TG1

notiziario e testata giornalistica della Rai

Il TG1 è il telegiornale di Rai Uno, primo canale della RAI, televisione di stato italiana.

Anno{{{anno prima visione}}}
Lingua originaleitaliano
Rapporto1,78:1

Storia del TG1

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Lo studio del TG1, dal 2007.

Il primo direttore della testata, all'indomani della riforma RAI del 1975 che rendeva autonome le linee editoriali dei TG e dei GR, fu il democristiano Emilio Rossi. Diresse la testata in quelli che furono noti come gli anni di piombo e fu anche vittima di un attentato delle Brigate Rosse il 3 giugno 1977.

Le caratteristiche iniziali del neonato TG sono l'approfondimento, specialmente nell'edizione delle 20, che si conclude sempre con la rubrica Dentro la notizia.

Il primo conduttore del Tg1, che raccoglieva l'eredità del vecchio telegiornale unico, fu Emilio Fede in coppia con Bianca Maria Piccinino nell'edizione diurna. Nell'edizione serale il telegiornale veniva condotto da Massimo Valentini, che successivamente si sarebbe alternato, per cinque anni, con Emilio Fede. Altri volti noti erano i conduttori Bruno Modugno, Angela Buttiglione, Marcello Morace, Alberto Masoero, Alberto Michelini, Giuseppe Vannucchi, Liliano Frattini, Claudio Angelini, Ottavio Di Lorenzo e Gabriele Calì.

In redazione vi erano altri giornalisti noti: Arrigo Petacco, Diego Cimara, Fulvio Damiani, Giuseppe Lugato, Adalberto Manzone, Mimmo Sacco, Dante Alimenti, Vittorio Citterich, Nuccio Fava, Paolo Frajese, Massimo Olmi, Mino Damato, Piero Forcella, Romano Battaglia, Elio Sparano e Bruno Vespa.

Le pagine della politica, nelle edizioni serali, erano firmate da Pierantonio Graziani, quelle dello sport da Paolo Valenti, Gian Piero Galeazzi, Beppe Viola e dal telecronista Nando Martellini.

Attualmente la pagina sportiva del Tg1 è curata da Fedele La Sorsa, Mario Barteletti, Donatella Scarnati e Marco Franzelli. Quest'ultimo diventerà, prima conduttore di Unomattina, e poi conduttore dell'edizione delle 17 del Tg1.

Tra gli speaker vi erano inizialmente Luigi Carrai e Giuseppe D'Amore; a loro si aggiunsero Roberto Di Palma e Adriana Retacchi.

Art director della testata è stato Giuseppe Rogolino dal 1985 al 1999. Sotto la direzione di Albino Longhi, Rogolino diede orgine al logo e ai colori di testata giallo e blu. Autore di molte sigle televisive tra cui: Tg1 Sette, Tg7, Tv7, 90° Minuto, Meteo (1986-2005), TG Ragazzi (1° Versione), Italia Sera, Tg1 (ed. 1990), Linea Diretta, Primissima.

In origine, vi erano tre edizioni: alle ore 13,30, alle 20, e quella della notte.

Diana De Feo e Giorgio Ponti curarono Almanacco del giorno dopo, striscia quotidiana trasmessa per quindici anni. Vengono assorbite dal TG1 le rubriche Che tempo fa? e Il tempo in Italia (vedi Meteo1).

All'inizio degli anni Ottanta vengono aggiunte l'edizione pomeridiana delle 17 e quella di mezza sera. In questi anni, in cui si afferma l'emittenza privata e commerciale, anche nella TV di Stato la pubblicità, per la prima volta, entra nei TG, che separano le notizie sportive o economiche dalle altre inserite nella prima parte.

Negli anni Novanta, con l'agguerrirsi della concorrenza esterna alla TV di Stato e la nascita del Tg5 di Enrico Mentana, già redattore e conduttore delle edizioni di mezza sera del Tg1, avviene il restyling della testata, che viene chiamata Telegiornale UNO: il vecchio logo, che negli anni aveva subito solo qualche piccolo cambiamento, cede il posto al nuovo, composto dalla scritta "UNO", a caratteri cubitali. Artefice del nuovo look è il direttore Bruno Vespa che commissiona a Gianni Boncompagni anche la progettazione di uno sfondo, composto da uno schermo video wall che trasmette una redazione virtuale, improntato allo stile americano, ma la sigla musicale resta sostanzialmente invariata.

