazioni locali che hanno promosso una serie di iniziative volte a valorizzare questo patrimonio da un punto di vista divulgativo, paesaggistico ed escursionistico.

In molte località sono sorti itinerari guidati che ripercorrono i luoghi ove sorgevano le fortificazioni più interessanti della linea difensiva e che consentono anche di fruire della natura e del paesaggio circostante.

Alcuni itinerari significativi sono:

È interessante notare la geometria delle fortificazioni. Soprattutto a Viggiù e Porto Ceresio un ipotetico nemico doveva sempre essere visibile (e quindi in linea di fuoco diretta) da almeno 2 mitragliatrici (ognuna in un diverso nido, composto da 3 mitragliatrici) e da 15-20 postazioni di fucilieri.

Collegamenti esterni

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