Lingua arumena

lingua neolatina parlata nei Balcani meridionali

L'arumeno (o macedorumeno) è una lingua parlata da circa 300.000 persone nei Balcani meridionali, è una lingua neolatina, una delle quattro lingue appartenenti al gruppo rumeno, si parla in zone del nord della Grecia, dell'Albania, della Macedonia, della Bulgaria e della Serbia.

Arumeno
Aruman
Parlato inGrecia, Albania, Macedonia, Bulgaria, Serbia, Romania
Parlanti
Totale300.000
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Latino
  proto-rumeno
   Arumeno
Statuto ufficiale
Ufficiale inMacedonia
Codici di classificazione
ISO 639-2rup
ISO 639-3rup (EN)
Glottologarom1237 (EN)
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
Tuti iatsâli umineshtsâ s-fac liberi shi egali la nâmuzea shi-ndrepturli. Eali suntu hârziti cu fichiri shi sinidisi shi lipseashti un cu alantu sh-si poartâ tu duhlu-a frâtsâljiljei.

La lingua arumena è una delle lingue romanze balcaniche e viene riconosciuta ufficialmente solo in Macedonia dal 2006. Vi sono proposte di ufficializzazione anche in Albania e Serbia.

Alcune organizzazioni arumene dichiarano che vi sono circa due milioni di persone che parlano l'arumeno nel mondo.

Nel 1997 è stato fatto un simposio in Macedonia allo scopo di creare una standardizzazione del sistema di scrittura dell'arumeno, basato sull'uso dell'alfabeto latino.

Solo in Grecia, per ragioni di nazionalismo politico, viene usato l'alfabeto greco.

Grammatica e sintassi

L'arumeno usa le seguenti lettere dell'alfabeto latino:

a, ã, b, c, d, dh, dz, e, f, g, h, i, j, k, l, lj, m, n, nj, o, p, q, r, s, sh, t, th, ts, u, v, w, x, y, z.

La lingua arumena è vicina a quella rumena in grammatica e morfologia e si differenzia principalmente nel lessico[1] Infatti nell'arumeno vi sono molte parole influenzate dal greco e dall'albanese, a differenza del rumeno, nel quale è invece considerevole la presenza della lingua slava.

Nell'arumeno esiste l'infinitivo latino (lat. fugire > fudziri, fudzeari; lat. ducere > dutseari; lat. habere > aveari), ed è usato il verbo "volere" nel futuro. Ad esempio: "va s-cântu" = canterò oppure "va s-cântămu" = canteremo, dove "va" significa vorrò, vorremo.

Arumeno Rumeno
(arcaico)
Italiano Ceberanio
va s-cântu va să cânt io canterò ûn cantar
va s-cântâ va să cânţi tu canterai ph cantarea
va s-cântâ va să cânte egli canterà faig cantaramå
va s-cântămu va să cântăm noi canteremo fia cantama
va s-cântáts va să cântaţi voi canterete boi vcantaeras
va s-cântâ va să cânte essi canteranno diis cahtaan

Un esempio delle differenze in una frase tra (1) arumeno, (2) rumeno ed (3) italiano:

(1) S-avea avdzâtâ mari vrondu nafoarâ, eara furtunâ analtu tu muntsâ.

(2) Se auzise zgomot mare afară, era furtună sus la munte.

(3) Si era sentito grande rumore fuori, c'era la tempesta su in montagna.

Storia

Origini

In epoca tardo-imperiale (a partire dal III secolo) e fino all'invasione slava (seconda metà del VI secolo), il confine linguistico fra il mondo di espressione greca e quello di espressione latina passava, nei Balcani orientali, a sud del Danubio, lungo la cosiddetta linea Jirecek. Tale linea va dalla costa centrale albanese a quella centrale bulgara passando per i monti Rodopi e coincide approssimativamente con la Via Egnatia, che univa Durazzo a Costantinopoli e che era presidiata da coloni e da guarnigioni dislocate nei centri fortificati (castra) romani.

La lingua arumena si è pertanto evoluta dalle colonie romane situate nei Balcani e dalle popolazioni romanizzate dell'Illiria, Pannonia, Moesia e Tracia.