Tra il 1993 e il 1994 esplode lo scandalo delle false "note spese" degli inviati, che coinvolge molti nomi noti del video e si conclude con una serie di provvedimenti disciplinari e con il licenziamento in tronco dei due inviati maggiormente coinvolti negli illeciti, Enrico Massidda e Giancarlo Infante, quest'ultimo all'epoca corrispondente da Londra.

Nel 2000, dopo una polemica con la Commissione di Vigilanza RAI presieduta da Mario Landolfi (Alleanza Nazionale), il direttore del Tg1 Gad Lerner si dimette. Il motivo della polemica è la messa in onda di alcune immagini violente all'interno di un servizio sul tema della pedofilia, trasmesse sia dal Tg1 che dal Tg3 diretto da Nino Rizzo Nervo.

Nel 2006 il Tg1 va in onda dalle 13:30 alle 14:00, dalle 17 alle 17:10, e dalle 20.00 alle 20.30, più l'edizione notturna; al termine dell'edizione delle 20 va in onda DopoTG, condotto dal direttore Clemente J. Mimun, già direttore del Tg2 e vicedirettore del Tg5 e attuale direttore del Tg5.

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Il vecchio logo del TG1

All'interno di una puntata di DopoTG il ministro Roberto Calderoli ha mostrato una t-shirt che riproduce una vignetta satirica su Maometto: la vicenda ha sollevato violente reazioni nel mondo islamico (tra cui un assalto al consolato italiano di Bengasi, in Libia[1]) causando un incidente diplomatico con alcuni paesi arabi dove sono accadute violente manifestazioni con la morte di alcune persone[2]. Il ministro si è in seguito dichiarato pentito di aver indossato la maglietta[3].

A partire dalla stagione 2006-2007 il giornale ha spostato Elisa Anzaldo ad Unomattina.

Il 13 settembre 2006 il consiglio d'amministrazione della RAI, su indicazione della maggioranza di centrosinistra guidata da Romano Prodi, ha nominato direttore del Tg1 il giornalista Gianni Riotta, che ha preso il posto di Mimun.

Il 12 ottobre 2006 Riotta, sfruttando la notevole capacità giornalistica della conduttrice Maria Luisa Busi, ha inaugurato con successo [1] la via dell'editoriale da studio. Dal settembre 2007 il Tg1 ha rinnovato le vesti grafiche e gli studi televisivi (uno per le edizioni del mattino, uno per le altre edizioni, uno per gli speciali e Tv7). Il nuovo impianto scenografico è stato, peraltro, progettato da 2 scenografi della Rai: Carlo Canè e Flaminia Suri. Autrice della nuova sigla e della linea grafica è Federica Pedercini (graphic designer Rai che ha realizzato anche le sigle di TV7, Benjamin, Terra e Sapori, Tg1 Le idee, Tg1 Storia). Dal gennaio 2008 fino a Giugno 2009 le informazioni di politica interna venivano date, in entrambe le principali edizioni (13.30 e 20.00), con il nuovo formato della nota politica.

Il 18 gennaio 2009 il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, in un articolo su Il Tempo, dichiara: "...il Tg1 che sembra orientato con il centrosinistra"[4].

Il 25 Marzo 2009 vengono introdotte le didascalie all'interno dei servizi del TG, che ne spiegano il loro contenuto (una pratica già avvenuta all'inizio degli anni '90 dal Tg2 e attualmente anche dal Tg5) tuttavia questa pratica viene utilizzata solo per le edizioni principali delle 13.30 e delle 20.00 dove in quest'ultima, nei giorni di estrazione vengono utilizzati anche per "accogliere" i numeri del superenalotto.

Il 30 Marzo 2009 il direttore Gianni Riotta rassegna le dimissioni per dirigere la testata giornalistica Il Sole 24 Ore al posto di Ferruccio De Bortoli passato nella stessa giornata al Corriere della Sera.

A seguito del terremoto dell'Aquila del 6 Aprile 2009, il Tg1 viene fortemente contestato e accusato di sciacallaggio mediatico per avere esaltato, nell'edizione delle 13:30 del giorno successivo, i dati di ascolto delle edizioni dedicate al terremoto stesso[5][6].

Subentra come direttore ad interim Andrea Giubilo (già direttore del Tg3), fino alla nomina di Augusto Minzolini, attuale direttore del telegiornale.

Rubriche

Rubriche attualmente in onda:

Edizioni attuali (aggiornate al 15 Settembre 2008)

  • Tg1 ore 8:00: In onda alle 8:00 dal lunedi al venerdi (all'interno di Unomattina, durata 30 minuti). Sempre dal lunedi al venerdi il Tg1 si articola in diverse edizioni Flash alle 7:00, 7:30, 9:00 e 9:30 all'interno di Unomattina, mentre alle 11:30 c'è un'edizione flash all'interno di Occhio alla spesa. Il sabato e la domenica le varie edizioni della mattina, sia flash che quella da 30 minuti, non vanno in onda.
  • Tg1 ore 13:30: In onda alle 13:30 tutti i giorni (durata 30 minuti).
  • Tg1 ore 17:00: In onda alle 17:00 circa dal lunedi al venerdi, alle 16:30 ogni domenica (durata 10 minuti)
  • Tg1 ore 20:00: In onda alle 20:00 tutti i giorni (durata 30 minuti)
  • Tg1 Mezzasera: In onda ad orario variabile in mezzasera tutti i giorni (durata 10 minuti).
  • Tg1 Notte: In onda alle 1:00 tutti i giorni (durata 25 minuti).

Direttori

Sigle d'apertura

Le primissime sigle del Telegiornale RAI (1954 - 1976)

Nei primissimi anni la sigla, la cui melodia era stata composta dal musicista napoletano Egidio Storaci, si presentava in bianco e nero e si vedeva un planisfero senza i continenti con una scritta sopra: telegiornale. Mentre invece lo sfondo era accompagnato da nuvole e si vedevano molti loghi dove c'era scritto "RAI TV". Le immagini non erano in movimento, ma ferme.

Negli anni sessanta la sigla si presentava ancora in bianco e nero con uno sfondo sempre coperto di nuvole. All'inizio c'era sempre un planisfero che girava su se stesso (stavolta con i continenti). All'improvviso esce una torre e sia la torre e sia il planisfero emettevano onde magnetiche che formavano la scritta "telegiornale".

Nei primi anni settanta (1970-1975) c'era un altro planisfero che girava su stesso e lo sfondo era completamente nero. All'improvviso il planisfero emette onde magnetiche che formano la scritta "telegiornale".

Periodo 1976 - 1977

È la prima volta che il telegiornale si chiama Tg1, dopo la riforma del '76. Vi sono due edizioni di questa sigla. Nella prima edizione, vi sono gruppi di rombi paralleli formati da quadratini bianchi attraversanti lo schermo che sullo sfondo aveva l'allora sede del Tg1 con al centro il logo bianco, formato da una "T" maiuscola che, insieme all'uno, sovrastava una "G" anch'essa maiuscola ma leggeremente schiacciata. Al termine della sigla, i rombi e il logo sparivano e rimaneva solo l'immagine di sfondo.

Nella seconda edizione, vi sono gruppi di rombi paralleli formati da quadratini bianchi attraversanti lo schermo su sfondo nero. Al centro dello schermo, il logo bianco del Tg1,formato da una "T" maiuscola che, insieme all'uno, sovrasta una "G" anch'essa maiuscola ma leggeremente schiacciata . Al termine della sigla, i rombi spariscono, rimane il logo e sullo sfondo si forma un planisfero di colore bianco. La sigla è in bianco e nero. L'accompagnamento musicale della sigla è una rielaborazione più breve di quella storica, suonata dagli ottoni dell'orchestra sinfonica della Rai.

Periodo 1977 - 1982

Da un punto dello schermo spostato sulla sinistra si generavano una serie di "quadratini" gialli e celesti, disposti in modo da formare "quadratoni" inclinati composti più grandi. (ogni quadratone obliquo giallo aveva al suo interno un altro quadratone obliquo formato da quadratini celesti, separati dai gialli mediante uno spazio pari alla misura dei loro lati) Questi quadrati si espandevano e, uno alla volta quando diventavano troppo grandi uscivano dall' inquadratura. Tuttavia per ogni "quadratone" che scompariva, se ne creava uno nuovo. Su questi quadrati si sovrapponeva il marchio bianco del Tg1, di forma quadrata, con la "t" minuscola più alta rispetto alla "G" maiuscola e con l'"1" spostato verso il basso. Il logo appariva molto distante, e di tanto in tanto si avvicinava gradualmente. La melodia è composta dal maestro Egidio Storaci. Nella sigla di chiusura (statica) venivano suonate solo le sette note.