 
Mappa dei Balcani abitati dai Rumeni (verde) ed Arumeni (Macedorumeni:viola; Meglenorumeni:arancione; Istrorumeni:giallo)

Età medievale e moderna

Successivamente alle invasioni prima germaniche, poi slave, ed alla distruzione conseguente dei Balcani romanizzati, molte popolazioni latine si rifugiarono sulle montagne dei Balcani (come la catena del Pindo in Grecia) e vi praticarono forme di sussistenza elementari come la pastorizia. Questi pastori, che si chiamano tra di loro "Aruman" o "Armani", hanno mantenuto la propria lingua neolatina nei secoli ed hanno originato migrazioni nel centro nord dei Balcani che sono alla base della creazione della Romania e Moldavia dei nostri giorni.

Coll'invasione ottomana dei Balcani molti Arumeni (spesso detti anche semplicemente Valacchi) si sono spostati, dopo il XVI secolo, in Slovacchia, dove sono stati completamente assimilati nel XVIII secolo, in Ungheria ed in Austria (dove il flusso migratorio è rientrato o è stato assimilato entro l'inizio del XX secolo) ed in Ucraina, dove ve ne sono tuttora oltre duecentomila nella regione moldava della Transnistria tra i fiumi Nistro e Dnieper. Va notato anche che per la maggior parte gli arumeni emigrati lungo il Danubio (Ungheria, Slovacchia, Austria) si dedicavano principalmente al commercio ed alcuni avevano raggiunto un notevole benessere economico.

File:Vlachs-bgiu.jpg
Migrazioni degli Arumeni (Valacchi)

Gruppi di arumeni si stanziarono anche, in epoca ottomana, in Grecia, Piccola Valacchia, Grande Valacchia. Nella stessa epoca (XVIII secolo) è accertata la presenza di gruppi organizzati di arumeni anche in Albania, intorno al capoluogo di Moscopoli.

Età contemporanea

Nel 1918 alcuni politici e militari Arumeni fondarono in Albania per poche settimane la Repubblica di Korce coll'appoggio della Francia.

Gli italiani, occupata la Grecia nel 1941, crearono il Principato del Pindo e di Moglena, con a capo il fascista arumeno Alcibiade Diamandi. Questo principato, che durò fino al 1944, si estendeva in Tessaglia, Epiro e parte della Macedonia greca.

Attuale uso

Le stime sull'uso dell'arumeno variano a seconda delle fonti. Di seguito si riportano le cifre secondo la stima ufficiale dei vari Stati dove vi sono comunità arumene e, fra parentesi, quelle secondo le organizzazioni arumene: Grecia 55.000 (110.000); Albania 50.000 (100.000); Serbia 52.000 (90.000); Macedonia 8.000 (15.000); Bulgaria 2.000 (5.000).

Inoltre vi sono circa 30.000 o 40.000 arumeni stanziati in Romania (principalmente in Dobrugia, alle foci del Danubio) a partire dalla fine della prima guerra mondiale. Questi sono stati in gran parte gradualmente assimilati, sotto il profilo linguistico, dalla popolazione autoctona grazie anche e soprattutto alla stretta parentela esistente fra l'arumeno e il rumeno.

La lingua arumena è considerata dall'Unione europea a rischio estinzione. Nell'ultimo secolo si è dimezzata la popolazione che lo parla in Grecia, Albania e Macedonia.

 
Mappa delle aree popolate da Arumeni (Valacchi) a metà Novecento in Grecia, Albania e Macedonia

Lingue collegate

La lingua arumena (fra i 210.000 e i 370.000 parlanti circa a seconda delle stime) è collegata alle altre tre lingue del gruppo rumeno e cioè il daco-rumeno (rumeno), il meglenorumeno (circa 12.000 parlanti nel confine tra Grecia e Macedonia) e l'istrorumeno (con circa 1.000 parlanti in Istria).

L'arumeno parlato in Serbia dai Valacchi del fiume Timok viene considerato un dialetto arumeno. Questi popoli neolatini della Serbia orientale parlano tuttora una lingua considerata dal linguista Matteo Bartoli un ponte linguistico tra l'arumeno/rumeno ed il morlacco medievale della Bosnia-Erzegovina.

Note

  1. ^ Bara, Mariana, "Limba Armãneascã. Vocabular şi Stil", Editura Cartea Universitară, Bucureşti, 2007, p. 204; ISBN 978-973-731-551-9

Voci correlate

Collegamenti esterni