Periodo 1982 - 1986

Nel 1982 la sequenza, originalmente su pellicola, fu rielaborata al computer, quindi si poteva notare nel quadratone più interno una superficie riempita di quadratini grigi. Tuttavia l'animazione appena descritta, rimase in uso per l'edizione delle 13:30 e quella principale delle 20:00. Per le altre edizioni del telegiornale la grafica veniva cambiata: Per il Tg1 Flash, Tg1 Sera e Tg1 Notte la sigla grafica era simile: Infatti i quadratini interni non erano grigi ma erano di un blu sfumato (per le edizioni della sera e della notte) o giallo (per le edizioni flash), e il marchio Tg1 diventa nero, con la superficie bianca, solo nell'edizione della Notte il marchio diventava grigio. In basso a destra, si poteva notare un orologio, identico a quello del Tg2, grigio con la superficie nera.

Periodo 1986 - 1991

Il Logo del Tg1 cambia: diventa di colore giallo, tridimensionale, con gli angoli arrotondati e con la t staccata dalla G. Nella sigla, in uno spazio nero stellato, appariva un globo terrestre in cui si riescono faticosamente a distinguere le terre emerse dal mare, perché entrambi erano colorati con tonalità simili di blu, e in cui sono presenti le nuvole. Attorno al globo, che entrava dalla sinistra dello schermo, ruotava la scritta gialla, in stampatello maiuscolo e a caratteri tridimensionali, TELEGIORNALE. Sullo stesso globo ruotava, per le edizioni straordinarie, la scritta EDIZIONE STRAORDINARIA in colonna: si leggeva, infatti, "EDIZIONE" in alto, e "STRAORDINARIA" in basso. Il globo si spostava gradualmente sulla sinistra dello schermo diventando sempre più piccolo, mentre dal basso verso l'alto, da destra verso sinistra, appariva il nuovo logo del Tg1 leggermente inclinato. Lo stesso logo, era accompagnato, a seconda delle diverse edizioni, da una scritta tridimensionale gialla più piccola in stampatello maiuscolo che veniva posta sotto le lettere t e G: MATTINA, FLASH, SERA e NOTTE, inclinata come il logo del Tg1. L'arrangiamento musicale rimase simile a quello del '76, ma registrato con una tonalità di un semitono più alta. Nella sigla di chiusura appariva lo stesso globo che ruotava su sé stesso, il logo del Tg1 inclinato e, in basso a sinistra, un orologio digitale, identico a quello del Tg2. La sigla era composta dalle ultime sette note.

La sigla dell' edizione "mattina" era diversa. Su uno sfondo indaco, scorreva dalla destra in alto, per poi passare in primo piano e uscire quindi verso sinistra al centro, la scritta semitrasparente "TELEGIORNALE" con riflessi rosa e arancio dell'aurora; Lo sfondo intanto diventava giallo e rosa alla base dello schermo e azzurro verso l'alto, emulando l'alba. Dall'alto sulla destra appariva un globo terrestre, uguale a quello delle altre edizioni (ma con riflessi rosacei) e la scritta "tG1 MATTINA" di colore giallo, come per le altre edizioni. Lo sfondo intanto diventava rosa alla base e di color azzurro cobalto verso l'alto. La sigla era arrangiata elettronicamente con un sintetizzatore.

Nell'edizione "linea notte" apparsa sul finire del 1990, la sigla ed il logo erano completamente diversi. Su uno sfondo stellato blu chiaro nella parte bassa dello schermo e scuro nella parte alta si stagaliava a 3/4 di schermo, verso la parte alta, un globo terrestre di colore azzurro chiaro luminoso con i continenti di colore azzurro più scuro. Mentre il globo ruotava su sé stesso, apparivano in basso delle linee orizzontali e poi verticali in prospettiva che finivano per formare un reticolo, il globo azzurro si spostava sulla parte sinistra dello schermo finché non se ne vedeva solo metà che continuava a ruotare e dalla parte in basso a destra dello schermo appariva prima in prospettiva come le linee verticali per poi stagliarsi vicino alla parte bassa del globo, la scritta Tg1, con gli stessi caratteri delle altre edizioni, ma di colore azzurro luminoso con riflessi argentati. Dalla "t" della scritta "tG1" appariva una linea dello stesso colore che andava verso il basso e formava in caratteri moderni la scritta "linea notte". Intanto in prospettiva con il reticolo apparivano delle immagini. La sigla di questa edizione era completamente diversa dalle altre: arrangiata elettronicamente, durava circa 14 secondi.

Periodo 1991 - 1993

Il Tg1 cambia nome in Telegiornale Uno. Nella sigla si vedeva un globo rotante, la scritta gialla TELEGIORNALE che ruotava intorno alla terra e infine la scritta (sempre gialla) UNO, che si poneva sotto TELEGIORNALE. L'arrangiamento era il medesimo per tutte le edizioni e suonato con il sintetizzatore.

Periodo 1993 - 1998

Il "Telegiornale Uno" torna a chiamarsi Tg1. Albino Longhi commissiona all'art director Giuseppe Rogolino il restyling sia del logo che dello studio. Il logo viene riprogettato: rispetto al logo che va dal 1986 al '91, il nuovo del 93' è bidimensionale, la "t" è stata spostata verso il basso, mentre l'"1" è stato spostato verso l'alto in modo tale da essere allineati con la "G".

Nella sigla si vede un planisfero di colore blu, che mentre va verso il centro nero dello schermo, diventa giallo e si trasforma in un globo terrestre che per sfondo ha varie tonalità di blu con i continenti di colore giallo; il globo compie un giro su se stesso e dopo si apre: le Americhe compongono la scritta di colore giallo "tG" (con la "t" minuscola e la "G" maiuscola unite in basso) mentre l'Europa, l'Asia e l'Africa compongono la scritta "1", sempre di colore giallo. Rimane come sfondo un planisfero azzurro con i continenti di colore blu e appaiono delle linee orizzontali bianche. Lo stesso planisfero diventa lo sfondo scenografico del nuovo studio del Tg1.

L'arrangiamento musicale ritorna ad essere della stessa tonalità di quello del 76', ma anziché essere suonato dagli ottoni dell'orchestra sinfonica della Rai, è arrangiato elettronicamente.

In questo restyling vennero introdotti i due colori ufficiali della testata: il giallo e il blu, prendendo ispirazione dalla bandiera K (Kilo) del Codice Internazionale dei Segnali della Marina il cui significato è: "Desidero comunicare con voi". Nel 1994 con il direttore Demetrio Volcic venne realizzato il primo tavolo ergonomico trasparente nelle news con l'intento di annullare la distanza tra il conduttore e il pubblico (all'inizio la scenografia riprendeva i motivi grafici della sigla e la scrivania era di legno). Tale soluzione fu molto apprezzata, anche da altri canali esteri. Per un periodo, specie nell'edizione delle 20, e' stata adottata anche la conduzione in piedi, davanti alla scrivania.

Periodo 1998 - 2004

Nella sigla grafica si vedeva il Mondo con i meridiani e i paralleli luminosi, tracciati su di esso, immagini varie che illustrano gli argomenti del Notiziario, la scritta "TELEGIORNALE" che si riflette in superficie, con lo stesso logo Tg1 del 1993, ma solo contornato di giallo senza riempimento. Il logo continua ad essere bidimensionale. L'arrangiamento musicale è elettronico, diverso e più moderno rispetto a quello del 93'.

Periodo 2004 - 2007

Nella sigla si vede un globo terrestre blu e bianco su uno sfondo blu che fa un giro completo su se stesso partendo dall'Italia arrivando fino all'emisfero settentrionale mostrando gran parte dell'Europa ed un puntino luminoso sulla città di Roma (cioè da dove va in onda il Telegiornale); in ultimo compare dalla sinistra in alto verso il centro la scritta TG1 (con la "t" minuscola e la "G" maiuscola) che, dal 2006, riporta sotto il sito internet del telegiornale www.tg1.rai.it. Il logo "Tg1" ritorna ad essere simile a quello del 1986: giallo, tridimensionale, con la "G" staccata dalla "t", ma cavo all'interno.

L'arrangiamento musicale è suonato dall'orchestra sinfonica della Rai.

Attuale sigla

Nella sigla attuale lo sguardo dello spettatore attraversa le quinte che si aprono sull'universo cogliendo il continuo movimento dei nastri-scia dell'informazione che viaggia nello spazio.Il mondo reale non somiglia certo ad un cristallo perfettamente trasparente, si può però paragonare l’attuale mondo tecnologico dell’informazione ad una sfera idealmente evocatrice di una società aperta e trasparente, basata sulla comunicazione, in cui ogni evento percepibile è potenzialmente illuminato dai fasci di luce della comprensione, della circolazione delle conoscenze e di una immediata condivisione di esperienze su scala planetaria. Un globo perfettamente trasparente finirebbe per risultare invisibile: ecco allora quella corposa ricchezza di riflessi e di effetti "materici" che ci svela un globo stilizzato - un simbolo grafico - ma non troppo dissimile dalla tipica immagine fotografica dell’atmosfera terrestre catturata da un satellite, qui le terre si mescolano e non hanno confini. Il viaggio prosegue avvicinandosi al globo sino a scorgere dietro di esso il logo del TG1: il restyling oltre a correggerne le proporzioni, ne modifica i valori cromatici assegnandogli riflessi metallici. Nel racconto della sigla la sua forma sembra generarsi dal flusso medesimo delle notizie (simbolizzato, appunto,dai nastri metallici che si svolgono nello spazio prospettico evocato dal background virtuale).Il logo del TG1 può così apparire sulla scena dell’informazione come un oggetto plastico che sigla in modo riconoscibile l’identità visiva del telegiornale. L'accompagnamento musicale dei titoli di testa e`suonata e composta da Ludovico Einaudi. In questa versione la sigla e` strettamente correlata ai colori ed ai materiali che costituiscono la scenografia dello studio: le quinte di perspex in varie declinazioni di blu (colore tradizionale per il TG1), il nastro metallico che percorre lo studio unendo tutti gli elementi della scenografia (vidiwall, plasma, quinte, globo), il globo costituito dai nastri metallici.

Organigramma storico dei conduttori

Nota: Dal 1987 al 1991 fu usata una formula di una conduzione a coppie, e le coppie erano composte da Claudio Angelini e Danila Bonito, Giulio Borrelli e Angela Buttiglione e infine Liliano Frattini e Tiziana Di Simone.

Organigramma attuale

Vicedirettori

Caporedattori

Programmi della redazione giornalistica del TG1

I settimanali di approfondimento della testata sono Speciale TG1 e TV7

Altri programmi realizzati dalla redazione furono:

Tra le rubriche, Check-up, trasmissione di medicina in onda tutti i sabati alle 12.30, ideata da Biagio Agnes e coordinata da Pasquale Notari.

Rubriche

All'interno del telegiornale, vanno e sono andate in onda numerose rubriche di approfondimento.

Do Re Ciak Gulp

Nota politica

La nota politica è stato un formato di informazione inaugurato dal TG sotto la direzione di Gianni Riotta dal gennaio 2008, ovvero dall'avvio della crisi del Governo Prodi II fino al giugno 2009 con l'insediamento del nuovo direttore Augusto Minzolini.

La nota prevedeva un collegamento in diretta da piazza Montecitorio o da piazza Madama, di fronte alle sedi della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica (talvolta anche da piazza Colonna dove si trova palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio) con uno dei notisti della redazione politica incaricati di raccontare lo sviluppo della giornata politica e di spiegarne gli intrecci. All'interno della nota trovano spazio le dichiarazioni dei politici ed anche alcuni interi servizi (in genere due o tre) su singoli avvenimenti o personaggi.

Durante la campagna elettorale per le elezioni politiche italiane del 2008, la nota politica ha quasi sempre previsto un intero servizio su Silvio Berlusconi (a cura di Ida Peritore o Susanna Petruni), uno su Walter Veltroni (generalmente a cura di Giorgio Balzoni), e a seguire la diretta con le dichiarazioni degli altri esponenti politici. Si alternavano nella conduzione della nota Marco Frittella alle 17 e alle 20 e Bruno Luverà alle 13,30, insieme a Simona Sala e a Costanza Crescimbeni. Nell'edizione della notte, dallo studio del Tg1 di Saxa Rubra, si alternavano Sonia Sarno, Natalia Augias, Alberto Matano.

Dirette del TG1

Curiosità

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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